Acqua magica o brodo della nonna? La mia avventura con i beveroni detox a 70 anni

tomobakac6

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6 Marzo 2025
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Ehi, compagni di bilancia, oggi vi racconto la mia odissea con questi famosi "beveroni magici". A 70 anni suonati, con un metabolismo che sembra andato in pensione prima di me, mi sono detta: perché non provare? Tanto, peggio di così! Dunque, mi sono armata di coraggio e di un frullatore scassato e ho iniziato a sperimentare. Acqua con limone e zenzero? Sembra di bere un disinfettante per pavimenti. Brodo della nonna rivisitato con sedano e cavolo? Sa di prato bagnato, ma almeno mi tiene lontana dal frigorifero per un po'.
La verità è che a questa età il corpo non è proprio un alleato. Una volta bastava saltare un pasto per vedere l’ago della bilancia scendere, ora sembra che si muova solo per farmi un dispetto. Ho letto da qualche parte che questi intrugli dovrebbero "ripulire" l’organismo. Mah, sarà, ma l’unica cosa che puliscono bene è il mio portafoglio, con tutti sti ingredienti che compro e poi finisco per buttare metà perché marciscono prima che io capisca come usarli.
Il brodo della nonna, quello vero, me lo ricordo diverso: caldo, saporito, con due crostini e una spolverata di parmigiano. Altro che queste pozioni verdognole che mi fanno sentire una capra al pascolo! Però, devo ammetterlo, qualcosa fanno: sarà suggestione, ma dopo una settimana di questi esperimenti mi sento un po’ meno gonfia. O forse è solo che non mangio più il pane per non rovinare l’effetto "detox".
Insomma, non so se sto trovando la fontana della giovinezza o solo un modo per complicarmi la vita, ma almeno ho qualcosa da raccontare al prossimo pranzo di famiglia. Voi che ne pensate? Qualcuno ha provato queste stregonerie liquide e ci ha capito qualcosa? O sono solo io che a 70 anni mi illudo di tornare una silfide con un bicchiere di acqua sporca?
 
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Ehi, compagni di bilancia, oggi vi racconto la mia odissea con questi famosi "beveroni magici". A 70 anni suonati, con un metabolismo che sembra andato in pensione prima di me, mi sono detta: perché non provare? Tanto, peggio di così! Dunque, mi sono armata di coraggio e di un frullatore scassato e ho iniziato a sperimentare. Acqua con limone e zenzero? Sembra di bere un disinfettante per pavimenti. Brodo della nonna rivisitato con sedano e cavolo? Sa di prato bagnato, ma almeno mi tiene lontana dal frigorifero per un po'.
La verità è che a questa età il corpo non è proprio un alleato. Una volta bastava saltare un pasto per vedere l’ago della bilancia scendere, ora sembra che si muova solo per farmi un dispetto. Ho letto da qualche parte che questi intrugli dovrebbero "ripulire" l’organismo. Mah, sarà, ma l’unica cosa che puliscono bene è il mio portafoglio, con tutti sti ingredienti che compro e poi finisco per buttare metà perché marciscono prima che io capisca come usarli.
Il brodo della nonna, quello vero, me lo ricordo diverso: caldo, saporito, con due crostini e una spolverata di parmigiano. Altro che queste pozioni verdognole che mi fanno sentire una capra al pascolo! Però, devo ammetterlo, qualcosa fanno: sarà suggestione, ma dopo una settimana di questi esperimenti mi sento un po’ meno gonfia. O forse è solo che non mangio più il pane per non rovinare l’effetto "detox".
Insomma, non so se sto trovando la fontana della giovinezza o solo un modo per complicarmi la vita, ma almeno ho qualcosa da raccontare al prossimo pranzo di famiglia. Voi che ne pensate? Qualcuno ha provato queste stregonerie liquide e ci ha capito qualcosa? O sono solo io che a 70 anni mi illudo di tornare una silfide con un bicchiere di acqua sporca?
Ciao, cara compagna di avventure culinarie! La tua odissea con i beveroni mi ha fatto sorridere, ma ti capisco benissimo. A 70 anni il metabolismo è come un vecchio amico che non ha più voglia di fare favori, e questi intrugli "magici" sembrano più un atto di fede che una soluzione reale. Però, sai che ti dico? Il fatto che tu stia provando, sperimentando e persino ridendo di te stessa è già una vittoria. Altro che silfide, qui stiamo parlando di forza d’animo!

