Ballare per Vivere: Come i Passi di Salsa e Hip-Hop Mi Hanno Fatto Rinascere!

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a muovervi"?
Non avrei mai pensato che il mio percorso di dimagrimento sarebbe iniziato con un passo di salsa o un salto di hip-hop. Eppure eccomi qua, più leggero non solo nel corpo, ma anche nello spirito! All’inizio ero scettico, pensavo che ballare fosse solo per chi aveva già il fisico perfetto o il ritmo nel sangue. Invece, ho scoperto che il movimento può essere un piacere, non una fatica.
La prima volta che ho provato la salsa, sudavo dopo due minuti e ridevo di me stesso nello specchio. Ma sapete una cosa? Quel ritmo mi ha preso, mi ha fatto dimenticare la bilancia e i chili da perdere. Poi ho aggiunto hip-hop, con quei beat che ti spingono a dare tutto, e qualche lezione di balletto per sentirmi un po’ più elegante (anche se all’inizio sembrava più una papera che una ballerina!).
Ballare mi ha insegnato ad amare il movimento, a non vedere l’esercizio come una punizione ma come un momento per me. I chili sono scesi quasi senza accorgermene, perché non contavo calorie, contavo i passi. Ora, ogni volta che metto la musica, non penso a dimagrire: penso a vivere. Se c’è qualcuno là fuori che vuole provarci, fate un passo – letteralmente! – non ve ne pentirete.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a muovervi"?
Non avrei mai pensato che il mio percorso di dimagrimento sarebbe iniziato con un passo di salsa o un salto di hip-hop. Eppure eccomi qua, più leggero non solo nel corpo, ma anche nello spirito! All’inizio ero scettico, pensavo che ballare fosse solo per chi aveva già il fisico perfetto o il ritmo nel sangue. Invece, ho scoperto che il movimento può essere un piacere, non una fatica.
La prima volta che ho provato la salsa, sudavo dopo due minuti e ridevo di me stesso nello specchio. Ma sapete una cosa? Quel ritmo mi ha preso, mi ha fatto dimenticare la bilancia e i chili da perdere. Poi ho aggiunto hip-hop, con quei beat che ti spingono a dare tutto, e qualche lezione di balletto per sentirmi un po’ più elegante (anche se all’inizio sembrava più una papera che una ballerina!).
Ballare mi ha insegnato ad amare il movimento, a non vedere l’esercizio come una punizione ma come un momento per me. I chili sono scesi quasi senza accorgermene, perché non contavo calorie, contavo i passi. Ora, ogni volta che metto la musica, non penso a dimagrire: penso a vivere. Se c’è qualcuno là fuori che vuole provarci, fate un passo – letteralmente! – non ve ne pentirete.
Ehi, compagni di avventura, o forse meglio dire "esploratori del ritmo"?

La tua storia mi ha fatto sorridere e annuire come se fossi lì a ballare con te! Io sono uno di quelli che hanno trasformato il dimagrimento in una specie di gioco di ruolo, e leggere di salsa e hip-hop mi ha subito acceso una lampadina. Anche io ho iniziato a vedere ogni allenamento come una missione epica, e il tuo racconto mi ha ispirato a tirare fuori il mio "personaggio danzante" dal manuale immaginario che mi sono costruito.

All’inizio, pure io ero un disastro: provavo a fare due piegamenti e mi sentivo un guerriero caduto in battaglia dopo mezzo minuto. Poi ho deciso di rendere tutto un’avventura. Ogni sessione di movimento è un "livello" da superare, e invece di contare calorie, io accumulo "punti esperienza". Tipo, ieri ho fatto una camminata veloce immaginando di essere un contrabbandiere in fuga con un tesoro – e il tesoro, beh, è un corpo che si sente sempre più leggero e scattante! Quando mangio una ciotola di verdure e proteine, è come se stessi preparando una pozione magica per potenziare il mio personaggio. E i chili persi? Quelli sono i "trofei" che sblocco a ogni capitolo della mia quête.

Il tuo ballo mi ha fatto pensare: e se aggiungessi una "coreografia segreta" al mio percorso? Magari non salsa – non ho ancora quel coraggio! – ma qualche mossa scoordinata di hip-hop potrebbe essere il prossimo "incantesimo" per far muovere i fianchi e tirare su il morale. Hai ragione, il segreto sta nel divertirsi: se il movimento diventa una gioia, quasi ti dimentichi che stai "lavorando" su te stesso. Io, per esempio, ho una playlist che è praticamente la colonna sonora della mia epica personale – ogni canzone è un nuovo atto della storia.

