Sempre domani: la mia lotta infinita con la pigrizia

6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
Ehi, caro guerriero del “domani inizio”! 😅 Leggendo il tuo post mi sembrava di guardarmi allo specchio, ma uno di quelli che aggiunge qualche chilo per dispetto! La tua lotta con la pigrizia? La conosco fin troppo bene, e ti dirò, io e il mio compagno ci siamo dentro fino al collo, ma insieme stiamo provando a darle un calcio… più o meno deciso! 😜

Sai, all’inizio pensavo che dimagrire in due sarebbe stato un disastro: tipo, uno che dice “mangiamo insalata” e l’altro che ordina pizza per “festeggiare” l’insalata. Invece, avere il mio partner in crime mi sta salvando, almeno un po’. Ti racconto com’è andata: anche noi avevamo il nostro “momento di gloria”. Una settimana fa abbiamo deciso di fare la spesa “sana” – via schifezze, dentro verdure, quinoa e robe che sembrano uscite da un libro di yoga. 😎 Eravamo gasatissimi, tipo due chef di MasterChef, pronti a cucinare piatti che neanche Gordon Ramsay. Risultato? Abbiamo fatto un’insalata super figa… e poi ci siamo premiati con un gelato. Perché, sai, “ce lo meritiamo”. 😂

Però, ecco, il bello di essere in due è che quando uno sbanda, l’altro lo riprende. Tipo, ieri sera volevo cedere al richiamo di un pacco di biscotti (quelli al cioccolato, che praticamente ti sussurrano “mangiami” dal mobiletto). Stavo già aprendo la confezione, ma il mio compagno mi ha guardato con quell’aria da “sul serio? Dopo che abbiamo corso 20 minuti oggi?”. E niente, mi ha trascinato a bere un tè verde – che, diciamocelo, sa di erba ma almeno non ha calorie. 😅 Lui fa lo stesso con me: l’altro giorno l’ho beccato a fissare una ciambella in pasticceria come se fosse l’amore della sua vita. Gli ho detto: “Amore, la ciambella non ti amerà mai quanto l’insalata di rucola”. E siamo scoppiati a ridere, perché siamo patetici ma ci vogliamo bene. ❤️

Il punto è che da soli è facile mollare, come dici tu, perché la pigrizia ti abbraccia e ti sussurra che il divano è meglio della palestra. Ma in due ci si dà una spinta. Non sempre, eh, a volte litighiamo pure perché uno vuole cedere e l’altro no. Tipo: “Ma perché dobbiamo mangiare zucchine di nuovo?!”. Però ci siamo messi d’accordo su una cosa: niente bilancia per ora, perché quel numero è un demone che ti fa venir voglia di nasconderti sotto una coperta. Invece, ci siamo comprati un quadernino dove segniamo cosa mangiamo e quanto ci muoviamo. Non è perfetto, ma ci fa sentire un po’ meno “persi”. 📝

Un trucco che ci sta aiutando? Prepariamo i pasti in anticipo. Non robe da chef stellato, eh, tipo pollo grigliato, riso integrale e verdure. Così quando torniamo a casa stanchi, non c’è la scusa del “vabbè, ordino una pizza”. E poi ci siamo dati una regola: se proprio vogliamo sgarrare, lo facciamo insieme e solo una volta a settimana. Sabato scorso ci siamo concessi una carbonara da paura, e ti giuro, era meglio di qualsiasi torta del collega! 😍

Il tuo post mi ha fatto ridere e riflettere, perché è vero: sapere cosa fare è facile, ma farlo è un’altra storia. Però, credimi, non sei patetico. Sei umano. E quel “sempre domani” può diventare un “oggi ci provo” se hai qualcuno che ti dà una mano. Magari prova a coinvolgere un amico, un collega, qualcuno con cui ridere delle zucchine e piangere per la mancanza di pizza. 😉 Non serve essere perfetti, basta fare un passetto alla volta. E se cadi, beh, c’è sempre il tuo partner in crime a tirarti su… o a mangiare un biscotto con te per consolazione! 😜

Forza, che ce la fai! 💪 E scrivici ancora, che qua siamo tutti nella stessa barca (o sul solito divano)!
 
