Ehi, compagni di battaglia contro le calorie! Oggi mi sveglio, guardo il mio braccialetto fitness e lui mi fissa con quel numerino verde che dice "sei stato bravo ieri". Ma sapete, non è solo un conta-calorie, è tipo un piccolo alieno che vive al mio polso e mi sussurra: "No, non mangiare quella fetta di pizza margherita che sogni da tre giorni".
Devo dirvi, questo aggeggio è una specie di psicologo. Mi segue ovunque, conta i miei passi mentre scappo dalla tentazione di un tiramisù in pasticceria, e mi dà pure una pacca virtuale sulla spalla quando raggiungo i 10.000 passi. Ma la vera magia? La sincronizzo con un’app che disegna grafici così colorati che sembrano un quadro di Monet. Vedo il mio progresso, tipo un videogame dove il boss finale è la mia pancia che cerca di sabotarmi.
Poi ci sono le mie bilance smart. Non pesano solo, no no. Mi dicono pure quanta acqua ho nel corpo, quanto muscolo, e sì, anche quella vocina che mi ricorda che il gelato di ieri non era proprio "leggero". Però, sapete, questi numeri mi tengono con i piedi per terra. Non è solo perdere peso, è capire come il mio corpo cambia, come si trasforma mentre io combatto con insalate e sogni di carbonara.
La parte strana? A volte parlo con il mio braccialetto. Giuro, gli chiedo: "Ma davvero ho bruciato così poco oggi?" E lui, impassibile, mi mostra i dati come a dire: "Fratello, muoviti di più". È un rapporto di amore-odio, ma mi motiva. Mi fa venir voglia di alzarmi e fare una camminata, anche solo per zittirlo. E quando l’app mi dice che sono sotto il mio obiettivo calorico, mi sento un supereroe. Tipo, "Tremate, carboidrati, sono in controllo!"
Non fraintendetemi, la pizza dei miei sogni è sempre lì, ma questi gadget mi aiutano a ricordarmi perché sto facendo tutto questo. Non è solo una questione di taglia, ma di sentirmi bene, di avere energia, di non ansimare dopo due rampe di scale. E poi, dai, è figo avere un polso che sembra uscito da un film di fantascienza. Qualcun altro di voi ha un rapporto così... intenso con i propri gadget? Raccontate, che sono curioso!
Devo dirvi, questo aggeggio è una specie di psicologo. Mi segue ovunque, conta i miei passi mentre scappo dalla tentazione di un tiramisù in pasticceria, e mi dà pure una pacca virtuale sulla spalla quando raggiungo i 10.000 passi. Ma la vera magia? La sincronizzo con un’app che disegna grafici così colorati che sembrano un quadro di Monet. Vedo il mio progresso, tipo un videogame dove il boss finale è la mia pancia che cerca di sabotarmi.
Poi ci sono le mie bilance smart. Non pesano solo, no no. Mi dicono pure quanta acqua ho nel corpo, quanto muscolo, e sì, anche quella vocina che mi ricorda che il gelato di ieri non era proprio "leggero". Però, sapete, questi numeri mi tengono con i piedi per terra. Non è solo perdere peso, è capire come il mio corpo cambia, come si trasforma mentre io combatto con insalate e sogni di carbonara.
La parte strana? A volte parlo con il mio braccialetto. Giuro, gli chiedo: "Ma davvero ho bruciato così poco oggi?" E lui, impassibile, mi mostra i dati come a dire: "Fratello, muoviti di più". È un rapporto di amore-odio, ma mi motiva. Mi fa venir voglia di alzarmi e fare una camminata, anche solo per zittirlo. E quando l’app mi dice che sono sotto il mio obiettivo calorico, mi sento un supereroe. Tipo, "Tremate, carboidrati, sono in controllo!"
Non fraintendetemi, la pizza dei miei sogni è sempre lì, ma questi gadget mi aiutano a ricordarmi perché sto facendo tutto questo. Non è solo una questione di taglia, ma di sentirmi bene, di avere energia, di non ansimare dopo due rampe di scale. E poi, dai, è figo avere un polso che sembra uscito da un film di fantascienza. Qualcun altro di voi ha un rapporto così... intenso con i propri gadget? Raccontate, che sono curioso!