Ritrovare me stesso dopo la malattia: un passo alla volta verso la leggerezza

tomsjohns1

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non proprio un ciao, più un respiro profondo prima di buttarmi in questo racconto. Sono qui, in questo spazio, perché dopo mesi di buio sto cercando di ritrovare un pezzo di me che pensavo di aver perso per sempre. La malattia mi ha travolto, non solo nel corpo ma nell’anima. Durante il trattamento e i giorni infiniti in ospedale, il mio peso è salito, come se ogni farmaco, ogni ora ferma a letto, si fosse trasformata in un chilo in più. Non era solo grasso, era un peso che mi ricordava quanto fossi fragile, quanto tutto fosse fuori controllo.
Ora che sto meglio, o almeno che il peggio sembra alle spalle, ho deciso di muovermi. Non è facile, ve lo giuro. Ogni passo che faccio mi ricorda che il mio corpo non è più quello di prima, ma non voglio arrendermi. Ho iniziato con poco: una passeggiata lenta intorno all’isolato, poi due. A volte mi fermo, il fiato corto, e mi chiedo se ce la farò mai. Però poi penso che non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno. Voglio solo sentirmi leggero, non solo nel corpo ma anche nella testa.
Mi sono imbattuto in tante idee strane là fuori, cose che la gente dice sul dimagrire dopo una malattia. Tipo che devi buttarti subito in palestra come se niente fosse, o seguire diete assurde che promettono miracoli. Io non ci credo più a queste cose. Il mio medico mi ha detto di andare piano, di ascoltare il mio corpo, e sto provando a farlo. Mangio meglio, niente di estremo, solo più verdure, meno schifezze, e cerco di non sentirmi in colpa se ogni tanto cedo a un pezzo di cioccolato. La bilancia non è mia amica, ma sto imparando a non guardarla troppo spesso. Non è solo questione di numeri, è questione di sentirsi vivo.
Condivido questo perché magari c’è qualcuno là fuori che si sente come me. Qualcuno che ha paura di ricominciare, che pensa che il suo corpo lo abbia tradito. Non siamo soli, ok? Io sto provando a ricostruirmi un passo alla volta, e se ci riesco io, dopo tutto quello che ho passato, forse puoi farlo anche tu. Non so, scrivetemi se vi va, mi piacerebbe sapere come affrontate voi questi ostacoli. Per me, ogni giorno che mi alzo e provo a fare qualcosa è già una piccola vittoria. Non sarà una trasformazione da film, ma è la mia, ed è reale.
 