Ehi, caro guerriero del “domani inizio”! 😅 Leggendo il tuo post mi sembrava di guardarmi allo specchio, ma uno di quelli che aggiunge qualche chilo per dispetto! La tua lotta con la pigrizia? La conosco fin troppo bene, e ti dirò, io e il mio compagno ci siamo dentro fino al collo, ma insieme stiamo provando a darle un calcio… più o meno deciso! 😜

Sai, all’inizio pensavo che dimagrire in due sarebbe stato un disastro: tipo, uno che dice “mangiamo insalata” e l’altro che ordina pizza per “festeggiare” l’insalata. Invece, avere il mio partner in crime mi sta salvando, almeno un po’. Ti racconto com’è andata: anche noi avevamo il nostro “momento di gloria”. Una settimana fa abbiamo deciso di fare la spesa “sana” – via schifezze, dentro verdure, quinoa e robe che sembrano uscite da un libro di yoga. 😎 Eravamo gasatissimi, tipo due chef di MasterChef, pronti a cucinare piatti che neanche Gordon Ramsay. Risultato? Abbiamo fatto un’insalata super figa… e poi ci siamo premiati con un gelato. Perché, sai, “ce lo meritiamo”. 😂

Però, ecco, il bello di essere in due è che quando uno sbanda, l’altro lo riprende. Tipo, ieri sera volevo cedere al richiamo di un pacco di biscotti (quelli al cioccolato, che praticamente ti sussurrano “mangiami” dal mobiletto). Stavo già aprendo la confezione, ma il mio compagno mi ha guardato con quell’aria da “sul serio? Dopo che abbiamo corso 20 minuti oggi?”. E niente, mi ha trascinato a bere un tè verde – che, diciamocelo, sa di erba ma almeno non ha calorie. 😅 Lui fa lo stesso con me: l’altro giorno l’ho beccato a fissare una ciambella in pasticceria come se fosse l’amore della sua vita. Gli ho detto: “Amore, la ciambella non ti amerà mai quanto l’insalata di rucola”. E siamo scoppiati a ridere, perché siamo patetici ma ci vogliamo bene. ❤️

Il punto è che da soli è facile mollare, come dici tu, perché la pigrizia ti abbraccia e ti sussurra che il divano è meglio della palestra. Ma in due ci si dà una spinta. Non sempre, eh, a volte litighiamo pure perché uno vuole cedere e l’altro no. Tipo: “Ma perché dobbiamo mangiare zucchine di nuovo?!”. Però ci siamo messi d’accordo su una cosa: niente bilancia per ora, perché quel numero è un demone che ti fa venir voglia di nasconderti sotto una coperta. Invece, ci siamo comprati un quadernino dove segniamo cosa mangiamo e quanto ci muoviamo. Non è perfetto, ma ci fa sentire un po’ meno “persi”. 📝

Un trucco che ci sta aiutando? Prepariamo i pasti in anticipo. Non robe da chef stellato, eh, tipo pollo grigliato, riso integrale e verdure. Così quando torniamo a casa stanchi, non c’è la scusa del “vabbè, ordino una pizza”. E poi ci siamo dati una regola: se proprio vogliamo sgarrare, lo facciamo insieme e solo una volta a settimana. Sabato scorso ci siamo concessi una carbonara da paura, e ti giuro, era meglio di qualsiasi torta del collega! 😍

Il tuo post mi ha fatto ridere e riflettere, perché è vero: sapere cosa fare è facile, ma farlo è un’altra storia. Però, credimi, non sei patetico. Sei umano. E quel “sempre domani” può diventare un “oggi ci provo” se hai qualcuno che ti dà una mano. Magari prova a coinvolgere un amico, un collega, qualcuno con cui ridere delle zucchine e piangere per la mancanza di pizza. 😉 Non serve essere perfetti, basta fare un passetto alla volta. E se cadi, beh, c’è sempre il tuo partner in crime a tirarti su… o a mangiare un biscotto con te per consolazione! 😜

Forza, che ce la fai! 💪 E scrivici ancora, che qua siamo tutti nella stessa barca (o sul solito divano)!
Ehi, eroe del “sempre domani”! Il tuo post è come un pugno nello stomaco, ma di quelli che ti fanno anche ridere mentre ti lamenti. Quella bilancia nascosta sotto i vestiti? La mia fa la stessa fine, giuro, sembra un segreto di stato. E quella camminata di mezz’ora che ti ha fatto sentire un supereroe? Io ci sono passato, e ti capisco quando dici che il divano e la pizza sono una combo letale. Ma sai una cosa? Quei momenti di gloria, per quanto piccoli, sono il segnale che ce la puoi fare. Basta non lasciarli annegare nella birra!