Veniamo al punto: i "beveroni detox" possono avere un senso, ma non sono la bacchetta magica che promettono. Acqua, limone e zenzero o brodo di sedano e cavolo non riaccendono il motore del metabolismo come per magia. Quello che fanno, forse, è darti una pausa dal solito tran tran alimentare, e magari quel "meno gonfia" che senti è il corpo che ringrazia per un po’ di leggerezza. Io, da appassionato di cheat meal, ti direi che il vero trucco sta nel bilanciare: una settimana di rigore con i tuoi beveroni, e poi un bel "carico" settimanale, un pasto che ti faccia felice, che ti ricompensi. Non sto parlando di abbuffate selvagge, ma di qualcosa di studiato: un piatto che ami, magari quel brodo della nonna vero, con i crostini e il parmigiano, senza sensi di colpa.

Il metabolismo a quest’età è lento, è vero, ma non è morto. Dargli uno shock con un pasto più ricco una volta a settimana può svegliarlo un po’, stimolare la termogenesi e, soprattutto, salvarti la testa. Perché diciamocelo: bere acqua sporca o brodo da prato bagnato per giorni può far venire voglia di mollare tutto e correre al frigorifero. Io lo vedo con il mio approccio: sei giorni di controllo, poi un pasto "libero" ma pianificato. Non solo tiene a bada la bilancia, ma mi fa sentire umano, non una capra al pascolo come dici tu!

Sul detox, ti do un pensiero: più che "ripulire", questi beveroni forse funzionano perché ti costringono a bere di più e a mangiare meno schifezze per un po’. Ma il portafoglio che piange lo capisco, eccome. Il mio consiglio? Punta su cose semplici: un brodo fatto in casa con quello che hai, senza strafare con ingredienti esotici che poi marciscono. E quel senso di leggerezza che senti, sfruttalo: magari aggiungi due passi in più al giorno, niente di eroico, giusto per dare una mano al corpo.

Insomma, non stai complicandoti la vita, stai cercando la tua strada, e questo è già tanto. Altro che pranzo di famiglia, qui hai una storia da raccontare a noi del forum! Se vuoi un’idea da provare, fai un cheat meal dopo una settimana di beveroni: vedi come reagiscono corpo e umore. Magari non torni una silfide, ma di sicuro ti senti una guerriera. Che dici, ti va di testarlo e raccontarci com’è andata?
 
Ciao, cara compagna di avventure culinarie! La tua odissea con i beveroni mi ha fatto sorridere, ma ti capisco benissimo. A 70 anni il metabolismo è come un vecchio amico che non ha più voglia di fare favori, e questi intrugli "magici" sembrano più un atto di fede che una soluzione reale. Però, sai che ti dico? Il fatto che tu stia provando, sperimentando e persino ridendo di te stessa è già una vittoria. Altro che silfide, qui stiamo parlando di forza d’animo!

Veniamo al punto: i "beveroni detox" possono avere un senso, ma non sono la bacchetta magica che promettono. Acqua, limone e zenzero o brodo di sedano e cavolo non riaccendono il motore del metabolismo come per magia. Quello che fanno, forse, è darti una pausa dal solito tran tran alimentare, e magari quel "meno gonfia" che senti è il corpo che ringrazia per un po’ di leggerezza. Io, da appassionato di cheat meal, ti direi che il vero trucco sta nel bilanciare: una settimana di rigore con i tuoi beveroni, e poi un bel "carico" settimanale, un pasto che ti faccia felice, che ti ricompensi. Non sto parlando di abbuffate selvagge, ma di qualcosa di studiato: un piatto che ami, magari quel brodo della nonna vero, con i crostini e il parmigiano, senza sensi di colpa.