Il mio trucco da condividere? Dai un nome alla tua missione. La mia si chiama "La Scalata del Monte Gluteo" – sì, lo so, è ridicolo, ma mi fa ridere e mi tiene motivato. Ogni passo, ogni squat, ogni piatto sano è un pezzo del viaggio per conquistare la vetta. E quando il sedere inizia a sentirsi più sodo, è come se avessi piantato una bandiera sulla cima! Tu che dici, mi lancio in un passo di danza per celebrare il prossimo livello? Fammi sapere come evolvesse la tua avventura, mi sa che abbiamo lo stesso spirito da "guerrieri del ritmo"!
 
Ehi, compagni di avventura, o forse meglio dire "esploratori del ritmo"?

La tua storia mi ha fatto sorridere e annuire come se fossi lì a ballare con te! Io sono uno di quelli che hanno trasformato il dimagrimento in una specie di gioco di ruolo, e leggere di salsa e hip-hop mi ha subito acceso una lampadina. Anche io ho iniziato a vedere ogni allenamento come una missione epica, e il tuo racconto mi ha ispirato a tirare fuori il mio "personaggio danzante" dal manuale immaginario che mi sono costruito.

All’inizio, pure io ero un disastro: provavo a fare due piegamenti e mi sentivo un guerriero caduto in battaglia dopo mezzo minuto. Poi ho deciso di rendere tutto un’avventura. Ogni sessione di movimento è un "livello" da superare, e invece di contare calorie, io accumulo "punti esperienza". Tipo, ieri ho fatto una camminata veloce immaginando di essere un contrabbandiere in fuga con un tesoro – e il tesoro, beh, è un corpo che si sente sempre più leggero e scattante! Quando mangio una ciotola di verdure e proteine, è come se stessi preparando una pozione magica per potenziare il mio personaggio. E i chili persi? Quelli sono i "trofei" che sblocco a ogni capitolo della mia quête.

Il tuo ballo mi ha fatto pensare: e se aggiungessi una "coreografia segreta" al mio percorso? Magari non salsa – non ho ancora quel coraggio! – ma qualche mossa scoordinata di hip-hop potrebbe essere il prossimo "incantesimo" per far muovere i fianchi e tirare su il morale. Hai ragione, il segreto sta nel divertirsi: se il movimento diventa una gioia, quasi ti dimentichi che stai "lavorando" su te stesso. Io, per esempio, ho una playlist che è praticamente la colonna sonora della mia epica personale – ogni canzone è un nuovo atto della storia.

Il mio trucco da condividere? Dai un nome alla tua missione. La mia si chiama "La Scalata del Monte Gluteo" – sì, lo so, è ridicolo, ma mi fa ridere e mi tiene motivato. Ogni passo, ogni squat, ogni piatto sano è un pezzo del viaggio per conquistare la vetta. E quando il sedere inizia a sentirsi più sodo, è come se avessi piantato una bandiera sulla cima! Tu che dici, mi lancio in un passo di danza per celebrare il prossimo livello? Fammi sapere come evolvesse la tua avventura, mi sa che abbiamo lo stesso spirito da "guerrieri del ritmo"!
Ehi, anime in cerca di leggerezza, o forse "compagni di salite"?

La tua storia mi ha colpito, sai? Quel modo di trasformare il movimento in qualcosa di vivo, quasi un respiro, mi ha fatto ripensare al mio viaggio. Io non ballo – non ancora, almeno – ma ho trovato il mio ritmo sulle scale di casa. Altro che salsa o hip-hop, il mio "passo" è un alternarsi di scatti veloci su per i gradini e discese lente, come se stessi tornando da una battaglia. Le gambe tremano, i polmoni gridano, e le chiappe... beh, quelle si fanno sentire a ogni passo, come se mi dicessero "ehi, ci siamo ancora!". È una fatica che ti spacca, ma allo stesso tempo ti rimette insieme.

All’inizio era solo un modo per muovermi senza uscire – la pioggia, il freddo, le scuse erano sempre lì, pronte a tenermi fermo. Ma poi è diventato altro. Non conto più i chili, anche se scendono, perché quello che mi tiene aggrappato è la sensazione di forza che cresce, gradino dopo gradino. È strano, no? Pensavo che dimagrire fosse solo privazione, un vuoto da riempire con meno cibo e più rimpianti. Invece, queste scale mi hanno insegnato che posso costruirmi, non solo svuotarmi.

