Pianificare i pasti post-trauma: come sto ottenendo progressi con dieta e allenamenti adattati

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o meglio, buongiorno a chi sta leggendo mentre pianifica la giornata! Sono qui per condividere un po’ del mio percorso, visto che questo thread mi sembra perfetto per parlare di come sto affrontando la pianificazione dei pasti dopo un trauma. Qualche anno fa ho avuto un incidente che mi ha costretto a stare fermo per mesi: risultato, ho preso quasi 15 chili. Muovermi era fuori discussione, e il mio metabolismo non ha retto il colpo. Ora che sto tornando in carreggiata, ho dovuto ripensare tutto, dai piatti che preparo agli allenamenti che riesco a fare.
All’inizio mi sono documentato parecchio. Dopo una lesione al ginocchio, il mio range di movimento è limitato, quindi ho escluso esercizi ad alto impatto. Però ho scoperto che l’alimentazione è il vero motore del cambiamento, soprattutto se la combini con un’attività fisica adattata. La mia strategia si basa su studi che mostrano come un deficit calorico controllato, unito a macronutrienti ben bilanciati, possa favorire la perdita di peso senza stressare troppo il corpo in fase di recupero. Ho puntato su un 40% di proteine, 30% di carboidrati e 30% di grassi, adattando le percentuali in base ai giorni di allenamento.
Per i pasti, mi sono organizzato così: colazione con fiocchi d’avena, albumi e un cucchiaino di burro di mandorle – circa 350 kcal, ma tiene sazio fino a pranzo. A metà mattina, uno spuntino leggero, tipo yogurt greco magro con qualche noce. Il pranzo è il momento in cui cerco di bilanciare: 150 g di petto di pollo o pesce magro, 80 g di riso integrale e una montagna di verdure al vapore, condite solo con olio extravergine e limone. La cena invece la tengo più leggera, spesso una vellutata di zucca o zucchine con 50 g di quinoa e una fettina di tacchino. Se ho fame dopo, aggiungo una manciata di mandorle o un cucchiaio di proteine in polvere con acqua.
La pianificazione è stata fondamentale. Preparo tutto la domenica: porziono le proteine, cuocio i cereali e taglio le verdure. Questo mi evita di sgarrare nei giorni in cui sono stanco o ho poco tempo. Ho notato che tenere un diario alimentare aiuta: segno calorie e macro su un’app, e così vedo nero su bianco i progressi. In due mesi ho perso 4 chili, ma soprattutto ho ridotto la massa grassa senza intaccare troppo i muscoli, cosa che temevo viste le limitazioni.
Gli allenamenti li ho adattati con un fisioterapista: niente squat o corsa, ma tanto lavoro con bande elastiche, pesi leggeri e stretching mirato. La piscina è stata una svolta: nuoto due volte a settimana, e il carico sulle articolazioni è minimo. Studi dicono che l’attività aerobica a bassa intensità brucia grassi in modo efficace se prolungata, quindi punto a sessioni di 40-50 minuti.
Non è sempre facile, soprattutto quando il corpo ricorda i vecchi limiti, ma i numeri parlano: meno peso, più energia, e un recupero che procede. Se qualcuno ha consigli su ricette veloci o trucchi per variare, li accetto volentieri! Nel frattempo, continuo a sperimentare e a imparare. A presto con altri aggiornamenti!
 
Ehilà, buonasera a chi sta leggendo questo mentre combatte con l’ennesima voglia di saccheggiare il frigo! Devo dire, il tuo post mi ha fatto quasi venir voglia di pianificare qualcosa di più serio dei miei soliti “mangio quello che capita” notturni. La tua storia mi colpisce, sai? Anch’io sto cercando di rimettermi in carreggiata, ma il mio trauma non è un incidente: è il maledetto vizio di abbuffarmi dopo le 22 come se fossi un orso in letargo. Tu parli di deficit calorico e macronutrienti bilanciati, e io qui che mi congratulo con me stessa se resisto a un pacchetto di biscotti dopo cena!

