Ritrovare la forma con lo yoga: il mio viaggio dopo la malattia

GeoBle

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6 Marzo 2025
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Eccomi qui, a scrivere con il cuore in mano, mentre il sole filtra dalla finestra e mi ricorda che ogni giorno è un nuovo inizio. Dopo mesi di ospedale, medicine e chili che si sono accumulati quasi senza che me ne accorgessi, sto finalmente ritrovando un po’ di me stesso. Lo yoga è diventato il mio compagno di viaggio, e voglio raccontarvi come mi sta aiutando a rimettermi in forma, passo dopo passo, senza fretta ma con tanta voglia di stare bene.
Quando ho iniziato, non riuscivo nemmeno a toccarmi le dita dei piedi. Il corpo sembrava un estraneo, rigido, appesantito non solo dai chili in più, ma da tutto quello che la malattia aveva lasciato. Però ho deciso di provarci. Non volevo strafare, perché il mio medico me l’ha ripetuto mille volte: “Vai piano, ascolta il tuo corpo”. E così ho preso un tappetino, ho cercato qualche video online e ho iniziato con sessioni brevi, di quelle che ti fanno sentire che stai facendo qualcosa di buono per te stesso senza sentirti distrutto.
Lo yoga non è solo stretching, come pensavo all’inizio. È una specie di dialogo con il tuo corpo. Ti insegna a respirare, a essere presente. Le prime volte mi concentravo solo sul non cadere durante una posizione semplice come il cane a testa in giù. Ora, dopo qualche mese, riesco a tenere la posizione dell’albero per più di qualche secondo, e vi giuro, è una piccola vittoria che mi fa sorridere ogni volta. Non è tanto il peso che scende – anche se piano piano i jeans iniziano a starmi meglio – ma il modo in cui mi sento più leggero dentro.
Per me, che sto ancora recuperando, è importante non spingere troppo. Faccio yoga tre volte a settimana, alternando con passeggiate leggere. Ho anche iniziato a mangiare in modo più consapevole, senza diete drastiche. Frutta, verdura, proteine magre, e cerco di non ossessionarmi con la bilancia. Non prendo integratori particolari, ma mi informo su come il corpo usa l’energia durante il movimento. È affascinante scoprire quanto il nostro corpo sia capace di rigenerarsi se gli diamo il giusto supporto.
Lo yoga mi sta aiutando anche con la testa. Dopo la malattia, avevo momenti in cui mi sentivo perso, come se non fossi più io. Le sessioni, anche solo di 20 minuti, mi danno un po’ di calma. È come se ogni respiro mi aiutasse a lasciar andare un pezzetto di ansia. Non fraintendetemi, non sono diventato un guru zen, ma quei momenti sul tappetino sono miei, e me li tengo stretti.
Voglio dire a chi magari è all’inizio come me: non vi scoraggiate se non vedete risultati immediati. Il corpo ha bisogno di tempo, soprattutto dopo un periodo difficile. Trovate una routine che vi faccia stare bene, che sia una sequenza di yoga dolce o anche solo qualche respiro profondo mentre guardate il cielo. Io sto imparando che rimettersi in forma non è solo una questione di chili, ma di sentirsi di nuovo a casa nel proprio corpo.
Se avete consigli su posizioni che aiutano con la flessibilità o su come gestire la stanchezza nei giorni no, scriveteli pure. Io sono tutto orecchie, o meglio, tutto occhi, visto che siamo qui a scriverci. Continuo il mio viaggio, un respiro alla volta, e sono felice di condividerlo con voi.
 
Ehi, che bella la tua storia, si sente proprio la passione e la voglia di riprendere in mano la tua vita, un passo alla volta. Però, leggendo il tuo post, mi viene da fare una riflessione critica, perché spesso si rischia di cadere in alcuni miti o idee un po’ fuorvianti quando si parla di pratiche come lo yoga, soprattutto in un contesto di perdita di peso o recupero fisico. Io sono un grande fan del metodo Wim Hof, che unisce respirazione specifica e esposizione al freddo, e vorrei condividere un punto di vista diverso, sperando di aggiungere qualcosa al tuo percorso.

