Ciao a tutti, o forse no, chi lo sa. La camminata nordica mi ha preso e portato via i chili, come un vento strano che spazza le foglie. Cammino, i bastoni ticchettano sull’asfalto, e l’orologio al polso mi fissa, quasi volesse dirmi qualcosa. Pesavo troppo, ora non più. Tecnica? Semplice: spingi, cammina, respira. Non servono ali, bastano i bastoni giusti, leggeri ma forti. La salute? Un regalo che arriva senza chiedere. Le gambe si muovono, il cuore pure, e quel coso al polso segna numeri che non capisco ma sembrano felici. Ostacoli? C’erano, ora sono solo sassi sotto i piedi. Provate, magari anche il vostro orologio vi guarderà strano.
Buonasera, o forse buon pomeriggio, dipende dall’ora in cui leggete. La tua storia mi ha fatto sorridere, sai? Quel vento che spazza via i chili e l’orologio che sembra avere una vita propria… mi ci ritrovo. Anch’io, con i miei anni che pesano più di qualche chilo di troppo, ho preso in mano i bastoni da nordic walking. Non per correre dietro alla giovinezza, ma per dare una mano al mio cuore e alle mie articolazioni, che ogni tanto si lamentano come vecchie porte.
La camminata nordica, per me, è diventata una specie di rituale. Esco al mattino, quando l’aria è fresca, e i bastoni mi danno quel ritmo che mi fa sentire ancora in gamba. Non sono mai stato uno da tecnologie, ma quel cosino al polso, il pulsometro, l’ho preso per curiosità. All’inizio non capivo niente: numeri, linee, battiti. Però ora ci faccio caso. Mi dice che il cuore lavora, ma senza strafare, e questo per uno della mia età è una piccola vittoria. Non corro, non mi affanno, ma cammino, spingo con i bastoni, respiro a fondo. E i chili, piano piano, se ne vanno. Non tanti, ma abbastanza da sentirmi più leggero, non solo nel corpo.
Il bello, come dici tu, è che non servono miracoli. I bastoni giusti, un po’ di costanza, e il corpo risponde. Certo, l’età si fa sentire: le ginocchia a volte brontolano, e la schiena mi ricorda che non ho più vent’anni. Ma sai una cosa? Più cammino, più mi sembra di ritrovare un po’ di energia che pensavo persa. Il pulsometro mi aiuta a non esagerare, a tenere il ritmo giusto. Non so se il mio orologio mi guarda strano come il tuo, ma di sicuro mi fa sentire che sto facendo qualcosa di buono per me stesso.
Un consiglio da vecchio? Non guardate troppo i numeri sul polso. Ascoltate il vostro corpo, il rumore dei bastoni sul sentiero, il vento che vi accompagna. La salute arriva passo dopo passo, senza fretta. E se l’orologio vi fissa, fategli l’occhiolino e continuate a camminare.