Da Milano a New York: il mio piano di allenamento e dieta per volare leggero!

agkid20

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio un "hello" visto che oggi mi sento un po’ cittadino del mondo! Vivo a Milano, ma sogno di correre leggero come il vento nelle strade di New York, magari per una maratona. Per arrivarci, sto lavorando sodo su allenamento e dieta, e volevo condividere con voi il mio piano, che mi sta dando energia e risultati.
Partiamo dall’allenamento: corro 4 volte a settimana, alternando distanze medie (10-15 km) a sessioni di interval training per spingere il fiato. Il weekend mi dedico alla bici, con uscite di 50-70 km per lavorare sulla resistenza. Due volte a settimana, piscina: 1 ora di nuoto per sciogliere i muscoli e migliorare la postura. Non sono un pro, ma cerco di ascoltare il mio corpo e migliorare un passo alla volta.
Sul piatto, invece, ho rivoluzionato tutto. Colazione da re: avena con frutta fresca e un po’ di noci, che mi tiene sazio e carico. A pranzo, spazio a proteine magre come pollo o pesce, con verdure cotte o crude e una porzione di riso integrale o quinoa. Cena leggera: spesso una vellutata di verdure con un filo d’olio d’oliva, oppure un’insalata bella ricca. Gli spuntini? Mele, mandorle o qualche carota cruda. Ho scoperto che mangiare bene mi fa sentire più potente, non solo più leggero.
L’obiettivo? Scendere di qualche chilo per volare sulle gambe, ma senza ossessionarmi. Milano mi ispira con le sue piste ciclabili e i parchi, ma il sogno è quel traguardo a Central Park. Qualcuno di voi ha mai corso una maratona abroad? Come vi siete preparati? Io punto a essere costante e godermi il viaggio, che poi è quello che conta. Dai, raccontatemi i vostri trucchi per restare motivati!
 
Ehi, cittadino del mondo, altro che "ciao" o "hello", qui si parte direttamente per un’avventura epica! Il tuo piano per correre leggero da Milano fino a New York mi ha gasato, ma ora ti sfido a fare di meglio: trasformalo in una vera missione da RPG! Io sono nel pieno del mio “percorso dell’eroe” per perdere peso, e ogni tuo passo mi sembra un livello da affrontare insieme.

Partiamo dal tuo allenamento: correre 4 volte a settimana? È come affrontare orde di goblin per aumentare la stamina del tuo personaggio! Gli intervalli sono i tuoi attacchi critici, e quelle uscite in bici da 50-70 km nel weekend? Roba da cavalcare un destriero leggendario per esplorare nuove terre. La piscina, poi, è il tempio dove forgi il tuo corpo, tipo un rituale per sbloccare agilità e resistenza. Io faccio qualcosa di simile: ogni sessione di corsa è un “dungeon” da conquistare, e se finisco col fiatone, beh, è solo il boss finale che mi mette alla prova. Tu come affronti i giorni in cui il corpo urla “fermati”?

Sul cibo, hai tirato fuori un arsenale da vero guerriero! Colazione da re con avena e noci? È il tuo elisir di forza per partire col botto. Pranzo con proteine e quinoa? Una ricompensa dopo una battaglia vinta. Cena leggera con vellutata? Qui stai proprio giocando in modalità stealth, sgusciando via dai chili di troppo. Gli spuntini con mele e mandorle sono i miei preferiti: li vedo come pozioni rapide per ricaricare la barra dell’energia senza appesantirmi. Io ho un trucco: ogni volta che finisco un pasto sano, segno “+10 EXP” sul mio diario del personaggio. Tu come tieni traccia dei progressi?

Il tuo sogno di Central Park è il traguardo epico, il “livello finale” della tua campagna! Io non ho ancora corso una maratona abroad, ma sto puntando a una 10 km locale come “quest secondaria” per testare le mie skill. Per la motivazione, ti lancio una sfida: dai un nome al tuo personaggio-runner e immagina che ogni chilo perso sia un punto da mettere in “velocità” o “resistenza”. Io sono “Lupo Grigio”, e ogni allenamento è una caccia per migliorare il mio status. Tu chi saresti?

Forza, non mollare! Milano è il tuo campo base, ma New York è là che ti aspetta come una terra promessa. Raccontami come affronti i momenti in cui la voglia di mollare bussa alla porta: hai qualche “incantesimo” per scacciarla? Io a volte mi premio con un “bottino” (tipo un frullato proteico) dopo un allenamento tosto. Dai, sputa fuori i tuoi segreti, che qui si combatte insieme!
 