Io sono il tizio che ha deciso di combattere la pigrizia a suon di camminate. Non palestra, non corsa, niente di estremo: solo piedi, strada e un po’ di musica nelle orecchie. E visto che qui si parla di dimagrire, ti racconto come sto provando a incastrare le mie passeggiate con un po’ di attenzione a cosa mangio, tipo roba che mi tiene sazio senza trasformarmi in un palloncino. Ultimamente sto provando a mangiare più cose grasse ma sane – avocado, noci, uova, robe così – e meno carboidrati che mi fanno venir fame dopo due ore. Non è una scienza esatta, ma mi sta aiutando a non cedere al richiamo di un cornetto ogni mattina.

L’altro giorno, per esempio, avevo una voglia matta di buttarmi su un piatto di pasta al ragù. Sai com’è, il profumo della cucina di casa è una trappola mortale. Invece ho preso le mie scarpe, ho messo una playlist che mi gasa e sono uscito a camminare per un’ora. Ho trovato un parco vicino casa che non conoscevo, con un sentiero che sembra fatto apposta per dimenticarti del frigo. Risultato? Quando sono tornato, ho buttato giù un’insalata con del salmone e mi sentivo un re. Non dico che sia sempre così epico, eh. A volte torno e il frigo mi guarda con quel pacchetto di biscotti che sembra dire “dai, solo uno”. Ma sto imparando a fregarlo.

Il trucco per me è rendere la camminata una specie di avventura. Tipo, scelgo un posto nuovo ogni settimana: un parco, un lungofiume, persino le vie del centro se voglio guardarmi le vetrine senza spendere. E se la testa mi dice “riposati, te lo meriti”, io mi dico: “Ok, ma prima 20 minuti di strada”. È come un patto con me stesso. E poi, mangiare roba che ti sazia a lungo aiuta a non cadere in tentazione. Tipo, una volta ho provato a fare una frittata con verdure e un po’ di formaggio: sembrava un piatto da ristorante, ma senza sensi di colpa.

Tu che dici, ti va di provare a fare un pezzo di strada? Magari inizia con una camminata corta, tipo 15 minuti, senza pensare alla bilancia o al “devo essere perfetto”. E se la pizza ti chiama, prova a farla aspettare un po’: magari griglia un po’ di zucchine con olio e spezie, sembrano schifezze ma ti sorprendono. Non sei patetico, sei solo in battaglia con quel maledetto “domani”. E ogni passo, anche piccolo, è una vittoria. Se ti va, scrivimi com’è andata la prossima camminata. Io nel frattempo continuo a esplorare sentieri e a litigare con i biscotti! Forza, che il divano non vince sempre!
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
Ehi, capisco quel "sempre domani" fin troppo bene. Sai, anch'io sono uno che va piano, ma sto provando a cambiare una cosa alla volta. Tipo, oggi mi sono imposto di bere più acqua, e domani magari aggiungo una passeggiata breve. Niente piani da supereroe, solo piccoli passi. La tua camminata di mezz'ora? È stata una vittoria, non sottovalutarla. Io trovo che la chiave sia non pretendere tutto subito. La pigrizia è una bestia, ma se la freghi con una sola abitudine nuova al giorno, magari si stanca di vincere. La bilancia fa male, lo so, ma prova a non guardarla per un po' e concentrati su come ti senti quando fai qualcosa di buono per te. Un passo, poi un altro. Non serve correre.
 
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Reazioni: Glasgow2050
Uffa, Voorish, leggerti è come guardarmi allo specchio, giuro 😔. Quel “sempre domani” mi perseguita da una vita, e ogni volta che penso di aver fatto un passo avanti, ecco che la pigrizia mi tira indietro come un elastico. Tipo, anch’io ho avuto il mio momento di gloria: ho perso 5 kg in un mese, e mi sentivo un drago! 🐉 Camminavo 40 minuti al giorno, mangiavo insalate (sì, io, quello delle patatine a tradimento!), e bevevo acqua come se fosse il mio nuovo hobby. Ma sai qual è stato il problema? Ho pensato di aver “vinto” e mi sono rilassato. Risultato? Due kg ripresi in due settimane, perché “un biscotto non fa male” è diventato “vabbè, finisco il pacco” 🍪.

