Basta con le scuse: contate le calorie o non lamentatevi dei risultati!

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Ki||y

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, mi sono stufato di leggere le solite lagne qui dentro. "Non riesco a dimagrire", "Mangio poco ma non funziona", "È colpa del metabolismo lento". Basta! Sapete qual è il vero problema? Non avete idea di quante calorie vi state infilando in bocca ogni giorno. Punto. Se non contate, non avete diritto di lamentarvi dei risultati, perché non state nemmeno provando a fare le cose per bene.
Guardate, non è rocket science. Ogni cosa che mangiate ha un numero di calorie. Una mela? Circa 80. Un piatto di pasta al pomodoro? Dipende, ma se non pesate gli ingredienti, come fate a saperlo? 100 grammi di pasta sono 131 calorie, il sugo magari altre 50-100 a seconda di quanto olio ci buttate dentro. E non venitemi a dire "ma io non esagero", perché senza una bilancia e un conteggio preciso non lo sapete davvero. State tirando a indovinare, e poi vi stupite se la bilancia non si muove.
Io faccio così: ogni mattina mi preparo una tabella. Scrivo tutto quello che penso di mangiare durante la giornata, peso ogni singolo ingrediente e sommo le calorie. Esempio pratico: colazione con 200 ml di latte parzialmente scremato (90 cal), 30 g di cereali integrali (110 cal), un cucchiaino di miele (20 cal). Totale: 220 calorie. Pranzo? 80 g di riso basmati (105 cal), 100 g di petto di pollo (110 cal), 150 g di zucchine grigliate (25 cal) e un filo d’olio, diciamo 10 g (90 cal). Totale: 330 calorie. E via così fino a sera. Non supero mai le 1500-1600 calorie, perché so che per il mio peso e altezza è il deficit che mi serve. E funziona, sapete? Non è magia, è matematica.
Voi invece? Continuate a mangiare "a occhio", a fidarvi delle porzioni scritte sulle confezioni che sono sempre una fregatura, o a pensare che un’insalata sia automaticamente leggera anche se ci versate sopra mezzo litro di condimento. Poi vi guardate allo specchio e vi arrabbiate. Ma con chi? Con voi stessi, perché non fate il minimo sforzo per capire cosa state combinando.
Smettetela di cercare scuse e prendete un quaderno, una bilancia da cucina e un’app per contare le calorie. Non è divertente, lo so, ma nemmeno guardarsi allo specchio e odiare quello che vedete lo è. Almeno con i numeri in mano avete il controllo. Se non volete farlo, ok, ma allora non venite qui a piagnucolare. I risultati non cadono dal cielo, ve li dovete sudare, caloria per caloria. Sveglia!
 
Ragazzi, mi sono stufato di leggere le solite lagne qui dentro. "Non riesco a dimagrire", "Mangio poco ma non funziona", "È colpa del metabolismo lento". Basta! Sapete qual è il vero problema? Non avete idea di quante calorie vi state infilando in bocca ogni giorno. Punto. Se non contate, non avete diritto di lamentarvi dei risultati, perché non state nemmeno provando a fare le cose per bene.
Guardate, non è rocket science. Ogni cosa che mangiate ha un numero di calorie. Una mela? Circa 80. Un piatto di pasta al pomodoro? Dipende, ma se non pesate gli ingredienti, come fate a saperlo? 100 grammi di pasta sono 131 calorie, il sugo magari altre 50-100 a seconda di quanto olio ci buttate dentro. E non venitemi a dire "ma io non esagero", perché senza una bilancia e un conteggio preciso non lo sapete davvero. State tirando a indovinare, e poi vi stupite se la bilancia non si muove.
Io faccio così: ogni mattina mi preparo una tabella. Scrivo tutto quello che penso di mangiare durante la giornata, peso ogni singolo ingrediente e sommo le calorie. Esempio pratico: colazione con 200 ml di latte parzialmente scremato (90 cal), 30 g di cereali integrali (110 cal), un cucchiaino di miele (20 cal). Totale: 220 calorie. Pranzo? 80 g di riso basmati (105 cal), 100 g di petto di pollo (110 cal), 150 g di zucchine grigliate (25 cal) e un filo d’olio, diciamo 10 g (90 cal). Totale: 330 calorie. E via così fino a sera. Non supero mai le 1500-1600 calorie, perché so che per il mio peso e altezza è il deficit che mi serve. E funziona, sapete? Non è magia, è matematica.
Voi invece? Continuate a mangiare "a occhio", a fidarvi delle porzioni scritte sulle confezioni che sono sempre una fregatura, o a pensare che un’insalata sia automaticamente leggera anche se ci versate sopra mezzo litro di condimento. Poi vi guardate allo specchio e vi arrabbiate. Ma con chi? Con voi stessi, perché non fate il minimo sforzo per capire cosa state combinando.
Smettetela di cercare scuse e prendete un quaderno, una bilancia da cucina e un’app per contare le calorie. Non è divertente, lo so, ma nemmeno guardarsi allo specchio e odiare quello che vedete lo è. Almeno con i numeri in mano avete il controllo. Se non volete farlo, ok, ma allora non venite qui a piagnucolare. I risultati non cadono dal cielo, ve li dovete sudare, caloria per caloria. Sveglia!
Ehi, capisco il tuo sfogo e hai ragione: contare le calorie è una svegliata che serve a molti! Però, visto che qui siamo in tanti con esigenze diverse, voglio condividere come sto gestendo la cosa io, che ho un’allergia al glutine e seguo una dieta vegetariana. Non è facile, ma con un po’ di organizzazione si può fare, e i risultati arrivano.

