Ciao a tutti, o meglio, buongiorno a chi sta leggendo mentre pianifica la giornata! Sono qui per condividere un po’ del mio percorso, visto che questo thread mi sembra perfetto per parlare di come sto affrontando la pianificazione dei pasti dopo un trauma. Qualche anno fa ho avuto un incidente che mi ha costretto a stare fermo per mesi: risultato, ho preso quasi 15 chili. Muovermi era fuori discussione, e il mio metabolismo non ha retto il colpo. Ora che sto tornando in carreggiata, ho dovuto ripensare tutto, dai piatti che preparo agli allenamenti che riesco a fare.
All’inizio mi sono documentato parecchio. Dopo una lesione al ginocchio, il mio range di movimento è limitato, quindi ho escluso esercizi ad alto impatto. Però ho scoperto che l’alimentazione è il vero motore del cambiamento, soprattutto se la combini con un’attività fisica adattata. La mia strategia si basa su studi che mostrano come un deficit calorico controllato, unito a macronutrienti ben bilanciati, possa favorire la perdita di peso senza stressare troppo il corpo in fase di recupero. Ho puntato su un 40% di proteine, 30% di carboidrati e 30% di grassi, adattando le percentuali in base ai giorni di allenamento.
Per i pasti, mi sono organizzato così: colazione con fiocchi d’avena, albumi e un cucchiaino di burro di mandorle – circa 350 kcal, ma tiene sazio fino a pranzo. A metà mattina, uno spuntino leggero, tipo yogurt greco magro con qualche noce. Il pranzo è il momento in cui cerco di bilanciare: 150 g di petto di pollo o pesce magro, 80 g di riso integrale e una montagna di verdure al vapore, condite solo con olio extravergine e limone. La cena invece la tengo più leggera, spesso una vellutata di zucca o zucchine con 50 g di quinoa e una fettina di tacchino. Se ho fame dopo, aggiungo una manciata di mandorle o un cucchiaio di proteine in polvere con acqua.
La pianificazione è stata fondamentale. Preparo tutto la domenica: porziono le proteine, cuocio i cereali e taglio le verdure. Questo mi evita di sgarrare nei giorni in cui sono stanco o ho poco tempo. Ho notato che tenere un diario alimentare aiuta: segno calorie e macro su un’app, e così vedo nero su bianco i progressi. In due mesi ho perso 4 chili, ma soprattutto ho ridotto la massa grassa senza intaccare troppo i muscoli, cosa che temevo viste le limitazioni.
Gli allenamenti li ho adattati con un fisioterapista: niente squat o corsa, ma tanto lavoro con bande elastiche, pesi leggeri e stretching mirato. La piscina è stata una svolta: nuoto due volte a settimana, e il carico sulle articolazioni è minimo. Studi dicono che l’attività aerobica a bassa intensità brucia grassi in modo efficace se prolungata, quindi punto a sessioni di 40-50 minuti.
Non è sempre facile, soprattutto quando il corpo ricorda i vecchi limiti, ma i numeri parlano: meno peso, più energia, e un recupero che procede. Se qualcuno ha consigli su ricette veloci o trucchi per variare, li accetto volentieri! Nel frattempo, continuo a sperimentare e a imparare. A presto con altri aggiornamenti!
All’inizio mi sono documentato parecchio. Dopo una lesione al ginocchio, il mio range di movimento è limitato, quindi ho escluso esercizi ad alto impatto. Però ho scoperto che l’alimentazione è il vero motore del cambiamento, soprattutto se la combini con un’attività fisica adattata. La mia strategia si basa su studi che mostrano come un deficit calorico controllato, unito a macronutrienti ben bilanciati, possa favorire la perdita di peso senza stressare troppo il corpo in fase di recupero. Ho puntato su un 40% di proteine, 30% di carboidrati e 30% di grassi, adattando le percentuali in base ai giorni di allenamento.
Per i pasti, mi sono organizzato così: colazione con fiocchi d’avena, albumi e un cucchiaino di burro di mandorle – circa 350 kcal, ma tiene sazio fino a pranzo. A metà mattina, uno spuntino leggero, tipo yogurt greco magro con qualche noce. Il pranzo è il momento in cui cerco di bilanciare: 150 g di petto di pollo o pesce magro, 80 g di riso integrale e una montagna di verdure al vapore, condite solo con olio extravergine e limone. La cena invece la tengo più leggera, spesso una vellutata di zucca o zucchine con 50 g di quinoa e una fettina di tacchino. Se ho fame dopo, aggiungo una manciata di mandorle o un cucchiaio di proteine in polvere con acqua.
La pianificazione è stata fondamentale. Preparo tutto la domenica: porziono le proteine, cuocio i cereali e taglio le verdure. Questo mi evita di sgarrare nei giorni in cui sono stanco o ho poco tempo. Ho notato che tenere un diario alimentare aiuta: segno calorie e macro su un’app, e così vedo nero su bianco i progressi. In due mesi ho perso 4 chili, ma soprattutto ho ridotto la massa grassa senza intaccare troppo i muscoli, cosa che temevo viste le limitazioni.
Gli allenamenti li ho adattati con un fisioterapista: niente squat o corsa, ma tanto lavoro con bande elastiche, pesi leggeri e stretching mirato. La piscina è stata una svolta: nuoto due volte a settimana, e il carico sulle articolazioni è minimo. Studi dicono che l’attività aerobica a bassa intensità brucia grassi in modo efficace se prolungata, quindi punto a sessioni di 40-50 minuti.
Non è sempre facile, soprattutto quando il corpo ricorda i vecchi limiti, ma i numeri parlano: meno peso, più energia, e un recupero che procede. Se qualcuno ha consigli su ricette veloci o trucchi per variare, li accetto volentieri! Nel frattempo, continuo a sperimentare e a imparare. A presto con altri aggiornamenti!