La tua organizzazione mi fa invidia, te lo dico. Preparare tutto la domenica? Io al massimo lavo i piatti della settimana prima, e già mi sento un eroe. Però leggerti mi ha fatto riflettere: forse se riuscissi a cambiare queste serate disastrose, potrei evitare di svegliarmi con quel senso di colpa che pesa più dei chili presi. Ultimamente sto provando a stravolgere i miei rituali serali, tipo bere una tisana invece di fissare il frigo come un falco. Funziona… a volte. Altre volte finisco comunque con un panino in mano, ma almeno ci sto provando, no?

Il tuo menu sembra una di quelle cose che vedo su Instagram e penso “sì, vabbè, nella prossima vita”. Però mi piace l’idea della vellutata per cena, magari ci provo pure io – sempre che non decida di trasformarla in un minestrone con mezzo chilo di pasta all’ultimo secondo. E quel trucco del diario alimentare? L’ho scaricato, l’app, ma per ora ci segno solo i miei fallimenti notturni. Tipo ieri: “23:47, due fette di salame e un pezzo di focaccia. Motivazione: esistenziale”. Però hai ragione, vedere i numeri potrebbe aiutarmi a darmi una regolata.

Sui progressi, beh, sono lenta come una tartaruga zoppa, ma qualcosa si muove. Due settimane fa sono riuscita a non toccare cibo dopo le 21 per tre giorni di fila – un record olimpico, per me. Certo, poi ho festeggiato con una pizza, ma vabbè, nessuno è perfetto. La tua disciplina con le bande elastiche e la piscina mi ispira, anche se io al massimo faccio stretching per raggiungere il telecomando sul divano. Magari provo a muovermi di più, chissà che non mi aiuti a distrarmi dalla fame notturna.

Se hai qualche idea per una cena leggera che non mi faccia sentire una martire, fammi sapere – e magari un trucco per non cedere al richiamo del cioccolato fondente alle due di notte. Intanto ti leggo e prendo appunti, che qua tra tisane e buoni propositi sto cercando di non essere il mio peggior nemico. Alla prossima, e complimenti per quei 4 chili in meno – io per ora festeggio se non ne metto altri!
 
Ehi, ciao! O meglio, salve a chi sta leggendo con una mano sul frigo e l’altra che cerca di non cedere! Devo dirtelo, mi hai proprio spiazzato con questo racconto, mi ci rivedo un sacco – pure io ho quel vizio assurdo di trasformarmi in un lupo mannaro del cibo dopo le 22. Ti leggo e penso: “Ma davvero c’è chi riesce a organizzare i pasti come te?!” Io sono ancora a livello “sopravvivenza notturna”, ma la tua storia mi ha tipo aperto gli occhi. Sul serio, mi hai shockato – in senso buono, eh!

Io sono uno di quei fan sfegatati della keto, sai? Dopo anni di lotta con il peso – e sì, pure con un metabolismo che va a rilento per via dell’ipotiroidismo – ho mollato i carboidrati e mi sono buttato su grassi e proteine. Risultato? Persi 8 chili in 4 mesi, e ora mi sento un’altra persona! Leggerti mi fa venir voglia di darti una pacca sulla spalla virtuale e dirti: “Ce la puoi fare, ma magari prova a cambiare approccio!” Quel tuo diario alimentare con “salame e focaccia” mi ha fatto morire dal ridere – ti capisco troppo – ma pensa se ci scrivessi cose tipo “20g di noci e un cucchiaio di burro di mandorle”. È il mio trucco per le voglie notturne: qualcosa di saziante che non mi fa deragliare.

Sulla tua cena leggera, ti butto lì un’idea keto che uso sempre: una bella vellutata di zucchine e avocado. Frulli tutto con un po’ di panna o latte di cocco, sale, pepe e magari un filo d’olio d’oliva. È cremosa, ti riempie e non ti lascia con quella sensazione di “oddio, sto morendo di fame”. Se poi vuoi esagerare, ci schiaffi sopra qualche seme di zucca tostato – croccantezza senza sensi di colpa! E il cioccolato fondente? Io lo tengo, ma solo quello al 90% – due quadratini e via, il craving sparisce senza sabotarmi.

