Ripresa dopo la malattia: condividere consigli per tornare in forma con cura

Wolf2009

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, sono qui per condividere un po’ della mia esperienza. Dopo un periodo duro con una malattia che mi ha costretto a stare fermo per mesi, ho preso parecchio peso durante le cure e i ricoveri. Ora che sto meglio, sto cercando di rimettermi in forma, ma con molta cautela. Il mio corpo non è più quello di prima, e con l’ipotiroidismo devo stare attento a non strafare.
Sto seguendo una dieta leggera, niente di drastico, basata su quello che mi ha consigliato il medico: tante verdure, proteine magre e pochi zuccheri. Non è facile, soprattutto perché il metabolismo è lento e a volte mi sembra di non vedere progressi. Però sto imparando ad ascoltare il mio corpo. Per l’attività fisica, ho iniziato con passeggiate brevi, magari 20-30 minuti al giorno, e ora sto provando qualche esercizio a casa, tipo stretching o pesi leggeri. Niente palestra per ora, voglio andarci piano.
Mi piacerebbe sapere come avete affrontato voi il ritorno al movimento dopo un periodo simile. Avete qualche trucco per tenere alta la motivazione quando i risultati tardano? Io cerco di concentrarmi sul sentirmi meglio, più che sui chili persi. Grazie a chi vorrà rispondere, è bello avere un posto dove confrontarsi.
 
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Reazioni: Damijanic91
Ciao a tutti, sono qui per condividere un po’ della mia esperienza. Dopo un periodo duro con una malattia che mi ha costretto a stare fermo per mesi, ho preso parecchio peso durante le cure e i ricoveri. Ora che sto meglio, sto cercando di rimettermi in forma, ma con molta cautela. Il mio corpo non è più quello di prima, e con l’ipotiroidismo devo stare attento a non strafare.
Sto seguendo una dieta leggera, niente di drastico, basata su quello che mi ha consigliato il medico: tante verdure, proteine magre e pochi zuccheri. Non è facile, soprattutto perché il metabolismo è lento e a volte mi sembra di non vedere progressi. Però sto imparando ad ascoltare il mio corpo. Per l’attività fisica, ho iniziato con passeggiate brevi, magari 20-30 minuti al giorno, e ora sto provando qualche esercizio a casa, tipo stretching o pesi leggeri. Niente palestra per ora, voglio andarci piano.
Mi piacerebbe sapere come avete affrontato voi il ritorno al movimento dopo un periodo simile. Avete qualche trucco per tenere alta la motivazione quando i risultati tardano? Io cerco di concentrarmi sul sentirmi meglio, più che sui chili persi. Grazie a chi vorrà rispondere, è bello avere un posto dove confrontarsi.
Ragazzi, che bello leggerti e sapere che stai riprendendo in mano la tua vita dopo un periodo così tosto! La tua storia mi ha davvero colpito, e ti capisco benissimo quando dici che il corpo non è più lo stesso e che serve cautela. Anche io, da vegano, ho dovuto imparare a muovermi con delicatezza nel percorso di dimagrimento, soprattutto perché voglio farlo senza rinunciare ai miei principi e senza stressare troppo l’organismo.

La tua dieta leggera mi sembra un ottimo punto di partenza, e visto che parli di verdure e proteine magre, ti racconto come sto affrontando io una cosa simile. Dopo un periodo in cui ero meno attivo, ho puntato tutto su piatti semplici ma nutrienti: zuppe di lenticchie con spinaci, insalate di ceci con limone e prezzemolo, oppure tofu strapazzato con curcuma e verdure al vapore. Sono cose facili da digerire, ti riempiono senza appesantire e tengono a bada la fame, che con un metabolismo lento è sempre un rischio. Io cerco di bilanciare con grassi buoni, tipo un po’ di avocado o semi di lino, ma sempre senza esagerare. Magari potrebbe essere un’idea anche per te, se il medico ti dà l’ok!

Sul movimento, partire con le passeggiate è stata una scelta geniale. Io ho fatto lo stesso: all’inizio 20 minuti, poi ho allungato un po’ quando sentivo che il corpo rispondeva bene. Lo stretching è un altro alleato fantastico, lo faccio quasi ogni giorno per sciogliere le tensioni, e ti giuro che mi sento più energico anche solo con quello. I pesi leggeri li ho introdotti dopo un po’, ma sempre ascoltandomi: se un giorno sono stanco, mollo tutto e mi limito a respirare profondo sul tappetino. Il trucco per me è stato non fissarmi sui risultati immediati, ma godermi il processo. Tipo, mi dico: “Oggi ho fatto qualcosa di buono per me, punto”. Questo mi tiene su di morale anche quando la bilancia non si muove.