Il tuo ballo mi fa venire voglia di provare qualcosa di nuovo, magari un giorno infilo un passo di salsa tra una rampa e l’altra – chissà che non finisca per inciampare con stile! Però hai ragione: quando il movimento smette di essere un dovere, diventa quasi un regalo. Io lo sento soprattutto la sera, quando i muscoli sono stanchi ma il cuore è più leggero. Non è solo il corpo che cambia, è lo spirito che si rialza, come se ogni sprint fosse un modo per lasciar andare un peso che non sapevo nemmeno di portare. Tu che ne pensi, continuo a scalare o provo a danzare sul prossimo gradino?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a muovervi"?
Non avrei mai pensato che il mio percorso di dimagrimento sarebbe iniziato con un passo di salsa o un salto di hip-hop. Eppure eccomi qua, più leggero non solo nel corpo, ma anche nello spirito! All’inizio ero scettico, pensavo che ballare fosse solo per chi aveva già il fisico perfetto o il ritmo nel sangue. Invece, ho scoperto che il movimento può essere un piacere, non una fatica.
La prima volta che ho provato la salsa, sudavo dopo due minuti e ridevo di me stesso nello specchio. Ma sapete una cosa? Quel ritmo mi ha preso, mi ha fatto dimenticare la bilancia e i chili da perdere. Poi ho aggiunto hip-hop, con quei beat che ti spingono a dare tutto, e qualche lezione di balletto per sentirmi un po’ più elegante (anche se all’inizio sembrava più una papera che una ballerina!).
Ballare mi ha insegnato ad amare il movimento, a non vedere l’esercizio come una punizione ma come un momento per me. I chili sono scesi quasi senza accorgermene, perché non contavo calorie, contavo i passi. Ora, ogni volta che metto la musica, non penso a dimagrire: penso a vivere. Se c’è qualcuno là fuori che vuole provarci, fate un passo – letteralmente! – non ve ne pentirete.
Ehilà, anime in movimento!

Devo ammetterlo, leggere il tuo post mi ha fatto sorridere e allo stesso tempo mi ha colpito dritto al cuore. Anch’io sono uno di quelli che combattono con il cibo quando lo stress bussa alla porta. Una giornata storta e mi ritrovo con un cucchiaio in mano davanti a un barattolo di gelato, come se fosse la soluzione a tutto. Ma la tua storia con la salsa e l’hip-hop? Mi ha fatto venir voglia di alzarmi dal divano e provare qualcosa di diverso.

Non sono mai stato un gran ballerino, questo è sicuro. L’ultima volta che ho provato a muovermi a ritmo, credo di aver pestato i piedi a qualcuno! Però capisco quel che dici sul movimento che diventa un piacere. Io di solito mi perdo nei miei pensieri negativi, e il cibo è sempre stato il mio modo per spegnerli. Ma forse hai ragione: mettere su della musica e lasciarsi andare potrebbe essere un modo per scaricare tutto senza passare per la cucina.

Come fai quando ti prende quella voglia di mangiare per calmarti? Io ci sto provando con tisane o passeggiate, ma a volte non basta. La tua energia mi ispira, davvero. Mi immagino a provare un passo di salsa in salotto, magari inciampando nel tappeto, ma almeno ridendo invece di abbuffarmi. Non sono ancora sceso sulla pista da ballo come te, ma sto pensando di iscrivermi a una lezione, giusto per vedere se riesco a muovere qualcosa oltre alla forchetta!

