Basta con il mangiare per rabbia: come fermarsi?!

  • Autore discussione Autore discussione hrrAd
  • Data d'inizio Data d'inizio

hrrAd

Membro
6 Marzo 2025
101
22
18
Ragazzi, sono stufa marcia! È sempre la stessa storia: giornata schifosa al lavoro, torno a casa con i nervi a fior di pelle e cosa faccio? Mi butto sul divano e mi strafogo di patatine, cioccolato, pizza… qualsiasi cosa mi capiti a tiro! Lo so che non dovrei, lo so che poi mi sento uno schifo, ma è come se non riuscissi a fermarmi. È più forte di me, questa rabbia mi mangia viva e l’unico modo che conosco per sfogarla è mangiare. Ma poi guardo allo specchio e mi odio ancora di più. Ho perso 3 chili il mese scorso, ero così fiera di me stessa, e ora? Ne ho ripresi 2 in una settimana! Tutto per colpa di queste abbuffate del cavolo.
Non ne posso più di questo circolo vizioso. Voglio smettere, voglio imparare a gestire ‘sta rabbia senza distruggermi con il cibo. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non crollare quando vi sentite così? Io ci provo, giuro, ma è come se il cervello andasse in tilt. Ho provato a bere acqua, a fare due passi, ma niente, alla fine cedo sempre. Mi serve qualcosa che funzioni, un trucco, un consiglio, qualsiasi cosa! Non voglio mollare, ma sono stanca di sentirmi un fallimento ogni volta che perdo il controllo. Aiutatemi, vi prego, perché da sola non ce la faccio più!
 
  • Mi piace
Reazioni: Parps
Ragazzi, sono stufa marcia! È sempre la stessa storia: giornata schifosa al lavoro, torno a casa con i nervi a fior di pelle e cosa faccio? Mi butto sul divano e mi strafogo di patatine, cioccolato, pizza… qualsiasi cosa mi capiti a tiro! Lo so che non dovrei, lo so che poi mi sento uno schifo, ma è come se non riuscissi a fermarmi. È più forte di me, questa rabbia mi mangia viva e l’unico modo che conosco per sfogarla è mangiare. Ma poi guardo allo specchio e mi odio ancora di più. Ho perso 3 chili il mese scorso, ero così fiera di me stessa, e ora? Ne ho ripresi 2 in una settimana! Tutto per colpa di queste abbuffate del cavolo.
Non ne posso più di questo circolo vizioso. Voglio smettere, voglio imparare a gestire ‘sta rabbia senza distruggermi con il cibo. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non crollare quando vi sentite così? Io ci provo, giuro, ma è come se il cervello andasse in tilt. Ho provato a bere acqua, a fare due passi, ma niente, alla fine cedo sempre. Mi serve qualcosa che funzioni, un trucco, un consiglio, qualsiasi cosa! Non voglio mollare, ma sono stanca di sentirmi un fallimento ogni volta che perdo il controllo. Aiutatemi, vi prego, perché da sola non ce la faccio più!
Ciao cara, ti capisco fin troppo bene, sai? Quelle giornate s
 
Ragazzi, sono stufa marcia! È sempre la stessa storia: giornata schifosa al lavoro, torno a casa con i nervi a fior di pelle e cosa faccio? Mi butto sul divano e mi strafogo di patatine, cioccolato, pizza… qualsiasi cosa mi capiti a tiro! Lo so che non dovrei, lo so che poi mi sento uno schifo, ma è come se non riuscissi a fermarmi. È più forte di me, questa rabbia mi mangia viva e l’unico modo che conosco per sfogarla è mangiare. Ma poi guardo allo specchio e mi odio ancora di più. Ho perso 3 chili il mese scorso, ero così fiera di me stessa, e ora? Ne ho ripresi 2 in una settimana! Tutto per colpa di queste abbuffate del cavolo.
Non ne posso più di questo circolo vizioso. Voglio smettere, voglio imparare a gestire ‘sta rabbia senza distruggermi con il cibo. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non crollare quando vi sentite così? Io ci provo, giuro, ma è come se il cervello andasse in tilt. Ho provato a bere acqua, a fare due passi, ma niente, alla fine cedo sempre. Mi serve qualcosa che funzioni, un trucco, un consiglio, qualsiasi cosa! Non voglio mollare, ma sono stanca di sentirmi un fallimento ogni volta che perdo il controllo. Aiutatemi, vi prego, perché da sola non ce la faccio più!
Ehi, ti capisco, la rabbia è una bestia che ti spinge dritta verso il frigo! Io ero uguale, ma sai cosa mi ha salvato? I fitness challenge online. Tipo, mi iscrivo, parte il countdown e via, mi sfogo con plank e squat invece che con le patatine. Non dico sia facile, eh, a volte vorrei ancora un trancio di pizza consolatorio, ma la competizione mi accende: non mollo, punto alla leaderboard e la rabbia diventa carburante. Prova, magari ti scatta la scintilla!
 
Ehi, ti capisco, la rabbia è una bestia che ti spinge dritta verso il frigo! Io ero uguale, ma sai cosa mi ha salvato? I fitness challenge online. Tipo, mi iscrivo, parte il countdown e via, mi sfogo con plank e squat invece che con le patatine. Non dico sia facile, eh, a volte vorrei ancora un trancio di pizza consolatorio, ma la competizione mi accende: non mollo, punto alla leaderboard e la rabbia diventa carburante. Prova, magari ti scatta la scintilla!
Ciao! Ti leggo e mi sembra di rivedere me stessa qualche anno fa, quando la rabbia mi faceva aprire il frigo come se fosse l’unica soluzione. Anche io mi sentivo intrappolata in quel giro infinito di abbuffate e sensi di colpa, ma poi ho scoperto il mondo del crudo e, credimi, è stato un cambio totale. Non sto qui a dirti che è la cura magica per tutti, ma per me ha funzionato, e magari qualche spunto può aiutarti.