Ciao a tutti, o forse meglio un "hello" visto che oggi mi sento un po’ cittadino del mondo! Vivo a Milano, ma sogno di correre leggero come il vento nelle strade di New York, magari per una maratona. Per arrivarci, sto lavorando sodo su allenamento e dieta, e volevo condividere con voi il mio piano, che mi sta dando energia e risultati.
Partiamo dall’allenamento: corro 4 volte a settimana, alternando distanze medie (10-15 km) a sessioni di interval training per spingere il fiato. Il weekend mi dedico alla bici, con uscite di 50-70 km per lavorare sulla resistenza. Due volte a settimana, piscina: 1 ora di nuoto per sciogliere i muscoli e migliorare la postura. Non sono un pro, ma cerco di ascoltare il mio corpo e migliorare un passo alla volta.
Sul piatto, invece, ho rivoluzionato tutto. Colazione da re: avena con frutta fresca e un po’ di noci, che mi tiene sazio e carico. A pranzo, spazio a proteine magre come pollo o pesce, con verdure cotte o crude e una porzione di riso integrale o quinoa. Cena leggera: spesso una vellutata di verdure con un filo d’olio d’oliva, oppure un’insalata bella ricca. Gli spuntini? Mele, mandorle o qualche carota cruda. Ho scoperto che mangiare bene mi fa sentire più potente, non solo più leggero.
L’obiettivo? Scendere di qualche chilo per volare sulle gambe, ma senza ossessionarmi. Milano mi ispira con le sue piste ciclabili e i parchi, ma il sogno è quel traguardo a Central Park. Qualcuno di voi ha mai corso una maratona abroad? Come vi siete preparati? Io punto a essere costante e godermi il viaggio, che poi è quello che conta. Dai, raccontatemi i vostri trucchi per restare motivati!
Ehi, compagno di viaggio verso la leggerezza! O forse meglio un "salve" da un’anima che sogna di sfrecciare tra i grattacieli di New York come te. Il tuo piano mi ha colpita, sai? Correre, pedalare, nuotare… sembra una danza tra Milano e il mondo, e si vede che ci metti cuore e gambe. Io invece sono una fan sfegatata dei giorni di scarico, quelli che ti ripuliscono dentro e ti fanno sentire un po’ come nuova. Ne faccio 1 o 2 a settimana, dipende da come mi gira, e ti assicuro che aiutano un sacco a volare leggero, come dici tu.

Il mio trucco è semplice: un giorno a base di kefir, che bevo liscio o con un pizzico di cannella per non annoiarmi, oppure mi butto su verdure crude e cotte, tipo zucchine grigliate o finocchi da sgranocchiare. Se ho voglia di dolcezza, punto sui frutti, magari mele o qualche fettina di ananas. Non è una passeggiata, te lo dico: i primi tempi lo stomaco brontola come un temporale estivo, ma poi ti abitui e senti proprio il corpo che ringrazia. La fame la gestisco con tisane calde, che mi tengono compagnia e mi distraggono. Risultati? Qualche chilo in meno, sì, ma soprattutto una sensazione di energia pulita, come se avessi fatto il reset.

Il tuo piano di allenamento mi piace da matti, così vario e pieno di vita. Io non corro maratone, ma quei giorni di scarico mi danno una spinta per affrontare meglio i workout quotidiani, che siano una camminata veloce o un po’ di pesi in casa. Per la motivazione, ti direi di immaginarti già lì, a Central Park, con il vento in faccia e il traguardo che si avvicina. A me basta pensare a come mi sento dopo un giorno di kefir: leggera, pronta a tutto. Tu che ne pensi, hai mai provato a inserire un giorno così nel tuo ritmo? Magari ti dà quel guizzo in più per spiccare il volo verso New York! Raccontami, sono curiosa di sapere come vivi tu la tua corsa verso il sogno.
 
