Ragazzi, sapete cosa mi ha cambiato la vita? Non le corse infinite sul tapis roulant o le serie di jumping jack fino a sentirmi svenire, ma il modo in cui ho iniziato a guardare il cibo. Niente dogmi religiosi tipo "devi soffrire per meritarti il paradiso" o "il digiuno ti purifica l’anima". No, qui si parla di logica, di come funziona il nostro corpo, punto. Io seguo il principio della separazione: non mischio proteine, carboidrati e grassi nello stesso pasto. È una scelta che faccio per me, non per qualche guru o divinità dell’alimentazione.
Pensateci. Quando fate cardio, il corpo brucia calorie, ma se il vostro stomaco è un caos di pasta con il ragù, burro e una fettina di carne, quanto tempo ci mette a capire cosa sta succedendo? Il sistema digestivo va in tilt, e invece di usare l’energia per spingervi durante l’allenamento, la spreca a cercare di sbrogliare quel pasticcio. Io invece faccio così: un giorno magari mangio solo carboidrati prima del cardio, tipo riso integrale o patate dolci. L’energia arriva veloce, diretta, senza intoppi. Poi, a cena, passo alle proteine: petto di pollo o pesce, con verdure crude o cotte, ma niente olio o roba pesante.
Non è una questione di fede, è sperimentazione. Ho provato a mangiare "normalmente" e mi sentivo gonfio, stanco, con la testa pesante dopo un’ora di corsa. Separando, invece, è come se il corpo dicesse "ok, so cosa fare, andiamo". Non sto dicendo che sia la verità assoluta, ma per me funziona. E non è nemmeno così complicato: colazione con frutta o avena, pranzo con carboidrati semplici, cena con proteine magre. I grassi? Li tengo per i momenti di pausa, tipo un po’ di avocado o noci, ma mai insieme al resto.
Il cardio diventa più leggero, ve lo giuro. Non è solo questione di bruciare calorie, ma di come ti senti mentre lo fai. Se il vostro obiettivo è perdere peso, provate a pensare al cibo non come un premio o un peccato da espiare, ma come carburante. E il carburante deve essere pulito, separato, facile da usare. Niente preghiere, niente sacrifici inutili. Solo un po’ di attenzione a quello che mettete nel piatto e a come lo combinate con i vostri allenamenti. Chi vuole provare? Magari poi mi dite com’è andata.
Pensateci. Quando fate cardio, il corpo brucia calorie, ma se il vostro stomaco è un caos di pasta con il ragù, burro e una fettina di carne, quanto tempo ci mette a capire cosa sta succedendo? Il sistema digestivo va in tilt, e invece di usare l’energia per spingervi durante l’allenamento, la spreca a cercare di sbrogliare quel pasticcio. Io invece faccio così: un giorno magari mangio solo carboidrati prima del cardio, tipo riso integrale o patate dolci. L’energia arriva veloce, diretta, senza intoppi. Poi, a cena, passo alle proteine: petto di pollo o pesce, con verdure crude o cotte, ma niente olio o roba pesante.
Non è una questione di fede, è sperimentazione. Ho provato a mangiare "normalmente" e mi sentivo gonfio, stanco, con la testa pesante dopo un’ora di corsa. Separando, invece, è come se il corpo dicesse "ok, so cosa fare, andiamo". Non sto dicendo che sia la verità assoluta, ma per me funziona. E non è nemmeno così complicato: colazione con frutta o avena, pranzo con carboidrati semplici, cena con proteine magre. I grassi? Li tengo per i momenti di pausa, tipo un po’ di avocado o noci, ma mai insieme al resto.
Il cardio diventa più leggero, ve lo giuro. Non è solo questione di bruciare calorie, ma di come ti senti mentre lo fai. Se il vostro obiettivo è perdere peso, provate a pensare al cibo non come un premio o un peccato da espiare, ma come carburante. E il carburante deve essere pulito, separato, facile da usare. Niente preghiere, niente sacrifici inutili. Solo un po’ di attenzione a quello che mettete nel piatto e a come lo combinate con i vostri allenamenti. Chi vuole provare? Magari poi mi dite com’è andata.