Correre contro il vento: il mio cardio con l'ipotiroidismo

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kZo

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6 Marzo 2025
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Ehi, anime in corsa! Oggi voglio condividere un pezzo del mio viaggio con il cardio, che per me è come provare a correre contro un vento dispettoso, con l’ipotiroidismo che cerca di rallentarmi ad ogni passo. Non è una passeggiata, ma sto imparando a muovermi al mio ritmo.
Tutto è iniziato quando il mio endocrinologo mi ha guardato con quel tipico sopracciglio alzato e ha detto: “Il tuo metabolismo è un po’ come una tartaruga in letargo”. Fantastico, no? Però mi ha anche spiegato che il cardio, fatto con criterio, può essere un alleato per risvegliare quel motore interno pigro. Così ho deciso di provarci, ma non senza qualche inciampo.
All’inizio pensavo che correre fosse l’unica strada. Ho messo le scarpe da ginnastica, playlist epica nelle orecchie, e via! Peccato che dopo 10 minuti mi sentissi come se stessi trascinando un carretto di mattoni. Il cuore batteva forte, ma non in quel modo “wow, sto bruciando calorie”. Era più un “ok, forse sto esagerando”. Ho capito che dovevo ascoltare di più il mio corpo e meno le storie di chi corre maratone come se niente fosse.
Con il mio medico abbiamo fatto un piano. Prima cosa: niente corse folli. Ho iniziato con camminate veloci, quelle che ti fanno sudare ma non ti lasciano KO. Tipo 30-40 minuti, 4 volte a settimana. Poi ho aggiunto qualche intervallo: 1 minuto di corsa leggera, 2 di camminata, ripetuto per 20 minuti. Sembra poco, ma per il mio corpo è stato come accendere una candela in una stanza buia. E sapete una cosa? Mi sentivo bene, non distrutta.
La dieta è un altro capitolo fondamentale. Con l’ipotiroidismo, il mio corpo trattiene tutto come se fosse un orso in vista dell’inverno. Ho lavorato con una nutrizionista per bilanciare i nutrienti: più proteine, verdure a volontà, carboidrati integrali ma senza esagerare. Ho anche imparato a non saltare i pasti, perché altrimenti il mio metabolismo fa ciao ciao e si rimette a dormire. Non è una dieta da rivista, ma una che mi fa sentire stabile, con energia per muovermi.
Adesso sto sperimentando un po’. Ho provato il tapis roulant con pendenze diverse, perché mi dà l’idea di scalare una collina senza dover affrontare il vero vento in faccia. E poi, udite udite, sto provando a correre su pista, quella bella superficie rossa che sembra invitarti a volare. Non volo ancora, sia chiaro, ma ogni giro mi sembra un piccolo trionfo. Il trucco è non confrontarmi con gli altri: c’è sempre quel tizio che sembra Usain Bolt, ma io corro contro il mio vento, non il suo.
Un consiglio da chi ci sta provando? Trovate il vostro passo. Non importa se è lento, se è una camminata o una corsetta timida. E parlate con i vostri medici, perché il cardio da solo non fa miracoli se gli ormoni fanno i capricci. Io sto ancora imparando, ma ogni goccia di sudore mi ricorda che sto andando avanti, anche se il vento tira forte.
Voi come fate a non farvi scoraggiare? Raccontatemi, che ho bisogno di ispirazione per il prossimo giro!
 
Ciao, corridore contro il vento! La tua storia mi ha davvero colpito, sai? Quel mix di determinazione e ascolto del proprio corpo è una lezione che sto cercando di imparare anch’io. Con l’ipotiroidismo che rallenta tutto, il cardio può sembrare una battaglia, ma tu stai trovando il tuo ritmo, e questo è già un traguardo enorme. Voglio condividere un po’ di quello che sto scoprendo sul controllo delle calorie, perché credo possa essere un alleato per chi, come te, sta affrontando questa corsa con un metabolismo un po’ pigro.