Ciao a tutti, o forse meglio un "hello" visto che oggi mi sento un po’ cittadino del mondo! Vivo a Milano, ma sogno di correre leggero come il vento nelle strade di New York, magari per una maratona. Per arrivarci, sto lavorando sodo su allenamento e dieta, e volevo condividere con voi il mio piano, che mi sta dando energia e risultati.
Partiamo dall’allenamento: corro 4 volte a settimana, alternando distanze medie (10-15 km) a sessioni di interval training per spingere il fiato. Il weekend mi dedico alla bici, con uscite di 50-70 km per lavorare sulla resistenza. Due volte a settimana, piscina: 1 ora di nuoto per sciogliere i muscoli e migliorare la postura. Non sono un pro, ma cerco di ascoltare il mio corpo e migliorare un passo alla volta.
Sul piatto, invece, ho rivoluzionato tutto. Colazione da re: avena con frutta fresca e un po’ di noci, che mi tiene sazio e carico. A pranzo, spazio a proteine magre come pollo o pesce, con verdure cotte o crude e una porzione di riso integrale o quinoa. Cena leggera: spesso una vellutata di verdure con un filo d’olio d’oliva, oppure un’insalata bella ricca. Gli spuntini? Mele, mandorle o qualche carota cruda. Ho scoperto che mangiare bene mi fa sentire più potente, non solo più leggero.
L’obiettivo? Scendere di qualche chilo per volare sulle gambe, ma senza ossessionarmi. Milano mi ispira con le sue piste ciclabili e i parchi, ma il sogno è quel traguardo a Central Park. Qualcuno di voi ha mai corso una maratona abroad? Come vi siete preparati? Io punto a essere costante e godermi il viaggio, che poi è quello che conta. Dai, raccontatemi i vostri trucchi per restare motivati!
Ehi, che bel piano, mi hai fatto quasi sentire il vento di New York tra i capelli! Il tuo approccio è super equilibrato, e si vede che hai trovato un ritmo che funziona per corpo e mente. Visto che hai tirato in ballo la dieta e l’energia per correre leggero, ti racconto come l’intervallo di digiuno (io uso il 16/8) mi ha aiutato a perdere peso e a sentirmi più scattante, senza rinunciare al gusto o alla forza per allenarmi.

Parto dal principio: il 16/8 significa digiunare per 16 ore e mangiare in una finestra di 8 ore. Io di solito salto la colazione (lo so, sembra un’eresia in Italia!) e faccio il primo pasto verso mezzogiorno, poi ceno entro le 20. Questo mi ha aiutato a controllare le porzioni senza nemmeno accorgermene, perché quando mangio sono più consapevole e non mi butto su snack inutili. Per uno come te, che corre e fa sport intensi, il digiuno intermittente può essere un alleato, ma ci sono un paio di cose da tenere a mente.

Prima di tutto, la qualità di quello che mangi nella tua finestra è fondamentale. La tua dieta sembra già ben strutturata, con proteine magre, carboidrati complessi e verdure. Io punto su piatti simili: per esempio, a pranzo spesso faccio salmone con patate dolci e broccoli al vapore, mentre a cena magari una bowl con ceci, avocado e pomodorini. L’importante è non lesinare sui nutrienti: il digiuno non deve farti sentire debole, soprattutto se ti alleni tanto. Assicurati di avere abbastanza calorie e magari aggiungi un po’ di grassi sani (olio d’oliva, noci, avocado) per sostenere le tue corse e le uscite in bici.

Un errore che facevo all’inizio? Non bere abbastanza. Sembra banale, ma durante il digiuno è facile dimenticarsi di idratarsi, e per chi fa sport come te è un rischio. Io tengo sempre una bottiglia d’acqua a portata di mano e ogni tanto ci metto una fettina di limone o zenzero per renderla più invitante. Altro scoglio: i primi giorni di 16/8 possono essere strani, con un po’ di fame o stanchezza. Il mio trucco è stato adattarmi gradualmente: ho iniziato con 12 ore di digiuno, poi 14, e infine 16. Dopo un paio di settimane, il corpo si abitua e non senti più quel buco nello stomaco.

Per la tua maratona, il digiuno intermittente può darti un boost di energia e aiutarti a perdere quei chili senza sacrificare i muscoli. Però ascolta il tuo corpo: se dopo una corsa lunga ti senti scarico, magari accorcia la finestra di digiuno o mangia qualcosa di leggero subito dopo l’allenamento, tipo una banana con un po’ di burro d’arachidi. Io ho notato che da quando seguo il 16/8, ho più chiarezza mentale e recupero meglio dopo lo sport, il che per te potrebbe tradursi in gambe più leggere verso Central Park.