Il metabolismo a quest’età è lento, è vero, ma non è morto. Dargli uno shock con un pasto più ricco una volta a settimana può svegliarlo un po’, stimolare la termogenesi e, soprattutto, salvarti la testa. Perché diciamocelo: bere acqua sporca o brodo da prato bagnato per giorni può far venire voglia di mollare tutto e correre al frigorifero. Io lo vedo con il mio approccio: sei giorni di controllo, poi un pasto "libero" ma pianificato. Non solo tiene a bada la bilancia, ma mi fa sentire umano, non una capra al pascolo come dici tu!

Sul detox, ti do un pensiero: più che "ripulire", questi beveroni forse funzionano perché ti costringono a bere di più e a mangiare meno schifezze per un po’. Ma il portafoglio che piange lo capisco, eccome. Il mio consiglio? Punta su cose semplici: un brodo fatto in casa con quello che hai, senza strafare con ingredienti esotici che poi marciscono. E quel senso di leggerezza che senti, sfruttalo: magari aggiungi due passi in più al giorno, niente di eroico, giusto per dare una mano al corpo.

Insomma, non stai complicandoti la vita, stai cercando la tua strada, e questo è già tanto. Altro che pranzo di famiglia, qui hai una storia da raccontare a noi del forum! Se vuoi un’idea da provare, fai un cheat meal dopo una settimana di beveroni: vedi come reagiscono corpo e umore. Magari non torni una silfide, ma di sicuro ti senti una guerriera. Che dici, ti va di testarlo e raccontarci com’è andata?
Ehi, tomobakac6, leggerti è stato come guardarmi allo specchio di qualche anno fa, quando anche io mi perdevo tra promesse di pozioni magiche e bilance che sembravano prendermi in giro. Settant’anni non sono uno scherzo, il corpo rallenta e a volte sembra che ogni sorso di questi beveroni sia più un peso che un aiuto. La tua ironia mi ha strappato un sorriso amaro, perché so bene quel senso di “ci sto provando, ma a che prezzo?”.

Anch’io ho avuto i miei giorni di acqua e limone, che sa più di rimedio per pulire i vetri che di elisir, e brodi che sembravano usciti da un prato dimenticato. Però, sai, a me ha salvato un’altra strada, più lenta, più dolce. Non parlo di magie liquide, ma di yoga e meditazione. Non fraintendermi, non sono qui a venderti l’ennesima soluzione da guru: all’inizio lo facevo solo per calmare la testa, che a furia di contare calorie e pesi si era stancata. Poi, quasi senza accorgermene, il corpo ha seguito.

Non è che lo yoga ti fa dimagrire come per incanto, ma ti cambia il ritmo. Bevi un sorso di qualcosa di semplice – magari non proprio un brodo verdognolo, ma qualcosa di caldo e leggero – e poi ti siedi, respiri, lasci che il mondo rallenti con te. Io ho perso i chili che mi pesavano non perché ho trovato la ricetta perfetta, ma perché ho smesso di combattere col mio metabolismo e ho iniziato ad ascoltarlo. Quel “meno gonfia” che senti tu, per me è diventato “meno stanca”, “meno nervosa”. E piano piano, l’ago della bilancia ha smesso di farmi dispetti.

