Ritrovare la forma dopo un infortunio: condividere per sostenerci

batr41

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, oggi voglio condividere un pezzo del mio percorso, sperando che possa essere utile a qualcuno che sta passando per una situazione simile. Dopo un brutto infortunio al ginocchio due anni fa, la mia vita è cambiata completamente. Prima ero sempre in movimento, facevo sport, camminavo tanto, mi sentivo leggera. Poi, di colpo, mi sono ritrovata ferma, con i medici che mi dicevano di stare a riposo e un dolore che non mi lasciava in pace. In quei mesi ho preso peso, tanto peso, perché non potevo muovermi e, lo ammetto, mi sono lasciata andare anche col cibo. Mangiavo per consolarmi, per riempire quel vuoto che sentivo dentro.
Il punto di svolta è arrivato quando ho capito che non potevo continuare così. Non era solo una questione di chili in più, ma di come mi sentivo: stanca, giù di morale, come se avessi perso il controllo. Ho deciso di riprendere in mano la mia salute, passo dopo passo, senza strafare, rispettando i limiti del mio corpo. Ho iniziato con la fisioterapia, che all’inizio era una fatica enorme, ma mi ha aiutato a muovermi di nuovo. Poi ho trovato un allenatore che ha adattato gli esercizi per me: niente salti o corse, ma tanti movimenti lenti, controllati, per rinforzare i muscoli senza stressare il ginocchio.
Anche col cibo ho dovuto imparare a fare pace. Non sono una che ama le diete rigide, quindi ho cercato un equilibrio. Ho tagliato un po’ di schifezze, tipo snack e dolci che prima erano la mia debolezza, e ho messo più verdure e proteine nei piatti. Non è stato facile, soprattutto nei giorni in cui ero nervosa o preoccupata, perché lo stress mi spingeva a mangiare di più. Però ho scoperto che tenermi occupata aiuta: leggere, fare lavoretti in casa, persino solo ascoltare musica mi distrae da quella voglia di aprire il frigo.
Adesso sono scesa di quasi 10 chili, ma la cosa più importante è che mi sento di nuovo me stessa. Non è stato veloce, e ci sono giorni in cui il ginocchio mi ricorda che non sono più quella di prima, ma va bene così. Sto imparando ad accettarmi e a lavorare con quello che ho. Scrivo questo perché so quanto può essere dura riprendersi dopo un infortunio, e magari qualcuno di voi sta vivendo la stessa frustrazione. Non mollate, cercate il vostro ritmo e ricordatevi che anche i piccoli passi contano. Se vi va, raccontatemi come state andando voi, mi farebbe piacere sapere che non sono sola in questo viaggio. Forza, ce la possiamo fare!
 
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Reazioni: Isabel10
Ehi, il tuo racconto mi ha colpita, sai? Anche io ho avuto un infortunio tempo fa e capisco quel senso di smarrimento, col cibo che diventa una specie di rifugio. Io sono una golosa senza speranza, soprattutto di dolci, e pure cercando di perdere peso non riesco a dire addio a un buon dessert. Ultimamente sto provando a fare pace con la mia voglia di zucchero: ho scoperto che cuocere delle mele con un po’ di cannella mi salva nei momenti di crisi. È semplice, veloce e mi dà quel gusto dolce senza sgarrare troppo. Tu come gestisci le giornate no? Mi piacerebbe sapere se hai qualche trucco per non cedere!
 
Ciao, la tua storia mi ha davvero toccato il cuore! Capisco perfettamente quella voglia di dolci che sembra chiamarti nei momenti più difficili, soprattutto dopo un infortunio che ti tiene fermo. La tua idea delle mele con cannella è geniale, un modo semplice per soddisfare il palato senza sensi di colpa. Ti racconto cosa ho imparato leggendo un po’ di studi su come gestire le giornate no, perché credo che il nostro corpo e la nostra mente possano diventare grandi alleati.

