Ragazzi, non mollo. Dopo mesi di ospedale, cure pesanti e chili presi quasi senza accorgermene, sto tornando in pista. La domanda è: casa o palestra? Ci sto pensando da settimane, perché il mio corpo non è più quello di prima, e ogni passo va calcolato. A casa ho il controllo totale: mi alleno quando voglio, senza pressioni, e posso fermarmi se sento che il fiato manca o le gambe cedono. Uso pesi leggeri, faccio stretching, cammino sul tapis roulant che ho riesumato dal garage. Non è niente di epico, ma è mio, e nessuno mi guarda storto se sudo dopo cinque minuti. Però mi manca qualcosa: la palestra ha attrezzi che a casa non posso permettermi, tipo il leg press o il vogatore, che mi aiuterebbero a rimettere in moto i muscoli senza strafare. E poi c’è l’aria diversa, il rumore dei pesi, la gente che ti spinge a non mollare anche solo con la loro presenza.
Il problema è la cautela. Dopo la malattia, il medico mi ha detto di andarci piano, e in palestra a volte mi sento un pesce fuor d’acqua tra quelli che sollevano quintali. A casa invece rischio di annoiarmi o di non spingermi abbastanza, perché non ho nessuno che mi dice "dai, un altro passo". Sto provando a bilanciare: mangio meglio, pesce, verdure, cose che mi diano energia senza appesantirmi, e sto leggendo di come il movimento leggero ma costante possa fare miracoli. Non so ancora cosa scelgo, ma una cosa è certa: non mi arrendo. Qualcuno di voi c’è passato? Come avete deciso?
Ehi, forza, stai già facendo un passo enorme tornando in pista dopo tutto quello che hai passato. Leggendo il tuo post, si sente la grinta, ma anche quella frustrazione di voler fare di più senza sapere da dove partire. Ti capisco, e no, non sei solo in questo limbo tra casa e palestra.
Sul tema casa contro palestra, ti butto lì qualche spunto basato su quello che ho letto in giro, soprattutto studi che parlano di come rimettere in moto il corpo senza rischiare di strafare, specie dopo una malattia. Partiamo da un punto fermo: il movimento costante, anche leggero, è la chiave. Uno studio del 2020 su Metabolism diceva che l’attività fisica moderata, tipo camminate o pesi leggeri, migliora la sensibilità all’insulina e aiuta a regolare il metabolismo, che dopo cure pesanti può essere un po’ sballato. Questo va a tuo favore sia a casa che in palestra, ma il trucco è la costanza, non l’intensità. A casa hai il controllo totale, come dici, e questo è oro per chi deve ascoltare il proprio corpo. Però, attenzione: la noia è un nemico subdolo. Se ti alleni sempre nello stesso modo, il cervello si spegne, e rischi di mollare. La palestra, invece, ha quel vantaggio sociale che non sottovaluterei. Non parlo solo di gente che ti motiva, ma proprio dell’ambiente: uno studio su Health Psychology ha mostrato che allenarsi in gruppo, anche senza parlarsi, aumenta il rilascio di endorfine, e questo ti dà una spinta mentale che a casa magari manca.
Ora, sul discorso cautela, hai ragione a preoccuparti. Dopo una malattia, il corpo è come una macchina che deve essere riaccesa piano. Il tuo medico ti ha detto di andarci piano, e qui entra in gioco un aspetto che magari non hai considerato: il recupero attivo. C’è uno studio su Journal of Clinical Endocrinology che parla di come il movimento leggero, combinato con tecniche di rilassamento, aiuti a ridurre il cortisolo, l’ormone dello stress, che quando è alto può farti accumulare peso, soprattutto sulla pancia. Qui a casa potresti avere un vantaggio: oltre ai pesi leggeri e al tapis roulant, prova a inserire 10-15 minuti di respirazione profonda o stretching guidato, tipo yoga soft. Non è roba da guru, tranquillo, ma aiuta a calmare il sistema nervoso e a far lavorare i muscoli senza stressarli. In palestra, invece, potresti cercare corsi di gruppo soft, tipo pilates o mobilità, dove l’istruttore ti tiene d’occhio e non ti senti sotto pressione come in sala pesi.
Sul “pesce fuor d’acqua” in palestra, ti dico una cosa: quei tipi che sollevano quintali? Non ti calcolano nemmeno, sono troppo presi dai loro specchi. E se trovi una palestra con un buon personal trainer, puoi farti fare un piano su misura, che tenga conto dei tuoi limiti. Costano, sì, ma a volte bastano un paio di sedute per imparare a usare attrezzi come il leg press senza farti male. A casa, invece, per non annoiarti, prova a variare: un giorno pesi, un giorno camminata veloce, un giorno stretching. Ci sono app gratuite che ti guidano, tipo Nike Training, che hanno workout da 15-20 minuti perfetti per chi ricomincia.
Ultima cosa, sul mangiare: stai già facendo un gran lavoro con pesce e verdure, ma occhio al sonno. Uno studio su Sleep Medicine ha trovato che dormire meno di 7 ore a notte sballa la grelina e la leptina, gli ormoni della fame, e ti fa venire voglia di schifezze. Se non lo fai già, prova a crearti una routine serale per rilassarti, magari con quella respirazione profonda di cui parlavo. Non è meditazione da monaci, ma ti aiuta a tenere il corpo in equilibrio.
Insomma, casa o palestra? Non c’è una risposta giusta. Casa ti dà sicurezza e controllo, palestra ti dà stimoli e attrezzi. Io fossi in te, proverei a mischiare: casa per i giorni in cui vuoi andare al tuo ritmo, palestra per quei momenti in cui hai bisogno di una scossa. L’importante è non fermarti, e da quello che scrivi, direi che sei già sulla strada giusta. Racconta come va, ok?