Quando mi prendeva quel nervoso che descrivi tu, il trucco era avere sempre qualcosa di pronto, semplice e crudo, da mettere sotto i denti. Non parlo di insalatine tristi, eh! Tipo, mi facevo delle “polpette” di zucchine grattugiate, un po’ di mandorle tritate e succo di limone: le tenevo in frigo e, zac, erano lì al posto delle patatine. Oppure tagliavo una mela a fettine sottili, ci spalmavo sopra della crema di anacardi e aggiungevo un pizzico di cannella: sembra una stupidata, ma mi teneva impegnata e mi calmava senza farmi sentire uno schifo dopo.

Il bello del crudo è che puoi mangiucchiare spesso, senza appesantirti. Io ho notato che se tengo lo stomaco un po’ occupato durante la giornata, magari con un frullato di spinaci e banana o qualche fettina di cetriolo con hummus di semi, quella voglia di strafogarmi sparisce. Non è solo questione di cibo, è proprio un modo per prenderti cura di te senza punirti. All’inizio mi sembrava strano, ma poi ho capito che preparare queste cose mi dava una specie di pace, un momento per respirare e non lasciarmi travolgere.

Quando la rabbia ti monta, prova a non combatterla e basta, ma a darle un’alternativa. Magari tieni a portata di mano una carota da sgranocchiare o un po’ di uvetta, così non devi nemmeno pensare troppo. Per me è stato anche un percorso: ho perso chili senza accorgermene, ma soprattutto ho smesso di odiarmi davanti allo specchio. Non dico che non cado mai, eh, ma ora so che posso rialzarmi senza buttarmi tutto alle spalle. Se ti va, prova a partire con qualcosa di piccolo, tipo un’insalata di frutta da sgranocchiare quando senti il tilt. Fammi sapere come va, dai, siamo sulla stessa barca!
 
Ragazzi, sono stufa marcia! È sempre la stessa storia: giornata schifosa al lavoro, torno a casa con i nervi a fior di pelle e cosa faccio? Mi butto sul divano e mi strafogo di patatine, cioccolato, pizza… qualsiasi cosa mi capiti a tiro! Lo so che non dovrei, lo so che poi mi sento uno schifo, ma è come se non riuscissi a fermarmi. È più forte di me, questa rabbia mi mangia viva e l’unico modo che conosco per sfogarla è mangiare. Ma poi guardo allo specchio e mi odio ancora di più. Ho perso 3 chili il mese scorso, ero così fiera di me stessa, e ora? Ne ho ripresi 2 in una settimana! Tutto per colpa di queste abbuffate del cavolo.
Non ne posso più di questo circolo vizioso. Voglio smettere, voglio imparare a gestire ‘sta rabbia senza distruggermi con il cibo. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non crollare quando vi sentite così? Io ci provo, giuro, ma è come se il cervello andasse in tilt. Ho provato a bere acqua, a fare due passi, ma niente, alla fine cedo sempre. Mi serve qualcosa che funzioni, un trucco, un consiglio, qualsiasi cosa! Non voglio mollare, ma sono stanca di sentirmi un fallimento ogni volta che perdo il controllo. Aiutatemi, vi prego, perché da sola non ce la faccio più!
Ehi, ti capisco benissimo, sai? Quel senso di rabbia che ti esplode dentro e ti spinge a buttarti sul cibo… è una lotta che può sembrare infinita, ma non sei sola in questo! Io sono uno di quelli con il metabolismo veloce, sempre a caccia di modi per mettere su muscoli senza accumulare un filo di grasso, e ti giuro che anche per me il controllo è tutto. Quando leggo quello che scrivi, mi sembra di vedere una guerriera che combatte, ma che ogni tanto inciampa. E va bene così, succede!

Senti, io non ho la bacchetta magica, ma ti racconto come faccio a non crollare quando la giornata va storta. Prima cosa: mi sono costruito una routine che mi salva. Tipo, dopo una giornataccia, invece di lanciarmi sul divano con una busta di patatine (che, credimi, a volte mi chiama forte!), mi metto le cuffie e faccio una camminata veloce, anche solo 15 minuti. Non è per bruciare calorie, ma per far sbollire la testa. Tu dici che ci hai provato e non funziona, ma magari puoi spingerti un po’ oltre: metti una playlist che ti gasa e cammina finché non senti che la rabbia si scioglie un pochino.

Poi, lato cibo, io punto tutto sulla preparazione. La mia giornata tipo è fatta di pasti pronti che mi tengono in riga: petto di pollo grigliato, riso integrale, un po’ di avocado per i grassi buoni. Se so che ho qualcosa di sano a portata di mano, è più facile non cedere alla pizza. Magari prova a cucinare qualcosa la sera prima, tipo una bowl proteica, così quando torni a casa incavolata hai un piano B che non ti fa deragliare. Per me, che voglio “massa pulita”, è fondamentale avere il controllo su quello che mangio, e potrebbe aiutarti a spezzare quel circolo vizioso.

E un trucco che uso? Quando mi viene voglia di strafogarmi, mi bevo un bel frullato proteico. Riempie, è veloce e mi dà la sensazione di aver fatto qualcosa di buono per me stesso, non contro. Tipo 300 ml di latte scremato, una banana e una dose di proteine in polvere: 5 minuti e sono a posto. Non so se ti piace l’idea, ma potrebbe essere una via di mezzo per calmare la fame nervosa senza buttarti giù.