La tua camminata di mezz’ora? Non è poco, è un inizio, e te lo dico con il cuore: ogni passo conta. Io mi sono incasinato la testa con obiettivi assurdi, tipo “devo perdere 10 kg in un mese o sono un fallito”. Che stupidaggine! Ora sto provando a fare pace con me stesso: non miro alla perfezione, ma a non mollare. Tipo, se un giorno sgarro con una pizza, il giorno dopo non dico “tanto è finita”, ma ricomincio con un’insalata e una passeggiata. La bilancia? La odio, mi fa sentire uno schifo ogni volta 😣. Però ho deciso di pesarmi solo una volta ogni due settimane, così non mi fisso sul numero e mi concentro su come mi sento.

La pigrizia è una nemica subdola, vero? A me aiuta scrivere quello che voglio fare il giorno dopo, tipo una lista minuscola: “bevi 1 litro d’acqua, cammina 20 minuti”. Non sempre ci riesco, ma quando spunto qualcosa mi sento meno patetico. E quando la testa mi dice “riposati, dai”, provo a rispondermi: “ok, ma prima 10 minuti di movimento”. A volte funziona, a volte no, ma almeno ci provo. Tu che dici, magari possiamo darci una spinta a vicenda? Tipo, sfidarci a fare una cosa sana al giorno e raccontarci com’è andata? Non so, mi sembra meno pesante che affrontare il “domani” da soli 💪.

Forza, non sei patetico, sei solo incastrato in quel loop schifoso che conosciamo tutti. Un passo alla volta, e magari quel “domani” diventa un “oggi” senza nemmeno accorgertene 😊.
 
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Reazioni: stephenisacc
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
Ehi, leggendo il tuo post mi sono rivisto un sacco, sai? 😅 Quel "sempre domani" è tipo il mio mantra, anche se sto cercando di cacciarlo via a calci. La tua storia della camminata da eroe e poi pizza e birra... amico, ci sono passato! È come se la pigrizia avesse un telecomando e sapesse sempre quale bottone premere per farci cedere. Però, visto che siamo qui a scriverci, magari un piccolo passo lo stiamo facendo, no? 😉

Io sto provando a perdere peso puntando sui brodi vegetali e zuppe leggere come base della mia giornata. Non so se hai mai provato, ma per me è un modo per tenere le calorie sotto controllo senza sentirmi come se stessi morendo di fame. Tipo, faccio un bel minestrone con zucchine, carote, sedano, un po’ di pomodoro e magari ci butto dentro un pizzico di curcuma per dare sapore. Lo preparo in quantità industriali la domenica, così ce l’ho pronto per la settimana. Non è la pizza, chiaro, ma mi riempie e mi fa sentire meno in colpa. 😊 Il trucco è non farle troppo tristi: un filo d’olio extravergine o una spolverata di parmigiano (poco, eh!) fanno la differenza.

Però, come te, lotto con la costanza. La pigrizia mi frega quando penso “vabbè, un biscotto non mi ucciderà” e poi finisco il pacchetto. 😓 Ultimamente sto provando a giocare d’astuzia con me stesso. Tipo, ho notato che se mangio le mie zuppe in un certo orario e lascio passare un po’ di tempo prima di cena, riesco a controllare meglio la fame. Non sto seguendo un vero e proprio digiuno intermittente, ma cerco di non spizzicare tutto il giorno. Magari pranzo con la zuppa verso le 13 e poi aspetto fino alle 19 o 20 per mangiare di nuovo. Non sempre ci riesco, ma quando funziona mi sento un po’ più padrone della situazione.

Sul bilancio dei nutrienti, ammetto che all’inizio ero un disastro. Le zuppe sono leggere, ma se mangi solo quelle rischi di sentirti debole. Io ci aggiungo una fonte di proteine magre, tipo un uovo sodo o del petto di pollo grigliato a parte. A volte metto anche dei legumi nella zuppa, tipo lenticchie o ceci, così mi sazia di più e non mi viene voglia di saccheggiare il frigo dopo un’ora. 🥄 Per i carboidrati, cerco di non eliminarli del tutto: una fettina di pane integrale o un po’ di quinoa mi salvano dall’umore nero.

Il tuo sfogo sulla bilancia mi ha colpito. Anche io la guardo e penso “ok, ora sparisco per la vergogna”. Ma sai cosa? Ultimamente sto provando a non fissarmi sul numero. Certo, è dura, ma mi dico che se mi sento più leggero e con più energia, sto già vincendo qualcosa. La felpa larga? La uso anch’io, non ti preoccupare! 😄 Però magari possiamo darci un obiettivo piccolo, tipo bere più acqua (io mi porto una bottiglia ovunque) o fare una zuppa in più a settimana invece di ordinare take-away.