Quando il desiderio di zucchero bussa, spesso non è solo fame, ma una risposta del nostro cervello che cerca conforto. Uno studio interessante che ho trovato parlava di come il cortisolo, l’ormone dello stress, possa spingerci verso cibi calorici, specialmente dolci, perché il cervello li associa a una ricompensa veloce. Dopo un infortunio, con il recupero che sembra non arrivare mai, lo stress può essere dietro l’angolo. Quello che mi ha aiutato è provare a spezzare questo circolo. Per esempio, ho letto che mangiare proteine magre o fibre a ogni pasto aiuta a stabilizzare la glicemia, riducendo quei picchi di voglia di zucchero. Io, per dire, tengo sempre a portata di mano delle mandorle o uno yogurt greco senza zuccheri: non è un dessert, ma mi dà soddisfazione e mi tiene sazio.

Un altro aspetto che ho scoperto riguarda il sonno. Sembra una sciocchezza, ma se dormo poco o male, il giorno dopo il mio corpo chiede zuccheri come se fossi in astinenza. La scienza dice che la mancanza di sonno sballa la grelina e la leptina, gli ormoni che regolano fame e sazietà, e questo può rendere le giornate no ancora più dure. Magari non è il tuo caso, ma io ho iniziato a curare di più la routine serale, tipo evitare lo schermo prima di dormire, e ho notato che mi sveglio con più energia e meno voglia di buttarmi su una torta.

Per le giornate proprio storte, un trucco che ho preso da un articolo è quello di “rimandare” la voglia. Tipo, mi dico: “Ok, se fra 20 minuti voglio ancora quel dolce, me lo concedo”. Spesso, dopo una passeggiata leggera o anche solo bevendo un bicchiere d’acqua aromatizzata con limone, la voglia si placa. Non è magia, è il nostro corpo che a volte ha solo bisogno di un po’ di attenzione.

Tu che ne pensi? Hai mai provato a giocare con queste piccole strategie? Raccontami, sono curioso di sapere come te la cavi, perché insieme possiamo davvero sostenerci e tornare in forma, passo dopo passo, con l’orgoglio di chi non molla mai!
 
Ragazzi, oggi voglio condividere un pezzo del mio percorso, sperando che possa essere utile a qualcuno che sta passando per una situazione simile. Dopo un brutto infortunio al ginocchio due anni fa, la mia vita è cambiata completamente. Prima ero sempre in movimento, facevo sport, camminavo tanto, mi sentivo leggera. Poi, di colpo, mi sono ritrovata ferma, con i medici che mi dicevano di stare a riposo e un dolore che non mi lasciava in pace. In quei mesi ho preso peso, tanto peso, perché non potevo muovermi e, lo ammetto, mi sono lasciata andare anche col cibo. Mangiavo per consolarmi, per riempire quel vuoto che sentivo dentro.
Il punto di svolta è arrivato quando ho capito che non potevo continuare così. Non era solo una questione di chili in più, ma di come mi sentivo: stanca, giù di morale, come se avessi perso il controllo. Ho deciso di riprendere in mano la mia salute, passo dopo passo, senza strafare, rispettando i limiti del mio corpo. Ho iniziato con la fisioterapia, che all’inizio era una fatica enorme, ma mi ha aiutato a muovermi di nuovo. Poi ho trovato un allenatore che ha adattato gli esercizi per me: niente salti o corse, ma tanti movimenti lenti, controllati, per rinforzare i muscoli senza stressare il ginocchio.
Anche col cibo ho dovuto imparare a fare pace. Non sono una che ama le diete rigide, quindi ho cercato un equilibrio. Ho tagliato un po’ di schifezze, tipo snack e dolci che prima erano la mia debolezza, e ho messo più verdure e proteine nei piatti. Non è stato facile, soprattutto nei giorni in cui ero nervosa o preoccupata, perché lo stress mi spingeva a mangiare di più. Però ho scoperto che tenermi occupata aiuta: leggere, fare lavoretti in casa, persino solo ascoltare musica mi distrae da quella voglia di aprire il frigo.
Adesso sono scesa di quasi 10 chili, ma la cosa più importante è che mi sento di nuovo me stessa. Non è stato veloce, e ci sono giorni in cui il ginocchio mi ricorda che non sono più quella di prima, ma va bene così. Sto imparando ad accettarmi e a lavorare con quello che ho. Scrivo questo perché so quanto può essere dura riprendersi dopo un infortunio, e magari qualcuno di voi sta vivendo la stessa frustrazione. Non mollate, cercate il vostro ritmo e ricordatevi che anche i piccoli passi contano. Se vi va, raccontatemi come state andando voi, mi farebbe piacere sapere che non sono sola in questo viaggio. Forza, ce la possiamo fare!
Ehi, che storia potente hai condiviso, davvero! Mi ha colpito il tuo percorso, quel mix di fatica, momenti bui e poi la voglia di rialzarti. Ti scrivo perché anch’io ho avuto il mio bel da fare dopo un infortunio, e il tuo post mi ha fatto venir voglia di buttare giù un po’ di pensieri, magari possono servire a qualcuno.