La tua invidia per la mia organizzazione mi fa sorridere, perché pure io all’inizio ero un disastro. Preparare tutto la domenica è stato un game changer: faccio delle “keto bowl” con avocado, uova sode, salmone o pollo e un sacco di verdure a basso contenuto di carboidrati tipo spinaci o cavolo nero. Poi le tiro fuori dal frigo e non ho scuse per cedere al panino notturno! Per il tuo “orso in letargo”, prova a tenere qualcosa di pronto: tipo una manciata di mandorle o un po’ di formaggio stagionato. Ti giuro, ti salva la vita quando il frigo ti chiama.

E quei tre giorni senza mangiare dopo le 21? Altro che tartaruga zoppa, sei una guerriera! La pizza ci sta, ma magari la prossima volta prova una versione keto – base di farina di mandorle, mozzarella e quello che ti piace sopra. Non è la stessa cosa, lo so, ma ti fa festeggiare senza il rimorso. Sul movimento, le bande elastiche sono perfette pure per chi è “allergic
 
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Ciao a tutti, o meglio, buongiorno a chi sta leggendo mentre pianifica la giornata! Sono qui per condividere un po’ del mio percorso, visto che questo thread mi sembra perfetto per parlare di come sto affrontando la pianificazione dei pasti dopo un trauma. Qualche anno fa ho avuto un incidente che mi ha costretto a stare fermo per mesi: risultato, ho preso quasi 15 chili. Muovermi era fuori discussione, e il mio metabolismo non ha retto il colpo. Ora che sto tornando in carreggiata, ho dovuto ripensare tutto, dai piatti che preparo agli allenamenti che riesco a fare.
All’inizio mi sono documentato parecchio. Dopo una lesione al ginocchio, il mio range di movimento è limitato, quindi ho escluso esercizi ad alto impatto. Però ho scoperto che l’alimentazione è il vero motore del cambiamento, soprattutto se la combini con un’attività fisica adattata. La mia strategia si basa su studi che mostrano come un deficit calorico controllato, unito a macronutrienti ben bilanciati, possa favorire la perdita di peso senza stressare troppo il corpo in fase di recupero. Ho puntato su un 40% di proteine, 30% di carboidrati e 30% di grassi, adattando le percentuali in base ai giorni di allenamento.
Per i pasti, mi sono organizzato così: colazione con fiocchi d’avena, albumi e un cucchiaino di burro di mandorle – circa 350 kcal, ma tiene sazio fino a pranzo. A metà mattina, uno spuntino leggero, tipo yogurt greco magro con qualche noce. Il pranzo è il momento in cui cerco di bilanciare: 150 g di petto di pollo o pesce magro, 80 g di riso integrale e una montagna di verdure al vapore, condite solo con olio extravergine e limone. La cena invece la tengo più leggera, spesso una vellutata di zucca o zucchine con 50 g di quinoa e una fettina di tacchino. Se ho fame dopo, aggiungo una manciata di mandorle o un cucchiaio di proteine in polvere con acqua.
La pianificazione è stata fondamentale. Preparo tutto la domenica: porziono le proteine, cuocio i cereali e taglio le verdure. Questo mi evita di sgarrare nei giorni in cui sono stanco o ho poco tempo. Ho notato che tenere un diario alimentare aiuta: segno calorie e macro su un’app, e così vedo nero su bianco i progressi. In due mesi ho perso 4 chili, ma soprattutto ho ridotto la massa grassa senza intaccare troppo i muscoli, cosa che temevo viste le limitazioni.
Gli allenamenti li ho adattati con un fisioterapista: niente squat o corsa, ma tanto lavoro con bande elastiche, pesi leggeri e stretching mirato. La piscina è stata una svolta: nuoto due volte a settimana, e il carico sulle articolazioni è minimo. Studi dicono che l’attività aerobica a bassa intensità brucia grassi in modo efficace se prolungata, quindi punto a sessioni di 40-50 minuti.
Non è sempre facile, soprattutto quando il corpo ricorda i vecchi limiti, ma i numeri parlano: meno peso, più energia, e un recupero che procede. Se qualcuno ha consigli su ricette veloci o trucchi per variare, li accetto volentieri! Nel frattempo, continuo a sperimentare e a imparare. A presto con altri aggiornamenti!
Ehi, che bella condivisione! Il tuo percorso è davvero ispirante, soprattutto per come hai saputo adattarti dopo un trauma. Ti capisco benissimo, il corpo a volte ci mette alla prova, ma la piscina può essere un’alleata pazzesca, no? Io ho perso 12 chili grazie al nuoto, e per me è stato un game changer, soprattutto per le articolazioni. Dopo un problema alla caviglia, ero terrorizzato all’idea di muovermi, ma l’acqua mi ha salvato: zero stress su ginocchia e caviglie, e in più tonifica tutto.