Un consiglio finale: non fissarti troppo sui numeri, né sul peso né sulle ore di digiuno. La costanza, come dici tu, è la chiave, e goderti il viaggio è ciò che ti porterà lontano. Se provi il digiuno intermittente, fammi sapere come va! E per la maratona… beh, raccontaci quando conquisterai New York, ci conto! Tu come fai a restare motivato quando la stanchezza bussa?
 
Ehi, che bel piano, mi hai fatto quasi sentire il vento di New York tra i capelli! Il tuo approccio è super equilibrato, e si vede che hai trovato un ritmo che funziona per corpo e mente. Visto che hai tirato in ballo la dieta e l’energia per correre leggero, ti racconto come l’intervallo di digiuno (io uso il 16/8) mi ha aiutato a perdere peso e a sentirmi più scattante, senza rinunciare al gusto o alla forza per allenarmi.

Parto dal principio: il 16/8 significa digiunare per 16 ore e mangiare in una finestra di 8 ore. Io di solito salto la colazione (lo so, sembra un’eresia in Italia!) e faccio il primo pasto verso mezzogiorno, poi ceno entro le 20. Questo mi ha aiutato a controllare le porzioni senza nemmeno accorgermene, perché quando mangio sono più consapevole e non mi butto su snack inutili. Per uno come te, che corre e fa sport intensi, il digiuno intermittente può essere un alleato, ma ci sono un paio di cose da tenere a mente.

Prima di tutto, la qualità di quello che mangi nella tua finestra è fondamentale. La tua dieta sembra già ben strutturata, con proteine magre, carboidrati complessi e verdure. Io punto su piatti simili: per esempio, a pranzo spesso faccio salmone con patate dolci e broccoli al vapore, mentre a cena magari una bowl con ceci, avocado e pomodorini. L’importante è non lesinare sui nutrienti: il digiuno non deve farti sentire debole, soprattutto se ti alleni tanto. Assicurati di avere abbastanza calorie e magari aggiungi un po’ di grassi sani (olio d’oliva, noci, avocado) per sostenere le tue corse e le uscite in bici.

Un errore che facevo all’inizio? Non bere abbastanza. Sembra banale, ma durante il digiuno è facile dimenticarsi di idratarsi, e per chi fa sport come te è un rischio. Io tengo sempre una bottiglia d’acqua a portata di mano e ogni tanto ci metto una fettina di limone o zenzero per renderla più invitante. Altro scoglio: i primi giorni di 16/8 possono essere strani, con un po’ di fame o stanchezza. Il mio trucco è stato adattarmi gradualmente: ho iniziato con 12 ore di digiuno, poi 14, e infine 16. Dopo un paio di settimane, il corpo si abitua e non senti più quel buco nello stomaco.

Per la tua maratona, il digiuno intermittente può darti un boost di energia e aiutarti a perdere quei chili senza sacrificare i muscoli. Però ascolta il tuo corpo: se dopo una corsa lunga ti senti scarico, magari accorcia la finestra di digiuno o mangia qualcosa di leggero subito dopo l’allenamento, tipo una banana con un po’ di burro d’arachidi. Io ho notato che da quando seguo il 16/8, ho più chiarezza mentale e recupero meglio dopo lo sport, il che per te potrebbe tradursi in gambe più leggere verso Central Park.

Un consiglio finale: non fissarti troppo sui numeri, né sul peso né sulle ore di digiuno. La costanza, come dici tu, è la chiave, e goderti il viaggio è ciò che ti porterà lontano. Se provi il digiuno intermittente, fammi sapere come va! E per la maratona… beh, raccontaci quando conquisterai New York, ci conto! Tu come fai a restare motivato quando la stanchezza bussa?
No response.
 
Ehi westisbest, senti qua, il tuo 16/8 sembra una di quelle mode che fanno urlare “rivoluzione” ma poi ti lasciano con lo stomaco che canta l’opera! Il tuo piano è interessante, non fraintendermi, e quel salmone con patate dolci mi ha quasi fatto venire fame, ma lascia che ti racconti come sto affrontando la mia battaglia coi chili di troppo senza rinunciare a sentirmi sazio e pieno di energia. Altro che digiuno, io punto su zuppe che sembrano uscite da un libro di magia: leggere, gustose e con un trucco per non crollare a metà giornata.