Parto col dire che anch’io peso tutto e uso un’app per tenere traccia delle calorie, proprio come dici tu. La differenza è che devo stare attenta a evitare il glutine e a bilanciare i nutrienti senza carne. All’inizio pensavo fosse impossibile, perché molte ricette “sane” che trovavo erano piene di pane, pasta o seitan, che per me sono off-limits. Ma poi ho scoperto un mondo di alternative che non solo mi aiutano a restare in deficit calorico, ma sono anche super gustose.

Per esempio, la mia colazione tipo è 200 ml di latte di mandorla senza zuccheri (circa 50 cal), 30 g di fiocchi di avena certificati senza glutine (110 cal) e 100 g di fragole fresche (35 cal). Totale: 195 calorie. A pranzo magari preparo 80 g di quinoa (100 cal), 100 g di ceci cotti (120 cal), 150 g di verdure miste al vapore come broccoli e carote (50 cal) e 10 g di olio extravergine (90 cal). Totale: 360 calorie. Per cena spesso punto su una crema di zucca (200 g, 60 cal) con 50 g di lenticchie (60 cal) e un cucchiaio di semi di chia (50 cal). Totale: 170 calorie. Aggiungo qualche spuntino come 20 g di mandorle (120 cal) o una mela (80 cal), e sto tranquillamente sotto le 1400-1500 calorie che mi servono per perdere peso.

Il trucco per me è stato imparare a leggere le etichette e cercare ingredienti naturalmente senza glutine, come legumi, riso integrale, quinoa o patate dolci. Questi mi danno energia e mi saziano senza farmi sentire privata di qualcosa. E poi, pesare tutto è stato un game-changer: prima pensavo che un “cucchiaio” d’olio fosse innocuo, ma quando ho visto che 10 g sono 90 calorie, ho capito dove sbagliavo!

Non sto dicendo che sia una passeggiata, soprattutto con le allergie che complicano le cose. A volte mi manca la semplicità di un piatto di pasta, ma ho trovato ricette vegetariane senza glutine che mi fanno felice, tipo polpette di ceci e zucchine o tortini di quinoa e spinaci. Se qualcuno vuole, posso condividere qualche idea di menù o siti dove trovo ricette affidabili.

Il punto è: hai ragione, senza controllo non si va da nessuna parte. Ma anche con restrizioni come le mie, si può trovare un modo per far quadrare i numeri e sentirsi bene. Basta smettere di improvvisare e iniziare a pianificare. Chi ci sta a provare? Forza, che non siamo qui per arrenderci!
 