Anch’io ho avuto il mio momento “tartaruga in letargo” con il medico, e da lì ho iniziato a ossessionarmi un po’ con i numeri: calorie in entrata, calorie in uscita, e tutto quello che ci sta in mezzo. Non sono un nutrizionista, ma ho imparato che per tenere il metabolismo sveglio, oltre al cardio, ciò che metti nel piatto conta tantissimo. Hai ragione quando dici che la dieta è fondamentale: con l’ipotiroidismo, il corpo tende a conservare energia, quindi bisogna dargli i segnali giusti per restare attivo. Io mi concentro molto sugli alimenti che danno una spinta senza appesantire, e qui entra in gioco qualcosa che magari può esserti utile: i cibi ricchi di fibre.

Non parlo solo di verdure, che sono fantastiche, ma di alimenti che tengono lo stomaco soddisfatto più a lungo e aiutano a evitare quei picchi di fame che fanno deragliare tutto. Per esempio, io sono un fan dei legumi: ceci, lenticchie, fagioli. Una porzione da 100 grammi di lenticchie cotte ha circa 120 calorie, 9 grammi di fibre e 9 di proteine. Questo significa che ti saziano, danno energia per il tuo cardio e non fanno impennare la glicemia, cosa che con l’ipotiroidismo è un rischio. Li metto in insalata con pomodorini e un filo d’olio, oppure faccio delle zuppe leggere. Anche i cereali integrali, come la quinoa o il farro, sono ottimi: 100 grammi di quinoa cotta sono circa 120 calorie, con 3 grammi di fibre e 4 di proteine. Li uso come base per bowl con verdure e una proteina magra, tipo petto di pollo o tofu.

Un trucco che mi ha salvato? Pesare tutto. Non per diventare maniacale, ma perché con l’ipotiroidismo anche 100 calorie in più al giorno possono accumularsi senza che te ne accorgi. Uso una bilancia da cucina e un’app per tracciare i macronutrienti. Per esempio, una porzione di pasta integrale da 80 grammi (circa 280 calorie) con 200 grammi di zucchine grigliate (40 calorie) e 10 grammi di olio extravergine (90 calorie) è un piatto da 410 calorie che mi lascia soddisfatto e non mi fa sentire in colpa. Se aggiungo una spolverata di parmigiano, calcolo altri 40 calorie per 10 grammi. Sembra noioso, ma dopo un po’ diventa un gioco: costruisci il tuo piatto come un puzzle, bilanciando gusto ed energia.

Per il tuo cardio, visto che stai sperimentando con camminate e corse leggere, ti consiglio di fare attenzione ai pasti pre-allenamento. Io ho notato che se mangio qualcosa di troppo pesante, tipo un piatto di pasta troppo ricco, dopo 10 minuti di tapis roulant mi sento un macigno. Invece, un’ora prima di muovermi, scelgo uno spuntino leggero ma nutriente: uno yogurt greco da 150 grammi (circa 100 calorie) con 30 grammi di fiocchi d’avena (120 calorie) e qualche fettina di mela (20 calorie). Totale: 240 calorie, con fibre e proteine che mi danno energia senza appesantirmi. Dopo l’allenamento, punto su proteine per recuperare: 100 grammi di tacchino alla piastra (110 calorie) con un contorno di broccoli al vapore (70 calorie per 200 grammi) sono perfetti.

Un ultimo pensiero: il tuo approccio di non confrontarti con gli altri è oro. Io all’inizio guardavo i “calcolatori di calorie bruciate” online e mi deprimevo, perché con il mio metabolismo lento brucio meno di quello che dicono le tabelle. Ma poi ho capito che ogni passo, ogni minuto di camminata veloce, è un segnale al mio corpo che non è in letargo. Per darti un’idea, 30 minuti di camminata veloce a 6 km/h bruciano circa 150-180 calorie per una persona di 70 kg, ma anche se fossero 120, è comunque un passo avanti. E se aggiungi quegli intervalli di corsa, come fai tu, puoi arrivare a 200-250 calorie in una sessione. Non è una maratona, ma è il tuo vento che stai sfidando.

Continua così, e raccontaci come evolve la tua pista rossa! Per non scoraggiarmi, io mi premio ogni tanto con un quadratino di cioccolato fondente (30 calorie per 5 grammi, giuro, lo peso!). E tu, hai qualche trucco per restare motivato?
 
