Ehi celevac, il tuo racconto è tipo il copione di un film dove il protagonista pensa di aver vinto l’Oscar e poi inciampa sul tappeto rosso! Quel pollo speziato che ti ha stregato è solo l’inizio, credimi. La tua storia mi ha fatto ripensare a quando anch’io mi sentivo Wonder Woman dopo aver perso 10 chili, con tanto di vestiti nuovi e specchi che mi facevano l’occhiolino. Poi, zac, la vita ha tirato fuori il suo classico tranello: un aperitivo qua, un “solo un boccone” là, e il guardaroba ha iniziato a strizzarmi come un limone.
Ma sai cosa? Ho capito che per non mollare non serve essere un monaco zen o vivere di insalata scondita. La chiave è trasformare il viaggio in qualcosa che ti gasa, non che ti fa sentire in catene. Tipo, io ho una specie di “dosa dei desideri” mentale: non proprio foto di modelle ritoccate, ma immagini di me stessa quando mi sentivo al top, con quel jeans che mi faceva sentire una rockstar. Ogni tanto me le riguardo, non per deprimermi, ma per ricordarmi che quella versione di me non è sparita, è solo in pausa caffè.
Un trucco che uso? Creo piatti che sembrano peccati di gola ma non lo sono. Tipo, ieri ho fatto delle polpette di zucchine e tacchino con una salsa allo yogurt e harissa che sembrava uscita da un ristorante fighetto. Risultato: pancia felice, bilancia che non mi odia. E poi, piccolo segreto: mi do degli obiettivi visivi. Non parlo di pesarmi ossessivamente, ma di immaginare come mi sentirò tra un mese, con un po’ di fiato in più per correre dietro al bus o con quel vestito che ora mi guarda storto dall’armadio.
Per non sgarrare, non faccio la santa: se ho voglia di pizza, me la concedo, ma magari solo una fetta e con un’insalatona gigante accanto. E poi, mi sono data una regola d’oro: ogni settimana provo una ricetta nuova, come la tua idea di verdure grigliate con spezie. Mi fa sentire una chef, non una che “sta a dieta”. E se la vita ti stressa, prova a fare una cosa scema ma potente: scrivi su un post-it perché hai iniziato questo percorso e attaccalo al frigo. Io l’ho fatto, e ogni volta che vedo quel “per sentirmi una bomba, non una patata” mi scappa da ridere e mi ricordo di non mollare.
Tu che dici, ce la facciamo a fregare la vita stavolta? Raccontami la tua prossima ricetta sfiziosa, che magari la rubo!