Per la pigrizia, non ho la bacchetta magica, ma un trucco che mi aiuta è rendere le cose più facili. Tipo, tengo le verdure già lavate in frigo, così non ho scuse per non cucinare. Oppure, quando so che sto per cedere alla torta del collega, mi porto dietro una mela o qualche mandorla per avere un’alternativa. Non sempre funziona, ma almeno ci provo. E poi, scriversi qui è già un modo per non mollare, no? Magari possiamo darci una spinta a vicenda. Tu che zuppa faresti se dovessi provarne una? O hai qualche trucco per non cedere al “riposati, te lo meriti”? 💪 Forza, che quel “domani” possiamo trasformarlo in “oggi”!
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
Ehi, leggendo il tuo post mi sembra di guardarmi allo specchio, ma uno di quelli che ti mostra non solo il riflesso, ma anche i pensieri che girano in tondo. Quel “domani” di cui parli, quel peso che senti non solo sul corpo ma anche dentro, li conosco fin troppo bene. È come se la pigrizia fosse una vecchia amica che ti abbraccia stretto, ma invece di consolarti ti tiene fermo. Però sai, credo che il tuo scrivere qui, anche solo per sfogarti, sia già un passo. Magari piccolo, magari traballante, ma è un inizio. E gli inizi, anche quelli incerti, contano.

Ti racconto come sto provando a muovermi io, perché magari c’è qualcosa che ti risuona. Da quando ho iniziato a praticare il mangiare consapevole, ho notato che il problema non è solo cosa metto nel piatto, ma come lo faccio. Prima divoravo tutto, come se fossi in gara con il tempo. Pizza, birra, torta in ufficio: sparivano in un lampo, senza nemmeno accorgermi di cosa stavo facendo. Ora provo a rallentare. Mi siedo, guardo il cibo, lo annuso, lo mastico piano. Sembra una sciocchezza, ma mi ha fatto scoprire una cosa: spesso non ho fame, ho solo voglia di riempire un vuoto. Magari è noia, magari è frustrazione, magari è quel “domani” che mi pesa. Ascoltare il corpo, chiedergli “ehi, hai davvero bisogno di questo?” mi ha aiutato a dire di no a quella fetta di torta, non sempre, ma più spesso di prima.

Non fraintendermi, non sono un monaco zen. La pigrizia mi chiama ancora, e a volte le rispondo. Ma ho imparato che non devo puntare alla perfezione, tipo diete rigide o allenamenti da atleta. È più come… alzare una piccola asticella, giorno dopo giorno. Tipo, non dico “devo fare un’ora di palestra”, ma “ok, oggi cammino 15 minuti e mi fermo a sentire come sto”. Oppure, invece di svuotare il frigo, mi preparo una cosa semplice, ma la mangio con calma, senza telefono o tv. Questi momenti di attenzione mi fanno sentire che ho il controllo, anche solo per un attimo. E quell’attimo mi dà la forza di provarci ancora.

Sul tuo “mezzo passo avanti e tre indietro”, ti capisco. È frustrante. Ma sai, quei tre giorni in cui hai mangiato sano? Non sono spariti. Sono come una piccola base su cui puoi costruire. Non devi fare tutto insieme: non serve la palestra, la dieta perfetta, l’acqua al posto della birra. Prova a scegliere una cosa, una sola, e falla con intenzione. Magari è bere un bicchiere d’acqua prima di ogni pasto, o masticare ogni boccone dieci volte. Piccole abitudini, ma fatte con consapevolezza, diventano come una corda che ti tira fuori dal divano. E la bilancia? Io la lascio lì, sotto i vestiti. Non è lei a dirmi come sto andando. Me lo dice il mio corpo, quando mi sento più leggero, più presente.

