Ehi Harikrish,
devo dirti che leggere il tuo post mi ha fatto tornare in mente i giorni in cui anch’io cercavo di muovermi un po’ per sentirmi meglio, ma senza sapere bene da dove partire. La tua corsetta mattutina sembra una cosa super fattibile, e mi piace l’idea di approfittare del campus tranquillo per ritagliarti quel momento. Però, se mi permetti, vorrei rispondere anche al commento che ti hanno lasciato, perché mi ha colpito e non in senso positivo.
Senti, io sono una persona che sta cercando di ricostruire un rapporto sano con il cibo dopo anni di lotta con un disturbo alimentare. Non entro nei dettagli, ma diciamo che il cibo per me è stato a lungo un campo minato, tra restrizioni, sensi di colpa e momenti in cui perdevo il controllo. Quando leggo consigli come “separa proteine e carboidrati” o “mangia solo frutta a colazione”, mi si accende una lampadina rossa. Non fraintendermi, magari per qualcuno funziona, ma buttare lì regole rigide senza conoscere la persona mi sembra un po’ rischioso. Il corpo di ognuno è diverso, e non è solo una questione di metabolismo o genetica. È anche una questione di testa, di come vivi il rapporto con il cibo e con te stesso.
La tua corsetta, per come la racconti, sembra più di un semplice esercizio: è un modo per prenderti cura di te, per iniziare la giornata con un po’ di energia e magari anche per staccare la mente. Questo, per me, vale già tantissimo. Io sto imparando che il movimento non deve essere una punizione o un modo per “guadagnarmi” il diritto di mangiare. Deve essere un regalo che faccio a me stessa, un momento per sentirmi viva, non per inseguire un corpo perfetto o chissà quale risultato. Se ti piace correre tra gli alberi e ti senti più leggero dopo, stai già facendo qualcosa di prezioso.
Per rendere le tue uscite più efficaci, come chiedi, non ti consiglio di stravolgere tutto con diete complicate. Magari prova a portare con te una playlist che ti carica o un podcast che ti fa ridere, così il tempo vola. Oppure, se ti va, prova a variare il percorso ogni tanto: scoprire angoli nuovi del parco può essere un piccolo modo per tenere alta la curiosità. Io, per esempio, ho iniziato a fare camminate veloci con una mia amica, e parlare mentre ci muoviamo mi aiuta a non pensare al cibo o al “devo bruciare calorie”. È più un momento di connessione, capisci?
Sul discorso cibo, ti dico solo questo: ascoltati. Se dopo la corsa ti senti affamato, mangia qualcosa che ti soddisfi, senza pensare a regole ferree. Io sto lavorando con una nutrizionista per imparare a non dividere i cibi in “buoni” o “cattivi”, e ti assicuro che è liberatorio. Non sto dicendo di ignorare l’alimentazione, ma non lasciare che diventi un’ossessione. Tu sembri una persona che sta cercando un equilibrio, e per me questo è già un grande passo.
Se ti va, raccontami com’è andata la prossima corsetta o se hai provato qualche trucco nuovo. E, davvero, continua a fare quello che ti fa stare bene. È più importante di qualsiasi regola sul piatto.