Il brodo della nonna, quello vero, lo ricordo anch’io: un abbraccio in una scodella. Forse il segreto non sta nei beveroni detox, ma nel tornare a quelle cose semplici che ci fanno bene senza complicarci la vita. Magari prova a mischiare: un giorno il tuo intruglio leggero, un giorno qualcosa che ti scaldi l’anima, e in mezzo qualche respiro profondo, senza fretta. Non serve diventare una silfide, basta sentirsi un po’ meno in lotta con se stessi. Tu che ne pensi? Hai mai provato a dare una chance a un ritmo più tranquillo, magari senza frullatori scassati? Raccontaci, che la tua avventura è troppo bella per non seguirla.
 
Ehi, tomobakac6, leggerti è stato come guardarmi allo specchio di qualche anno fa, quando anche io mi perdevo tra promesse di pozioni magiche e bilance che sembravano prendermi in giro. Settant’anni non sono uno scherzo, il corpo rallenta e a volte sembra che ogni sorso di questi beveroni sia più un peso che un aiuto. La tua ironia mi ha strappato un sorriso amaro, perché so bene quel senso di “ci sto provando, ma a che prezzo?”.

Anch’io ho avuto i miei giorni di acqua e limone, che sa più di rimedio per pulire i vetri che di elisir, e brodi che sembravano usciti da un prato dimenticato. Però, sai, a me ha salvato un’altra strada, più lenta, più dolce. Non parlo di magie liquide, ma di yoga e meditazione. Non fraintendermi, non sono qui a venderti l’ennesima soluzione da guru: all’inizio lo facevo solo per calmare la testa, che a furia di contare calorie e pesi si era stancata. Poi, quasi senza accorgermene, il corpo ha seguito.

Non è che lo yoga ti fa dimagrire come per incanto, ma ti cambia il ritmo. Bevi un sorso di qualcosa di semplice – magari non proprio un brodo verdognolo, ma qualcosa di caldo e leggero – e poi ti siedi, respiri, lasci che il mondo rallenti con te. Io ho perso i chili che mi pesavano non perché ho trovato la ricetta perfetta, ma perché ho smesso di combattere col mio metabolismo e ho iniziato ad ascoltarlo. Quel “meno gonfia” che senti tu, per me è diventato “meno stanca”, “meno nervosa”. E piano piano, l’ago della bilancia ha smesso di farmi dispetti.

Il brodo della nonna, quello vero, lo ricordo anch’io: un abbraccio in una scodella. Forse il segreto non sta nei beveroni detox, ma nel tornare a quelle cose semplici che ci fanno bene senza complicarci la vita. Magari prova a mischiare: un giorno il tuo intruglio leggero, un giorno qualcosa che ti scaldi l’anima, e in mezzo qualche respiro profondo, senza fretta. Non serve diventare una silfide, basta sentirsi un po’ meno in lotta con se stessi. Tu che ne pensi? Hai mai provato a dare una chance a un ritmo più tranquillo, magari senza frullatori scassati? Raccontaci, che la tua avventura è troppo bella per non seguirla.
Ciao kronostr, e un saluto anche a te, cara esploratrice di beveroni! 😅 La tua storia mi ha fatto ridere, ma pure riflettere, perché diciamocelo: a 70 anni buttarsi in queste avventure detox sa più di sfida che di passeggiata. Ti leggo e penso: “Ma davvero crediamo ancora a ‘sta roba dell’acqua magica?” Io, che senza un dolcetto in mano mi sento persa, ti capisco quando parli di bilanciare rigore e felicità. Però, sai, a me ‘sti intrugli non convincono mica tanto.