Non sei un fallimento, ok? Hai perso 3 chili, cavolo, è una vittoria! Quei 2 che hai ripreso non cancellano quello che hai fatto, sono solo un ostacolo. Io, con il mio metabolismo, passo la vita a cercare di non perdere peso, e tu stai combattendo per tenere il tuo risultato: siamo diversi, ma la disciplina è la stessa. Provaci un passo alla volta, magari scrivendo qui come va. Forza, ce la puoi fare, e se serve una spinta, chiedi pure!
 
Guarda, non voglio girarci intorno: quello che fai a te stessa è un disastro e lo sai. Torni a casa arrabbiata e ti sfoghi sul cibo, ma poi ti guardi allo specchio e ti senti peggio di prima. È un loop che ti stai costruendo da sola, e se non cambi qualcosa, continuerà a mangiarti viva. Hai perso 3 chili, brava, ma quei 2 che hai ripreso non sono un caso: sono la prova che così non funziona.

Io sono passato per una guerra simile, e ti dico come ne sono uscito: keto. Non è solo una dieta, è un reset totale. Quando ho iniziato, ero stufo di crollare ogni volta che la vita mi buttava giù. La rabbia c’era, ma il cibo spazzatura no. Niente patatine, niente cioccolato, niente pizza. Solo grassi sani, proteine e verdure che ti tengono sazio e lucido. La prima settimana è dura, te lo dico subito: il corpo si ribella, vuole zuccheri, ma poi entri in ketosi e bam, la fame nervosa sparisce. Non è magia, è chimica.

Tu dici che bevi acqua e fai due passi ma cedi lo stesso. Certo, perché non stai dando al tuo corpo un motivo per smettere di urlare "dammi cibo!". Con keto, io mi preparo tutto: uova strapazzate con burro al mattino, un avocado con salmone a pranzo, carne grassa e broccoli la sera. Se ho una giornata schifosa, apro il frigo e c’è già quello che mi serve, non una scusa per ordinare schifezze. E se proprio mi parte l’impulso, mi faccio un caffè con panna, che è keto-friendly e mi spegne la voglia.

Non sto dicendo che è facile, ma smettila di cercare trucchi veloci e affronta la cosa sul serio. Hai la forza per perdere 3 chili, ce l’hai anche per non riprenderli. Basta abbuffate, basta scuse. Prova a fare keto per due settimane, segui un piano semplice e vedi come ti senti. Se non ci riesci, continua pure a lamentarti, ma non dire che non te l’avevo detto.
 
Guarda, non voglio girarci intorno: quello che fai a te stessa è un disastro e lo sai. Torni a casa arrabbiata e ti sfoghi sul cibo, ma poi ti guardi allo specchio e ti senti peggio di prima. È un loop che ti stai costruendo da sola, e se non cambi qualcosa, continuerà a mangiarti viva. Hai perso 3 chili, brava, ma quei 2 che hai ripreso non sono un caso: sono la prova che così non funziona.

Io sono passato per una guerra simile, e ti dico come ne sono uscito: keto. Non è solo una dieta, è un reset totale. Quando ho iniziato, ero stufo di crollare ogni volta che la vita mi buttava giù. La rabbia c’era, ma il cibo spazzatura no. Niente patatine, niente cioccolato, niente pizza. Solo grassi sani, proteine e verdure che ti tengono sazio e lucido. La prima settimana è dura, te lo dico subito: il corpo si ribella, vuole zuccheri, ma poi entri in ketosi e bam, la fame nervosa sparisce. Non è magia, è chimica.

Tu dici che bevi acqua e fai due passi ma cedi lo stesso. Certo, perché non stai dando al tuo corpo un motivo per smettere di urlare "dammi cibo!". Con keto, io mi preparo tutto: uova strapazzate con burro al mattino, un avocado con salmone a pranzo, carne grassa e broccoli la sera. Se ho una giornata schifosa, apro il frigo e c’è già quello che mi serve, non una scusa per ordinare schifezze. E se proprio mi parte l’impulso, mi faccio un caffè con panna, che è keto-friendly e mi spegne la voglia.

Non sto dicendo che è facile, ma smettila di cercare trucchi veloci e affronta la cosa sul serio. Hai la forza per perdere 3 chili, ce l’hai anche per non riprenderli. Basta abbuffate, basta scuse. Prova a fare keto per due settimane, segui un piano semplice e vedi come ti senti. Se non ci riesci, continua pure a lamentarti, ma non dire che non te l’avevo detto.
No response.
 
