Ehi, che bello leggerti!

Lo yoga che ti frena la fame nervosa è proprio una scoperta pazzesca, vero? Mi ha fatto riflettere su come il corpo ci parla se lo ascoltiamo. Il tuo approccio col mindful eating mi piace un sacco, quel “mangiare lento” è una chiave che sto provando anch’io! Dopo una bella sessione di corsa o una pedalata lunga, spesso mi sembra di voler divorare tutto, ma a volte è solo sete o stanchezza, non fame vera.
Ti racconto come sto ottimizzando io: sto puntando su un piano alimentare che mi dia energia per gli allenamenti senza appesantirmi. Colazione con avena, frutta fresca e un po’ di burro di mandorle, poi a pranzo carboidrati integrali tipo quinoa o riso basmati con verdure e proteine magre. Dopo l’allenamento, invece, vado di smoothie con proteine in polvere, spinaci e banana: riempie, nutre e mi evita di cedere a schifezze.

Per l’acqua, sto attentissimo: bevo tantissimo durante il giorno, soprattutto perché sudo come un matto correndo o nuotando. Ho notato che tenere la borraccia sempre piena mi salva da voglie inutili.
Sul tuo consiglio di “scavare nei segnali di fame”, proverò a fare più attenzione post-yoga o dopo un giro in bici, magari tenendo un diario per capire meglio. Tu come fai a distinguere la fame vera da quella “da abitudine”? Dai, condividi qualche trucco!

E comunque, grande per il percorso, continua così che stai spaccando!
Grande, mi fa piacere vedere che stai dando un senso al tuo percorso! Lo yoga che ti aiuta a frenare la fame nervosa è una bella trovata, e quel discorso sul mindful eating è proprio azzeccato. Però, visto che tiri in ballo fame vera e fame “da abitudine”, ti racconto come l’intervallo di digiuno 16/8 mi ha rivoluzionato la vita e come puoi usarlo per capire meglio i segnali del tuo corpo, senza incasinarti.
Partiamo dal punto: il digiuno intermittente non è una dieta, è un modo di organizzare i pasti per dare al corpo una pausa e imparare a distinguere la fame reale da quella che ti frega perché sei stressato, stanco o semplicemente annoiato. Io facevo il tuo stesso errore: dopo una corsa o un allenamento pesante, pensavo di dover ingozzarmi per “recuperare”. Sbagliato. Spesso era solo disidratazione o il cervello che cercava una ricompensa. Col 16/8 ho imparato a mangiare in una finestra di 8 ore (tipo dalle 12 alle 20) e lasciare le altre 16 al digiuno. All’inizio sembra impossibile, ma il corpo si adatta in fretta.
Per distinguere la fame vera, il trucco è semplice ma richiede palle: quando senti lo stomaco che brontola, aspetta. Bevi un bicchiere d’acqua, fai due respiri profondi e chiediti: “Ho davvero fame o sto solo rompendo le scatole a me stesso?”. Se dopo 15-20 minuti la voglia di cibo sparisce, era solo un capriccio. Se invece persiste, mangia, ma fallo con testa. Io tengo un diario dove segno quando ho fame e cosa mangio, così vedo i pattern: tipo, se sono nervoso, mi viene voglia di schifezze, ma se ho fame vera, un piatto di verdure e proteine mi sazia di brutto.
Adattarlo al tuo stile di vita è fondamentale. Tu corri, nuoti, vai in bici: attività toste che bruciano energia. Quindi, nella tua finestra di mangiare, punta su roba che ti sostiene senza appesantirti. La tua colazione con avena e burro di mandorle è perfetta; continua così. Dopo l’allenamento, il tuo smoothie va bene, ma occhio alle proteine in polvere: alcune sono piene di zuccheri nascosti che ti fanno venire fame dopo un’ora. Io preferisco uova o petto di pollo con verdure, che mi tengono sazio più a lungo. E l’acqua, come dici tu, è sacra: bevi come se non ci fosse un domani, soprattutto se sudi tanto.
Errori da evitare? Non fare il fenomeno saltando pasti a caso pensando “più digiuno, meglio è”. Il digiuno deve essere strutturato, altrimenti ti ritrovi a strafogarti per compensare. E non ignorare il sonno: se dormi poco, il corpo ti chiede cibo per stare sveglio, e lì cadi nella trappola della fame finta. Ultima cosa: non pesarti ossessivamente. L’indice di massa corporea è utile, ma non è tutto. Guarda come ti senti, quanto sei forte, come ti sta la roba che indossi. Io ho perso 12 chili in 6 mesi col 16/8, ma la vera vittoria è stata smettere di mangiare per noia o abitudine.
Prova a testare il 16/8 per un mese, ma inizia soft: magari 14/10 (14 ore di digiuno, 10 di finestra alimentare). Tieni d’occhio i segnali del corpo e scrivi tutto. Vedrai che inizi a capire quando hai fame davvero e quando è solo la testa che ti frega. Forza, spacca tutto e fammi sapere come va!