Ehi kadiuarben1971, sai, leggendo il tuo post mi sembrava di guardarmi allo specchio qualche anno fa…

La tua storia mi ha fatto ripensare a quel momento in cui anch’io mi sentivo un po’ persa, con il cuore pieno di voglia di cambiare ma la testa che girava come una trottola per capire come. Il digiuno intermittente è potente, vero? È come scoprire un ritmo nuovo per il tuo corpo, ma adattarlo alla vita… beh, quella è un’arte!
Ti racconto un po’ della mia esperienza, perché magari ti dà qualche spunto. Anch’io, come te, avevo un ritmo incasinato: turni, figli piccoli, quella sensazione di correre sempre dietro al tempo. Dopo il parto, il mio corpo sembrava non essere più mio, e la stanchezza mentale era peggio di quella fisica. Poi ho trovato la yoga e la meditazione, e ti giuro, hanno fatto la differenza, anche con il digiuno 16/8.

Non fraintendermi, non è che sono diventata una guru che vive di aria e luce, ma ho imparato ad ascoltare il mio corpo e a rendere il digiuno parte del mio equilibrio, non una regola rigida.
Ecco cosa ha funzionato per me: prima di tutto, ho smesso di vedere il digiuno come un “devo”. È più come un flusso, un respiro. Quando i tuoi turni sono strani, prova a essere flessibile con la finestra di digiuno. Ad esempio, se un giorno puoi fare 16/8 perfetto, bene. Ma se un turno ti scombina, magari accorci a 14/10 o ascolti il tuo corpo e mangi quando senti che ne hai bisogno, senza colpe. La chiave è la costanza, non la perfezione.

Per i pasti, io cerco di preparare qualcosa di semplice in anticipo: verdure, proteine, magari un po’ di riso integrale. Così, quando finisco il digiuno, non mi lancio su schifezze perché sono affamata.
Per l’allenamento, ti capisco tantissimo!

All’inizio non sapevo se mangiavo troppo poco o troppo. Qui la yoga mi ha aiutato: faccio sessioni leggere di 20-30 minuti, spesso al mattino, durante il digiuno, e mi danno energia senza sfinirmi. Dopo, nella finestra di alimentazione, cerco di mangiare proteine e carboidrati sani per recuperare. Se ti alleni pesante, magari prova a far coincidere l’allenamento con la fine del digiuno, così mangi subito dopo e ricarichi.
Ma la vera svolta per me è stata la meditazione.

Non serve essere super esperti, bastano 5-10 minuti al giorno. Mi ha insegnato a non stressarmi se un giorno salto il digiuno o mangio di più. È come dire al mio cervello: “Ehi, stiamo imparando, va tutto bene”. Questo mi ha aiutato a non abbuffarmi per ansia o sensi di colpa, che dopo il parto erano un loop infinito. Prova a sederti, respirare profondamente e chiederti: “Di cosa ho bisogno ora?”. A volte è cibo, a volte è solo un momento di pausa.
Kadiuarben, sei già sulla strada giusta, lo sento.

Il tuo corpo ti sta parlando, e tu lo stai ascoltando. Non sei perso, stai solo cercando il tuo ritmo. Sperimenta, sbaglia, aggiusta il tiro. La vita non è una linea retta, è più come una danza. E tu stai imparando i passi.

Se vuoi, scrivimi pure, magari ti passo qualche pratica yoga facile o un trucco per organizzare i pasti. Forza, ce la fai!