Ragazzi, sono stufa marcia! È sempre la stessa storia: giornata schifosa al lavoro, torno a casa con i nervi a fior di pelle e cosa faccio? Mi butto sul divano e mi strafogo di patatine, cioccolato, pizza… qualsiasi cosa mi capiti a tiro! Lo so che non dovrei, lo so che poi mi sento uno schifo, ma è come se non riuscissi a fermarmi. È più forte di me, questa rabbia mi mangia viva e l’unico modo che conosco per sfogarla è mangiare. Ma poi guardo allo specchio e mi odio ancora di più. Ho perso 3 chili il mese scorso, ero così fiera di me stessa, e ora? Ne ho ripresi 2 in una settimana! Tutto per colpa di queste abbuffate del cavolo.
Non ne posso più di questo circolo vizioso. Voglio smettere, voglio imparare a gestire ‘sta rabbia senza distruggermi con il cibo. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non crollare quando vi sentite così? Io ci provo, giuro, ma è come se il cervello andasse in tilt. Ho provato a bere acqua, a fare due passi, ma niente, alla fine cedo sempre. Mi serve qualcosa che funzioni, un trucco, un consiglio, qualsiasi cosa! Non voglio mollare, ma sono stanca di sentirmi un fallimento ogni volta che perdo il controllo. Aiutatemi, vi prego, perché da sola non ce la faccio più!
Ciao, capisco perfettamente come ti senti, quel vortice di rabbia e cibo che sembra impossibile da fermare. Ci sono passata anch’io, credimi, e so quanto possa sembrare una battaglia persa. Però voglio raccontarti come sto provando a cambiare le cose, magari può esserti utile. Da un po’ di tempo ho iniziato a praticare la yoga della risata, e ti giuro che sta facendo una differenza enorme. Non è solo ridere per ridere, è un modo per sciogliere lo stress e quelle emozioni pesanti che ti spingono a buttarti sul cibo. Quando ridi, è come se il corpo e la mente si resettassero, e quella voglia di abbuffarti per rabbia si attenua.

La yoga della risata mi sta aiutando a gestire meglio le giornate no, quelle in cui tutto va storto e l’unica cosa che vorrei è una vaschetta di gelato. Non elimina i problemi, ma mi dà un modo per sfogarmi senza farmi del male. E sai una cosa? Dopo una sessione mi sento più leggera, non solo dentro, ma anche nel modo in cui mi approccio al cibo. Non è una dieta, non è una regola rigida, è più un modo per ritrovare un po’ di equilibrio e non lasciare che le emozioni decidano per me.

Sto cercando dei gruppi o club qui in zona che organizzano sessioni di yoga della risata, perché farlo in compagnia è ancora più potente. Magari qualcuno qui sul forum conosce qualche associazione o evento, o magari c’è qualcuno che la pratica e vuole condividere! Intanto, ti consiglio di provare, anche solo guardando qualche video online per iniziare. Non risolve tutto dall’oggi al domani, ma è un passo per spezzare quel circolo vizioso di cui parli. E poi, dai, ridere fa bene all’anima, no? Forza, non sei sola in questa lotta, possiamo farcela!
 
Ragazzi, sono stufa marcia! È sempre la stessa storia: giornata schifosa al lavoro, torno a casa con i nervi a fior di pelle e cosa faccio? Mi butto sul divano e mi strafogo di patatine, cioccolato, pizza… qualsiasi cosa mi capiti a tiro! Lo so che non dovrei, lo so che poi mi sento uno schifo, ma è come se non riuscissi a fermarmi. È più forte di me, questa rabbia mi mangia viva e l’unico modo che conosco per sfogarla è mangiare. Ma poi guardo allo specchio e mi odio ancora di più. Ho perso 3 chili il mese scorso, ero così fiera di me stessa, e ora? Ne ho ripresi 2 in una settimana! Tutto per colpa di queste abbuffate del cavolo.
Non ne posso più di questo circolo vizioso. Voglio smettere, voglio imparare a gestire ‘sta rabbia senza distruggermi con il cibo. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non crollare quando vi sentite così? Io ci provo, giuro, ma è come se il cervello andasse in tilt. Ho provato a bere acqua, a fare due passi, ma niente, alla fine cedo sempre. Mi serve qualcosa che funzioni, un trucco, un consiglio, qualsiasi cosa! Non voglio mollare, ma sono stanca di sentirmi un fallimento ogni volta che perdo il controllo. Aiutatemi, vi prego, perché da sola non ce la faccio più!
Ehi, capisco perfettamente quel vortice di rabbia e patatine che ti risucchia! È come se il frigo ti chiamasse a gran voce dopo una giornata no, vero? Ti racconto come sto cercando di domare la bestia delle abbuffate notturne, perché anche io ero lì, a combattere con la voglia di svuotare la dispensa dopo un turno schifoso.

Da quando ho abbracciato la strada low-carb, tipo Atkins e un po’ di paleo, ho notato che il mio corpo e la mia testa si sintonizzano meglio. Non è solo questione di tagliare pane e pasta, ma di riempire il piatto con cose che ti saziano per davvero e non ti fanno crollare in quel loop di “mangio perché sono incavolata”. Tipo, invece di buttarmi su una pizza intera, mi preparo una bella ciotola di zucchine grigliate con un po’ di feta e qualche fettina di avocado. È saporito, mi tiene impegnata a cucinare (che già mi distrae dalla rabbia) e non mi lascia quel senso di colpa post-abbuffata.

Un trucco che mi sta salvando? Tengo sempre pronte delle “alternative low-carb” per le crisi notturne. Tipo, ho delle striscioline di tacchino o delle uova sode già pronte in frigo. Se proprio devo sgranocchiare qualcosa, mi butto su mandorle o cetriolini sott’aceto: croccanti, salati, ma non mi fanno deragliare. E poi, sai qual è la vera svolta? Ho iniziato a fare una mini-routine quando sento la rabbia che monta. Non parlo di yoga o roba complicata, ma tipo metto una playlist che mi gasa e ballo in cucina per 10 minuti. Sembra scemo, ma scaricare la tensione così mi evita di aprire quel pacco di biscotti.

Un altro consiglio: prova a spostare l’attenzione dalla pancia alla testa. Io tengo un quadernino dove scarabocchio due righe quando sono incavolata. Non deve essere un diario profondo, anche solo “oggi il capo mi ha fatto imbestialire” mi aiuta a non trasformare la rabbia in una maratona di cibo. E se proprio il craving ti prende, prova a bere un bicchiere di acqua frizzante con un po’ di limone, sembra niente ma a volte inganna il cervello quel fizz.