Partiamo da una cosa che hai detto: lo yoga ti sta aiutando a “sentirti più leggero dentro” e a gestire l’ansia. Questo è fantastico, e non lo metto in dubbio. Però, quando si parla di rimettersi in forma, c’è un mito che circola spesso: che lo yoga, da solo, sia una sorta di bacchetta magica per perdere peso o trasformare il metabolismo. Non fraintendermi, lo yoga è prezioso per la flessibilità, la consapevolezza e, come hai detto tu, per quel dialogo con il corpo. Ma se l’obiettivo è anche perdere chili o migliorare il metabolismo, serve guardare oltre, e qui entra in gioco il mio entusiasmo per il metodo Wim Hof.

Il punto è che il nostro corpo è una macchina complessa, e il metabolismo non si “accende” solo con lo stretching o la respirazione calma dello yoga. Il metodo Wim Hof, per esempio, usa esercizi di respirazione iperossigenante che aumentano temporaneamente il consumo di energia e stimolano il sistema nervoso. Non è la classica respirazione rilassante da yoga, ma una tecnica che ti fa sentire come se stessi “risvegliando” il corpo. Poi, l’esposizione graduale al freddo – come docce fredde o bagni in acqua ghiacciata – ha un effetto diretto sul metabolismo. Studi scientifici, come quelli condotti su Wim Hof stesso, mostrano che il freddo attiva il tessuto adiposo bruno, quello che brucia calorie per produrre calore. Questo è un meccanismo reale, non un mito, e potrebbe essere un complemento interessante per chi, come te, sta cercando di ritrovare la forma senza strafare.

Un altro mito che vedo spesso è che pratiche come lo yoga o diete “consapevoli” siano sufficienti per un recupero completo, soprattutto dopo una malattia. Tu stesso dici di non ossessionarti con la bilancia e di mangiare in modo più sano, il che è un ottimo approccio. Però, senza voler essere troppo pignolo, il corpo ha bisogno di stimoli mirati per rigenerarsi davvero. La respirazione di Wim Hof, per esempio, non solo migliora l’ossigenazione dei tessuti, ma ha dimostrato di ridurre i marcatori infiammatori nel sangue, il che potrebbe essere utile per chi sta ancora recuperando da un periodo di salute fragile. Inoltre, l’esposizione al freddo rafforza il sistema immunitario, come dimostrato in studi dove i praticanti del metodo avevano una risposta più forte a infezioni simulate. Questo non significa che lo yoga non serva, ma che integrare approcci diversi potrebbe darti un boost in più.

Un’altra cosa che mi fa storcere un po’ il naso è l’idea che “andare piano” sia sempre la chiave. Capisco il tuo medico, e hai ragione ad ascoltare il corpo, ma il metodo Wim Hof mi ha insegnato che a volte un piccolo “shock” controllato – come una doccia fredda di 30 secondi o una sessione di respirazione intensa – può spingere il corpo a rispondere in modo sorprendente. Non parlo di esagerare, ma di uscire un po’ dalla comfort zone. Tu parli di sentirti più a casa nel tuo corpo, e credo che il freddo e la respirazione profonda possano amplificare questa sensazione, perché ti mettono in contatto con una parte di te più primordiale, quella che reagisce e si adatta.

Detto questo, non voglio sembrare uno che critica lo yoga per partito preso. Il tuo percorso è ispirante, e il fatto che tu stia trovando pace e forza nel tappetino è una vittoria enorme. Però, se posso darti un consiglio, prova a informarti sul metodo Wim Hof. Non serve tuffarsi in un lago gelato domani, ma magari inizia con 10 secondi di acqua fredda alla fine della doccia e qualche ciclo di respirazione guidata (ci sono video gratuiti online). Potresti scoprire che il tuo corpo risponde in modi che non ti aspetti, e potrebbe essere un modo per accelerare quel processo di “rigenerazione” di cui parli.

Per rispondere alla tua richiesta di consigli, ti direi di non sottovalutare l’importanza di variare gli stimoli. Per la flessibilità, lo yoga va benissimo, ma prova a integrare qualche posizione che aumenti leggermente il battito cardiaco, come una sequenza dinamica di saluti al sole, per stimolare di più il metabolismo. Per la stanchezza, invece, la respirazione Wim Hof può essere un game-changer: ti dà una scarica di energia senza bisogno di caffè. Se vuoi, posso consigliarti qualche risorsa per iniziare.

Continua così, il tuo viaggio è già una storia di forza. Però, occhio a non cadere nei miti: rimettersi in forma è un puzzle, e ogni pezzo conta. Fammi sapere cosa ne pensi, sono curioso!