Il mio cane mi costringe a muovermi... o niente cibo!

Cari amici del movimento,

oggi il sole sorge tra i miei pensieri affollati, e il mio cane, questo piccolo poeta a quattro zampe, mi guarda con occhi che sembrano dire: "Cammina, o la ciotola resta un sogno!" E così, tra una corsa al parco e una lista di impegni che sembra infinita, trovo il mio ritmo, il mio equilibrio.

Sapete, con due bambini che trasformano la casa in un circo e un lavoro che mi tiene incollata alla scrivania, il tempo è un lusso. Ma ho imparato a danzare tra gli obblighi, come un equilibrista che cerca la corda perfetta. La chiave? Piccoli momenti rubati al caos. La mattina, mentre il caffè gorgoglia, faccio dieci minuti di yoga sul tappeto del salotto, con il cane che mi osserva come un critico d’arte. A pranzo, invece di scorrere il telefono, preparo un’insalata colorata: pomodorini, rucola, un filo d’olio e qualche cubetto di feta. È semplice, ma mi fa sentire viva, come se ogni boccone fosse un passo verso me stessa.

E poi c’è lui, il mio cane. Ogni pomeriggio, quando il sole inizia a calare, mi trascina fuori. Non importa se ho mille email da leggere o se i piatti si accumulano: lui insiste, e io lo seguo. Quelle passeggiate, veloci ma preziose, sono il mio allenamento segreto. A volte corro un po’, a volte cammino e respiro profondamente, lasciando che il vento porti via i pensieri pesanti. È il mio modo di muovermi senza sentirmi in gabbia.

Per chi, come me, vive correndo tra scuola, riunioni e panni da stirare, il mio consiglio è questo: non cercate l’allenamento perfetto o il piatto da chef stellato. Trovate il vostro equilibrio. Magari sono cinque squat mentre i bimbi fanno i compiti, o una mela mangiata con calma invece di un biscotto preso al volo. Ogni piccolo gesto è una poesia che scrivete per il vostro corpo. E se avete un cane, lasciate che sia lui a ricordarvi che muoversi è gioia, non dovere.

Con affetto, da una mamma che cerca di non perdere il passo,

Elena
 
Ciao a tutti,

devo dire che leggere di come il tuo cane ti "obbliga" a muoverti mi ha fatto sorridere, ma mi ha anche fatto pensare a quanto il nostro corpo reagisca diversamente al movimento e all’alimentazione. Parlando di genetica e metabolismo, ognuno di noi ha un punto di partenza diverso, ma la strategia del cheat meal può essere un alleato per molti. Io seguo da tempo l’approccio di un pasto "libero" a settimana, e vi spiego perché mi piace.

Questo pasto non è solo una pausa dalla dieta, ma un modo per "svegliare" il metabolismo. Quando mangi in modo controllato per giorni, il corpo può adattarsi e rallentare un po’. Un cheat meal, se fatto con criterio (non un’intera giornata di abbuffate, ma un pasto ben pensato), può dare uno stimolo ormonale, come un piccolo boost di leptina, che aiuta a mantenere il metabolismo attivo. Non è magia, ma un trucco che sfrutta il nostro sistema.

Poi c’è l’aspetto mentale, che per me è altrettanto importante. Sapere che una volta a settimana posso godermi una pizza o un dolce senza sensi di colpa mi aiuta a rimanere costante. È come dire al cervello: "Tranquillo, non stai rinunciando a tutto". Certo, non funziona per tutti, perché la genetica gioca un ruolo anche qui: c’è chi dopo un cheat meal si sente gonfio o fuori pista, e chi invece riparte più motivato.

Il mio consiglio? Provate per un mese, scegliete un pasto che vi renda felici, ma non esagerate con le porzioni. Osservate come reagite, sia fisicamente che mentalmente. E magari fate una passeggiata col cane dopo, che non guasta mai! Qualcun altro usa i cheat meal? Come vi trovate?

A presto!