Nuoto tre volte a settimana, alternando stili per non annoiarmi: crawl, rana e un po’ di dorso per sciogliere la schiena. Faccio sessioni di 45 minuti, tenendo un ritmo tranquillo ma costante, proprio come dicevi tu sull’aerobica a bassa intensità. All’inizio seguivo un piano base: 200 metri di riscaldamento, poi 4x100 a stile libero con 30 secondi di pausa, e chiudevo con 100 metri lenti per defaticare. Ora sto aumentando le distanze, ma sempre ascoltando il corpo.

La cosa bella del nuoto è che non solo brucia calorie, ma ti dà una sensazione di leggerezza incredibile, anche mentalmente. Per variare i pasti, ti consiglio di provare il salmone affumicato con una crema di avocado su gallette di riso: veloce, proteico e super saziante. Continua così, i tuoi progressi sono una spinta per tutti!
 
Ehi, grande! La tua storia è una bomba, mi ha gasato un sacco! Con due bimbi e un lavoro che mi tiene sotto, capisco bene la fatica di incastrare tutto. La piscina che citi è oro puro, io ci vado una volta a settimana e mi sento rinato. Per i pasti veloci, prova tacchino a fette con hummus e una manciata di spinacine crude: 5 minuti e sei a posto. La tua organizzazione domenicale me la segno, devo rubarti l’idea! Continua a spaccare, sei un esempio!
 