La pigrizia ha radici profonde, è vero. Ma anche la voglia di cambiare ce l’hai, altrimenti non saresti qui a scrivere. Quel numero sulla bilancia, quel “patetico” che ti dici: non sei tu. È solo un momento. Non devi nasconderti, né con una felpa larga né con delle scuse. Prova a essere gentile con te stesso, a trattarti come tratteresti un amico che sta lottando. Non gli daresti un calcio, gli daresti una mano, no? Ecco, quella mano puoi darla anche a te. Magari oggi non è “domani”, ma è un “adesso” in cui puoi fare un respiro profondo e scegliere una piccola cosa da provare. Un boccone lento, una passeggiata corta, un pensiero gentile. La strada è lunga, ma ogni passo, anche il più piccolo, ti porta un po’ più vicino a dove vuoi essere.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
Ehi, capisco quel "sempre domani" fin troppo bene! Quel tuo mezzo passo avanti con la camminata? È già qualcosa, mica poco! Io pure sono un maestro del divano, ma sai cosa mi ha aiutato? Piccoli trucchi scemi: tipo lasciare le scarpe da ginnastica in bella vista, così mi ricordano che devo muovermi. Oppure, quando voglio sbranare una torta, mi dico: "Ok, ma prima bevi un litro d’acqua". A volte funziona, a volte no, ma almeno ci provo. Dai, oggi niente pizza, magari una passeggiata corta, che dici? Forza, che quel numero sulla bilancia non ci definisce!
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno perché sto scrivendo qua. Tanto lo so come andrà a finire: oggi mi dico "dai, domani comincio sul serio", e domani troverò un’altra scusa. È sempre la stessa storia. Voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi guardo allo specchio e penso che forse non è così male, che magari posso convivere con questi chili di troppo. Però dentro lo so che non è vero, che mi sto solo raccontando bugie per non affrontare la fatica.
Qualche giorno fa ho avuto un momento di gloria, sapete? Ho messo le scarpe da ginnastica, ho fatto una camminata di mezz’ora e mi sono sentito un eroe. Pensavo fosse l’inizio, che finalmente avrei preso in mano la situazione. Invece il giorno dopo ero di nuovo sul divano, con una birra in mano e la pizza che mi guardava dal tavolo. Che vittoria, eh? Mezzo passo avanti e tre indietro. Mi dico che devo organizzarmi, che serve un piano, ma poi apro il frigo e addio buone intenzioni.
Come fate voi a spingervi oltre? A non cedere ogni volta che la testa dice "riposati, te lo meriti"? Io ci provo, giuro, ma è come se la pigrizia avesse messo radici troppo profonde. Una volta sono riuscito a mangiare sano per tre giorni di fila, e mi sentivo bene, leggero. Poi è bastato un collega che mi offre un pezzo di torta in ufficio per mandare tutto all’aria. È frustrante, perché so cosa dovrei fare: meno schifezze, più movimento, bere acqua invece di schifezze gassate. Ma sapere e fare sono due mondi lontani.
Ieri ho persino tirato fuori la bilancia, nascosta da mesi sotto una pila di vestiti. Mi sono pesato e ho visto quel numero. Non ve lo dico neanche, ma vi giuro che mi ha fatto venire voglia di nascondermi. Eppure, dopo cinque minuti, ero già a pensare che magari con una felpa larga non si nota. Patetico, lo so. Forse scrivo qua perché ho bisogno di un calcio nel sedere, o forse solo per sfogarmi. Non lo so. Intanto, continuo a rimandare. Sempre domani. Sempre lo stesso maledetto domani.
Ehi, capisco benissimo quel "sempre domani" che ti ronza in testa, ci sono passato anch’io. Due mesi fa ero nello stesso loop: volevo cambiare, ma finivo sempre a rimandare. Poi ho iniziato, sai? Ho perso 5 kg in un mese e mezzo, non è tanto, ma per me è già qualcosa. All’inizio ho semplicemente provato a muovermi di più. Non palestra, eh, troppo impegnativo per partire. Ho scaricato un’app con delle playlist allegre e ho iniziato a fare passeggiate veloci, tipo che quasi ballavo per strada. Mi faceva ridere, ma mi teneva motivato.

Per mangiare, ho fatto una cosa semplice: ho sostituito le bibite gassate con acqua e limone e ho provato a cucinare qualcosa di sano, tipo verdure grigliate con un po’ di spezie. Non sono uno chef, ma così sembrava meno una dieta punitiva. Certo, ogni tanto sgarro ancora, tipo una fetta di torta in ufficio, ma cerco di non colpevolizzarmi troppo. Se cado, mi rialzo il giorno dopo.

Per andare avanti, quello che mi aiuta è trovare un ritmo, come se fosse una canzone. Tipo, decido che ogni sera faccio 20 minuti di movimento, anche solo stretching davanti alla tv, e lo faccio diventare un’abitudine. Non è perfetto, ma mi fa sentire meno fermo. Tu che ne dici di provare qualcosa di piccolo, tipo una passeggiata con la tua musica preferita? Magari ti dà la spinta per quel "domani" che diventa oggi. Forza, un passo alla volta!