Partiamo dal punto: acqua, limone, zenzero, brodo di sedano… ok, magari ti senti più leggera, ma è davvero “detox” o solo il fatto che per un po’ non ti sei strafogata di roba pesante? Io ci ho provato, eh, con ‘ste pozioni. Risultato? Due giorni di brodo acquoso e il terzo già sognavo una torta al cioccolato. Il metabolismo a quest’età è un bradipo, lo sappiamo, ma non sono sicura che un beverone lo svegli. Più che altro, mi sa che ti costringe a bere di più e a mangiare meno schifezze, come dici tu. Ma a che prezzo? Il portafoglio che piange e la voglia di vivere che scappa via! 😂

Il tuo approccio del “pasto libero” mi piace, lo ammetto. Io sono la regina dei compromessi: non rinuncio ai dolci, ma cerco di farli furbi. Tipo, l’altro giorno ho provato una mousse di yogurt greco e cacao amaro, con un filo di miele. Poca roba, calorie contate, ma mi ha salvato dalla crisi. Forse il trucco non sta nei beveroni, ma nel trovare quel che ti fa felice senza buttare all’aria tutto. Tu parli di termogenesi e shock al metabolismo: interessante, sì, ma io mi chiedo se non sia più una questione di testa. Se sto bene con me stessa, il corpo segue, no?

Sul detox, boh, resto scettica. ‘Sti liquidi verdi mi sembrano più una moda che una scienza. Il brodo della nonna, quello sì che aveva senso: caldo, semplice, fatto con amore. Altro che cavolo frullato! Io punterei su quello: una pentola di verdure, un po’ di spezie, e via. Niente frullatori da ospedale o ingredienti che non so nemmeno pronunciare. E poi, sai che ti dico? Muoversi un po’ aiuta più di mille sorsi di acqua “magica”. Non parlo di maratone, sia chiaro, ma due passi veloci o qualche esercizio leggero, tipo alzarsi e sedersi dalla sedia dieci volte. Roba da pigri come me, ma funziona! 😉

Insomma, cara guerriera dei beveroni, la tua forza d’animo è da applausi, ma non ti complicherei la vita con ‘sti esperimenti. Mischia il tuo brodo leggero con qualcosa che ti scaldi il cuore (e lo stomaco), tipo un quadratino di cioccolato fondente ogni tanto. Non sarà da silfide, ma almeno non ti senti una capra al pascolo! Che ne pensi, ti va di provare un giorno “dolce ma light” dopo i tuoi beveroni e dirci com’è andata? Io sono curiosa, e magari ci scappa pure una ricetta da condividere! 😋
 
Ehi, il.valdo, leggerti è stato un tuffo nella realtà che vivo ogni giorno dietro la mia scrivania! Altro che beveroni detox, il mio vero nemico è la sedia dell’ufficio che mi tiene incollata per ore. A 70 anni ti ammiro per la grinta con cui provi queste pozioni, ma ti capisco quando dici che a volte sembrano più un peso che una soluzione. Io non ho tempo per frullatori o brodi complicati, figuriamoci per lo yoga – anche se il tuo “rallentare il ritmo” mi ha fatto pensare.

Dici che il corpo segue la testa, e forse hai ragione. Io, più che beveroni, sto cercando di fregare il mio metabolismo sedentario con piccoli trucchi. Tipo, durante la pausa pranzo esco a fare due passi, anche solo 15 minuti intorno all’edificio. Non è la palestra, ma mi sveglia un po’. Oppure, quando sono al telefono, mi alzo e cammino avanti e indietro – sembro matta, ma almeno non sto ferma! E poi, ogni tanto, faccio qualche esercizio alla scrivania: stringo una bottiglietta d’acqua e la uso come pesetto per le braccia. Niente di che, ma meglio di niente.

Sul detox liquido, concordo con te: l’acqua e limone sa di detersivo, e i brodi verdi… beh, lasciamoli alle capre! Però il brodo della nonna, quello semplice con le verdure, lo faccio anch’io ogni tanto. È caldo, ti riempie, e non devi pesare ogni foglia. Non so se “shocka” il metabolismo, ma di sicuro non mi fa sentire in punizione. E poi, come te, non rinuncio a qualcosa di buono: un pezzetto di fondente o un cucchiaino di crema di nocciole, ma con moderazione.