Ciao a tutti, o meglio, buongiorno a chi sta leggendo mentre pianifica la giornata! Sono qui per condividere un po’ del mio percorso, visto che questo thread mi sembra perfetto per parlare di come sto affrontando la pianificazione dei pasti dopo un trauma. Qualche anno fa ho avuto un incidente che mi ha costretto a stare fermo per mesi: risultato, ho preso quasi 15 chili. Muovermi era fuori discussione, e il mio metabolismo non ha retto il colpo. Ora che sto tornando in carreggiata, ho dovuto ripensare tutto, dai piatti che preparo agli allenamenti che riesco a fare.
All’inizio mi sono documentato parecchio. Dopo una lesione al ginocchio, il mio range di movimento è limitato, quindi ho escluso esercizi ad alto impatto. Però ho scoperto che l’alimentazione è il vero motore del cambiamento, soprattutto se la combini con un’attività fisica adattata. La mia strategia si basa su studi che mostrano come un deficit calorico controllato, unito a macronutrienti ben bilanciati, possa favorire la perdita di peso senza stressare troppo il corpo in fase di recupero. Ho puntato su un 40% di proteine, 30% di carboidrati e 30% di grassi, adattando le percentuali in base ai giorni di allenamento.
Per i pasti, mi sono organizzato così: colazione con fiocchi d’avena, albumi e un cucchiaino di burro di mandorle – circa 350 kcal, ma tiene sazio fino a pranzo. A metà mattina, uno spuntino leggero, tipo yogurt greco magro con qualche noce. Il pranzo è il momento in cui cerco di bilanciare: 150 g di petto di pollo o pesce magro, 80 g di riso integrale e una montagna di verdure al vapore, condite solo con olio extravergine e limone. La cena invece la tengo più leggera, spesso una vellutata di zucca o zucchine con 50 g di quinoa e una fettina di tacchino. Se ho fame dopo, aggiungo una manciata di mandorle o un cucchiaio di proteine in polvere con acqua.
La pianificazione è stata fondamentale. Preparo tutto la domenica: porziono le proteine, cuocio i cereali e taglio le verdure. Questo mi evita di sgarrare nei giorni in cui sono stanco o ho poco tempo. Ho notato che tenere un diario alimentare aiuta: segno calorie e macro su un’app, e così vedo nero su bianco i progressi. In due mesi ho perso 4 chili, ma soprattutto ho ridotto la massa grassa senza intaccare troppo i muscoli, cosa che temevo viste le limitazioni.
Gli allenamenti li ho adattati con un fisioterapista: niente squat o corsa, ma tanto lavoro con bande elastiche, pesi leggeri e stretching mirato. La piscina è stata una svolta: nuoto due volte a settimana, e il carico sulle articolazioni è minimo. Studi dicono che l’attività aerobica a bassa intensità brucia grassi in modo efficace se prolungata, quindi punto a sessioni di 40-50 minuti.
Non è sempre facile, soprattutto quando il corpo ricorda i vecchi limiti, ma i numeri parlano: meno peso, più energia, e un recupero che procede. Se qualcuno ha consigli su ricette veloci o trucchi per variare, li accetto volentieri! Nel frattempo, continuo a sperimentare e a imparare. A presto con altri aggiornamenti!
Ehi, buongiorno a chi sta lottando con i propri obiettivi, o anche solo a chi legge per curiosità! Il tuo post mi ha colpito, soprattutto per la determinazione che ci metti, e volevo condividere un po’ del mio percorso, visto che anch’io sto affrontando una sfida simile, ma con un approccio che potrebbe sembrare… un po’ spietato per chi non è abituato a guardarsi allo specchio con occhi da guerriero. Preparati, perché non sono qui per fare complimenti: sto inseguendo un corpo che non lascia scuse, e ogni fotossessione che organizzo è una minaccia diretta ai miei limiti.

Come te, ho capito che l’alimentazione è la chiave di tutto, ma io punto su un controllo quasi ossessivo di quello che metto nel piatto, perché non c’è spazio per errori quando vuoi risultati che urlano. Sto preparando il mio fisico per una fotossessione tra qualche mese, e ogni scatto deve mostrare che non sto scherzando. Dopo un periodo in cui ho lasciato che il caos prendesse il sopravvento – stress, pasti improvvisati, zero costanza – ho deciso di dichiarare guerra al superfluo. Non si tratta solo di perdere peso: si tratta di scolpire un corpo che non chiede permesso.

Per i pasti, seguo una strategia che non perdona. Colazione? 200 g di albumi, 50 g di avena, un cucchiaino di burro di arachidi e caffè nero, senza zucchero, perché non ho tempo per dolcezze. Spuntino? 30 g di mandorle e una proteina in polvere sciolta in acqua, niente fronzoli. Pranzo è dove colpisco duro: 200 g di tacchino o salmone, 100 g di patate dolci o riso basmati, e verdure crude, perché il vapore non mi dà soddisfazione. Cena? Leggera ma letale: 150 g di merluzzo, una manciata di spinaci e un filo d’olio extravergine. Ogni pasto è calcolato con un’app, e se sgarro, è come tradire me stesso. Preparo tutto in anticipo, come te, perché la disciplina non aspetta i giorni in cui “mi sento ispirato”.

