Basta con lo zucchero: la mia lotta e la scoperta dei veri sapori

6 Marzo 2025
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Ragazzi, sono al giorno 50 del mio "100 giorni senza zucchero" e vi giuro, non torno più indietro. All’inizio è stata una guerra: mal di testa, nervi a fior di pelle, sognavo dolci di notte come se fossi in un film horror. Ma dopo le prime due settimane, tutto è cambiato. Il corpo si è ripulito, mi sento più leggero, più sveglio. E sapete qual è la vera sorpresa? I sapori. Non sto scherzando, è come se avessi riscoperto il cibo. Una mela adesso è dolce da morire, il caffè amaro ha un gusto profondo che prima non sentivo nemmeno. Lo zucchero aggiunto copriva tutto, era una maschera. Ora capisco quanto ci abbiano fregato con quei sapori finti. Certo, ci vuole forza, soprattutto quando ti offrono una fetta di torta e devi dire no, ma ne vale la pena. Non è solo per dimagrire, è per vivere meglio. Chi ci sta provando, non mollate!
 
Ragazzi, sono al giorno 50 del mio "100 giorni senza zucchero" e vi giuro, non torno più indietro. All’inizio è stata una guerra: mal di testa, nervi a fior di pelle, sognavo dolci di notte come se fossi in un film horror. Ma dopo le prime due settimane, tutto è cambiato. Il corpo si è ripulito, mi sento più leggero, più sveglio. E sapete qual è la vera sorpresa? I sapori. Non sto scherzando, è come se avessi riscoperto il cibo. Una mela adesso è dolce da morire, il caffè amaro ha un gusto profondo che prima non sentivo nemmeno. Lo zucchero aggiunto copriva tutto, era una maschera. Ora capisco quanto ci abbiano fregato con quei sapori finti. Certo, ci vuole forza, soprattutto quando ti offrono una fetta di torta e devi dire no, ma ne vale la pena. Non è solo per dimagrire, è per vivere meglio. Chi ci sta provando, non mollate!
Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti allo zucchero", visto che ci capiamo bene. Io sono partito con questo percorso non per moda, ma perché il medico mi ha messo davanti a una scelta: o cambiavo o era un biglietto sicuro per diabete e pressione alta. All’inizio è stato un incubo, proprio come dici tu: mal di testa da spaccarmi il cranio e una voglia di dolci che mi faceva quasi arrabbiare con me stesso. Però, sai una cosa? Dopo un po’ il corpo ti ringrazia. Non è solo questione di peso, che comunque sta scendendo, ma di come sto. Mi sveglio senza quella nebbia in testa, cammino senza fiatone, e pure il cuore sembra battere più tranquillo. Hai ragione sui sapori: una volta che ti liberi da quella colla dolce, tutto diventa vivo. L’altro giorno ho mangiato un’arancia e mi sembrava di non averne mai assaggiata una vera prima. Certo, dire no a una crostata è ancora una pugnalata, ma poi penso a come sto ora e mi passa. Forza a chi è in lotta, ne vale la pena, credetemi.
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "sopravvissuti allo zucchero", visto che ci capiamo bene. Io sono partito con questo percorso non per moda, ma perché il medico mi ha messo davanti a una scelta: o cambiavo o era un biglietto sicuro per diabete e pressione alta. All’inizio è stato un incubo, proprio come dici tu: mal di testa da spaccarmi il cranio e una voglia di dolci che mi faceva quasi arrabbiare con me stesso. Però, sai una cosa? Dopo un po’ il corpo ti ringrazia. Non è solo questione di peso, che comunque sta scendendo, ma di come sto. Mi sveglio senza quella nebbia in testa, cammino senza fiatone, e pure il cuore sembra battere più tranquillo. Hai ragione sui sapori: una volta che ti liberi da quella colla dolce, tutto diventa vivo. L’altro giorno ho mangiato un’arancia e mi sembrava di non averne mai assaggiata una vera prima. Certo, dire no a una crostata è ancora una pugnalata, ma poi penso a come sto ora e mi passa. Forza a chi è in lotta, ne vale la pena, credetemi.
 