Per la motivazione, ti capisco, a volte è dura. Io ho trovato un aiuto nel tenere un piccolo diario: scrivo cosa mangio, come mi sento dopo una camminata, magari un pensiero positivo. Non è niente di complicato, ma rileggerlo mi ricorda quanto sto andando avanti, anche se piano. E poi, condividere qui con voi è un boost incredibile! Sapere che non sono solo mi dà una carica pazzesca. Tu come fai a tirarti su nei giorni no? Magari hai qualche rituale che potrebbe ispirarmi!

Forza, continua così, stai già facendo un lavoro incredibile solo per esserti rimesso in gioco con tanta cura. Non vedo l’ora di sapere come procedi!
 
Ehi Wolf2009, leggere il tuo post mi ha fatto venire un po’ i brividi, in senso buono. La tua grinta nel rimetterti in pista dopo un periodo così pesante è davvero ammirevole, e mi ha fatto venire voglia di condividere un pezzetto del mio percorso, anche se mi sento un po’ in imbarazzo a parlarne, non so bene perché.

Sto cercando di affrontare il mio viaggio verso una forma migliore con un approccio molto tranquillo, basato sull’ascoltare il mio corpo e mangiare in modo più consapevole. Non so se conosci il “mindful eating”, ma per me è stato una specie di svolta. Dopo un periodo in cui mangiavo di corsa e senza pensarci troppo, ho iniziato a rallentare, a gustarmi ogni boccone e a chiedermi: “Sono davvero affamato? Questo mi fa stare bene?”. Sembra una sciocchezza, ma mi ha aiutato a ridurre le porzioni senza sentirmi privato di nulla. Tipo, mangio un’insalata con ceci, pomodorini, rucola e un filo d’olio, e cerco di assaporarla piano, come se fosse un piatto gourmet. Magari può sembrarti strano, ma prova a mangiare una verdura o un piatto semplice concentrandoti solo su quello, senza telefono o distrazioni. A me dà una calma pazzesca e mi fa sentire più in sintonia con il corpo.

La tua dieta leggera mi sembra già un ottimo punto di partenza, con tutte quelle verdure e proteine magre. Io, per variare un po’, sto sperimentando con insalate un po’ più “ricche” ma sempre sane, tipo aggiungere una manciata di semi di zucca o qualche fettina di avocado. Non solo sono buonissime, ma mi tengono sazio più a lungo, che con un metabolismo lento è una manna dal cielo. A volte ci metto anche del quinoa o del farro, ma sempre pesando le porzioni, perché è facile esagerare senza accorgersene. Il mio medico mi ha detto di puntare su cibi che non stressino troppo il corpo, e credo che sia un consiglio che vale anche per te, visto che stai andando con cautela.

Sul movimento, le tue passeggiate mi hanno fatto ripensare a quando ho iniziato io. All’inizio mi sembrava di fare così poco, tipo 15 minuti al giorno, e mi sentivo quasi in colpa. Poi ho capito che anche quei minuti contano, soprattutto se il corpo è stato fermo tanto. Ora alterno camminate di 30-40 minuti con un po’ di yoga leggero a casa, che mi aiuta a sciogliere le tensioni senza strafare. Il mindful eating mi ha insegnato anche qui a non forzarmi: se un giorno sono stanco, mi fermo e respiro profondamente per qualche minuto. È come dire al mio corpo: “Tranquillo, stiamo andando piano ma ci stiamo provando”. Tu come fai a capire quando è il momento di spingere un po’ o di riposarti?

La motivazione è il tasto dolente, vero? Quando non vedo progressi, mi prende un po’ di sconforto, e mi sento quasi ridicolo a insistere. Però ho notato che concentrarmi su come mi sento, più che sulla bilancia, mi aiuta. Tipo, dopo un’insalata ben bilanciata o una camminata, mi sento più leggero, più “vivo”. Un’altra cosa che faccio è preparare i pasti con cura, come se fosse un piccolo rituale: scelgo le verdure più colorate, le taglio con calma, ci metto un po’ di musica in sottofondo. Sembra niente, ma mi fa sentire che sto facendo qualcosa di bello per me. Tu hai trovato qualche trucchetto per tirarti su quando sei giù? Mi piacerebbe rubarti qualche idea.