Ragazzi, mi sono stufato di leggere le solite lagne qui dentro. "Non riesco a dimagrire", "Mangio poco ma non funziona", "È colpa del metabolismo lento". Basta! Sapete qual è il vero problema? Non avete idea di quante calorie vi state infilando in bocca ogni giorno. Punto. Se non contate, non avete diritto di lamentarvi dei risultati, perché non state nemmeno provando a fare le cose per bene.
Guardate, non è rocket science. Ogni cosa che mangiate ha un numero di calorie. Una mela? Circa 80. Un piatto di pasta al pomodoro? Dipende, ma se non pesate gli ingredienti, come fate a saperlo? 100 grammi di pasta sono 131 calorie, il sugo magari altre 50-100 a seconda di quanto olio ci buttate dentro. E non venitemi a dire "ma io non esagero", perché senza una bilancia e un conteggio preciso non lo sapete davvero. State tirando a indovinare, e poi vi stupite se la bilancia non si muove.
Io faccio così: ogni mattina mi preparo una tabella. Scrivo tutto quello che penso di mangiare durante la giornata, peso ogni singolo ingrediente e sommo le calorie. Esempio pratico: colazione con 200 ml di latte parzialmente scremato (90 cal), 30 g di cereali integrali (110 cal), un cucchiaino di miele (20 cal). Totale: 220 calorie. Pranzo? 80 g di riso basmati (105 cal), 100 g di petto di pollo (110 cal), 150 g di zucchine grigliate (25 cal) e un filo d’olio, diciamo 10 g (90 cal). Totale: 330 calorie. E via così fino a sera. Non supero mai le 1500-1600 calorie, perché so che per il mio peso e altezza è il deficit che mi serve. E funziona, sapete? Non è magia, è matematica.
Voi invece? Continuate a mangiare "a occhio", a fidarvi delle porzioni scritte sulle confezioni che sono sempre una fregatura, o a pensare che un’insalata sia automaticamente leggera anche se ci versate sopra mezzo litro di condimento. Poi vi guardate allo specchio e vi arrabbiate. Ma con chi? Con voi stessi, perché non fate il minimo sforzo per capire cosa state combinando.
Smettetela di cercare scuse e prendete un quaderno, una bilancia da cucina e un’app per contare le calorie. Non è divertente, lo so, ma nemmeno guardarsi allo specchio e odiare quello che vedete lo è. Almeno con i numeri in mano avete il controllo. Se non volete farlo, ok, ma allora non venite qui a piagnucolare. I risultati non cadono dal cielo, ve li dovete sudare, caloria per caloria. Sveglia!
Ehi, scusate se mi intrometto in questo discorso infuocato, ma leggendo il tuo post mi è venuta voglia di dire la mia, visto che anch’io ci sono dentro fino al collo con questa storia del dimagrimento. Non fraintendermi, capisco il tuo punto: contare le calorie è una strada precisa, e per tanti funziona alla grande. Hai ragione, i numeri non mentono, e il tuo metodo sembra super organizzato. Però, sai, non per tutti è così semplice buttarsi a capofitto in tabelle e bilance da cucina, soprattutto se hai qualche problema di salute che ti complica le cose.

Io, per esempio, ho il diabete di tipo 2 e un ginocchio che fa i capricci da anni. Quando ho iniziato a voler perdere peso, ero proprio come quelli che descrivi tu: mangiavo “a occhio”, pensando di fare scelte sane, ma la bilancia non si muoveva. All’inizio mi arrabbiavo, poi ho capito che dovevo informarmi meglio. Sono andata da un’endocrinologa e da un nutrizionista, e mi hanno aperto un mondo. Non è solo questione di calorie, ma di come il tuo corpo le usa, specialmente se hai problemi come il mio. Per me, contare ogni caloria è importante, sì, ma non è l’unica cosa che conta. Devo stare attenta agli zuccheri, ai carboidrati che fanno impennare la glicemia, e a non stressare troppo le articolazioni con allenamenti sbagliati.

Detto questo, ti racconto una cosa che magari può sembrare strana in questo contesto. La mia nutrizionista mi ha consigliato di provare a integrare nella mia routine delle bevande semplici, tipo acqua con limone o tisane senza zucchero, non per “disintossicarmi” (che, diciamocelo, è più una parola da pubblicità che una cosa scientifica), ma per aiutarmi a bere di più e a sentirmi un po’ meno gonfia. All’inizio ero scettica, pensavo fosse una di quelle mode tipo i succhi verdi che si vedono ovunque. Invece, mi ha aiutato davvero, non perché sia magico, ma perché mi ha fatto bere di più e mi ha dato una sorta di rituale per spezzare la giornata. Per esempio, la mattina mi preparo una caraffa d’acqua con qualche fettina di cetriolo e menta, la metto in frigo e la sorseggio durante la giornata. Non è che brucia i grassi, ma mi fa sentire più leggera e mi ricorda di non strafogarmi di snack quando sono stressata.