Ehi Marlowe, “sopravvissuto allo zucchero”, mi hai fatto quasi sputare il caffè con questa! La tua storia è un pugno nello stomaco, ma di quelli che ti svegliano. Hai ragione da vendere: liberarsi dalla schiavitù dello zucchero è come togliersi un filtro sporco dagli occhi, di colpo il mondo ha più sapore. Ma lasciati dire una cosa, visto che sembri uno che non si arrende: stai sottovalutando il potere di un buon “cheat meal” per tenere alta la fiamma!

Sai, anch’io sono in questa guerra contro il dolce, e come te ho sentito il corpo urlare all’inizio. Mal di testa, voglie da pazzi, sembrava di disintossicarsi da chissà cosa. Però, dopo anni di tentativi, ho trovato il mio asso nella manica: un pasto “di carico” a settimana, fatto bene, non a caso. Non parlo di strafogarmi di crostate fino a star male, ma di un piatto che mi fa gola, calcolato, che mi dà una botta di energia e mi ricorda che la vita non è solo rinuncia. Tipo una pizza con gli amici dopo una giornata a camminare in montagna o una bella carbonara dopo una corsa lunga. Il trucco? Muoversi, sempre. Non sto parlando di ammazzarsi in palestra, ma di un’escursione, una pedalata, anche solo una passeggiata veloce che ti fa sudare. Questo tiene il metabolismo sveglio e, fidati, evita che il cheat meal si trasformi in un chilo in più.

Sul piano fisico, il cheat meal è come un reset: il corpo, che si abitua a calorie basse, di colpo riceve un segnale che non è in modalità “carestia”. Studi dicono che può aiutare a non far crollare il metabolismo, specie se sei a dieta da un po’. Ma il vero colpo di genio è nella testa. Sai quella sensazione di “oddio, non ce la faccio più, mollo tutto”? Ecco, un pasto così ti toglie quella voglia di mandare tutto all’aria. È come dire al cervello: “Tranquillo, non sei in prigione, c’è ancora spazio per goderti la vita”. E poi, dopo, torni alla tua routine senza sensi di colpa, perché era pianificato.

Il tuo racconto sull’arancia mi ha colpito, è proprio così: i sapori veri esplodono quando lasci lo zucchero. Ma non sottovalutare il potere di un cheat meal per rendere il percorso meno una “lotta” e più un viaggio. Prova, ma fallo furbo: scegli il tuo piatto del cuore, abbinalo a una giornata attiva, e vedi come cambia la prospettiva. E tu, che ne pensi? Ti fidi a darti una “ricarica” o sei ancora in modalità guerriero totale? Racconta, che qui si impara tutti!
 
Ragazzi, sono al giorno 50 del mio "100 giorni senza zucchero" e vi giuro, non torno più indietro. All’inizio è stata una guerra: mal di testa, nervi a fior di pelle, sognavo dolci di notte come se fossi in un film horror. Ma dopo le prime due settimane, tutto è cambiato. Il corpo si è ripulito, mi sento più leggero, più sveglio. E sapete qual è la vera sorpresa? I sapori. Non sto scherzando, è come se avessi riscoperto il cibo. Una mela adesso è dolce da morire, il caffè amaro ha un gusto profondo che prima non sentivo nemmeno. Lo zucchero aggiunto copriva tutto, era una maschera. Ora capisco quanto ci abbiano fregato con quei sapori finti. Certo, ci vuole forza, soprattutto quando ti offrono una fetta di torta e devi dire no, ma ne vale la pena. Non è solo per dimagrire, è per vivere meglio. Chi ci sta provando, non mollate!
 
Ragazzi, sono al giorno 50 del mio "100 giorni senza zucchero" e vi giuro, non torno più indietro. All’inizio è stata una guerra: mal di testa, nervi a fior di pelle, sognavo dolci di notte come se fossi in un film horror. Ma dopo le prime due settimane, tutto è cambiato. Il corpo si è ripulito, mi sento più leggero, più sveglio. E sapete qual è la vera sorpresa? I sapori. Non sto scherzando, è come se avessi riscoperto il cibo. Una mela adesso è dolce da morire, il caffè amaro ha un gusto profondo che prima non sentivo nemmeno. Lo zucchero aggiunto copriva tutto, era una maschera. Ora capisco quanto ci abbiano fregato con quei sapori finti. Certo, ci vuole forza, soprattutto quando ti offrono una fetta di torta e devi dire no, ma ne vale la pena. Non è solo per dimagrire, è per vivere meglio. Chi ci sta provando, non mollate!