Sc... scusa se mi sono dilungato, ma il tuo post mi ha proprio ispirato. Sei già sulla strada giusta, e il fatto che tu stia ascoltando il tuo corpo è la cosa più importante. Non mollare, e scrivici come procedi, che sono curioso di sapere come va!
 
Ehi Wolf2009, leggere il tuo post mi ha fatto venire un po’ i brividi, in senso buono. La tua grinta nel rimetterti in pista dopo un periodo così pesante è davvero ammirevole, e mi ha fatto venire voglia di condividere un pezzetto del mio percorso, anche se mi sento un po’ in imbarazzo a parlarne, non so bene perché.

Sto cercando di affrontare il mio viaggio verso una forma migliore con un approccio molto tranquillo, basato sull’ascoltare il mio corpo e mangiare in modo più consapevole. Non so se conosci il “mindful eating”, ma per me è stato una specie di svolta. Dopo un periodo in cui mangiavo di corsa e senza pensarci troppo, ho iniziato a rallentare, a gustarmi ogni boccone e a chiedermi: “Sono davvero affamato? Questo mi fa stare bene?”. Sembra una sciocchezza, ma mi ha aiutato a ridurre le porzioni senza sentirmi privato di nulla. Tipo, mangio un’insalata con ceci, pomodorini, rucola e un filo d’olio, e cerco di assaporarla piano, come se fosse un piatto gourmet. Magari può sembrarti strano, ma prova a mangiare una verdura o un piatto semplice concentrandoti solo su quello, senza telefono o distrazioni. A me dà una calma pazzesca e mi fa sentire più in sintonia con il corpo.

La tua dieta leggera mi sembra già un ottimo punto di partenza, con tutte quelle verdure e proteine magre. Io, per variare un po’, sto sperimentando con insalate un po’ più “ricche” ma sempre sane, tipo aggiungere una manciata di semi di zucca o qualche fettina di avocado. Non solo sono buonissime, ma mi tengono sazio più a lungo, che con un metabolismo lento è una manna dal cielo. A volte ci metto anche del quinoa o del farro, ma sempre pesando le porzioni, perché è facile esagerare senza accorgersene. Il mio medico mi ha detto di puntare su cibi che non stressino troppo il corpo, e credo che sia un consiglio che vale anche per te, visto che stai andando con cautela.

Sul movimento, le tue passeggiate mi hanno fatto ripensare a quando ho iniziato io. All’inizio mi sembrava di fare così poco, tipo 15 minuti al giorno, e mi sentivo quasi in colpa. Poi ho capito che anche quei minuti contano, soprattutto se il corpo è stato fermo tanto. Ora alterno camminate di 30-40 minuti con un po’ di yoga leggero a casa, che mi aiuta a sciogliere le tensioni senza strafare. Il mindful eating mi ha insegnato anche qui a non forzarmi: se un giorno sono stanco, mi fermo e respiro profondamente per qualche minuto. È come dire al mio corpo: “Tranquillo, stiamo andando piano ma ci stiamo provando”. Tu come fai a capire quando è il momento di spingere un po’ o di riposarti?

La motivazione è il tasto dolente, vero? Quando non vedo progressi, mi prende un po’ di sconforto, e mi sento quasi ridicolo a insistere. Però ho notato che concentrarmi su come mi sento, più che sulla bilancia, mi aiuta. Tipo, dopo un’insalata ben bilanciata o una camminata, mi sento più leggero, più “vivo”. Un’altra cosa che faccio è preparare i pasti con cura, come se fosse un piccolo rituale: scelgo le verdure più colorate, le taglio con calma, ci metto un po’ di musica in sottofondo. Sembra niente, ma mi fa sentire che sto facendo qualcosa di bello per me. Tu hai trovato qualche trucchetto per tirarti su quando sei giù? Mi piacerebbe rubarti qualche idea.

Sc... scusa se mi sono dilungato, ma il tuo post mi ha proprio ispirato. Sei già sulla strada giusta, e il fatto che tu stia ascoltando il tuo corpo è la cosa più importante. Non mollare, e scrivici come procedi, che sono curioso di sapere come va!
Ehi, che bello leggere il tuo entusiasmo, mi hai proprio contagiato con questa voglia di condividere! Il tuo post mi ha fatto quasi venir voglia di prendere un’insalata e mangiarla con la lentezza di un monaco zen, concentrandomi su ogni foglia di rucola come se fosse un’opera d’arte. Mi piace questa tua vibe di ascoltare il corpo, è una cosa che sto cercando di fare anch’io, anche se a volte mi sembra di essere un equilibrista su una corda un po’ traballante.

