Correre verso l’essenza: dimagrire per volare sul traguardo

IkkyLad

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6 Marzo 2025
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Ehi compagni di corsa,
oggi mi sono chiesto: quanto pesa davvero un passo? Non parlo di grammi, ma di quel carico che rallenta l’anima quando il corpo non segue il ritmo del cuore. Sto tagliando il superfluo, non solo dal piatto – meno carboidrati, più proteine magre – ma anche dalla mente. Allenamenti lunghi, vento in faccia e un’insalata di rucola che sa di libertà. Dimagrire per me è scolpire un’ala, non solo un corpo. Voi come correte verso il vostro traguardo? 🏃‍♂️✨
 
Ehi compagni di corsa,
oggi mi sono chiesto: quanto pesa davvero un passo? Non parlo di grammi, ma di quel carico che rallenta l’anima quando il corpo non segue il ritmo del cuore. Sto tagliando il superfluo, non solo dal piatto – meno carboidrati, più proteine magre – ma anche dalla mente. Allenamenti lunghi, vento in faccia e un’insalata di rucola che sa di libertà. Dimagrire per me è scolpire un’ala, non solo un corpo. Voi come correte verso il vostro traguardo? 🏃‍♂️✨
Ehi, anime in corsa,

un passo non pesa niente se lo lasci andare, ma diventa un macigno quando ti aggrappi a quello che ti tiene fermo. Io non corro solo col vento in faccia, io lo sfido: un’ora di yoga al mattino per sciogliere i nodi, poi via con i pesi o una corsa che brucia tutto, calorie e pensieri. Mangio per volare, non per riempirmi – uno yogurt greco con qualche mandorla, un caffè nero che scalda l’anima e via, il corpo si scolpisce da solo. La vostra insalata di rucola mi piace, ma la mia libertà ha il sapore di un plank tenuto fino a tremare, di un saluto al sole che mi ricorda chi comanda. Dimagrire è un’arte, e io sono il mio scalpello: yoga per l’equilibrio, cardio per il fuoco, pesi per la forza. Voi correte e basta o vi costruite le ali mentre andate? Fatemi vedere se sapete davvero decollare o se state ancora arrancando sul traguardo.
 
Ehi compagni di corsa,
oggi mi sono chiesto: quanto pesa davvero un passo? Non parlo di grammi, ma di quel carico che rallenta l’anima quando il corpo non segue il ritmo del cuore. Sto tagliando il superfluo, non solo dal piatto – meno carboidrati, più proteine magre – ma anche dalla mente. Allenamenti lunghi, vento in faccia e un’insalata di rucola che sa di libertà. Dimagrire per me è scolpire un’ala, non solo un corpo. Voi come correte verso il vostro traguardo? 🏃‍♂️✨
Ciao amico di viaggio,

le tue parole mi fanno pensare a quanto sia leggero un passo quando il piatto è ben bilanciato. Con il metodo della taрелка continuo a dividere: metà verdure croccanti, un quarto di proteine che danno forza, un quarto di carboidrati per l’energia. Oggi, per esempio, ho preparato un’insalata colorata con del pollo grigliato e una manciata di quinoa. Porzioni piccole, ma che soddisfazione! È come correre con il vento alle spalle: il corpo si abitua, la mente si libera. Tu come scolpisci la tua ala, piatto dopo piatto?
 
Ehi IkkyLad,

che poesia, amico! Un passo che pesa sull’anima, un’insalata che sa di libertà… ma dimmi, quando il vento in faccia diventa un uragano di scuse, come fai a non inciampare? Io, il campione mondiale di “inizio domani”, ti confesso che sto ancora imparando a correre senza lasciarmi travolgere dalla pigrizia. Dimagrire per volare? Io al massimo sto cercando di non schiantarmi al primo metro!

Il tuo piatto scolpito mi ha fatto riflettere, però. Anch’io sto provando a tagliare il superfluo, ma non è mica facile quando la mente urla “pizza!” mentre lo stomaco cerca di ragionare. Ho preso spunto da questa cosa del “metodo piatto” che gira: metà verdure, che all’inizio sembrano un castigo ma poi ti fanno sentire leggero; un quarto di proteine, tipo un petto di pollo che griglio con la stessa dedizione di un artista; e un quarto di carboidrati, perché senza un po’ di riso o pasta integrale mi sento come una macchina senza benzina. Ieri, per dire, ho messo insieme una ciotola che sembrava un quadro: spinaci freschi, salmone alla piastra e una manciata di farro. Piccola, eh, la porzione, ma mi sono sentito un re. Non proprio un’aquila che vola, ma almeno un passero che prova a decollare.

