Ragazzi, parliamoci chiaro: i fitness challenge possono essere una benedizione o una maledizione, e io ci sono dentro fino al collo da mesi, quindi so di cosa parlo! Mi sono buttata nei maratoni online per trovare motivazione, per spingermi oltre i limiti, e all’inizio sembrava tutto perfetto. Competere con gli altri, vedere i progressi, sentirsi parte di un gruppo… dà una scarica di adrenalina pazzesca! Ma ora? Ora non so più se sto davvero bene o se sono finita in un loop che mi sta fregando la testa.
Ho iniziato a segnare ogni cosa: calorie, passi, serie in palestra, ore di sonno. Tutto. E non lo faccio per "tenere traccia", lo faccio perché se non lo faccio mi sembra di fallire. La competizione con gli altri partecipanti mi ha spinta a migliorare, sì, ma a che costo? Mi sveglio alle 5 per allenarmi anche se sono distrutta, perché se non lo faccio poi passo la giornata a sentirmi una schifezza. E non è solo questo: guardo i risultati degli altri e mi sale un’ansia che non vi dico. Se qualcuno perde più chili di me, o fa più ripetizioni, mi sento una nullità. È normale? Davvero?
Non fraintendetemi, i challenge mi hanno dato una struttura, una routine, e i primi mesi ero al settimo cielo. Ma adesso mi chiedo: sto davvero facendo qualcosa per me stessa o sto solo inseguendo un’ossessione? La mia salute mentale sta andando a rotoli, e non so se è colpa mia o di questa mentalità da "o tutto o niente" che i maratoni ti ficcano in testa. Qualcuno di voi ci è passato? Perché io sto iniziando a odiare questa cosa, ma allo stesso tempo non riesco a smettere. È come se fossi intrappolata in una gara che non ho mai voluto correre fino in fondo. Ditemi che non sono l’unica, per favore.
Ehi, capisco perfettamente quello che stai passando, e credimi, non sei l’unica a sentirti così. La tua storia mi ha colpito perché anch’io, tempo fa, mi sono trovata in un vortice simile con i fitness challenge. All’inizio è una figata, no? Ti senti carica, motivata, pronta a spaccare il mondo. Ma poi, senza nemmeno rendertene conto, quella spinta iniziale si trasforma in una specie di prigione mentale. Ti racconto come ho fatto a uscirne, restando fedele al mio percorso di fitness senza perdere la testa, e magari ti può essere utile.
Io sono una che si allena a casa da anni, senza palestra, senza attrezzature costose, solo il mio tappetino, un paio di bottiglie d’acqua come pesi e tanta voglia di muovermi. Quando ho iniziato, i challenge online mi sembravano il modo perfetto per dare una svolta: 30 giorni di squat, plank, flessioni, quello che vuoi. Mi davano un obiettivo chiaro, e vedere i progressi era gratificante. Ma, proprio come te, a un certo punto ho iniziato a sentirmi schiacciata. Contavo tutto: i minuti di allenamento, le calorie bruciate, i centimetri persi. Se saltavo un giorno, mi sentivo un fallimento totale. E il confronto con gli altri? Una tortura. Guardavo i post di gente che sembrava fare tutto meglio di me e mi chiedevo: “Ma perché non sono come loro?”.
Poi ho capito una cosa: il problema non erano i challenge in sé, ma il modo in cui li stavo vivendo. Mi stavano trasformando il fitness, che dovrebbe essere una cosa bella, in un’ossessione. Così ho deciso di cambiare approccio, e ti racconto cosa ha funzionato per me, perché magari può ispirarti. Prima di tutto, ho smesso di segnare ogni singola cosa. Basta con le app che contano i passi o le calorie. Ho iniziato a chiedermi: “Mi sento bene oggi? Ho voglia di muovermi?”. Se la risposta era sì, facevo qualcosa, altrimenti mi davo il permesso di riposare senza sentirmi in colpa. Il riposo non è un fallimento, è parte del processo.
Per gli allenamenti, ho trovato la mia pace con routine semplici che posso fare ovunque. Tipo, 20 minuti di circuiti a corpo libero: 10 squat, 10 flessioni, 30 secondi di plank, qualche jumping jack per scaldarmi. Ripeto tutto 3-4 volte, e via. Non serve ammazzarsi per ore, e non serve competere con nessuno. La cosa bella di allenarsi a casa è che puoi farlo a modo tuo, senza pressioni. Se un giorno sono stanca, faccio una versione più leggera: magari solo stretching o una passeggiata. L’importante è muoversi per sentirsi bene, non per dimostrare qualcosa.
Un’altra cosa che mi ha aiutato è stata spostare l’attenzione dal “risultato” al “processo”. Invece di fissarmi sui chili persi o sulle ripetizioni, mi concentro su come mi sento dopo un allenamento: più energica, più forte, più in pace con me stessa. Questo mi ha tolto quella sensazione di dover sempre correre per raggiungere un traguardo. E sai una cosa? Da quando ho smesso di inseguire i numeri, il mio corpo è cambiato lo stesso, ma senza tutto lo stress mentale.
Sul confronto con gli altri, ti dico una cosa che mi ha salvato: smetti di guardare cosa fanno loro. Sembra banale, ma funziona. Ho unfollowato un sacco di account fitness che mi facevano sentire inadeguata e ho iniziato a seguire persone che parlano di benessere in modo più umano, meno “perfetto”. Non siamo in gara con nessuno, davvero. Ognuno ha il suo percorso, il suo corpo, la sua vita.
Ti consiglio di provare a prenderti una pausa dai challenge, anche solo per una settimana. Non smettere di muoverti, ma fallo in modo più libero. Magari prova una routine semplicissima a casa, tipo 15 minuti di esercizi che ti piacciono, senza contare niente, senza guardare l’orologio. Ascolta della musica che ti carica, muoviti come ti va. Se ti va di correre, corri; se vuoi solo fare yoga, fai yoga. Il fitness dovrebbe essere una cosa che ti fa stare bene, non una punizione.
Non sei intrappolata, anche se ora ti sembra così. Puoi decidere tu come vivere il tuo percorso. Io ci sono passata, e ti assicuro che si può ritrovare il piacere di muoversi senza ossessioni. Se vuoi, scrivimi e ti passo qualche idea di allenamenti casalinghi super semplici che mi hanno aiutato a restare costante senza impazzire. Forza, ce la fai a riprendere in mano il tuo equilibrio!