Non sei un fallimento, davvero. Quei 3 chili persi sono la prova che ce la puoi fare, e questi 2 ripresi sono solo un pit-stop. Io ci sono passata, e ti giuro che piano piano si impara a non lasciare che la rabbia vinca. Magari prova a fare un piccolo passo low-carb per le tue serate storte, tipo tenere in casa solo snack che non ti sabotano. Facci sapere come va, siamo qui per fare il tifo per te!
 
Cavolo, hrrAd, leggerti è come guardarsi allo specchio qualche anno fa! Quella rabbia che ti divora e ti spinge a saccheggiare la cucina la conosco fin troppo bene. È come se il mondo ti crollasse addosso e l’unica cosa che sembra tenerti a galla è un pacco di patatine. Ma sai una cosa? Non sei sola, e quel circolo vizioso si può spezzare. Ti racconto come ho fatto io, con il mio fedele alleato: il cardio.

Quando ho iniziato a combattere le mie abbuffate emotive, ero esattamente dove sei tu: giornate schifose, frigo che mi chiamava, e poi sensi di colpa a non finire. Pesavo 15 chili in più e mi sentivo incastrata. Poi ho scoperto che buttarmi in un’attività che mi facesse sudare come una pazza era la chiave per sfogare quella rabbia senza distruggermi con il cibo. Non parlo di una corsetta tranquilla, ma di robe toste: HIIT a tutto volume con una playlist che spacca, sessioni di corsa dove davo tutto fino a non sentire più le gambe, o anche serate a ballare come se fossi in discoteca (sì, anche da sola in salotto!). Il cardio non è solo questione di bruciare calorie, è una specie di reset mentale. Quando finisco, la rabbia è come evaporata, e il desiderio di strafogarmi è sparito.

Un esempio pratico? Se torno a casa incavolata nera, invece di aprire il frigo, mi metto le scarpe e corro per 20-30 minuti. Non serve un parco, anche girare intorno al palazzo va bene. Oppure faccio un video di HIIT su YouTube, di quelli da 15 minuti che ti lasciano a terra ma soddisfatta. La cosa bella è che dopo non hai più voglia di pizza o cioccolato, perché il tuo corpo è tipo “ehi, mi sento bene, non rovinarmi!”. E poi, il cardio ti dà un boost di endorfine che ti fa vedere le cose in modo meno nero. Non dico che risolva il lavoro schifoso o i problemi, ma ti aiuta a non lasciare che la rabbia prenda il controllo.

Un trucco che mi ha salvato? Pianifico. Ho una playlist pronta per le crisi, e tengo le scarpe da corsa sempre vicino alla porta. Se so che la giornata è stata un disastro, non mi siedo sul divano, perché so che è una trappola. Invece, mi cambio e via, anche solo per 10 minuti di salti o corsa sul posto. E se proprio non ho energie, metto su un video di zumba e mi muovo senza pensare. Non serve essere un atleta, basta muoversi finché non senti il cuore che pompa. È come dire alla rabbia: “Non sei tu che comandi oggi”.

Un’altra cosa che mi ha aiutato è stata tenere traccia di quanto mi muovessi. Non per ossessionarmi, ma per darmi una pacca sulla spalla ogni volta che sceglievo di correre invece di mangiare. Magari prova a segnarti quante volte riesci a sfogarti con il movimento in una settimana, ti dà una soddisfazione che il cibo non ti darà mai. E non pensare ai 2 chili ripresi come a un fallimento: sono solo un momento, e tu hai già dimostrato di poter perdere peso. Quei 3 chili persi sono la prova che ce l’hai in te.

Prova a buttarti su qualcosa di intenso la prossima volta che senti la rabbia montare. Magari inizia con una camminata veloce e poi accelera, o trova un video di cardio che ti ispiri. Non devi essere perfetta, devi solo muoverti. E se cadi, rialzati e riprova. Siamo qui a fare il tifo per te, e vedrai che piano piano la rabbia troverà un altro sfogo che non sia il frigo. Facci sapere come va!
 
Ragazzi, sono stufa marcia! È sempre la stessa storia: giornata schifosa al lavoro, torno a casa con i nervi a fior di pelle e cosa faccio? Mi butto sul divano e mi strafogo di patatine, cioccolato, pizza… qualsiasi cosa mi capiti a tiro! Lo so che non dovrei, lo so che poi mi sento uno schifo, ma è come se non riuscissi a fermarmi. È più forte di me, questa rabbia mi mangia viva e l’unico modo che conosco per sfogarla è mangiare. Ma poi guardo allo specchio e mi odio ancora di più. Ho perso 3 chili il mese scorso, ero così fiera di me stessa, e ora? Ne ho ripresi 2 in una settimana! Tutto per colpa di queste abbuffate del cavolo.
Non ne posso più di questo circolo vizioso. Voglio smettere, voglio imparare a gestire ‘sta rabbia senza distruggermi con il cibo. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non crollare quando vi sentite così? Io ci provo, giuro, ma è come se il cervello andasse in tilt. Ho provato a bere acqua, a fare due passi, ma niente, alla fine cedo sempre. Mi serve qualcosa che funzioni, un trucco, un consiglio, qualsiasi cosa! Non voglio mollare, ma sono stanca di sentirmi un fallimento ogni volta che perdo il controllo. Aiutatemi, vi prego, perché da sola non ce la faccio più!
Ehi, capisco benissimo quel senso di frustrazione, quel loop infinito di rabbia e cibo che sembra impossibile da spezzare. Ci sono passata anch’io, credimi, e so quanto sia pesante guardarsi allo specchio e sentirsi come se ogni sforzo fosse stato inutile. Però voglio dirti una cosa: non sei un fallimento, stai solo cercando il modo giusto per te, e già questo è un passo enorme.