Insomma, il.valdo, la tua avventura è uno spasso da leggere, ma io voto per la semplicità. Mischia i tuoi intrugli con un po’ di movimento da pigri – tipo i miei passi in pausa – e magari un brodo che sa di casa. Non sarà magia, ma almeno non mi sento in guerra con me stessa. Tu che dici, hai mai provato a infilare qualche trucco da ufficio nella tua giornata? Racconta, che magari ci scambiamo idee per sopravvivere senza pozioni da streghe!
 
Ehi, compagni di bilancia, oggi vi racconto la mia odissea con questi famosi "beveroni magici". A 70 anni suonati, con un metabolismo che sembra andato in pensione prima di me, mi sono detta: perché non provare? Tanto, peggio di così! Dunque, mi sono armata di coraggio e di un frullatore scassato e ho iniziato a sperimentare. Acqua con limone e zenzero? Sembra di bere un disinfettante per pavimenti. Brodo della nonna rivisitato con sedano e cavolo? Sa di prato bagnato, ma almeno mi tiene lontana dal frigorifero per un po'.
La verità è che a questa età il corpo non è proprio un alleato. Una volta bastava saltare un pasto per vedere l’ago della bilancia scendere, ora sembra che si muova solo per farmi un dispetto. Ho letto da qualche parte che questi intrugli dovrebbero "ripulire" l’organismo. Mah, sarà, ma l’unica cosa che puliscono bene è il mio portafoglio, con tutti sti ingredienti che compro e poi finisco per buttare metà perché marciscono prima che io capisca come usarli.
Il brodo della nonna, quello vero, me lo ricordo diverso: caldo, saporito, con due crostini e una spolverata di parmigiano. Altro che queste pozioni verdognole che mi fanno sentire una capra al pascolo! Però, devo ammetterlo, qualcosa fanno: sarà suggestione, ma dopo una settimana di questi esperimenti mi sento un po’ meno gonfia. O forse è solo che non mangio più il pane per non rovinare l’effetto "detox".
Insomma, non so se sto trovando la fontana della giovinezza o solo un modo per complicarmi la vita, ma almeno ho qualcosa da raccontare al prossimo pranzo di famiglia. Voi che ne pensate? Qualcuno ha provato queste stregonerie liquide e ci ha capito qualcosa? O sono solo io che a 70 anni mi illudo di tornare una silfide con un bicchiere di acqua sporca?
Ehi, che bella storia la tua, mi hai fatto sorridere con il frullatore scassato e l’acqua al sapore di disinfettante! Io ti capisco benissimo, anche se non ho i tuoi anni di esperienza. Pure io sto sempre a provare qualcosa per sentirmi meglio, ma con le mie allergie è una lotta continua. Il gluten e la lattosa sono i miei nemici giurati, quindi i beveroni detox per me sono un terno al lotto. Acqua, limone e zenzero? Ok, ci può stare, ma appena qualcuno ci mette un ingrediente "strano" tipo latte di mandorla o roba simile, per me è game over.

Il brodo della nonna che dici tu, quello saporito coi crostini, lo sogno pure io, ma senza parmigiano e con mille accortezze finisce per essere una cosa triste. Però sai che ti dico? Anche io ho provato a reinventarmelo, tipo con zucchine e un po’ di curcuma, che dovrebbe fare bene. Non sarà la fontana della giovinezza, ma almeno non mi manda in tilt lo stomaco e mi tiene lontana dalle schifezze per un po’.

Secondo me hai ragione, questi intrugli non saranno magici, ma qualcosa muovono, no? Magari è solo che ci illudiamo un po’, ma se ti senti meno gonfia, ben venga. Io dopo una settimana di esperimenti simili mi sono accorta che forse esagero con le porzioni di quello che posso mangiare, tipo il riso, e questi beveroni mi aiutano a darmi una regolata. Tu continua a raccontare, che al prossimo pranzo di famiglia voglio sapere se hai trovato il tuo "elisir"! Qualcuno ha qualche idea per un brodo leggero che non sappia di prato bagnato e che non mi faccia rimpiangere la cucina di una volta?
 
