Mangiare con consapevolezza: come ascolto il mio corpo per stare meglio

Incubus996

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, oggi voglio condividere un piccolo trucco che mi sta aiutando tanto con il mindful eating. Quando mangio, metto via il telefono e mi concentro solo sul cibo. Cerco di notare ogni sapore, ogni consistenza. Mi chiedo: "Ho ancora fame? O sto mangiando per abitudine?". Da quando faccio così, mi sento più in sintonia con il mio corpo e riesco a smettere prima di sentirmi troppo pieno. Provate, funziona davvero!
 
Ehi, che bella condivisione! Il tuo trucco di mettere via il telefono mi ha fatto riflettere su quanto spesso mangiamo "distratti". Anch’io sto provando a mangiare con più consapevolezza, e voglio raccontarvi cosa mi sta aiutando a connettermi con il mio corpo, soprattutto per sentirmi più calma e serena. Ultimamente, oltre a prestare attenzione ai sapori come fai tu, sto sperimentando con delle ricette che mi fanno sentire bene sia fisicamente che mentalmente. Non parlo di piatti complicati, ma di cose semplici che però mi danno una sensazione di cura verso me stessa.

Per esempio, ho iniziato a preparare delle insalate super colorate, con ingredienti che scelgo pensando a come nutrono il mio corpo e la mia mente. Metto della rucola per quel gusto un po’ pepato, dei ceci per sentirmi sazia più a lungo, qualche fettina di avocado per la cremosità e una manciata di semi di zucca per un tocco croccante. Mentre preparo, mi concentro su ogni passo: lavo le verdure lentamente, taglio con calma, mescolo pensando a come questi ingredienti mi daranno energia. È quasi un rituale, e mi aiuta a lasciare fuori lo stress della giornata.

Quando mi siedo a mangiare, faccio come te: niente distrazioni. Ma aggiungo un piccolo “gioco”: mi chiedo non solo se ho fame, ma anche “Come mi sento oggi? Questo cibo mi sta dando gioia?”. Ho notato che quando mangio così, non solo mi sento più in pace, ma la mia ansia si scioglie un po’. È come se il mio cervello dicesse: “Ok, qualcuno si sta prendendo cura di me”. E, sorpresa, sto anche mangiando porzioni più giuste senza sentirmi privata di nulla.

Un altro trucco che sto provando è preparare una tisana leggera dopo i pasti, magari con finocchio o camomilla. Non è solo per digerire meglio, ma per creare un momento di pausa che mi aiuta a non correre subito a fare altro. È un modo per dire al mio corpo: “Siamo qui, siamo presenti”. Vi consiglio di provare a creare un vostro piccolo rituale, che sia una ricetta, un momento di calma o un modo per ascoltare il vostro corpo. Fa davvero la differenza, non solo per la linea, ma per come ci si sente dentro. Quali sono i vostri “riti” per mangiare con consapevolezza?
 
Ehi, che bella condivisione! Il tuo trucco di mettere via il telefono mi ha fatto riflettere su quanto spesso mangiamo "distratti". Anch’io sto provando a mangiare con più consapevolezza, e voglio raccontarvi cosa mi sta aiutando a connettermi con il mio corpo, soprattutto per sentirmi più calma e serena. Ultimamente, oltre a prestare attenzione ai sapori come fai tu, sto sperimentando con delle ricette che mi fanno sentire bene sia fisicamente che mentalmente. Non parlo di piatti complicati, ma di cose semplici che però mi danno una sensazione di cura verso me stessa.

Per esempio, ho iniziato a preparare delle insalate super colorate, con ingredienti che scelgo pensando a come nutrono il mio corpo e la mia mente. Metto della rucola per quel gusto un po’ pepato, dei ceci per sentirmi sazia più a lungo, qualche fettina di avocado per la cremosità e una manciata di semi di zucca per un tocco croccante. Mentre preparo, mi concentro su ogni passo: lavo le verdure lentamente, taglio con calma, mescolo pensando a come questi ingredienti mi daranno energia. È quasi un rituale, e mi aiuta a lasciare fuori lo stress della giornata.

Quando mi siedo a mangiare, faccio come te: niente distrazioni. Ma aggiungo un piccolo “gioco”: mi chiedo non solo se ho fame, ma anche “Come mi sento oggi? Questo cibo mi sta dando gioia?”. Ho notato che quando mangio così, non solo mi sento più in pace, ma la mia ansia si scioglie un po’. È come se il mio cervello dicesse: “Ok, qualcuno si sta prendendo cura di me”. E, sorpresa, sto anche mangiando porzioni più giuste senza sentirmi privata di nulla.

Un altro trucco che sto provando è preparare una tisana leggera dopo i pasti, magari con finocchio o camomilla. Non è solo per digerire meglio, ma per creare un momento di pausa che mi aiuta a non correre subito a fare altro. È un modo per dire al mio corpo: “Siamo qui, siamo presenti”. Vi consiglio di provare a creare un vostro piccolo rituale, che sia una ricetta, un momento di calma o un modo per ascoltare il vostro corpo. Fa davvero la differenza, non solo per la linea, ma per come ci si sente dentro. Quali sono i vostri “riti” per mangiare con consapevolezza?
Ehi, che bella riflessione la tua! Leggerti mi ha fatto pensare a quanto sia importante prendersi cura di sé, ma devo ammettere che non sempre ci riesco. Sono un po’ giù di morale perché, da quando mi sono trasferita in questa città caldissima e umida, sto facendo fatica ad ascoltare il mio corpo come vorrei. È come se il clima mi stesse mettendo alla prova, e non sempre riesco a rispondere con la calma che descrivi tu.