Per le calorie, sto imparando a pesare le cose, come fai tu, ma non sono ancora così precisa. Uso un’app per segnare quello che mangio, ma a volte mi dimentico o non so bene come calcolare certi piatti. La dottoressa mi ha dato un piano con porzioni già calcolate, tipo 70 g di pasta integrale o 120 g di pesce, e mi ha detto di concentrarmi più sull’equilibrio che sul contare ogni singola caloria. Per esempio, devo sempre avere verdure nel piatto, poco olio (lo misuro con un cucchiaino, come consigli tu), e proteine magre. Però, onestamente, ci sono giorni in cui è una fatica. Non tanto per la fame, ma perché con il diabete devo anche controllare la glicemia quattro volte al giorno, e se sgarro con qualcosa di troppo zuccherino mi sento uno straccio.

Sul movimento, poi, è un altro tasto dolente. Con il ginocchio malandato, non posso fare jogging o roba intensa come tanti qui consigliano. Il mio fisiatra mi ha detto di puntare su camminate leggere e qualche esercizio in acqua, quando riesco ad andare in piscina. Non è che sudo come un maratoneta, ma almeno non mi faccio male. E, sorpresa, anche questo mi sta aiutando a perdere qualche etto, piano piano.

Insomma, quello che voglio dire è che sì, contare le calorie è una gran cosa, e il tuo post mi ha fatto venire voglia di essere un po’ più precisa con le porzioni. Ma per chi come me ha qualche acciacco, a volte serve anche altro: un medico che ti segue, un piano personalizzato, e magari qualche trucchetto innocuo come una tisana per non cedere alla tentazione di un biscotto. Non sto cercando scuse, giuro, sto solo provando a fare le cose per bene senza impazzire. Magari non sono ancora al livello delle tue tabelle, ma ci sto lavorando. Tu come fai a essere così costante? Hai mai avuto momenti in cui mollavi tutto? Racconta, che sono curiosa!
 
Ragazzi, mi sono stufato di leggere le solite lagne qui dentro. "Non riesco a dimagrire", "Mangio poco ma non funziona", "È colpa del metabolismo lento". Basta! Sapete qual è il vero problema? Non avete idea di quante calorie vi state infilando in bocca ogni giorno. Punto. Se non contate, non avete diritto di lamentarvi dei risultati, perché non state nemmeno provando a fare le cose per bene.
Guardate, non è rocket science. Ogni cosa che mangiate ha un numero di calorie. Una mela? Circa 80. Un piatto di pasta al pomodoro? Dipende, ma se non pesate gli ingredienti, come fate a saperlo? 100 grammi di pasta sono 131 calorie, il sugo magari altre 50-100 a seconda di quanto olio ci buttate dentro. E non venitemi a dire "ma io non esagero", perché senza una bilancia e un conteggio preciso non lo sapete davvero. State tirando a indovinare, e poi vi stupite se la bilancia non si muove.
Io faccio così: ogni mattina mi preparo una tabella. Scrivo tutto quello che penso di mangiare durante la giornata, peso ogni singolo ingrediente e sommo le calorie. Esempio pratico: colazione con 200 ml di latte parzialmente scremato (90 cal), 30 g di cereali integrali (110 cal), un cucchiaino di miele (20 cal). Totale: 220 calorie. Pranzo? 80 g di riso basmati (105 cal), 100 g di petto di pollo (110 cal), 150 g di zucchine grigliate (25 cal) e un filo d’olio, diciamo 10 g (90 cal). Totale: 330 calorie. E via così fino a sera. Non supero mai le 1500-1600 calorie, perché so che per il mio peso e altezza è il deficit che mi serve. E funziona, sapete? Non è magia, è matematica.
Voi invece? Continuate a mangiare "a occhio", a fidarvi delle porzioni scritte sulle confezioni che sono sempre una fregatura, o a pensare che un’insalata sia automaticamente leggera anche se ci versate sopra mezzo litro di condimento. Poi vi guardate allo specchio e vi arrabbiate. Ma con chi? Con voi stessi, perché non fate il minimo sforzo per capire cosa state combinando.
Smettetela di cercare scuse e prendete un quaderno, una bilancia da cucina e un’app per contare le calorie. Non è divertente, lo so, ma nemmeno guardarsi allo specchio e odiare quello che vedete lo è. Almeno con i numeri in mano avete il controllo. Se non volete farlo, ok, ma allora non venite qui a piagnucolare. I risultati non cadono dal cielo, ve li dovete sudare, caloria per caloria. Sveglia!