Il tuo percorso mi fa capire che forse non si tratta solo di perdere chili, ma di trovare un modo per sentirsi vivi. Io sono ancora all’inizio, i momenti di stress mi mettono ko più spesso di quanto vorrei, ma leggere che conti i passi invece delle calorie mi dà una speranza. Magari un giorno anch’io mi guarderò allo specchio e vedrò più di un numero sulla bilancia. Per ora, grazie per aver condiviso questo pezzo di te – mi sa che proverò a fare un passo, anche piccolo, verso qualcosa di nuovo. Tu continua a ballare, eh!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a muovervi"?
Non avrei mai pensato che il mio percorso di dimagrimento sarebbe iniziato con un passo di salsa o un salto di hip-hop. Eppure eccomi qua, più leggero non solo nel corpo, ma anche nello spirito! All’inizio ero scettico, pensavo che ballare fosse solo per chi aveva già il fisico perfetto o il ritmo nel sangue. Invece, ho scoperto che il movimento può essere un piacere, non una fatica.
La prima volta che ho provato la salsa, sudavo dopo due minuti e ridevo di me stesso nello specchio. Ma sapete una cosa? Quel ritmo mi ha preso, mi ha fatto dimenticare la bilancia e i chili da perdere. Poi ho aggiunto hip-hop, con quei beat che ti spingono a dare tutto, e qualche lezione di balletto per sentirmi un po’ più elegante (anche se all’inizio sembrava più una papera che una ballerina!).
Ballare mi ha insegnato ad amare il movimento, a non vedere l’esercizio come una punizione ma come un momento per me. I chili sono scesi quasi senza accorgermene, perché non contavo calorie, contavo i passi. Ora, ogni volta che metto la musica, non penso a dimagrire: penso a vivere. Se c’è qualcuno là fuori che vuole provarci, fate un passo – letteralmente! – non ve ne pentirete.
Ehi, altro che "pronti a muovervi", qua c’è da tirarsi su le maniche e pedalare, altro che passi di danza! Leggerti mi ha fatto ripensare a quando anch’io ero fermo, con la bilancia che mi guardava storto e nessuna voglia di muovermi. Però sai, il tuo entusiasmo per la salsa e l’hip-hop mi ricorda quello che ho provato io con la bici. Non è stato un colpo di fulmine, te lo dico subito. La prima volta che sono salito in sella dopo anni, mi sentivo un sacco di patate con le gambe molli, altro che ciclista. Eppure, pedalata dopo pedalata, qualcosa è cambiato.

All’inizio era una lotta: il fiatone dopo cinque minuti, le cosce che bruciavano, e io che mi chiedevo chi me lo facesse fare. Ma poi ho iniziato a sentire il vento in faccia, a vedere i chilometri che scorrevano sotto le ruote, e quella sensazione di libertà ha mandato al diavolo la bilancia. Non è che contassi i chili persi, contavo le salite che riuscivo a fare senza scendere a spingere! La bici è diventata il mio ritmo, il mio modo di scaricarmi e di sentirmi vivo, proprio come dici tu con la danza.

Devo dirtelo, però: all’inizio ero deluso. Mi aspettavo risultati veloci, tipo quelli che sogni per rimetterti in forma prima di Capodanno, e invece niente. Pesavo uguale, solo più stanco. Ma col tempo ho capito che non era solo questione di peso: era questione di testa. Pedalare mi ha insegnato a non mollare, a godermi il viaggio invece di fissarmi sulla meta. Ora, dopo mesi di giri in collina e qualche caduta epica, sono più leggero – non solo di corpo, ma di pensieri.

Se ti va di provare qualcosa di diverso dalla danza, prendi una bici, anche solo per un giro tranquillo. Magari non sarà elegante come il balletto, ma ti giuro che quando arrivi in cima a una salita e guardi il panorama, ti senti rinato pure tu. Fammi sapere com’è andata, che magari un giorno ci troviamo: tu con i tuoi passi di salsa, io con la mia fedele due ruote!
 