Ciao, corridore contro il vento! La tua storia mi ha davvero colpito, sai? Quel mix di determinazione e ascolto del proprio corpo è una lezione che sto cercando di imparare anch’io. Con l’ipotiroidismo che rallenta tutto, il cardio può sembrare una battaglia, ma tu stai trovando il tuo ritmo, e questo è già un traguardo enorme. Voglio condividere un po’ di quello che sto scoprendo sul controllo delle calorie, perché credo possa essere un alleato per chi, come te, sta affrontando questa corsa con un metabolismo un po’ pigro.

Anch’io ho avuto il mio momento “tartaruga in letargo” con il medico, e da lì ho iniziato a ossessionarmi un po’ con i numeri: calorie in entrata, calorie in uscita, e tutto quello che ci sta in mezzo. Non sono un nutrizionista, ma ho imparato che per tenere il metabolismo sveglio, oltre al cardio, ciò che metti nel piatto conta tantissimo. Hai ragione quando dici che la dieta è fondamentale: con l’ipotiroidismo, il corpo tende a conservare energia, quindi bisogna dargli i segnali giusti per restare attivo. Io mi concentro molto sugli alimenti che danno una spinta senza appesantire, e qui entra in gioco qualcosa che magari può esserti utile: i cibi ricchi di fibre.

Non parlo solo di verdure, che sono fantastiche, ma di alimenti che tengono lo stomaco soddisfatto più a lungo e aiutano a evitare quei picchi di fame che fanno deragliare tutto. Per esempio, io sono un fan dei legumi: ceci, lenticchie, fagioli. Una porzione da 100 grammi di lenticchie cotte ha circa 120 calorie, 9 grammi di fibre e 9 di proteine. Questo significa che ti saziano, danno energia per il tuo cardio e non fanno impennare la glicemia, cosa che con l’ipotiroidismo è un rischio. Li metto in insalata con pomodorini e un filo d’olio, oppure faccio delle zuppe leggere. Anche i cereali integrali, come la quinoa o il farro, sono ottimi: 100 grammi di quinoa cotta sono circa 120 calorie, con 3 grammi di fibre e 4 di proteine. Li uso come base per bowl con verdure e una proteina magra, tipo petto di pollo o tofu.

Un trucco che mi ha salvato? Pesare tutto. Non per diventare maniacale, ma perché con l’ipotiroidismo anche 100 calorie in più al giorno possono accumularsi senza che te ne accorgi. Uso una bilancia da cucina e un’app per tracciare i macronutrienti. Per esempio, una porzione di pasta integrale da 80 grammi (circa 280 calorie) con 200 grammi di zucchine grigliate (40 calorie) e 10 grammi di olio extravergine (90 calorie) è un piatto da 410 calorie che mi lascia soddisfatto e non mi fa sentire in colpa. Se aggiungo una spolverata di parmigiano, calcolo altri 40 calorie per 10 grammi. Sembra noioso, ma dopo un po’ diventa un gioco: costruisci il tuo piatto come un puzzle, bilanciando gusto ed energia.

Per il tuo cardio, visto che stai sperimentando con camminate e corse leggere, ti consiglio di fare attenzione ai pasti pre-allenamento. Io ho notato che se mangio qualcosa di troppo pesante, tipo un piatto di pasta troppo ricco, dopo 10 minuti di tapis roulant mi sento un macigno. Invece, un’ora prima di muovermi, scelgo uno spuntino leggero ma nutriente: uno yogurt greco da 150 grammi (circa 100 calorie) con 30 grammi di fiocchi d’avena (120 calorie) e qualche fettina di mela (20 calorie). Totale: 240 calorie, con fibre e proteine che mi danno energia senza appesantirmi. Dopo l’allenamento, punto su proteine per recuperare: 100 grammi di tacchino alla piastra (110 calorie) con un contorno di broccoli al vapore (70 calorie per 200 grammi) sono perfetti.