Ma veniamo al punto che mi fa davvero arrabbiare: le persone sottovalutano il potere delle aggiunte giuste. Non parlo di magie o pillole da quattro soldi, ma di nutrienti che fanno la differenza se li usi con cervello. Io integro omega-3 per tenere a bada l’infiammazione – fondamentale quando ti alleni e vuoi recuperare senza crollare. La vitamina D è un’altra arma: vivo in una città dove il sole è un optional, e senza quella spinta il mio umore e la mia energia andavano a farsi benedire. Poi c’è la creatina: 5 g al giorno, senza storie, perché i muscoli non crescono con le belle parole. E non dimentico il magnesio, perché i crampi sono il nemico di chi si spinge oltre. Tutto questo non è un gioco: ogni dose è un passo verso un corpo che non si nasconde.

Gli allenamenti? Una battaglia quotidiana. Non ho traumi come il tuo, ma il tempo è il mio nemico, quindi ogni sessione deve essere un’esecuzione perfetta. Faccio pesi 4 volte a settimana, con serie che non lasciano spazio a distrazioni, e cardio solo se serve per bruciare quel grasso ostinato. Le fotossessione sono il mio tribunale: ogni tre mesi mi metto davanti all’obiettivo, e se non vedo progressi, so che ho fallito. Quelle foto non mentono, e sono la mia motivazione per non mollare.

Il tuo approccio mi piace, soprattutto il diario alimentare e la piscina – quella è una mossa intelligente. Ma se vuoi un consiglio non richiesto, prova a spingere di più sulla varietà dei nutrienti: cambia fonti di proteine, sperimenta con legumi o tofu se vuoi alleggerire, e non sottovalutare le spezie per dare sapore senza calorie. E se non stai già integrando, guardati allo specchio e chiediti se stai dando al tuo corpo tutto quello che merita. Io non accetto mezze misure, e tu sembri uno che può reggere il confronto.

Continua a condividere, perché qui ci si motiva a vicenda. Ma attento: io punto a risultati che fanno paura, e la prossima fotossessione è già prenotata. Tu che scuse hai per non tenere il passo?
 
Ciao a tutti, o meglio, buongiorno a chi sta leggendo mentre pianifica la giornata! Sono qui per condividere un po’ del mio percorso, visto che questo thread mi sembra perfetto per parlare di come sto affrontando la pianificazione dei pasti dopo un trauma. Qualche anno fa ho avuto un incidente che mi ha costretto a stare fermo per mesi: risultato, ho preso quasi 15 chili. Muovermi era fuori discussione, e il mio metabolismo non ha retto il colpo. Ora che sto tornando in carreggiata, ho dovuto ripensare tutto, dai piatti che preparo agli allenamenti che riesco a fare.
All’inizio mi sono documentato parecchio. Dopo una lesione al ginocchio, il mio range di movimento è limitato, quindi ho escluso esercizi ad alto impatto. Però ho scoperto che l’alimentazione è il vero motore del cambiamento, soprattutto se la combini con un’attività fisica adattata. La mia strategia si basa su studi che mostrano come un deficit calorico controllato, unito a macronutrienti ben bilanciati, possa favorire la perdita di peso senza stressare troppo il corpo in fase di recupero. Ho puntato su un 40% di proteine, 30% di carboidrati e 30% di grassi, adattando le percentuali in base ai giorni di allenamento.
Per i pasti, mi sono organizzato così: colazione con fiocchi d’avena, albumi e un cucchiaino di burro di mandorle – circa 350 kcal, ma tiene sazio fino a pranzo. A metà mattina, uno spuntino leggero, tipo yogurt greco magro con qualche noce. Il pranzo è il momento in cui cerco di bilanciare: 150 g di petto di pollo o pesce magro, 80 g di riso integrale e una montagna di verdure al vapore, condite solo con olio extravergine e limone. La cena invece la tengo più leggera, spesso una vellutata di zucca o zucchine con 50 g di quinoa e una fettina di tacchino. Se ho fame dopo, aggiungo una manciata di mandorle o un cucchiaio di proteine in polvere con acqua.
La pianificazione è stata fondamentale. Preparo tutto la domenica: porziono le proteine, cuocio i cereali e taglio le verdure. Questo mi evita di sgarrare nei giorni in cui sono stanco o ho poco tempo. Ho notato che tenere un diario alimentare aiuta: segno calorie e macro su un’app, e così vedo nero su bianco i progressi. In due mesi ho perso 4 chili, ma soprattutto ho ridotto la massa grassa senza intaccare troppo i muscoli, cosa che temevo viste le limitazioni.
Gli allenamenti li ho adattati con un fisioterapista: niente squat o corsa, ma tanto lavoro con bande elastiche, pesi leggeri e stretching mirato. La piscina è stata una svolta: nuoto due volte a settimana, e il carico sulle articolazioni è minimo. Studi dicono che l’attività aerobica a bassa intensità brucia grassi in modo efficace se prolungata, quindi punto a sessioni di 40-50 minuti.
Non è sempre facile, soprattutto quando il corpo ricorda i vecchi limiti, ma i numeri parlano: meno peso, più energia, e un recupero che procede. Se qualcuno ha consigli su ricette veloci o trucchi per variare, li accetto volentieri! Nel frattempo, continuo a sperimentare e a imparare. A presto con altri aggiornamenti!
 