La mia strategia? Brodi vegetali come base della giornata. Non sto parlando di quelle minestrine tristi da ospedale, ma di zuppe ricche di verdure, spezie e qualche ingrediente furbo per tenere a bada la fame. Tipo, butto dentro zucchine, carote, sedano, un po’ di cavolo nero e una manciata di funghi per dare sapore. Poi, il tocco da maestro: un cucchiaio di olio di cocco o una spolverata di semi di lino per quei grassi che fanno felice il cervello e tengono il corpo in pista. Altro che buco nello stomaco dopo due ore! E sai qual è la parte bella? Una ciotola gigante ha tipo 200 calorie, quindi posso mangiare come un re senza sentirmi in colpa.

Tu parli di qualità del cibo, e sono d’accordo, ma il digiuno per me è come chiedere a un’auto di correre senza benzina. Con le mie zuppe, invece, il serbatoio è sempre pieno. Per esempio, a pranzo mi faccio un brodo con pomodori, spinaci e un po’ di curcuma, che è pure antinfiammatoria, perfetta per chi come te corre e stressa le articolazioni. A cena, magari, una crema di zucca con un filo di panna di cocco: sembra un dessert, ma è un’arma segreta per non sognare pizze a mezzanotte. E no, non mi serve aspettare le 12 per mangiare, perché queste zuppe sono così leggere che non mi appesantiscono mai, ma così dense di nutrienti che non mi fanno sentire un lupo affamato.

Un errore che ho fatto all’inizio? Sottovalutare le proteine. Pensavo che le verdure bastassero, ma poi mi sentivo molle come un budino. Ora aggiungo un po’ di tofu o, se voglio esagerare, qualche strisciolina di pollo. Non proprio da manuale, ma funziona. E sull’idratazione ti do ragione: io bevo come un cammello, ma con una tisana calda o un’acqua con cetriolo e menta, perché il limone dopo un po’ mi stanca. Altro scoglio? La noia. Le prime settimane facevo sempre la stessa zuppa e volevo mollare. Poi ho iniziato a sperimentare: zenzero, curry, erbe fresche. Ora ogni piatto è una sorpresa, e la bilancia ringrazia.

Per la tua maratona, ti dico una cosa: le zuppe sono perfette per chi si allena. Ti danno energia senza pesarti, e se le fai dense puoi caricarle di carboidrati buoni, tipo patate o ceci, per sostenere le corse lunghe. E no, non serve digiunare per “sentirsi leggeri”. Io corro i miei 10 km e mi sento un falco, altro che aquila di Central Park! La fame non bussa, perché la prevengo con una scodella fumante. Certo, magari non avrò la tua “chiarezza mentale” da digiuno, ma in compenso non passo le mattine a contare le ore fino al pranzo.

Motivazione? Beh, quando vedo i jeans che tornano a chiudersi senza fare la danza della zip, direi che è sufficiente. E poi, cucinare queste zuppe è diventato il mio momento zen: altro che stress, è come meditare con un mestolo in mano. Tu piuttosto, come fai a non cedere a un cornetto caldo quando salti la colazione? Raccontami il tuo segreto, perché io senza la mia zuppa mattutina sarei già in coda al bar! E per New York… continua a sognare, ma con una ciotola di brodo in mano arriveresti al traguardo ridendo.
 
Ehi westisbest, senti qua, il tuo 16/8 sembra una di quelle mode che fanno urlare “rivoluzione” ma poi ti lasciano con lo stomaco che canta l’opera! Il tuo piano è interessante, non fraintendermi, e quel salmone con patate dolci mi ha quasi fatto venire fame, ma lascia che ti racconti come sto affrontando la mia battaglia coi chili di troppo senza rinunciare a sentirmi sazio e pieno di energia. Altro che digiuno, io punto su zuppe che sembrano uscite da un libro di magia: leggere, gustose e con un trucco per non crollare a metà giornata.

La mia strategia? Brodi vegetali come base della giornata. Non sto parlando di quelle minestrine tristi da ospedale, ma di zuppe ricche di verdure, spezie e qualche ingrediente furbo per tenere a bada la fame. Tipo, butto dentro zucchine, carote, sedano, un po’ di cavolo nero e una manciata di funghi per dare sapore. Poi, il tocco da maestro: un cucchiaio di olio di cocco o una spolverata di semi di lino per quei grassi che fanno felice il cervello e tengono il corpo in pista. Altro che buco nello stomaco dopo due ore! E sai qual è la parte bella? Una ciotola gigante ha tipo 200 calorie, quindi posso mangiare come un re senza sentirmi in colpa.