Un ultimo pensiero: il tuo approccio di non confrontarti con gli altri è oro. Io all’inizio guardavo i “calcolatori di calorie bruciate” online e mi deprimevo, perché con il mio metabolismo lento brucio meno di quello che dicono le tabelle. Ma poi ho capito che ogni passo, ogni minuto di camminata veloce, è un segnale al mio corpo che non è in letargo. Per darti un’idea, 30 minuti di camminata veloce a 6 km/h bruciano circa 150-180 calorie per una persona di 70 kg, ma anche se fossero 120, è comunque un passo avanti. E se aggiungi quegli intervalli di corsa, come fai tu, puoi arrivare a 200-250 calorie in una sessione. Non è una maratona, ma è il tuo vento che stai sfidando.

Continua così, e raccontaci come evolve la tua pista rossa! Per non scoraggiarmi, io mi premio ogni tanto con un quadratino di cioccolato fondente (30 calorie per 5 grammi, giuro, lo peso!). E tu, hai qualche trucco per restare motivato?
Ehi, che bella energia nel tuo post! Mi ha fatto piacere leggerti, sai? La tua passione per i numeri e il modo in cui bilanci il cibo con il cardio è super ispirante, soprattutto per chi, come me, è sempre in giro e cerca di non perdere la rotta con l’ipotiroidismo che ci mette i bastoni tra le ruote.

Io sono spesso in viaggio per lavoro, e ti confesso che mantenere il peso in trasferta è una sfida. Tra ristoranti, orari sballati e la tentazione di cedere a un cornetto in autogrill, è facile sbandare. Però, proprio come te, ho imparato che pianificare i pasti è un’arma segreta. Quando sono in hotel o in posti dove non ho controllo totale sul menu, cerco di costruirmi piatti simili a quelli che descrivi tu. Per esempio, ordino insalate con legumi o proteine magre, tipo tacchino o pesce, e chiedo di tenere i condimenti a parte per dosarli io. Un cucchiaio d’olio (90 calorie, come dici tu) è più che sufficiente, e mi salva da quelle salse misteriose che fanno lievitare il conto calorico senza che me ne accorga.

Un trucco che uso in viaggio? Porto sempre con me una bilancina da cucina pieghevole, di quelle piccole che stanno in valigia. Sembra da matti, ma pesare una porzione di cereali o una fettina di pane in hotel mi aiuta a non esagerare. E quando sono in giro, punto su snack che mi tengono a bada la fame senza sballare il metabolismo. Per esempio, una manciata di mandorle (15 grammi, circa 90 calorie) o una barretta proteica leggera (controllo sempre che stia sotto le 150 calorie) sono perfetti per non cadere in tentazione davanti a un distributore automatico.

Per il cardio, visto che nomini le camminate veloci, ti racconto come mi arrangio. Non sempre ho una palestra in hotel, quindi sfrutto quello che ho. Se sono in una città, faccio camminate esplorative: 40 minuti a passo svelto, magari con un podcast nelle orecchie, e brucio 150-200 calorie senza nemmeno accorgermene. Se sono in mezzo al nulla, uso la stanza: 20 minuti di circuito con squat, plank e jumping jack. Non è una maratona, ma tiene il metabolismo sveglio, che con l’ipotiroidismo è già una vittoria. E, come te, sto attenta a non mangiarmi un elefante prima di muovermi. Uno yogurt greco con qualche fettina di frutta è il mio go-to, proprio come il tuo spuntino pre-allenamento.

Sul tema della motivazione, ti capisco quando dici che i calcolatori di calorie bruciate possono deprimere. Io mi sono data un regola: non guardo i numeri delle calorie bruciate, ma conto i minuti che dedico a me stessa. Ogni sessione, anche breve, è un regalo al mio corpo. E per premiarmi, invece del cioccolato (che comunque adoro!), mi concedo una tisana particolare o un bagnoschiuma nuovo quando raggiungo un obiettivo, tipo una settimana di pasti ben pianificati.

Tu come gestisci le giornate in cui il metabolismo sembra proprio non collaborare? E hai mai provato a portare con te qualche snack salvavita in borsa? Raccontami, sono curiosa di rubarti qualche idea!