Ehi, popolo del forum, qui c’è uno che zoppica ma non molla! Dopo l’infortunio, un bel capitombolo che mi ha lasciato con una gamba mezza storta e un divano come migliore amico, ho messo su chili come se fossi in gara per il titolo di “polpetta umana”. Non proprio il sogno di una vita, no? Però adesso sto tornando in pista, o almeno ci provo, con un mix di allenamenti casalinghi e piatti che sembrano usciti da un libro di chimica proteica.
All’inizio pensavo che la palestra fosse l’unica strada, con tutti quei pesi luccicanti e gli specchi che ti giudicano. Ma con la gamba che faceva i capricci, ho dovuto reinventarmi guru del fai-da-te. Casa mia ora è un campo di battaglia: squat vicino al tavolo della cucina, mezzi piegamenti appoggiato al muro, e pure qualche passo strano che sembra una danza scoordinata. Non vincerò premi per lo stile, ma i muscoli piano piano si ricordano che esistono.
Sul cibo, niente robe complicate da chef stellato. Mi sono buttato su cose semplici: uova strapazzate a colazione, pollo grigliato che sembra quasi un rituale, e verdure che cerco di non affogare nel burro, anche se la tentazione c’è. Ho detto addio a pane e pasta – un lutto nazionale, lo so – ma sto tenendo d’occhio le proteine come se fossi un contabile delle calorie. Non proprio Atkins, ma qualcosa che gli somiglia da lontano, tipo un cugino di terzo grado.
La palestra mi manca, lo ammetto. Quel rumore di ferraglia, l’odore di sudore misto a deodorante cheap... Però allenarmi a casa ha i suoi lati assurdi: posso grugnire quanto voglio senza che nessuno mi guardi storto, e se crollo sul pavimento non devo fingere che era parte del piano. Certo, a volte mi manca un coach che mi urli “ancora una!” o un tapis roulant che mi costringa a non mollare. Ma con una sedia come bilanciere e un po’ di fantasia, sto tirando avanti.
Il peso scende, lento come una tartaruga pigra, ma scende. La gamba protesta ancora, ma meno di prima. Qualcuno di voi ha mai provato a recuperare così, tra mura domestiche e piatti che sembrano esperimenti? O sono l’unico pazzo che zoppica verso la gloria?
All’inizio pensavo che la palestra fosse l’unica strada, con tutti quei pesi luccicanti e gli specchi che ti giudicano. Ma con la gamba che faceva i capricci, ho dovuto reinventarmi guru del fai-da-te. Casa mia ora è un campo di battaglia: squat vicino al tavolo della cucina, mezzi piegamenti appoggiato al muro, e pure qualche passo strano che sembra una danza scoordinata. Non vincerò premi per lo stile, ma i muscoli piano piano si ricordano che esistono.
Sul cibo, niente robe complicate da chef stellato. Mi sono buttato su cose semplici: uova strapazzate a colazione, pollo grigliato che sembra quasi un rituale, e verdure che cerco di non affogare nel burro, anche se la tentazione c’è. Ho detto addio a pane e pasta – un lutto nazionale, lo so – ma sto tenendo d’occhio le proteine come se fossi un contabile delle calorie. Non proprio Atkins, ma qualcosa che gli somiglia da lontano, tipo un cugino di terzo grado.
La palestra mi manca, lo ammetto. Quel rumore di ferraglia, l’odore di sudore misto a deodorante cheap... Però allenarmi a casa ha i suoi lati assurdi: posso grugnire quanto voglio senza che nessuno mi guardi storto, e se crollo sul pavimento non devo fingere che era parte del piano. Certo, a volte mi manca un coach che mi urli “ancora una!” o un tapis roulant che mi costringa a non mollare. Ma con una sedia come bilanciere e un po’ di fantasia, sto tirando avanti.
Il peso scende, lento come una tartaruga pigra, ma scende. La gamba protesta ancora, ma meno di prima. Qualcuno di voi ha mai provato a recuperare così, tra mura domestiche e piatti che sembrano esperimenti? O sono l’unico pazzo che zoppica verso la gloria?