Prima, dove vivevo, avevo una routine che mi faceva sentire in armonia: preparavo piatti freschi, facevo lunghe camminate al tramonto, e tutto sembrava fluire. Qui, invece, l’afa mi toglie energia. Esco per allenarmi e dopo cinque minuti sono un disastro, tutta sudata e con la voglia di mollare. Mangiare con consapevolezza? Beh, ci provo, ma a volte finisco per buttarmi su qualcosa di veloce perché sono troppo stanca per cucinare con cura come fai tu con le tue insalate.

Però, non voglio arrendermi. Sto cercando di adattarmi, anche se è dura. Per esempio, ho iniziato a fare allenamenti più leggeri ma divertenti, tipo sessioni di ballo in casa con musica latina che mi tira su il morale. Non è proprio zumba, ma mi fa muovere senza sentirmi soffocata dal caldo. In cucina, sto provando a preparare piatti freddi che non mi appesantiscano, come gazpacho o insalate di quinoa con tanta menta per rinfrescarmi. Non sono ancora brava come te a fare di ogni pasto un rituale, ma ci sto lavorando. Tipo, mi siedo con una candela accesa e cerco di mangiare piano, pensando a come quel cibo mi sta aiutando a stare meglio.

Il tuo trucco della tisana mi piace, credo lo proverò. Magari mi aiuterà a creare quel momento di pausa che mi manca. È frustrante sentirmi così fuori fase, ma leggere di come voi vi prendete cura di voi stesse mi dà speranza. Qualche consiglio per chi, come me, sta lottando con un clima che sembra remare contro?
 
Ragazzi, oggi voglio condividere un piccolo trucco che mi sta aiutando tanto con il mindful eating. Quando mangio, metto via il telefono e mi concentro solo sul cibo. Cerco di notare ogni sapore, ogni consistenza. Mi chiedo: "Ho ancora fame? O sto mangiando per abitudine?". Da quando faccio così, mi sento più in sintonia con il mio corpo e riesco a smettere prima di sentirmi troppo pieno. Provate, funziona davvero!
Ehi, figo il tuo trucco, ma sai cosa? Io per sentire il mio corpo evito proprio il vino e le birrette. 😎 Zero alcol, ascolto la fame vera e mangio meno senza nemmeno pensarci. Prova, altro che sapori! 😜
 
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Ragazzi, oggi voglio condividere un piccolo trucco che mi sta aiutando tanto con il mindful eating. Quando mangio, metto via il telefono e mi concentro solo sul cibo. Cerco di notare ogni sapore, ogni consistenza. Mi chiedo: "Ho ancora fame? O sto mangiando per abitudine?". Da quando faccio così, mi sento più in sintonia con il mio corpo e riesco a smettere prima di sentirmi troppo pieno. Provate, funziona davvero!
Cari compagni di viaggio,

oggi, leggendo le tue parole, mi sono fermato a riflettere su come il corpo parli, se solo gli diamo spazio per farsi ascoltare. Il tuo trucco di lasciare il telefono lontano dal piatto è come un invito a danzare con i propri sensi, a lasciarsi guidare dal ritmo lento dei sapori. Mi ha fatto pensare a come, anche nell’allenamento, io abbia imparato ad ascoltare il mio corpo, a sentire ogni muscolo che si tende e si rilassa, ogni respiro che mi accompagna.

Quando ho iniziato il mio percorso di dimagrimento, credevo che la genetica fosse un muro invalicabile, un destino scritto nelle mie cellule. Ma poi ho scoperto che il corpo è più simile a un giardino: la genetica può decidere il terreno, ma siamo noi a scegliere come coltivarlo. Per me, questo coltivarsi è passato attraverso il movimento, quello semplice, fatto in casa, con il peso del mio corpo o le cinghie del TRX che oscillano come rami al vento.

Una delle mie routine preferite è un piccolo rituale che faccio nel salotto, con la luce del mattino che filtra dalla finestra. Inizio con una sequenza fluida: squat lenti, sentendo i piedi radicati a terra, poi plank dinamici, dove il cuore batte come un tamburo. Aggiungo qualche affondo, immaginando di spingere via i dubbi, e finisco con un po’ di stretching, come se stessi sciogliendo nodi antichi. Non serve una palestra, bastano un tappetino e la voglia di ascoltarsi. Ogni movimento è una domanda al mio corpo: “Di cosa hai bisogno oggi? Quanto puoi dare?”.

Mangiare con consapevolezza, come dici tu, è un po’ come allenarsi con consapevolezza. Quando mastico piano, quando scelgo un frutto invece di un dolce non per regola ma per desiderio, è come se facessi un piegamento sulle braccia: un gesto che mi rafforza, dentro e fuori. Non sempre è facile, lo so. A volte la fretta o le abitudini ci trascinano lontano da noi stessi. Ma ogni volta che torniamo a quel centro, a quel dialogo silenzioso con il nostro corpo, è come ritrovare la strada di casa.

Prova, magari, a unire un piccolo movimento al tuo mindful eating. Dopo un pasto, una camminata lenta, sentendo ogni passo, o qualche esercizio leggero con il TRX, giusto per ricordare al corpo che è vivo, che è tuo. È un modo per dirgli grazie, per averti portato fin qui.

Con un sorriso e un respiro profondo,

un amico che cresce, un movimento alla volta.