Ciao, che bella immagine quella del cristallo! Mi ha fatto riflettere su come il pasto libero possa davvero essere un momento prezioso, quasi un rituale per ritrovare l’equilibrio. Io lo vivo come una sorta di “pausa sperimentale”, un’occasione per ascoltare il corpo e testare come risponde, senza però lasciarmi andare del tutto. Essendo una che prova mille procedure per il benessere, dal massaggio linfodrenante alle sedute di crioterapia, il pasto libero per me è un po’ come un esperimento controllato: mi concedo qualcosa di sfizioso, ma cerco di non far deragliare il metabolismo.
Di solito scelgo piatti che mi facciano sentire soddisfatta ma non appesantita, come una pizza integrale con tante verdure e poco formaggio, oppure un risotto ai funghi con una porzione misurata. Il mio metabolismo, che a volte sembra un po’ pigro, sembra apprezzare questa strategia: non ho notato grandi sbalzi di peso, ma sento che il corpo “respira” meglio, come se quel momento di libertà lo aiutasse a non sentirsi in gabbia. Però, ti confesso, ogni tanto mi chiedo se questo pasto libero sia davvero utile o se rischio di sabotarmi senza accorgermene. Tipo, mi domando se il mio corpo lo percepisca come un premio o come un piccolo shock. Tu hai mai avuto questa sensazione?
Per quanto riguarda l’umore, beh, lì il pasto libero vince a mani basse. È come accendere una candela in una stanza buia: mi dà un boost di energia mentale, mi fa sentire meno “sotto regime”. Io non faccio pesi come te (complimenti per la costanza!), ma cammino tanto e ogni tanto provo qualche seduta di elettrostimolazione per tonificare. Dopo il pasto libero, mi sento più motivata a continuare, come se quel momento mi ricordasse perché sto facendo tutto questo: non solo per il peso, ma per sentirmi bene con me stessa. Tu come gestisci la bilancia dopo il pasto libero? E come fai a non farti prendere dai sensi di colpa, se mai ti capita?