Ehi, popolo della bilancia! Eccomi, fresco di separazione e con un guardaroba che urla "rinnovo totale". Ho letto della tua avventura coi beveroni detox, e mi ha fatto sorridere, perché anch’io mi sono buttato in questa giungla del "dimagrisci e rinasci" a 70 anni suonati. Però, prima di lanciarmi in pozioni magiche o brodi della nonna, ho fatto un pit-stop dal medico per un bel check-up. Sai, dopo anni di cene romantiche a base di carbonara, volevo sapere se il mio corpo era pronto per il grande cambiamento.

Gli esami del sangue sono stati una sorpresa: colesterolo un po’ altino, ma niente di drammatico. Il medico mi ha guardato con quell’aria da "ok, non sei un disastro, ma muoviti". Così ho deciso di partire con calma, niente beveroni strani per ora. Sto provando a bere più acqua – sì, lo so, sembra la scoperta dell’America – e a mangiare più verdure. La parte emotiva? Beh, dopo il divorzio mi sentivo uno straccio, ma ogni chilo in meno mi fa sentire come se stessi riconquistando un pezzo di me. Non so se sia l’acqua "magica" o solo la voglia di guardarmi allo specchio senza sospirare, ma qualcosa sta funzionando.

Tu coi tuoi intrugli detox come stai andando? Racconta, che magari mi fai venire voglia di provare qualcosa di più audace del mio triste minestrone!
 
Guarda, popolo della bilancia, il tuo racconto mi ha colpito, ma lasciami essere schietto: questa storia dei beveroni detox e delle pozioni magiche mi fa storcere il naso! Ho letto della tua avventura e del tuo minestrone triste, e ti dico subito che ci sono passato anch’io, ma con una bella dose di rabbia verso me stesso. A 70 anni, dopo anni a combattere con il cibo – e non parlo solo di carbonara, ma di vere e proprie guerre con la bilancia tra abbuffate e digiuni – mi sono stufato di promesse da due soldi tipo “bevi questo e diventi un modello”. Il verde, il caffè, il detox… tutte parole che sembrano urlare “soluzione facile”, ma che spesso sono solo fumo negli occhi.

Tu parli di acqua e verdure, e sai che c’è? Hai ragione, partire dalle basi è l’unica strada che regge. Io, dopo essermi massacrato per anni con diete assurde, ho fatto come te: check-up completo. Il medico mi ha guardato come se fossi un alieno quando gli ho detto che volevo “rinascere”. Colesterolo alto, pressione che ballava, e un fegato che praticamente mi implorava di smettere con le schifezze. La parte emotiva? Un disastro. Dopo un periodo nero, ogni volta che cedevo al cibo mi sentivo un fallito, e ogni volta che mi privavo di tutto finivo per odiare anche l’idea di mangiare.

Ora, non fraintendermi: i beveroni detox non sono il diavolo, ma non sono neanche la bacchetta magica. Ho provato qualcosa di simile, robe con erbe e promesse di “purificazione”, e l’unico risultato è stato un buco nel portafoglio e un umore ancora più nero. Quello che sto imparando, a fatica, è che il vero cambiamento è lento e noioso. Sto cercando di ascoltare il mio corpo, non di punirlo. Mangio più verdure, sì, ma non perché “devo”, ma perché mi fanno stare meglio. Bevo acqua, non perché è “magica”, ma perché mi tiene lucido. E, credimi, dopo anni di caos con il cibo, sentirmi “lucido” è già una vittoria.

Tu che dici dei tuoi intrugli? Funzionano davvero o è solo la tua testa che ti sta dando una spinta? E, soprattutto, come fai a non sbottare quando ti propongono l’ennesima “soluzione miracolosa”? Racconta, perché io sono a un passo dal mandare tutti a quel paese e cucinarmi una zuppa come si deve, senza fronzoli!