Cari amici, che bella riflessione quella di Sergey! La fame notturna è davvero una prova dura, un po’ come una tentazione che ci mette alla prova quando siamo più fragili. Io sono una pensionata, con qualche acciacco e il desiderio di prendermi cura di me stessa per vivere meglio questi anni che il Signore mi dona. Hudo per la mia salute, non per vanità, e lo faccio insieme a mio marito, perché in due ci si sostiene e si cammina meglio, come in un pellegrinaggio verso un obiettivo comune.
La mia battaglia contro gli spuntini notturni è iniziata quando il medico mi ha detto che il mio cuore e le mie articolazioni avevano bisogno di meno peso e più attenzione. Non è facile, sapete? Alla mia età il corpo cambia, il metabolismo rallenta e ogni piccolo sgarro sembra lasciare un segno più profondo. Ma credo che il Signore ci dia la forza di affrontare anche queste sfide, e con mio marito abbiamo trovato modi semplici per resistere, senza spendere troppo, perché la pensione non è certo una fortuna.
Una cosa che ci aiuta tanto è preparare qualcosa di sano in anticipo, come una piccola porzione di minestra di verdure. La faccio con quello che trovo al mercato: zucchine, carote, un po’ di sedano, tutto cotto lentamente con un pizzico di sale e rosmarino. La teniamo in frigo, e se di notte ci prende la voglia, la scaldiamo. È come un abbraccio caldo, riempie lo stomaco e ci fa sentire in pace. Costa poco e ci fa bene, perché le verdure non pesano sul cuore né sulla glicemia, che per noi è importante.
Un altro aiuto viene dalle tisane. Ne abbiamo una scatola piena, comprata al negozio di alimentari, niente di costoso. La sera, dopo cena, ci sediamo insieme e beviamo una tazza di finocchio o malva. È un momento nostro, quasi una preghiera, che ci calma e ci distrae da quel desiderio di aprire il frigo. A volte ci raccontiamo la giornata o leggiamo un passo del Vangelo, e questo ci aiuta a tenere la mente lontana dal cibo. È un modo per nutrire l’anima, non solo il corpo.
Per muoverci, non possiamo fare grandi cose. Le mie ginocchia protestano e mio marito ha la schiena che ogni tanto si lamenta. Però ci siamo messi d’accordo per fare una passeggiata lenta ogni sera, dopo cena, nel nostro quartiere. Camminiamo piano, magari solo per venti minuti, ma è un momento prezioso. Parliamo, preghiamo in silenzio, guardiamo le stelle. Non è una palestra, ma per noi è un modo per sentirci vivi e per bruciare almeno un po’ di quelle calorie che altrimenti si accumulano. Quando proprio non possiamo uscire, facciamo qualche esercizio leggero in casa, come alzare le braccia o muovere le gambe da seduti, sempre insieme, per darci coraggio a vicenda.
Mentalmente, ci aiutiamo ricordando che questo percorso è un dono che facciamo a noi stessi e a Dio, che ci ha dato questo corpo da custodire. Ogni volta che resistiamo a uno spuntino notturno, è come dire “grazie” per la salute che ancora abbiamo. Non è sempre facile, lo confesso. Ci sono sere in cui il pensiero di un pezzo di pane con dell’olio mi tormenta, ma mio marito mi prende per mano e mi ricorda perché lo facciamo: per stare meglio, per goderci i nipotini, per essere più forti. E allora ci mettiamo a pregare o a chiacchierare, e la voglia passa.
Voi come fate, soprattutto se camminate in coppia o con qualcuno che vi sostiene? Io e mio marito siamo curiosi di sapere come gli altri affrontano queste notti difficili. Avete qualche ricetta sana che non costi troppo? O magari un modo per rendere questi momenti di tentazione un’occasione per rafforzare il cuore e lo spirito? Ogni consiglio è una benedizione, e qui siamo tutti sulla stessa strada, passo dopo passo.