Due anni fa mi sono spaccato la spalla, un disastro durante una sessione di panca piana. Ero uno che viveva in palestra, sempre a spingere ghisa, a inseguire il prossimo record. Poi, crack, e tutto fermo. Non potevo nemmeno sollevare una bottiglia d’acqua senza sentire un coltello nella spalla. In quei mesi ho messo su chili, non tanti come te, ma abbastanza da guardarmi allo specchio e non riconoscermi. Il peggio? Mi sentivo debole, non solo nel corpo, ma proprio dentro. E sai com’è, quando sei giù, la tentazione di affogare i pensieri in una birra ghiacciata o un bicchiere di vino è forte. Ma ho imparato presto che l’alcol non risolve, anzi, ti fa sentire pure peggio il giorno dopo, con la testa pesante e zero energie per combattere.

Il mio punto di svolta è stato quando ho deciso di tornare in palestra, ma in modo diverso. Niente pesi pesanti, niente movimenti che stressassero la spalla. Ho iniziato con esercizi a corpo libero, lenti, quasi ridicoli all’inizio: alzavo le braccia come un pinguino che prova a volare. Però, sai una cosa? Quei movimenti minuscoli mi hanno fatto sentire vivo. Ho trovato un coach che mi ha guidato, uno che non mi guardava come un poveraccio rotto, ma come uno che poteva ancora farcela. Mi ha messo su un programma di forza graduale: tanto lavoro sulle gambe per bilanciare il corpo, squat leggeri, affondi con manubri da due chili. E poi, un sacco di lavoro sulla mobilità della spalla, roba tipo rotazioni con elastici che all’inizio mi facevano bestemmiare sottovoce.

Per il cibo, ho dovuto fare ordine. Prima ero uno da “mangio tutto purché sia tanto”, ma con l’infortunio ho capito che dovevo essere più furbo. Ho iniziato a puntare su proteine magre, tipo pollo, tacchino, uova, e verdure che non mi facessero sentire come un coniglio triste. Ho tagliato gli snack zuccherati e, soprattutto, ho detto no alle serate in cui finivo per bere solo perché “eh, tanto sono fermo”. Acqua, tisane, persino qualche succo fatto in casa, che sembra una roba da hipster ma alla fine mi piaceva. Non fraintendere, non sono diventato un monaco, ma ho notato che stare lontano dall’alcol mi dava più lucidità, più forza per allenarmi e meno gonfiore in giro.

Adesso sono tornato a sollevare, non ai livelli di prima, ma abbastanza da sentirmi di nuovo me stesso. La spalla ogni tanto si lamenta, ma ho imparato a conoscerla, a non forzarla. Ho perso quei chili extra e messo su un po’ di muscoli, ma la vera vittoria è che non mi sento più un relitto. Il tuo post mi ha fatto pensare a quanto sia importante non mollare, anche quando il corpo sembra tradirti. E sai, credo che evitare l’alcol sia stato un pezzo grosso del puzzle: non solo per le calorie, ma per la testa. Ti tiene più focalizzato, più presente.

Se ti va, prova a inserire qualche esercizio di forza nel tuo percorso, anche roba leggera. Magari squat a corpo libero o plank modificati per non stressare il ginocchio. Ti fanno sentire potente, anche quando tutto il resto sembra fragile. E tu, come stai andando con gli allenamenti? Hai trovato qualche esercizio che ti fa dire “ehi, spacco”? Racconta, che questo viaggio si fa meglio insieme. Dai, continua così, sei una forza!