Per me, la svolta è stata trovare un modo per sfogare la rabbia che non fosse il cibo, qualcosa che mi facesse sentire potente e mi tenesse la mente occupata. Non so se ti piace muoverti, ma io ho iniziato con gli allenamenti sulle scale, e ti giuro, è una cosa che ti cambia. Invece di correre al parco o sul tapis roulant, ho provato a usare le scale di casa o quelle del mio condominio. Faccio sprint veloci, salendo due gradini alla volta, e poi scendo piano, camminando, per riprendere fiato. È un intervallo bello tosto: un minuto a tutta, poi un minuto lento, e ripeto per 15-20 minuti. Alla fine sono distrutta, ma in senso buono, come se avessi scaricato tutta la tensione. E poi, senti le gambe e i glutei che lavorano come matti, ti danno una sensazione di forza che ti fa dimenticare il frigo per un po’.

Non è solo una questione fisica, però. Per me, questo allenamento è diventato un modo per dire alla rabbia: “Ok, ci sei, ma non decidi tu”. Mentre salgo, mi concentro sul respiro, sui muscoli che spingono, e piano piano quel caos nella testa si calma. Non ti dico che è magico e risolve tutto, ma mi ha aiutato a creare uno spazio tra la rabbia e la voglia di mangiare. E in quello spazio, a volte, riesco a scegliere di non aprire il pacco di patatine.

Un altro trucco che mi ha aiutato è tenere una bottiglia d’acqua sempre a portata di mano. Sembra banale, ma quando sento quella voglia di strafogarmi, bevo un bel sorso e mi fermo un attimo. A volte mi dico: “Ok, se fra 10 minuti vuoi ancora il cioccolato, prendilo”. Spesso, quei 10 minuti bastano per far passare l’impulso. E poi, dopo l’allenamento, mi sento così bene che non voglio rovinare tutto con un’abbuffata.

Non fraintendermi, non è che non cado mai. Capita, e quando succede mi dico che non è la fine del mondo. Hai perso 3 chili, hai fatto un lavoro incredibile, e quei 2 chili ripresi non cancellano i tuoi progressi. Sei ancora in pista, e il fatto che sei qui a scrivere significa che non vuoi mollare. Magari prova qualcosa di fisico che ti piace, che sia scale, ballo, o anche solo una camminata veloce con la musica nelle orecchie. Qualcosa che ti faccia sentire che hai il controllo, almeno per un po’.

Forza, non sei sola in questa battaglia. Un passo alla volta, ce la facciamo. Se vuoi, scrivimi come va o se provi le scale, sono curiosa!
 
Ehi, capisco benissimo quel senso di frustrazione, quel loop infinito di rabbia e cibo che sembra impossibile da spezzare. Ci sono passata anch’io, credimi, e so quanto sia pesante guardarsi allo specchio e sentirsi come se ogni sforzo fosse stato inutile. Però voglio dirti una cosa: non sei un fallimento, stai solo cercando il modo giusto per te, e già questo è un passo enorme.

Per me, la svolta è stata trovare un modo per sfogare la rabbia che non fosse il cibo, qualcosa che mi facesse sentire potente e mi tenesse la mente occupata. Non so se ti piace muoverti, ma io ho iniziato con gli allenamenti sulle scale, e ti giuro, è una cosa che ti cambia. Invece di correre al parco o sul tapis roulant, ho provato a usare le scale di casa o quelle del mio condominio. Faccio sprint veloci, salendo due gradini alla volta, e poi scendo piano, camminando, per riprendere fiato. È un intervallo bello tosto: un minuto a tutta, poi un minuto lento, e ripeto per 15-20 minuti. Alla fine sono distrutta, ma in senso buono, come se avessi scaricato tutta la tensione. E poi, senti le gambe e i glutei che lavorano come matti, ti danno una sensazione di forza che ti fa dimenticare il frigo per un po’.

Non è solo una questione fisica, però. Per me, questo allenamento è diventato un modo per dire alla rabbia: “Ok, ci sei, ma non decidi tu”. Mentre salgo, mi concentro sul respiro, sui muscoli che spingono, e piano piano quel caos nella testa si calma. Non ti dico che è magico e risolve tutto, ma mi ha aiutato a creare uno spazio tra la rabbia e la voglia di mangiare. E in quello spazio, a volte, riesco a scegliere di non aprire il pacco di patatine.

Un altro trucco che mi ha aiutato è tenere una bottiglia d’acqua sempre a portata di mano. Sembra banale, ma quando sento quella voglia di strafogarmi, bevo un bel sorso e mi fermo un attimo. A volte mi dico: “Ok, se fra 10 minuti vuoi ancora il cioccolato, prendilo”. Spesso, quei 10 minuti bastano per far passare l’impulso. E poi, dopo l’allenamento, mi sento così bene che non voglio rovinare tutto con un’abbuffata.

Non fraintendermi, non è che non cado mai. Capita, e quando succede mi dico che non è la fine del mondo. Hai perso 3 chili, hai fatto un lavoro incredibile, e quei 2 chili ripresi non cancellano i tuoi progressi. Sei ancora in pista, e il fatto che sei qui a scrivere significa che non vuoi mollare. Magari prova qualcosa di fisico che ti piace, che sia scale, ballo, o anche solo una camminata veloce con la musica nelle orecchie. Qualcosa che ti faccia sentire che hai il controllo, almeno per un po’.