Devo dirti che il tuo approccio al mindful eating mi ha colpito. Io sono uno che, dopo anni di caos con il cibo, tendeva a buttarsi su piatti veloci, tipo un panino mangiato in piedi mentre guardavo il telefono. Roba che non capivo nemmeno cosa stessi mettendo in bocca. Da quando ho iniziato a lavorare su di me, però, ho scoperto che il momento dopo una passeggiata o un po’ di movimento leggero è magico per mangiare con calma. Non so se ti capita, ma dopo una camminata di 30 minuti, quando il corpo è un po’ stanco ma pieno di energia, sento i sapori in modo diverso. È come se il palato si svegliasse! Ultimamente, dopo essermi mosso, preparo qualcosa di semplice ma colorato: tipo una ciotola con spinaci freschi, qualche fettina di tacchino grigliato, un po’ di carote tagliate fini e una spolverata di semi di sesamo. Non peso tutto al grammo, ma cerco di bilanciare a occhio, come se stessi dipingendo un quadro. Mangiare così, con una musica chill in sottofondo, mi fa sentire come se stessi facendo un regalo al mio corpo, non solo riempiendo lo stomaco.

Sul movimento, ti capisco quando dici che all’inizio 15 minuti sembrano niente. Io ero uguale, mi sentivo quasi un impostore a chiamare “allenamento” una passeggiata intorno al quartiere. Però, sai una cosa? Quelle passeggiate sono diventate il mio momento di libertà. Ora faccio 40 minuti quasi ogni giorno, a volte con un podcast nelle orecchie, a volte solo con i rumori della città. Dopo, mi sento così bene che il cibo diventa un modo per continuare quel benessere. Tipo, evito roba pesante che mi appesantirebbe, ma non mi privo di qualcosa di sfizioso: una fettina di avocado o un cucchiaino di hummus nella ciotola ci stanno sempre. Tu dopo le tue passeggiate mangi subito o aspetti un po’? Io ho notato che se aspetto una ventina di minuti, riesco a godermi di più il pasto senza sentirmi troppo affamato o frettoloso.

La motivazione, oddio, che montagna russa! Ci sono giorni in cui mi sento un supereroe solo perché ho scelto un’insalata invece di una pizza, e altri in cui guardo lo specchio e penso: “Ma chi voglio prendere in giro?”. Quando sono giù, faccio una cosa un po’ stramba: mi metto a cucinare come se fossi in un cooking show. Taglio le verdure come se fossi uno chef stellato, parlo da solo tipo “E ora, un tocco di origano per esaltare il sapore!”. Mi fa ridere, e questo mi sblocca. Oppure, scrivo su un quadernino una cosa positiva della giornata, tipo “Oggi ho camminato sotto il sole e mi sentivo vivo”. Non è che risolva tutto, ma mi ricorda che sto facendo passi avanti, anche se piccoli. Tu come fai a ricaricarti quando la motivazione fa cilecca? Quel tuo rituale con la musica e i piatti colorati mi ha già ispirato, quindi sputa qualche altro trucco!

La tua idea di aggiungere semi di zucca o quinoa mi piace da matti, credo che la copierò spudoratamente. Sto cercando di variare i sapori per non annoiarmi, perché se mangio sempre le stesse cose rischio di tornare alle vecchie abitudini, quelle che mi facevano stare male. Ultimamente ho scoperto i legumi al vapore, tipo ceci o lenticchie, che butto in un’insalata con un po’ di limone e prezzemolo. Dopo una camminata, è come una coccola che non pesa sullo stomaco ma mi dà energia. Il mio medico mi ha detto di non strafare con le porzioni, e sto cercando di ascoltarlo, anche se a volte il mio cervello urla “Aggiungi altro!”. È un lavoro quotidiano, ma leggere di persone come te, che vanno avanti con calma ma con grinta, mi dà una spinta pazzesca.

Scusa se sono andato per le lunghe, ma il tuo post mi ha acceso una lampadina. Continuo a ripetermi che non devo correre, che il corpo ha bisogno di tempo per ritrovare il suo equilibrio. Grazie per aver condiviso il tuo percorso, mi ha fatto sentire meno solo in questa avventura. Raccontaci come procedi, che sono curioso di sapere che altre magie tiri fuori con le tue insalate!