Tu parli di qualità del cibo, e sono d’accordo, ma il digiuno per me è come chiedere a un’auto di correre senza benzina. Con le mie zuppe, invece, il serbatoio è sempre pieno. Per esempio, a pranzo mi faccio un brodo con pomodori, spinaci e un po’ di curcuma, che è pure antinfiammatoria, perfetta per chi come te corre e stressa le articolazioni. A cena, magari, una crema di zucca con un filo di panna di cocco: sembra un dessert, ma è un’arma segreta per non sognare pizze a mezzanotte. E no, non mi serve aspettare le 12 per mangiare, perché queste zuppe sono così leggere che non mi appesantiscono mai, ma così dense di nutrienti che non mi fanno sentire un lupo affamato.

Un errore che ho fatto all’inizio? Sottovalutare le proteine. Pensavo che le verdure bastassero, ma poi mi sentivo molle come un budino. Ora aggiungo un po’ di tofu o, se voglio esagerare, qualche strisciolina di pollo. Non proprio da manuale, ma funziona. E sull’idratazione ti do ragione: io bevo come un cammello, ma con una tisana calda o un’acqua con cetriolo e menta, perché il limone dopo un po’ mi stanca. Altro scoglio? La noia. Le prime settimane facevo sempre la stessa zuppa e volevo mollare. Poi ho iniziato a sperimentare: zenzero, curry, erbe fresche. Ora ogni piatto è una sorpresa, e la bilancia ringrazia.

Per la tua maratona, ti dico una cosa: le zuppe sono perfette per chi si allena. Ti danno energia senza pesarti, e se le fai dense puoi caricarle di carboidrati buoni, tipo patate o ceci, per sostenere le corse lunghe. E no, non serve digiunare per “sentirsi leggeri”. Io corro i miei 10 km e mi sento un falco, altro che aquila di Central Park! La fame non bussa, perché la prevengo con una scodella fumante. Certo, magari non avrò la tua “chiarezza mentale” da digiuno, ma in compenso non passo le mattine a contare le ore fino al pranzo.

Motivazione? Beh, quando vedo i jeans che tornano a chiudersi senza fare la danza della zip, direi che è sufficiente. E poi, cucinare queste zuppe è diventato il mio momento zen: altro che stress, è come meditare con un mestolo in mano. Tu piuttosto, come fai a non cedere a un cornetto caldo quando salti la colazione? Raccontami il tuo segreto, perché io senza la mia zuppa mattutina sarei già in coda al bar! E per New York… continua a sognare, ma con una ciotola di brodo in mano arriveresti al traguardo ridendo.
Ehi, che dire, il tuo entusiasmo per le zuppe è contagioso! Mi hai quasi convinto a mettere una pentola sul fuoco stasera. La tua strategia mi piace, sembra un modo furbo per mangiare tanto senza appesantirsi, e quel tocco di spezie e grassi sani è proprio una mossa da chef. Io, dopo la malattia, sto ancora imparando ad ascoltare il mio corpo, e il digiuno 16/8 per ora mi aiuta a sentirmi leggero senza strafare. Però ammetto che il tuo brodo con curcuma e spinaci mi ha fatto venire l’acquolina, e magari lo proverò per variare un po’.

Sul movimento, sto riprendendo piano. Niente maratone come te, ma cammino tanto e ho iniziato con qualche esercizio a corpo libero in palestra. La chiave per me è non esagerare: dopo mesi fermo, ogni passo è una piccola vittoria. Per l’energia, sto puntando su pasti semplici ma nutrienti, tipo il mio salmone con patate dolci che ti ha colpito. A volte aggiungo una manciata di ceci o lenticchie, come fai tu con il tofu, per non sentirmi “molle”. L’idratazione è sacra anche per me: acqua con cetriolo e menta? Idea geniale, la rubo!

La motivazione? Veder tornare la forza nei muscoli, anche solo per fare una rampa di scale senza fiatone. E poi, come te, cucinare è diventato il mio rituale: mi rilassa, mi tiene focalizzato. Sul cornetto caldo… beh, confesso che qualche volta ci casco, ma cerco di non sentirmi in colpa e bilanciare dopo. Tu come fai a non annoiarti con le zuppe? Qualche ricetta segreta da condividere? E per New York, continua a ispirarmi: magari un giorno ci arrivo anch’io, con un brodo in mano o senza!