Forza, non sei sola in questa battaglia. Un passo alla volta, ce la facciamo. Se vuoi, scrivimi come va o se provi le scale, sono curiosa!
Guarda, hrrAd, leggendo il tuo post mi è montata una rabbia che quasi spacco la tastiera. Non per te, sia chiaro, ma per quella sensazione schifosa che descrivi, quel vortice di nervoso che ti spinge a strafogarti di schifezze e poi ti lascia a terra, a sentirti uno straccio. Ci sono passato, e ti giuro, so quanto fa schifo guardarsi allo specchio e pensare di aver buttato tutto all’aria per un momento di debolezza. Ma sai che c’è? Quel nervoso, quella voglia di spaccare tutto, puoi incanalarla altrove, e per me la chiave è stata il running. Non un running qualunque, ma quello che ti spacca, che ti fa sudare l’anima e ti rimette la testa a posto.

Io sono uno che vive per i mara, e non perché sono un fenomeno, ma perché correre per ore mi ha salvato da me stesso. Quando sento quella rabbia che mi sale, tipo la tua dopo una giornata schifosa, non apro il frigo. Prendo le scarpe, esco, e corro. Non una corsetta tranquilla, eh, parlo di intervalli che ti fanno imprecare: 1 km a tutta, come se stessi scappando da un leone, poi 500 metri piano per non morire, e ripeti finché non senti le gambe molli e la testa vuota. Non c’è bisogno di essere un atleta, basta un parco, una strada, qualsiasi cosa. All’inizio è un massacro, ma dopo 20 minuti ti senti come se avessi scaricato un macigno. La rabbia non è sparita, ma è come se l’avessi trasformata in qualcosa di utile, qualcosa che ti fa sentire forte invece di distrutto.

E poi, parliamoci chiaro: il cibo non risolve la rabbia, la amplifica. Ti strafoghi, ti senti in colpa, e la rabbia cresce. Correre, invece, è come dare un pugno al sacco da boxe, ma senza farti male. E non è solo per bruciare calorie – anche se, fidati, un’ora di corsa tosta ti fa un buco nello stomaco che puoi gestire meglio di un’abbuffata. È per la testa. Quando corri, sei tu contro te stesso, e ogni passo è una vittoria. Quel “tilt” che dici tu? La corsa lo resetta. Non sempre, non subito, ma con il tempo impari a usarla come valvola di sfogo.

Un consiglio pratico: inizia piano, ma con un piano. Scaricati un’app tipo Strava o Nike Run Club, metti una playlist che ti gasa, e prova a fare 20 minuti alternando corsa e camminata. Tipo: 2 minuti corri, 1 minuto cammini, per 6-7 giri. Non guardare il ritmo, non pensare ai chili, pensa solo a muoverti. E se la rabbia ti sale mentre sei fuori, spingi più forte per un minuto, come se stessi correndo contro tutto quello che ti fa incazzare. Quando torni a casa, bevi un litro d’acqua e fatti una doccia. Vedrai che la voglia di patatine si è calmata.

Per le abbuffate, un trucco che uso è prepararmi qualcosa di sano ma soddisfacente prima di crollare sul divano. Tipo, tengo in frigo delle carote crude con hummus o una ciotola di yogurt greco con un po’ di miele. Non è la stessa cosa del cioccolato, lo so, ma se lo mangi lentamente, ti riempie e non ti fa sentire in colpa. E poi, dopo una corsa, ti senti troppo fiero per rovinare tutto con un pacco di schifezze.

Non ti dico che è facile, perché non lo è. Io cado ancora, ogni tanto. Ma quei 2 chili che hai ripreso? Non sono la fine del mondo. Hai perso 3 chili, hai fatto un lavorone, e sei ancora qui a combattere. Non sei un fallimento, sei solo incazzata, e quella rabbia puoi usarla per spingerti più lontano, letteralmente. Prova a correre, anche solo per sfogarti. Magari non sarà un mara subito, ma ogni passo è un pezzo di rabbia che lasci per strada. Se vuoi un piano per iniziare o qualche consiglio per non farti male correndo, scrivimi. Dai, spacchiamo tutto, ma non il frigo.
 
Guarda, hrrAd, leggendo il tuo post mi è montata una rabbia che quasi spacco la tastiera. Non per te, sia chiaro, ma per quella sensazione schifosa che descrivi, quel vortice di nervoso che ti spinge a strafogarti di schifezze e poi ti lascia a terra, a sentirti uno straccio. Ci sono passato, e ti giuro, so quanto fa schifo guardarsi allo specchio e pensare di aver buttato tutto all’aria per un momento di debolezza. Ma sai che c’è? Quel nervoso, quella voglia di spaccare tutto, puoi incanalarla altrove, e per me la chiave è stata il running. Non un running qualunque, ma quello che ti spacca, che ti fa sudare l’anima e ti rimette la testa a posto.

Io sono uno che vive per i mara, e non perché sono un fenomeno, ma perché correre per ore mi ha salvato da me stesso. Quando sento quella rabbia che mi sale, tipo la tua dopo una giornata schifosa, non apro il frigo. Prendo le scarpe, esco, e corro. Non una corsetta tranquilla, eh, parlo di intervalli che ti fanno imprecare: 1 km a tutta, come se stessi scappando da un leone, poi 500 metri piano per non morire, e ripeti finché non senti le gambe molli e la testa vuota. Non c’è bisogno di essere un atleta, basta un parco, una strada, qualsiasi cosa. All’inizio è un massacro, ma dopo 20 minuti ti senti come se avessi scaricato un macigno. La rabbia non è sparita, ma è come se l’avessi trasformata in qualcosa di utile, qualcosa che ti fa sentire forte invece di distrutto.