Ehi, che energia il tuo post! La tua storia con la salsa e l’hip-hop mi ha fatto sorridere, sai? Anch’io ho trovato il mio ritmo, ma in cucina. Preparare piatti sani è diventato il mio modo per muovermi verso un corpo più leggero senza cadere nel tranello di diete lampo. Oggi, per esempio, ho sostituito la panna in un sugo con dello yogurt greco: cremoso, saporito, ma senza sensi di colpa. Ballare è vita, ma cucinare con amore per me stesso lo è altrettanto. Prova a mischiare i tuoi passi con una ricetta leggera, vedrai che il viaggio continua!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a muovervi"?
Non avrei mai pensato che il mio percorso di dimagrimento sarebbe iniziato con un passo di salsa o un salto di hip-hop. Eppure eccomi qua, più leggero non solo nel corpo, ma anche nello spirito! All’inizio ero scettico, pensavo che ballare fosse solo per chi aveva già il fisico perfetto o il ritmo nel sangue. Invece, ho scoperto che il movimento può essere un piacere, non una fatica.
La prima volta che ho provato la salsa, sudavo dopo due minuti e ridevo di me stesso nello specchio. Ma sapete una cosa? Quel ritmo mi ha preso, mi ha fatto dimenticare la bilancia e i chili da perdere. Poi ho aggiunto hip-hop, con quei beat che ti spingono a dare tutto, e qualche lezione di balletto per sentirmi un po’ più elegante (anche se all’inizio sembrava più una papera che una ballerina!).
Ballare mi ha insegnato ad amare il movimento, a non vedere l’esercizio come una punizione ma come un momento per me. I chili sono scesi quasi senza accorgermene, perché non contavo calorie, contavo i passi. Ora, ogni volta che metto la musica, non penso a dimagrire: penso a vivere. Se c’è qualcuno là fuori che vuole provarci, fate un passo – letteralmente! – non ve ne pentirete.
Ehi, guarda, ti capisco, ma leggere di salsa e hip-hop mi fa solo arrabbiare. Dopo il parto, con due bimbi che mi fanno correre tutto il giorno, dove lo trovo il tempo o l’energia per ballare? Vorrei tanto sentirmi leggera come te, ma sono bloccata tra pannolini e notti in bianco. Magari un giorno ci proverò, ma ora mi sembra un sogno lontano.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a muovervi"?
Non avrei mai pensato che il mio percorso di dimagrimento sarebbe iniziato con un passo di salsa o un salto di hip-hop. Eppure eccomi qua, più leggero non solo nel corpo, ma anche nello spirito! All’inizio ero scettico, pensavo che ballare fosse solo per chi aveva già il fisico perfetto o il ritmo nel sangue. Invece, ho scoperto che il movimento può essere un piacere, non una fatica.
La prima volta che ho provato la salsa, sudavo dopo due minuti e ridevo di me stesso nello specchio. Ma sapete una cosa? Quel ritmo mi ha preso, mi ha fatto dimenticare la bilancia e i chili da perdere. Poi ho aggiunto hip-hop, con quei beat che ti spingono a dare tutto, e qualche lezione di balletto per sentirmi un po’ più elegante (anche se all’inizio sembrava più una papera che una ballerina!).
Ballare mi ha insegnato ad amare il movimento, a non vedere l’esercizio come una punizione ma come un momento per me. I chili sono scesi quasi senza accorgermene, perché non contavo calorie, contavo i passi. Ora, ogni volta che metto la musica, non penso a dimagrire: penso a vivere. Se c’è qualcuno là fuori che vuole provarci, fate un passo – letteralmente! – non ve ne pentirete.
Ehi, che bella energia in questo post! Mi ci ritrovo un sacco, anche se il mio "ballo" è stato tra le onde della piscina. Leggendo della tua passione per la salsa e l’hip-hop, non posso fare a meno di pensare a quanto il movimento, quando è fatto con gioia, cambi tutto. Io sono uno di quelli che ha trovato la sua rinascita nell’acqua, nuotando, e voglio raccontarti un po’ della mia storia, magari può ispirare qualcuno come il tuo post ha ispirato me.

All’inizio, quando ho deciso di perdere peso, ero scoraggiato. Avevo provato diete, palestre, ma niente mi faceva sentire davvero bene. Pesavo troppo, i miei ginocchi protestavano a ogni passo, e l’idea di fare esercizio mi sembrava una montagna insormontabile. Poi, quasi per caso, ho provato a nuotare. Non ero un atleta, non avevo tecnica, ma c’era qualcosa di magico nell’acqua: mi sosteneva, letteralmente. Non sentivo il peso del mio corpo, né quello dei miei pensieri. Nuotavo e mi sentivo libero.

Ho iniziato con sessioni semplici, magari 20 minuti di bracciate lente, cercando di non bere metà piscina. Col tempo, ho imparato a muovermi meglio, a respirare nel modo giusto, e ho aggiunto allenamenti più strutturati: un po’ di stile libero, qualche vasca a rana per rilassarmi, e persino qualche esercizio di resistenza con le palette. Non era solo il corpo che cambiava, era la testa. Nuotare mi dava un momento per me, un’ora in cui non pensavo ai chili o alle aspettative, ma solo al ritmo del mio respiro e al suono dell’acqua.

Una cosa che mi ha aiutato tantissimo è stato il supporto della mia famiglia. Non nuotavano con me, ma erano lì a incoraggiarmi. Mia moglie mi ricordava di portare l’asciugamano, mio figlio mi chiedeva “Papà, oggi quante vasche hai fatto?”, e quelle piccole cose mi davano la spinta per continuare. Non so se senza di loro avrei avuto la costanza di andare in piscina tre volte a settimana, anche quando ero stanco o il tempo era grigio.

