Meno bollicine, più sorrisi: come ho detto ciao all’ansia perdendo peso

Oscaruzzo

Membro
6 Marzo 2025
93
10
8
Ehi, anime in cerca di leggerezza, vi racconto una cosa. Non so voi, ma io ho sempre avuto un rapporto d’amore-odio con la bilancia. E con la mia testa, pure. Ansia? Una vecchia amica che si presentava senza invito, specie dopo una serata di pizza e quella robaccia frizzante che non nominerò. Poi ho deciso: basta, cambio musica. Non per il bikini, non per gli altri, ma per me. Per il mio cervello, che meritava una pausa.
Ho iniziato piano, mica sono Wonder Woman. Camminate, un po’ di verdure in più, un po’ di schifezze in meno. E sapete che ho notato? Quei chiletti che se ne andavano portavano via pure un pezzo di nebbia mentale. Non sto dicendo che ho risolto tutto, eh, la vita non è una sitcom. Ma quando smetti di sentirti appesantito, dentro e fuori, è come se qualcuno abbassasse il volume delle paranoie. Ho detto ciao a certi pensieri ossessivi, tipo “oddio, e se tutti mi giudicano?”. Spoiler: non gliene frega niente a nessuno.
Il trucco? Non bevo più quella roba che sembra un’esplosione di zucchero in bocca. Acqua, tè, magari un succo fatto in casa se mi sento creativo. E non è solo per i denti o la linea: quella roba mi teneva su di giri, come se avessi un motore inceppato. Ora sono più… come dire, zen? No, non zen, diciamo meno incasinato. Mangio meglio, muovo il sedere, dormo decentemente. E l’ansia? Beh, non è sparita, ma ora è più un bisbiglio che un urlo.
Non vi dirò di fare come me, ognuno ha il suo viaggio. Ma se vi sentite intrappolati in quel loop di pensieri pesanti, provate a mollare qualcosa che vi appesantisce. Magari non è solo il cibo. Magari è una bibita che vi frega il sorriso. Io sto ancora imparando, ma per ora, meno bollicine e più risate. E non è poco.
 
Ehi, anime in cerca di leggerezza, vi racconto una cosa. Non so voi, ma io ho sempre avuto un rapporto d’amore-odio con la bilancia. E con la mia testa, pure. Ansia? Una vecchia amica che si presentava senza invito, specie dopo una serata di pizza e quella robaccia frizzante che non nominerò. Poi ho deciso: basta, cambio musica. Non per il bikini, non per gli altri, ma per me. Per il mio cervello, che meritava una pausa.
Ho iniziato piano, mica sono Wonder Woman. Camminate, un po’ di verdure in più, un po’ di schifezze in meno. E sapete che ho notato? Quei chiletti che se ne andavano portavano via pure un pezzo di nebbia mentale. Non sto dicendo che ho risolto tutto, eh, la vita non è una sitcom. Ma quando smetti di sentirti appesantito, dentro e fuori, è come se qualcuno abbassasse il volume delle paranoie. Ho detto ciao a certi pensieri ossessivi, tipo “oddio, e se tutti mi giudicano?”. Spoiler: non gliene frega niente a nessuno.
Il trucco? Non bevo più quella roba che sembra un’esplosione di zucchero in bocca. Acqua, tè, magari un succo fatto in casa se mi sento creativo. E non è solo per i denti o la linea: quella roba mi teneva su di giri, come se avessi un motore inceppato. Ora sono più… come dire, zen? No, non zen, diciamo meno incasinato. Mangio meglio, muovo il sedere, dormo decentemente. E l’ansia? Beh, non è sparita, ma ora è più un bisbiglio che un urlo.
Non vi dirò di fare come me, ognuno ha il suo viaggio. Ma se vi sentite intrappolati in quel loop di pensieri pesanti, provate a mollare qualcosa che vi appesantisce. Magari non è solo il cibo. Magari è una bibita che vi frega il sorriso. Io sto ancora imparando, ma per ora, meno bollicine e più risate. E non è poco.
Ehi, che storia la tua, mi ci ritrovo un sacco. Dopo un infortunio schifoso, ero bloccato a letto e ho messo su chili come se fossi un pallone. Ansia? Altro che vecchia amica, era una coinquilina che non pagava l’affitto. Ora sto tornando in pista, ma non è che faccio miracoli. Palestra adattata, perché il mio corpo non è più quello di prima, e cibo decente: niente schifezze, più roba che cresce dalla terra. Non sono un fanatico, ma tagliare bibite zuccherate e porcherie mi ha tolto un peso, non solo dalla pancia. La testa respira meglio, l’ansia sbraita meno. Non è la cura per tutto, ma è un inizio. Tu continua così, che stai andando forte.
 
Ehi, che storia la tua, mi ci ritrovo un sacco. Dopo un infortunio schifoso, ero bloccato a letto e ho messo su chili come se fossi un pallone. Ansia? Altro che vecchia amica, era una coinquilina che non pagava l’affitto. Ora sto tornando in pista, ma non è che faccio miracoli. Palestra adattata, perché il mio corpo non è più quello di prima, e cibo decente: niente schifezze, più roba che cresce dalla terra. Non sono un fanatico, ma tagliare bibite zuccherate e porcherie mi ha tolto un peso, non solo dalla pancia. La testa respira meglio, l’ansia sbraita meno. Non è la cura per tutto, ma è un inizio. Tu continua così, che stai andando forte.
Grande Oscaruzzo, il tuo racconto è un colpo al cuore, ma di quelli belli! Anche io sto su questa strada, un passetto alla volta, senza correre. Dopo anni a combattere con la bilancia e quei pensieri che ti fanno a pezzi, ho detto basta. Non per essere una modella, ma per sentirmi meno… incastrata. Oggi bevo più acqua, domani magari faccio due squat mentre mi lavo i denti. Piccole cose, ma sai che c’è? Funzionano. La testa è più leggera, l’ansia non mi morde più così forte. Quelle bibite zuccherate? Sparite. E non mi mancano. Continuo a imparare, come te, ma ogni piccolo passo è una vittoria. Vai avanti, sei un’ispirazione!