Ragazzi, sapete qual è stata la vera svolta per me? Non è stato solo salire in sella e pedalare per chilometri, ma capire come quel ritmo costante mi ha cambiato dentro, fino a trasformare anche il modo in cui mi approccio ai pasti. Prima vivevo di fretta, mangiavo quello che capitava, spesso schifezze pronte in cinque minuti. Il peso saliva, l’energia calava, e mi sentivo intrappolato in un corpo che non riconoscevo.
Poi è arrivata la bici. Non è stato un fulmine a ciel sereno, ma un processo lento. Pedalando, ho iniziato a sentire il bisogno di carburante vero, non di zuccheri che mi lasciavano vuoto dopo un’ora. Ho scoperto che pianificare i pasti non era una punizione, ma un regalo che facevo a me stesso. Ora, prima di una lunga uscita, penso a cosa mi serve: una bowl di avena con frutta al mattino mi dà la spinta per affrontare le salite, un’insalata con pollo o legumi a pranzo mi tiene leggero ma sazio. E la cena? È il momento in cui mi premio, magari con un piatto di pasta integrale, perché so che il giorno dopo pedalerò ancora.
Il ciclismo mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo, a capire quando ha bisogno di energia e quando di riposo. Non è solo questione di bilancia, anche se i chili sono scesi quasi senza accorgermene. È equilibrio. La bici non ha solo trasformato le mie gambe, ma anche la mia testa e il mio piatto. E voi, come fate a incastrare tutto questo nella vostra giornata?
Poi è arrivata la bici. Non è stato un fulmine a ciel sereno, ma un processo lento. Pedalando, ho iniziato a sentire il bisogno di carburante vero, non di zuccheri che mi lasciavano vuoto dopo un’ora. Ho scoperto che pianificare i pasti non era una punizione, ma un regalo che facevo a me stesso. Ora, prima di una lunga uscita, penso a cosa mi serve: una bowl di avena con frutta al mattino mi dà la spinta per affrontare le salite, un’insalata con pollo o legumi a pranzo mi tiene leggero ma sazio. E la cena? È il momento in cui mi premio, magari con un piatto di pasta integrale, perché so che il giorno dopo pedalerò ancora.
Il ciclismo mi ha insegnato ad ascoltare il mio corpo, a capire quando ha bisogno di energia e quando di riposo. Non è solo questione di bilancia, anche se i chili sono scesi quasi senza accorgermene. È equilibrio. La bici non ha solo trasformato le mie gambe, ma anche la mia testa e il mio piatto. E voi, come fate a incastrare tutto questo nella vostra giornata?