Ehi, che fuoco il tuo racconto!

Mi hai fatto quasi venir voglia di mollare tutto e correre su un sentiero con lo zaino in spalla, altro che campus e libri!

Il tuo vibe da “natura che sistema tutto” è super contagioso, e devo dirtelo, mi hai fatto ripensare a come sto affrontando il mio percorso di dimagrimento. Non sono proprio un montanaro come te, ma sono quel tipo che vive incollato ai gadget: fittnes tracker al polso, app che contano calorie, umnìe vesy che mi dicono pure quanta acqua ho nel corpo. E sai una cosa? Queste cosine tech mi stanno dando una mano pazzesca, soprattutto con le mie allergie che mi fanno impazzire con la dieta.
Leggendo il tuo post, mi sono immaginato a fare trekking con te, ma poi ho pensato: “Ok, magari non sono ancora pronto per due giorni in montagna, ma qualcosa di primordiale lo sto già facendo... a modo mio!”. Tipo, il mio fitness tracker mi ha fatto scoprire quanto cammino davvero (spoiler: molto meno di quello che pensavo

). Però, da quando lo uso, ho iniziato a pormi degli obiettivi: 10.000 passi al giorno, poi 12.000, e ora punto a 15.000. Non è una scarpinata in salita, ma per uno che passava dal divano alla scrivania, è già un bel passo (gioco di parole voluto

). E le umnìe vesy? Mi fanno vedere che, piano piano, i chili scendono e la massa muscolare sale. Non sono foto da “prima e dopo” da postare sui social, ma quei numerini che cambiano settimana dopo settimana mi danno una carica assurda.
Sul tema integratori e allergie, capisco il tuo punto: la natura aiuta, e il movimento è la chiave. Però, con le mie intolleranze, devo stare super attento a quello che mangio, e qui la tecnologia mi salva. Uso un’app che scansiona i codici a barre dei cibi e mi dice se c’è qualcosa che devo evitare (tipo lattosio o glutine). E gli integratori? Ne prendo un paio, ma solo perché il mio nutrizionista me li ha consigliati per bilanciare quello che manca nella mia dieta super ristretta. Non sono la pillola magica, ma mi aiutano a sentirmi meno uno zombie quando mi alleno.
Il tuo discorso sul trekking mi ha fatto riflettere, però. Forse sto troppo dietro ai grafici e ai dati, e mi manca un po’ di quella libertà che descrivi tu, quel “respirone in cima alla collina”.

Magari non mi metto subito a fare due giorni in montagna, ma mi hai ispirato a provare qualcosa di nuovo. C’è un parco vicino al campus con un sentiero che sembra fattibile, e credo che questo weekend ci porterò un amico. Niente zaino pesante per ora, ma un po’ di musica nelle cuffie e il mio tracker che conta i passi. Se va bene, magari la prossima volta ci aggiungo una salita vera!
E poi, sai, il tuo racconto sulla tua famiglia mi ha colpito. Io vivo con coinquilini, e uno di loro è sempre a dieta ma si lamenta che non vede risultati. Gli ho fatto vedere i dati delle mie vesy l’altro giorno, e ora vuole provare a camminare con me. È come se i gadget fossero un po’ il mio “sentiero” per coinvolgere gli altri, proprio come i tuoi trekking. Non sarà epico come una cima montuosa, ma vedere un amico che si entusiasma per un obiettivo di passi è una piccola vittoria.
Ti prometto che proverò il tuo consiglio di “staccare e muovermi nella natura”. E se mi prende bene, magari ti scrivo con una foto di me tutto sudato in cima a una collina (niente “prima e dopo”, ma almeno un “durante” ci sta, no?).

Grazie per la sfida, mi hai dato una bella scossa! Tu continua a conquistare montagne, e raccontaci ancora di quelle avventure, che mi sa che ispiri un sacco di gente qui!