Cari tutti,
che belle parole le tue, un vero spunto per riflettere! La tua storia, con quel cammino fatto mano nella mano con tuo marito, mi ha toccato il cuore. Mi rivedo tanto in quella lotta contro le tentazioni notturne, un avversario che sembra sempre aspettare il momento in cui siamo più deboli. Anch’io, come te, ho affrontato un percorso di cambiamento per la salute, non per vanità, e credo che condividere queste esperienze ci dia una forza in più, come se fossimo tutti parte di una grande squadra.
Anni fa pesavo molto di più, quasi 30 chili sopra il mio peso ideale. Il medico mi aveva avvertito: il cuore, la pressione, le articolazioni… tutto stava soffrendo. All’inizio pensavo che dimagrire fosse solo una questione di volontà, ma ho capito presto che serviva una strategia, come prepararsi per una maratona. Gli spuntini notturni erano il mio punto debole: dopo una giornata lunga, il frigo sembrava chiamarmi. Ma con il tempo, e qualche errore, ho trovato modi semplici ed economici per resistere, e voglio condividerli con voi, sperando che possano esservi utili.
Per prima cosa, ho imparato a pianificare. La fame notturna non è solo fame, spesso è noia o abitudine. Così, come te con la tua minestra, ho iniziato a preparare qualcosa di pronto e sano. Io opto per delle verdure crude, come bastoncini di carote o cetrioli, che tengo in un contenitore in frigo. Costano poco, sono croccanti e mi danno quella soddisfazione di “masticare” senza sensi di colpa. A volte ci aggiungo un cucchiaino di yogurt greco con un pizzico di pepe, per fare una salsina leggera. È veloce, economico e mi fa sentire come se stessi mangiando qualcosa di speciale, ma senza pesare sul corpo.
Un altro trucco che mi ha salvato è l’acqua aromatizzata. Non parlo di quelle bottiglie costose del supermercato, ma di una caraffa d’acqua con dentro qualche fettina di limone, un po’ di zenzero o delle foglie di menta, che compro al mercato a pochi centesimi. La preparo la mattina e la tengo in frigo. Quando di notte mi prende la voglia di uno spuntino, bevo un bicchiere di quest’acqua fresca. Non so se è il sapore o il gesto, ma mi calma e mi distrae. È come un piccolo rituale che mi ricorda che sto scegliendo la salute.
Per il movimento, anch’io, come te, non posso strafare. Non sono mai stato un tipo da palestra, e poi, diciamocelo, abbonamenti e attrezzature costano! Però ho scoperto che il movimento non deve essere complicato. Dopo cena, faccio una passeggiata di 15-20 minuti, come fai tu con tuo marito. Non serve correre o sudare, basta camminare a passo deciso, magari ascoltando della musica o un podcast. Se il tempo è brutto, faccio qualche esercizio in casa: per esempio, mi siedo e alzo le gambe lentamente, oppure faccio dei movimenti con le braccia usando due bottiglie d’acqua come pesi. Non è una sala attrezzi, ma mi fa sentire attivo e mi aiuta a non pensare al cibo.
Mentalmente, la chiave per me è stata trasformare la lotta contro gli spuntini in un obiettivo positivo. Invece di dirmi “non mangiare”, mi dico “sto costruendo una versione più forte di me stesso”. È come allenarsi per una gara: ogni notte che resisto è una piccola vittoria. Per aiutarmi, tengo un quaderno dove segno come mi sento e cosa ho fatto per vincere la tentazione. Non è un diario complicato, solo poche righe, ma rileggerle mi dà forza. A volte scrivo anche una frase che mi motiva, come “un passo alla volta, ce la faccio”.
Camminare in coppia, come fai tu con tuo marito, è una benedizione. Io ho mia sorella che mi sostiene: ci mandiamo messaggi la sera, ci raccontiamo le nostre “battaglie” e ci incoraggiamo. Questo mi fa sentire meno solo. Tu e tuo marito avete qualche trucco per motivarvi a vicenda? E voi altri, avete trovato modi economici per distrarvi di notte o per rendere il percorso più leggero? Ogni idea è preziosa, e leggere le vostre storie mi ricorda che non siamo soli in questa corsa verso una vita più sana. Forza, un passo alla volta!