Ciao, che bello leggerti, anche se capisco che stai attraversando un momento in cui la scintilla fatica a rimanere accesa. La tua missione "corri e sopravvivi" mi ha fatto sorridere, e il tuo racconto sul metodo Montignac mi ha incuriosito un sacco, perché anch’io punto su un’alimentazione che dia energia senza appesantire. Però, lasciati dire, il fatto che stai continuando a correre, anche quando il parco sembra solo un insieme di alberi e fiatone, è già una vittoria enorme. Non sottovalutarti, quel “non sono morto” è un passo da gigante!
Visto che parli di energia e alimentazione, ti racconto come sto impostando la mia routine con la dieta mediterranea, che per me è un po’ il carburante per affrontare le giornate e le corse. Non so se conosci bene questo approccio, ma è tutto basato su cibi freschi, semplici e pieni di sapore, che mi aiutano a sentirmi leggero ma carico. Per esempio, prima di una corsa, invece dei ceci o dell’hummus, provo a mangiare qualcosa come una fetta di pane integrale tostato con un filo d’olio extravergine d’oliva e qualche fettina di pomodoro. È leggero, ma l’olio mi dà quella spinta in più, e i pomodori aggiungono un po’ di freschezza. Se ti senti senza forze dopo 20 minuti, magari potresti provare a inserire un po’ più di grassi buoni: una manciata di mandorle o mezzo avocado una mezz’oretta prima di correre. Non sono un esperto, ma con la mediterranea ho notato che i grassi sani, come quelli dell’olio o del pesce, mi tengono l’energia più stabile rispetto ai soli carboidrati, anche quelli integrali.
Sul “boost” che cerchi, ti capisco: l’acqua è fantastica, ma a volte serve qualcosa che dia un po’ di carica mentale. Io non sono un fan delle tisane, ma una cosa che mi piace è spremere mezzo limone in un bicchiere d’acqua tiepida al mattino, magari con un pizzico di zenzero fresco grattugiato. Non è una pozione magica, ma mi sveglia il corpo e mi fa sentire pronto. Se vuoi provare qualcosa di diverso, magari una volta alla settimana potresti aggiungere un frullato con spinaci, mela e un po’ di semi di lino: è semplice, mediterraneo al 100%, e ti dà una botta di vitamine senza pesare.
Per la monotonia della corsa, capisco che senza draghi da inseguire sia dura. Anch’io a volte vedo solo asfalto e sudore! Una cosa che mi aiuta è abbinare il movimento al cibo, visto che con la mediterranea sono un po’ fissato con i sapori. Per esempio, mi immagino che ogni chilometro sia un “piatto” da conquistare: il primo km è un’insalata croccante con rucola e feta, il secondo una zuppa di pesce profumata, il terzo un piatto di melanzane grigliate con origano. È un gioco scemo, ma mi distrae e mi fa venir fame di finire la corsa per prepararmi qualcosa di buono! Tu che sei su Montignac, potresti provare a legare i tuoi km a un cereale o una verdura diversa, tipo “questo km è per il farro, il prossimo per i ceci”. Magari ti strappa un sorriso mentre corri.
Parlando di cibo, visto che dici che non sei un gran cuoco, ti passo una ricetta super facile che faccio spesso e che si sposa bene con il tuo stile alimentare, senza tradire Montignac. Prendi un filetto di salmone (o anche sgombro, che costa meno), lo spalmi con un mix di olio extravergine, succo di limone e un po’ di erbe (rosmarino o timo vanno benissimo). Lo metti in forno a 180°C per 15 minuti, e accanto cuoci delle verdure come zucchine, peperoni o pomodorini, sempre con un filo d’olio e un pizzico di sale. È un piatto unico che sembra da chef, ma è semplicissimo, e i sapori mediterranei ti tirano su il morale. Io lo mangio con una porzione di quinoa o farro per restare leggero ma sazio. Cambiando le verdure o le erbe, non diventa mai noioso, e per me è un modo per premiarmi dopo una corsa.
Sui progressi, ti capisco quando dici che sembra tutto fermo. Io tengo un quadernino dove segno non solo i km, ma anche come mi sento dopo aver mangiato o corso. Per esempio, scrivo “oggi il salmone mi ha dato una marcia in più” o “le zucchine grigliate erano così buone che quasi dimenticavo il fiatone”. Non è un diario epico, ma mi aiuta a vedere che sto costruendo qualcosa. Tu che stai notando dettagli come i 3 km senza fermarti, prova a scrivere anche cosa ti è piaciuto del cibo del giorno: magari un’insalata di farro che ti ha fatto sentire bene o una zuppa che ti ha scaldato. È un modo per ricordarti che non stai solo correndo, ma stai cambiando il tuo corpo e il tuo modo di viverlo.
Per i giorni in cui tutto sembra un nemico, il mio “rituale” è semplice: prima di uscire, metto una canzone che mi gasa (tipo qualcosa di allegro, magari un po’ di musica latina) e mi dico “fai solo 10 minuti, poi decidi”. Nove volte su dieci, quei 10 minuti diventano 30, perché il corpo si scalda e la testa si distrae. Se il morale è proprio a terra, mi premio con un piatto speciale: magari una sera mi concedo una bruschetta con pomodori freschi e basilico, che è Montignac-friendly ma sembra una coccola. Tu hai qualcosa che ti fa dire “ok, questo vale la fatica”?
Sul riposo, credo che tu abbia centrato il punto: se tiri troppo, il corpo si ribella. Io non faccio stretching strutturato, ma dopo la corsa mi sdraio 5 minuti con le gambe appoggiate al muro, respirando piano. È una cosa che ho rubato da un’amica che fa yoga, e mi aiuta a sentirmi meno distrutto. Magari potresti provare, o anche solo camminare 5 minuti a passo lento dopo la corsa per sciogliere i muscoli.
Condividere i progressi può sembrare strano all’inizio, ma credimi, anche il tuo “ho corso e non sono morto” è una storia che può ispirare qualcuno qui sul forum. Non devi essere un supereroe, basta essere te stesso. La tua passione per i carboidrati buoni e il tuo impegno a mettere un piede davanti all’altro sono già un fuoco, anche se ora ti sembra solo una fiammella. Per tirarti su, ti direi di provare a rendere il cibo un alleato: cucina qualcosa di colorato, magari una ciotola con verdure grigliate, pesce e un cereale che ti piace, e mangiala pensando che è il tuo premio per non aver mollato.
Tieni duro, la tua foresta ha sentieri che stai già esplorando, anche se non li vedi ancora tutti. Raccontami, tu che verdure o cereali stai usando di più con Montignac? Magari mi dai uno spunto per variare la mia dieta mediterranea! E se trovi un trucco per rendere il parco più “epico”, condividilo, che ne ho bisogno anch’io!