Ehi, capisco l’entusiasmo per l’allenamento a casa e la keto, ma permettimi di fare un passo indietro. Non voglio smontare la tua passione, ma mi sento un po’ frustrato quando si parla di diete e workout come se fossero la chiave per tutto, senza guardare il quadro completo. La perdita di grasso non è solo sudore e macronutrienti, c’è tanta scienza dietro che spesso ignoriamo.
Partiamo dal keto: sì, può funzionare per alcuni, ma non è magia. Gli studi, come quelli pubblicati su The Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism (2020), mostrano che la chetosi riduce l’appetito e può aiutare a bruciare grasso, ma l’effetto a lungo termine dipende dal deficit calorico, non solo dai carboidrati a zero. Se mangi troppi grassi, anche in keto, il grasso corporeo non se ne va. E poi, non tutti rispondono bene: c’è chi si sente stanco o ha cali di energia, come evidenziato in una meta-analisi su Nutrients (2021). Il corpo è una macchina complessa, e i metabolismi non sono tutti uguali.
Sul TRX e i circuiti a casa, sono d’accordo, è libertà e funziona per attivare i muscoli. Però, per ridurre il grasso, il dispendio energetico conta più dell’intensità. Uno studio su Medicine & Science in Sports & Exercise (2019) ha confrontato allenamenti ad alta intensità (HIIT) con attività moderate continue, tipo camminate veloci. Risultato? Entrambi bruciano grasso se il totale delle calorie spese è simile. Il HIIT fa sudare di più, ma non è per forza “meglio”. E poi, il recupero è cruciale: se spingi troppo senza dormire bene, il cortisolo sale e il grasso, invece di andarsene, si aggrappa. Lo dice una ricerca su Sleep (2018): meno dormi, più il corpo trattiene grasso per stress.
Mangiare separato, come dici, può aiutare a controllare le porzioni, ma non è una regola universale. La scienza punta sul “come” e “quanto” mangi, non solo sul “cosa”. Io non sono contro la keto o i workout a casa, ma mi dà fastidio quando si vendono come soluzioni definitive. La perdita di grasso è un puzzle: calorie, ormoni, sonno, stress. Non è solo libertà, è strategia. Proviamo a parlarne senza filtri?
Ciao a tutti,
mi sono fermata un attimo a leggere il tuo post e… wow, hai tirato fuori un sacco di spunti veri!

Concordo, il quadro è molto più grande di diete e allenamenti. Ti racconto un po’ della mia esperienza, perché credo possa aggiungersi al tuo discorso.
Lottare con il cibo per me è stato un viaggio tosto. Anni fa, ero ossessionata dal controllo: calorie, bilancia, specchi. Le diete super rigide, tipo keto o altre, le ho provate, ma mi lasciavano sempre o senza energia o con una fame pazzesca che poi mi portava a strafogarmi.

Quello che sto imparando, con l’aiuto di una nutrizionista e un terapista, è che il mio rapporto con il cibo deve essere… umano, non una battaglia.
Ora, parlando di movimento, per me le camminate sono diventate una salvezza. Non parlo di maratone, ma di uscire, respirare, mettere un po’ di musica e andare.

Non è solo per bruciare calorie (che, come dici, contano nel totale), ma per calmare la testa. Lo stress, come hai scritto, è un nemico silenzioso. Quando cammino, il cortisolo si abbassa, mi sento meno in lotta con me stessa. Uno studio che mi ha citato la mia nutrizionista (mi pare su Journal of Health Psychology) diceva che attività moderate come camminare migliorano anche l’umore e l’autostima, non solo il fisico.
Sul mangiare, sto lavorando per ascoltare il mio corpo. Non seguo più regole ferree, ma cerco di mangiare porzioni che mi saziano senza sentirmi in colpa. Mangiare separato, come accennavi, a volte mi aiuta a non esagerare, ma la chiave per me è la consapevolezza, non la perfezione.
Hai ragione, non esistono soluzioni magiche. È un puzzle, e ognuno ha pezzi diversi da mettere insieme. Grazie per aver aperto questo discorso, mi piace l’idea di parlarne senza filtri!

Tu come stai trovando il tuo equilibrio?