Ciao a tutti, o forse no, non proprio un ciao, più un respiro profondo prima di buttarmi in questo racconto. Sono qui, in questo spazio, perché dopo mesi di buio sto cercando di ritrovare un pezzo di me che pensavo di aver perso per sempre. La malattia mi ha travolto, non solo nel corpo ma nell’anima. Durante il trattamento e i giorni infiniti in ospedale, il mio peso è salito, come se ogni farmaco, ogni ora ferma a letto, si fosse trasformata in un chilo in più. Non era solo grasso, era un peso che mi ricordava quanto fossi fragile, quanto tutto fosse fuori controllo.
Ora che sto meglio, o almeno che il peggio sembra alle spalle, ho deciso di muovermi. Non è facile, ve lo giuro. Ogni passo che faccio mi ricorda che il mio corpo non è più quello di prima, ma non voglio arrendermi. Ho iniziato con poco: una passeggiata lenta intorno all’isolato, poi due. A volte mi fermo, il fiato corto, e mi chiedo se ce la farò mai. Però poi penso che non è una gara, non devo dimostrare niente a nessuno. Voglio solo sentirmi leggero, non solo nel corpo ma anche nella testa.
Mi sono imbattuto in tante idee strane là fuori, cose che la gente dice sul dimagrire dopo una malattia. Tipo che devi buttarti subito in palestra come se niente fosse, o seguire diete assurde che promettono miracoli. Io non ci credo più a queste cose. Il mio medico mi ha detto di andare piano, di ascoltare il mio corpo, e sto provando a farlo. Mangio meglio, niente di estremo, solo più verdure, meno schifezze, e cerco di non sentirmi in colpa se ogni tanto cedo a un pezzo di cioccolato. La bilancia non è mia amica, ma sto imparando a non guardarla troppo spesso. Non è solo questione di numeri, è questione di sentirsi vivo.
Condivido questo perché magari c’è qualcuno là fuori che si sente come me. Qualcuno che ha paura di ricominciare, che pensa che il suo corpo lo abbia tradito. Non siamo soli, ok? Io sto provando a ricostruirmi un passo alla volta, e se ci riesco io, dopo tutto quello che ho passato, forse puoi farlo anche tu. Non so, scrivetemi se vi va, mi piacerebbe sapere come affrontate voi questi ostacoli. Per me, ogni giorno che mi alzo e provo a fare qualcosa è già una piccola vittoria. Non sarà una trasformazione da film, ma è la mia, ed è reale.
Ehi, che coraggio hai avuto a scrivere tutto questo. Non so, leggerti è stato come guardarmi allo specchio, anche se la mia storia è un po’ diversa. Sono qui, nuovo di zecca in questo forum, con un entusiasmo che a volte mi spaventa pure. Ho deciso da poco di prendermi cura di me, di provare a perdere peso, ma non è solo per i chili di troppo. È per sentirmi di nuovo vivo, proprio come dici tu. Dopo aver letto il tuo post, mi sono detto: ok, forse questo è il posto giusto per buttarmi e condividere.

Non ho passato una malattia come la tua, ma il mio corpo mi sembra un estraneo da un po’. Tra lavoro, stress e abitudini schifose, ho accumulato peso e stanchezza, e ora mi sento come se stessi partendo da zero. Tipo te, non voglio fare cose assurde. Niente diete folli o corse da maratoneta. Voglio solo iniziare a muovermi, a mangiare meglio, a sentirmi un po’ più leggero, come dici tu, non solo fuori ma anche dentro. La tua storia mi ha fatto pensare che forse non devo avere fretta, che ogni passo conta.

Ho iniziato da poco, sai? Tipo una settimana fa. Cammino ogni giorno, niente di epico, magari 20 minuti, e già mi sento un supereroe. Sul mangiare, sto provando a fare attenzione. Non sono uno da insalatine tristi, ma ho scoperto che mettere più verdure nei piatti non è così male. Tipo, sto mangiando più zucchine, carote, e robe colorate che fanno bene, senza ossessionarmi con quelle storie di “superfood” che sembrano la cura per tutto. Non so se fanno miracoli, ma mi fanno sentire che sto facendo qualcosa di buono per me. Ogni tanto, come te, mi concedo un pezzetto di cioccolato, e non mi sento in colpa. È strano, ma è come se stessi imparando a essere gentile con me stesso.

La bilancia? La evito come la peste. Ho deciso che per ora non voglio numeri che mi facciano impazzire. Voglio solo sentirmi meglio, avere più energia, magari riuscire a fare due rampe di scale senza ansimare. Leggerti mi ha fatto capire che non sono solo in questo viaggio. La tua frase sui piccoli passi mi ha colpito: hai ragione, non è una gara. Ogni giorno che mi alzo e faccio qualcosa, anche solo bere più acqua o scegliere una mela invece di un biscotto, è una vittoria. Non sarà da film, come dici, ma è reale, ed è mio.

Mi piacerebbe sapere di più su come stai andando avanti. Tipo, quali verdure ti piacciono? Fai qualcosa per tenere alta la motivazione quando ti senti giù? Io sto provando a scrivere un diario, niente di serio, solo per segnarmi cosa mangio e come mi sento. A volte mi aiuta a non mollare. E poi, boh, leggere storie come la tua mi dà una spinta. Non so se sono ancora all’inizio o se sto già costruendo qualcosa, ma sono qui, e voglio provarci. Grazie per aver condiviso, davvero. Mi sa che siamo in tanti a ricostruirci un passo alla volta.