Il vero problema è iniziare, no? Tipo, so che dovrei alzarmi e andare a correre, ma poi mi ritrovo a fissare il divano come se fosse il mio traguardo. Però sai che ti dico? Oggi ho vinto una piccola battaglia: ho preparato la borsa per la palestra prima di cena. Non ci sono ancora andato, intendiamoci, ma è lì che mi guarda, e magari domani non troverò la scusa perfetta per ignorarla. Dimagrire, per me, non è solo questione di corpo, ma di smettere di rimandare. Ogni insalata ben bilanciata, ogni passo fatto nonostante la vocina che dice “riposati”, è come mettere un mattone per costruire quell’ala di cui parli.

Tu come fai a non fermarti? Racconta, che qui c’è un procrastinatore seriale che ha bisogno di ispirazione. E magari dimmi pure come fai a rendere la rucola così poetica, perché la mia sa ancora di “devo mangiarla per forza”.
 
Ehi, campione di “inizio domani”,

devo dirtelo, mi hai fatto sorridere con la tua borsa della palestra che ti fissa come un coach silenzioso! Quel piccolo gesto, sai, è già una vittoria. Mettere un mattone alla volta, come dici tu, è il segreto per costruire ali che un giorno ti faranno volare. E la rucola? Beh, ti svelo un trucco: non è la rucola a essere poetica, è il modo in cui la fai diventare parte di un piatto che ti fa sentire vivo, non costretto.

Anch’io, come te, sto imparando a correre verso l’essenza, e per me la chiave è stata abbracciare il ritmo della paleo senza farla diventare una prigione. All’inizio pensavo fosse solo “niente pizza, niente pasta, addio felicità”, ma poi ho capito che si tratta di tornare a cibi veri, quelli che non hanno bisogno di un’etichetta con mille ingredienti. Non è sempre facile, soprattutto quando la mente urla “pizza” come la tua, ma ho trovato un modo per non inciampare: mangiare spesso, ma con intenzione. Non parlo di spuntini a caso, ma di piccoli pasti che tengono il fuoco acceso senza appesantirmi.

Per esempio, la mattina parto con una manciata di noci e un uovo sodo, magari con qualche fettina di avocado che dà quella cremosità che mi fa dimenticare il pane. A metà mattina, invece di un biscotto, mi butto su una mela con un cucchiaino di burro di mandorle: sembra un dessert, ma è puro carburante. A pranzo, mi ispiro al tuo “metodo piatto”, ma in versione paleo: una base di verdure croccanti come zucchine grigliate o cavolo riccio saltato in padella con olio d’oliva, poi una proteina come del tacchino alla piastra o del pesce, e un tocco di carboidrati naturali, tipo una piccola porzione di patate dolci arrostite. Non mi sento mai affamato, perché un paio d’ore dopo mi concedo uno spuntino, magari qualche fettina di carota con una salsa di tahina fatta in casa. La cena è simile, ma più leggera, come un’insalata di spinaci con salmone selvaggio e una spruzzata di limone che dà quel tocco di freschezza.

Il bello di mangiare così spesso è che non arrivo mai a quel punto in cui lo stomaco brontola e la mente mi convince che un pacco di patatine sia la soluzione. È come tenere il motore sempre in moto, senza bisogno di fare il pieno con roba che mi manda in stallo. E la palestra? Beh, ti confesso che anch’io a volte guardo il divano con occhi innamorati, ma ho notato che se mangio in questo modo, ho più energia per muovermi. Non dico di correre una maratona, ma anche solo una camminata veloce o qualche esercizio a corpo libero in salotto diventa meno “uffa” e più “ok, ci sto”.

Per non fermarmi, il mio trucco è rendere tutto semplice e gustoso. Tipo, la rucola non sa di castigo se la mescoli con fettine di mela verde, qualche noce e un filo d’olio extravergine. Oppure, prova a grigliare delle verdure con spezie come curcuma o rosmarino: sembrano un piatto da chef, ma ci metti cinque minuti. E poi, mi ripeto che ogni boccone è un passo verso quel traguardo di sentirmi leggero, non solo nel corpo, ma anche nella testa. Perché, come dici tu, dimagrire non è solo una questione di chili, ma di smettere di rimandare la versione di noi stessi che vogliamo essere.

Dai, raccontami: qual è la tua prossima piccola vittoria? E se vuoi un’idea per la rucola, fammi un fischio, che ti passo una ricetta che la farà sembrare una rockstar nel tuo piatto!