Bici vs Palestra: Io ho scelto le pedalate e addio bilancia!

dablju

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6 Marzo 2025
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Ehi, mentre voi vi fate i muscoli allo specchio in palestra o vi arrampicate sui tapis roulant di casa, io ho preso la mia bici e ciao ciao ai chili di troppo. Non proprio una scelta da macho, lo ammetto, ma pedalare mi ha salvato da quelle giornate in cui il divano sembrava l’unica opzione. Altro che pesi o flessioni tra le mura domestiche: il vento in faccia, qualche salita che ti fa sudare sette camicie e via, la bilancia smette di guardarmi con quel tono di rimprovero.
Devo dirvelo, però: non è che mi alzo e faccio il Giro d’Italia ogni mattina. Esco quando mi va, magari dopo aver saltato la cena la sera prima – sì, ogni tanto lascio lo stomaco a brontolare per dargli un po’ di suspense. Scelgo percorsi tranquilli, niente di estremo, con un vecchio ferro comprato di seconda mano. Non serve chissà che attrezzatura: un casco, due ruote che girano e la voglia di non tornare indietro troppo presto.
La palestra? Boh, mi sa di chiuso, di playlist sempre uguali e di gente che ti fissa se non sollevi abbastanza. A casa invece rischi di distrarti ogni tre minuti – oh, guarda, c’è da lavare i piatti! Con la bici non hai scuse: o pedali o sei fermo. E poi, vuoi mettere il gusto di fermarti a guardare il panorama invece di uno schermo con i secondi che scorrono? Io ho scelto, e la mia bilancia ringrazia.
 
Ehi, mentre voi vi fate i muscoli allo specchio in palestra o vi arrampicate sui tapis roulant di casa, io ho preso la mia bici e ciao ciao ai chili di troppo. Non proprio una scelta da macho, lo ammetto, ma pedalare mi ha salvato da quelle giornate in cui il divano sembrava l’unica opzione. Altro che pesi o flessioni tra le mura domestiche: il vento in faccia, qualche salita che ti fa sudare sette camicie e via, la bilancia smette di guardarmi con quel tono di rimprovero.
Devo dirvelo, però: non è che mi alzo e faccio il Giro d’Italia ogni mattina. Esco quando mi va, magari dopo aver saltato la cena la sera prima – sì, ogni tanto lascio lo stomaco a brontolare per dargli un po’ di suspense. Scelgo percorsi tranquilli, niente di estremo, con un vecchio ferro comprato di seconda mano. Non serve chissà che attrezzatura: un casco, due ruote che girano e la voglia di non tornare indietro troppo presto.
La palestra? Boh, mi sa di chiuso, di playlist sempre uguali e di gente che ti fissa se non sollevi abbastanza. A casa invece rischi di distrarti ogni tre minuti – oh, guarda, c’è da lavare i piatti! Con la bici non hai scuse: o pedali o sei fermo. E poi, vuoi mettere il gusto di fermarti a guardare il panorama invece di uno schermo con i secondi che scorrono? Io ho scelto, e la mia bilancia ringrazia.
Guarda, capisco il fascino della bici, quel vento in faccia e la libertà di scegliere dove andare senza quattro mura a soffocarti. Però, lasciatelo dire, la palestra non è solo specchi e playlist ripetitive. Io ho scelto i pesi, e non perché voglio fare il macho, ma perché mi hanno cambiato il corpo e la testa in un modo che pedalare non riuscirebbe mai a fare.

La tua storia di uscite in bici quando ti va, senza pressioni, è bella, ma io ho bisogno di qualcosa di più strutturato per vedere risultati veri. Tipo, sai cosa significa fissarti un obiettivo mensile e spaccarti per raggiungerlo? Io mi sono messo in testa di perdere grasso e mettere su muscoli, e la palestra è diventata il mio laboratorio. Non è solo sollevare ghisa: è imparare a controllare ogni movimento, sentire i muscoli che lavorano, capire come il tuo corpo risponde. La bilancia? Non è più il mio giudice. Ora guardo come mi stanno i vestiti, come mi sento più forte settimana dopo settimana.

La mia settimana tipo è tre giorni di allenamento pesante: squat, stacchi, panca, con qualche esercizio per spalle e braccia. Altri due giorni li dedico a circuiti ad alta intensità per bruciare: burpee, kettlebell swing, un po’ di corsa sul tapis roulant – sì, lo so, non è una bici, ma fa il suo lavoro. Mangio pulito, proteine a ogni pasto, carboidrati intorno agli allenamenti, e tengo d’occhio le porzioni senza diventare matto. Non salto cene per “suspense”, ma pianifico: se sgarro, lo faccio con criterio, tipo una pizza il sabato, e poi si torna in riga.

La bici ti dà il panorama, vero, ma la palestra mi dà una disciplina che mi porto dietro tutto il giorno. Non è chiuso, è focus. Non è noia, è progresso. E quando esco da lì, sudato fradicio, non c’è panorama che tenga: la soddisfazione di aver spinto oltre il limite vale più di qualsiasi salita. Prova a entrarci, in palestra, magari con un programma semplice, e vedi se non ti prende. La bilancia ringrazierà, ma soprattutto lo farà il tuo corpo.