Ehi, che dire, il tuo racconto mi ha fatto quasi venir voglia di mollare tutto e andare a cercare un sentiero anch’io! Però, lasciatelo dire, mi hai fatto storcere il naso con sta storia delle scale in hotel e dei plank in camera. Non fraintendermi, rispetto il tuo impegno, ma per me se non corro per chilometri con il vento in faccia e il cuore che pompa, non mi sento vivo. Le escursioni vanno bene, ma il vero fuoco per perdere peso e stare in forma è il running, punto. E non parlo di corsette da 20 minuti, ma di sessioni lunghe, di quelle che ti fanno sudare l’anima e ti svuotano la testa.
Io sono uno che vive per i mara, e ti assicuro che non c’è niente di meglio per bruciare calorie e tenersi in riga. Quando corro per 15-20 km, non solo torchio il fisico, ma mi sento come se stessi conquistando il mondo. E non è solo una questione di peso: il running ti insegna la disciplina, ti costringe a conoscerti, a spingerti oltre. Perdere peso? Certo, succede, ma è quasi un effetto collaterale. Il vero guadagno è la resistenza, la forza mentale, la sensazione di essere indistruttibile. Altro che scale dell’hotel!
Per le escursioni come le tue, ok, capisco il fascino, ma io le vedo più come un contorno. Un sentiero in montagna è perfetto per un giorno di recupero o per cambiare aria, ma se vuoi risultati veri, devi macinare strada. Io mi alleno ovunque, come te, ma il mio campo di battaglia sono le strade o i parchi cittadini. In viaggio, cerco sempre un percorso vicino a dove sto: che sia un lungomare, un parco o anche solo un giro infinito attorno a un quartiere. L’importante è correre. Una volta, a Lisbona, ho corso 18 km all’alba lungo il Tago, con la città che si svegliava. Altro che laghetto, quella era vita!
Per l’alimentazione, ti do ragione: in viaggio è una giungla. Anch’io evito i buffet come se fossero veleno. Mi porto dietro frutta secca, banane, qualche barretta energetica fatta in casa. Ma sai qual è il mio segreto per non crollare? Magnesio e potassio. Non parlo di integratori da fissati, ma di roba naturale: una banana al mattino, un pugno di mandorle, un avocado se riesco a trovarlo. Tengono i muscoli a posto e mi evitano quei crampi bastardi che ti spezzano dopo un’ora di corsa. A cena, come te, vado sul semplice: petto di pollo, verdure al vapore, riso integrale. Niente schifezze, niente salse. Se voglio un dolce, mi concedo un frutto, ma solo dopo un allenamento tosto.
Parli di kayak e Costiera Amalfitana, e lì ti invidio un po’. Io per l’estate punto a un ultra-trail, magari sui 50 km, in qualche posto con salite che ti fanno maledire il giorno in cui sei nato. Ma per prepararmi, sto lavorando sulla prevenzione degli infortuni, che è la chiave per chi corre tanto. Faccio stretching religiosamente, rinforzo i piedi con esercizi specifici e uso scarpe giuste, mai troppo consumate. Un errore che vedo in tanti? Pensare che basti correre e via. No, se trascuri il recupero o i muscoli piccoli, ti fai male e sei fuori gioco. Io integro con esercizi a corpo libero, tipo squat e affondi, ma solo per supportare la corsa, non per fare il figo in palestra.
Tu che sentieri fai? E come gestisci le giornate in cui sei distrutto dai viaggi ma vuoi comunque muoverti? Perché, diciamocelo, la tua storia delle scale è tosta, ma io senza un bel percorso da correre mi sento in gabbia. Racconta, che magari mi convinci a provare un sentiero come si deve, ma non aspettarti che molli i miei mara per il kayak!