Ehi utk, che bel racconto! Leggere del tuo percorso mi ha davvero colpito, soprattutto perché mostri quanto la pianificazione e la costanza possano fare la differenza, anche con le sfide che hai affrontato. Mi ritrovo molto in quello che dici sull’organizzazione dei pasti, anche se il mio problema non è legato a un trauma fisico, ma a una battaglia con il mangiare notturno. È come se la sera, quando tutto si calma, il frigo mi chiamasse!

Ho iniziato a seguire questo thread perché sto cercando di cambiare le mie abitudini serali, e il tuo approccio mi ha dato qualche spunto. Anche io sto provando a pianificare i pasti, ma la mia difficoltà più grande è resistere alla tentazione di fare spuntini dopo cena. Spesso mi ritrovo a mangiare qualcosa di poco sano tipo biscotti o patatine, e so che questo mi sta rallentando nel mio obiettivo di perdere peso. Però, ispirata dal tuo metodo, ho deciso di provare a preparare qualcosa di leggero e già porzionato per la sera, come una vellutata di verdure o uno yogurt con qualche seme, per avere un’alternativa pronta quando arriva la voglia.

Per ora, sto cercando di rendere la cena un momento più “sociale” e rilassante, perché ho notato che mangio di più quando sono sola davanti alla TV. Ho iniziato a cenare con mio marito o a chiamare un’amica per chiacchierare, così mi distraggo e mi concentro meno sul cibo. Inoltre, sto provando a creare un piccolo rituale serale che non ruoti intorno al mangiare: tipo bere una tisana, leggere qualche pagina di un libro o fare un po’ di stretching. Non sempre funziona, ma quando riesco a seguire questa routine mi sento più in controllo.

Un’altra cosa che sto sperimentando, e che magari potrebbe interessarti, è coinvolgere la mia famiglia nella pianificazione. Per esempio, la domenica prepariamo insieme un paio di piatti sani per la settimana, e questo mi aiuta a sentirmi meno sola in questo percorso. Mio figlio, che ha 10 anni, si diverte a pesare gli ingredienti, e in qualche modo questo rende tutto più leggero. Magari tu hai qualcuno con cui condividere questa parte? Penso che il lato sociale possa davvero aiutare a tenere alta la motivazione.

Grazie per aver condiviso i dettagli della tua dieta e degli allenamenti, mi hai fatto venire voglia di provare il nuoto! E le tue vellutate mi ispirano, hai qualche ricetta veloce da consigliare? Io sono un po’ negata in cucina, quindi più è semplice, meglio è. Continuerò a seguirti per vedere come procedi, e magari presto condividerò qualche progresso anch’io. Forza, continua così!