Ora, dopo mesi di nuoto, ho perso diversi chili, ma soprattutto ho guadagnato energia e fiducia. I miei articolazioni ringraziano: l’acqua è gentile con le ginocchia e la schiena, e questo mi permette di muovermi senza dolore. Non sono un campione olimpico, ma ogni vasca mi fa sentire un po’ più forte. Come te con la salsa, non penso più a dimagrire quando nuoto: penso a vivere, a sentirmi bene, a godermi il movimento.

Se qualcuno sta leggendo e si sente bloccato, vi dico: provate l’acqua. Non serve essere esperti, basta entrare in piscina e lasciarvi andare. Magari iniziate con qualche bracciata, poi vi accorgerete che il corpo segue la mente. E se avete una famiglia o degli amici che vi supportano, coinvolgeteli, anche solo per un “brava!” dopo l’allenamento. Fa la differenza. Grazie per il tuo racconto, mi ha fatto venir voglia di fare una nuotata stasera!
 
Ehi, che fuoco che hai messo in questo post! La tua storia con salsa e hip-hop è uno spettacolo, e mi ha fatto ripensare al mio percorso, che però ha preso una strada un po’ diversa: quella dei frullati e dei piccoli passi. Leggendo di come hai trasformato il movimento in gioia, mi viene da raccontarti come sto cambiando io, un sorso alla volta, senza fretta ma con una costanza che mi sta sorprendendo.

Partiamo da una cosa: io non sono uno che ama le rivoluzioni. Le diete drastiche? Un incubo. La palestra? Mi annoia dopo due giorni. Quando ho deciso di perdere peso, sapevo che dovevo fare qualcosa di semplice, altrimenti avrei mollato. Pesavo troppo, mi sentivo sempre stanco, e guardarmi allo specchio era una lotta. Poi ho iniziato con una cosa banale: bere più acqua. Sembra niente, ma da lì ho costruito tutto. Ogni giorno aggiungo un pezzetto, una piccola abitudine, e ora, dopo mesi, sono una persona diversa.

Uno dei miei “passi” più importanti è stato scoprire i frullati. Non parlo di quelle robe complicate da food blogger, ma di cose pratiche: frutta, verdura, un po’ di yogurt o latte vegetale, e via. Ho iniziato sostituendo la colazione con un frullato verde – spinaci, banana, mela, un goccio di limone. All’inizio pensavo fosse una punizione, ma poi ho capito che mi dava energia senza appesantirmi. Non è magia, sia chiaro: non bevo un frullato e perdo un chilo. Ma mi aiuta a mangiare meno schifezze, a sentirmi sazio, e a infilare più verdure in un giorno di quanto facevo in un mese.

Col tempo ho aggiunto altre abitudini. Dopo l’acqua, ho iniziato a fare una passeggiata di 15 minuti al giorno. Poi ho messo una regola: niente zucchero nei caffè. Poi ancora, un frullato anche a cena, un paio di volte a settimana, quando non ho voglia di cucinare. Non peso ogni grammo di cibo, non conto calorie, perché so che mi farebbe impazzire. Invece, queste piccole cose si accumulano. In sei mesi ho perso 8 chili, ma la vera vittoria è che non mi sento più un bradipo. Ho più fiato, dormo meglio, e persino il mio umore è meno altalenante.

Non fraintendermi, non è tutto rose e fiori. Ci sono giorni in cui vorrei solo una pizza e una birra, e a volte cedo. Ma il bello di questo approccio è che non mi punisco. Se sgarro, torno al mio frullato il giorno dopo, senza drammi. E poi, come te con il ballo, ho trovato un ritmo che mi piace. Preparare un frullato è diventato il mio momento: scelgo la frutta, accendo la musica, e per cinque minuti sono io e il mio blender. Non penso alla bilancia, penso a star bene.

Il tuo racconto mi ha colpito perché parli di movimento come di una festa, non come di un dovere. Io non ballo – sono un disastro con il ritmo – ma i miei frullati sono un po’ come la tua salsa: un modo per muovermi verso una versione migliore di me, senza ossessioni. Se c’è qualcuno che legge e si sente sopraffatto, gli dico: iniziate piccolo. Non serve correre una maratona o ballare come un professionista. Provate a bere un bicchiere d’acqua in più, o a frullare una banana con un po’ di spinaci. Non vi cambierà la vita in un giorno, ma in un mese? Vi sorprenderete.

Grande per il tuo post, mi ha dato una carica pazzesca. Ora vado a prepararmi un frullato – magari ci metto un po’ di zenzero, che dici?