E poi, parliamoci chiaro: il cibo non risolve la rabbia, la amplifica. Ti strafoghi, ti senti in colpa, e la rabbia cresce. Correre, invece, è come dare un pugno al sacco da boxe, ma senza farti male. E non è solo per bruciare calorie – anche se, fidati, un’ora di corsa tosta ti fa un buco nello stomaco che puoi gestire meglio di un’abbuffata. È per la testa. Quando corri, sei tu contro te stesso, e ogni passo è una vittoria. Quel “tilt” che dici tu? La corsa lo resetta. Non sempre, non subito, ma con il tempo impari a usarla come valvola di sfogo.

Un consiglio pratico: inizia piano, ma con un piano. Scaricati un’app tipo Strava o Nike Run Club, metti una playlist che ti gasa, e prova a fare 20 minuti alternando corsa e camminata. Tipo: 2 minuti corri, 1 minuto cammini, per 6-7 giri. Non guardare il ritmo, non pensare ai chili, pensa solo a muoverti. E se la rabbia ti sale mentre sei fuori, spingi più forte per un minuto, come se stessi correndo contro tutto quello che ti fa incazzare. Quando torni a casa, bevi un litro d’acqua e fatti una doccia. Vedrai che la voglia di patatine si è calmata.

Per le abbuffate, un trucco che uso è prepararmi qualcosa di sano ma soddisfacente prima di crollare sul divano. Tipo, tengo in frigo delle carote crude con hummus o una ciotola di yogurt greco con un po’ di miele. Non è la stessa cosa del cioccolato, lo so, ma se lo mangi lentamente, ti riempie e non ti fa sentire in colpa. E poi, dopo una corsa, ti senti troppo fiero per rovinare tutto con un pacco di schifezze.

Non ti dico che è facile, perché non lo è. Io cado ancora, ogni tanto. Ma quei 2 chili che hai ripreso? Non sono la fine del mondo. Hai perso 3 chili, hai fatto un lavorone, e sei ancora qui a combattere. Non sei un fallimento, sei solo incazzata, e quella rabbia puoi usarla per spingerti più lontano, letteralmente. Prova a correre, anche solo per sfogarti. Magari non sarà un mara subito, ma ogni passo è un pezzo di rabbia che lasci per strada. Se vuoi un piano per iniziare o qualche consiglio per non farti male correndo, scrivimi. Dai, spacchiamo tutto, ma non il frigo.
Wow, ravattar, il tuo post mi ha proprio colpito! Quella grinta che metti nel raccontare come trasformi la rabbia in energia positiva è contagiosa. E sai una cosa? Anche io ho trovato il mio modo per spezzare quel circolo vizioso di emozioni e cibo, ma il mio "trucco" è stato un po’ diverso: la yoga e la meditazione. Non sto parlando di robe da santoni o di ore a gambe incrociate, ma di pratiche semplici che mi hanno aiutato a rimettere in ordine la testa e, quasi senza accorgermene, a perdere peso.

Quando sentivo quella voglia di aprire il frigo per rabbia o stress, invece di cedere, mi mettevo sul tappetino. Non serve essere flessibili come un acrobata, credimi, basta iniziare con qualcosa di facile. Per me, la svolta è stata la sequenza del "Saluto al Sole". È una serie di movimenti che fai seguendo il respiro, tipo una danza lenta che ti scalda il corpo e ti centra la mente. All’inizio facevo solo 5-10 minuti, concentrandomi sul respiro e sui muscoli che si muovevano. Non so come spiegarlo, ma era come se la rabbia si sciogliesse a ogni inspirazione. E dopo? Quella voglia di mangiare schifezze era sparita, o almeno si era calmata abbastanza da farmi scegliere qualcosa di sano.

La meditazione, poi, è stata il mio asso nella manica. Non parlo di robe complicate: mi siedo comoda, chiudo gli occhi e per 5 minuti mi concentro solo sul respiro. Se la testa parte per i fatti suoi (e succede sempre), torno al respiro senza arrabbiarmi. Questo mi ha insegnato a mettere una pausa tra l’impulso di mangiare e l’azione vera e propria. È come creare uno spazio dove posso scegliere, invece di reagire d’istinto. E ti dirò, questo spazio mi ha salvato un sacco di volte dal pacco di biscotti.

Non fraintendermi, non è che sono diventata una guru zen. Cado ancora, eccome. Ma la yoga mi ha dato un modo per sentirmi forte senza distruggermi, e la meditazione mi ha aiutato a capire che la rabbia non deve per forza vincere. Fisicamente, poi, la yoga mi ha tonificato un sacco: le posizioni come il guerriero o il cane a testa in giù fanno lavorare gambe, braccia e core come matti, e bruci calorie senza nemmeno accorgertene. Ma la vera magia è nella testa: ti senti calma, potente, in controllo.

Un consiglio pratico? Prova a fare 10 minuti di yoga quando senti la rabbia che sale. Cerca un video su YouTube, tipo “yoga per principianti” o “Saluto al Sole”, e segui il ritmo del tuo respiro. Oppure, se vuoi provare la meditazione, siediti e conta i respiri fino a 10, poi ricomincia. Non serve essere perfetti, basta provarci. E se cadi, come me, ricordati che sei ancora in pista. Quei 3 chili che hai perso sono la prova che ce la puoi fare, un respiro alla volta.

Se ti va, scrivimi se provi qualcosa o se vuoi qualche dritta per iniziare con la yoga. Forza, siamo più forti della rabbia!