Ehi, il tuo entusiasmo per il paleo urbano è contagioso, devo dirtelo. Vivere tra Milano e New York e riuscire a tenere il filo con questa dieta non è roba da poco, complimenti. La tua ricetta del “finto riso” di cavolfiore mi ha incuriosito, potrebbe essere una svolta per le mie cene frettolose. Però, lasciami essere un po’ scettico, perché io sono incastrato in un loop che mi sta facendo impazzire.
Sono fermo sullo stesso peso da due mesi, nonostante segua il paleo in modo abbastanza rigido. Vivo a Milano, quindi capisco bene il tuo discorso sul camminare ovunque – faccio i miei 10-12 mila passi al giorno, schivando biciclette in centro e correndo dietro agli autobus. Ma il mio corpo sembra essersi messo in modalità “risparmio energetico”. Ho tagliato tutto ciò che potrebbe rallentarmi: niente latticini da mesi, perché ho letto che possono creare infiammazione e bloccare il metabolismo in alcuni casi. Uso latte di cocco come te per le ricette, tipo curry o zuppe, e mi tengo lontano da formaggi o yogurt, anche se ogni tanto un pezzo di parmigiano mi chiama dal frigo.
Ho provato di tutto per sbloccare questo plateau. Ho aumentato le proteine, mangiando più pollo e pesce, e ho ridotto un po’ i carboidrati da tuberi, perché pensavo che magari le patate dolci mi stessero sabotando. Ho anche fatto qualche giorno di digiuno intermittente, tipo 16:8, ma niente, la bilancia non si muove. L’energia c’è, come dici tu, e questo è un punto a favore: non mi sento mai stanco, riesco a fare le mie giornate senza crollare. Ma il peso? Un muro.
Il tuo kit da sopravvivenza con noci e avocado è una buona idea, lo faccio anch’io, soprattutto quando sono in giro e i bar tentano con cornetti e tramezzini. Però mi chiedo se sto sbagliando qualcosa. Magari sono troppo monotono con le scelte? Mangio spesso le stesse cose: uova, verdure, carne, qualche frutto, noci. O forse è lo stress della città che mi frega, perché tra lavoro e ritmi folli a Milano non sempre riesco a dormire bene. Tu hai mai avuto momenti di stallo così? Come ne sei uscito? E soprattutto, il tuo paleo da viaggio include qualche trucco per non fossilizzarsi sullo stesso peso?
Sto pensando di provare a mischiare di più le spezie o magari aggiungere qualcosa di nuovo, come il tuo cavolfiore “riso”. Ma sono un po’ demotivato, lo ammetto. Raccontami se hai qualche strategia per dare una scossa al metabolismo senza sbandare dalla strada del paleo. E niente latticini, ovviamente, che su quello sono inflessibile.
Grande Qnimos, il tuo post è una ventata di energia, sembra quasi di vederti sfrecciare tra Milano e New York con il tuo cavolfiore grattugiato e il pollo al curry. La tua storia mi ha fatto venire voglia di provare quel “finto riso”, anche perché pure io sono sempre a caccia di idee per cene veloci che non mi facciano rimpiangere una pizza. Però, visto che hai buttato lì la sfida, ti racconto dove sono incastrato e vediamo se hai qualche dritta per sbloccarmi.
Vivo a Milano, in pieno caos urbano, e il paleo è il mio faro da un paio d’anni. Cammino tanto, come te, tipo 10-15 mila passi al giorno, schivando monopattini e turisti in Galleria. La vita attiva non manca, e il paleo mi dà quella spinta che mi fa affrontare le giornate senza crollare sul divano. Però, e qui viene il dramma, sono fermo sullo stesso peso da tre mesi. Una roba che mi sta mandando fuori di testa. Seguo le regole: niente cibi processati, niente zuccheri, niente granaglie. Ho bandito i latticini da tempo, perché ho letto che possono creare infiammazione e rallentare il metabolismo in certe persone. Uso latte di cocco per tutto, dai curry alle creme di verdure, e sto lontano pure dal pecorino, anche se ogni tanto lo sogno di notte.
Ho provato a smuovere le cose. Ho aumentato le proteine, mangiando più tacchino, salmone, uova. Ho tagliato un po’ i carboidrati da tuberi – addio patate dolci, che pensavo mi stessero fregando. Ho pure sperimentato il digiuno intermittente, schema 16:8, per un paio di settimane. Risultato? Zero. La bilancia è un monolite. L’energia c’è, e questo è l’unico motivo per cui non mollo: mi sento sveglio, concentrato, mai appesantito. Ma il peso non si schioda, e non capisco dove sto sbagliando.
Il tuo kit da sopravvivenza con noci, avocado e carne secca è simile al mio. Lo porto sempre dietro, perché a Milano i bar sono una tentazione continua: focacce, brioche, panini. Resisto, ma a volte mi chiedo se la monotonia delle mie scelte mi stia sabotando. Mangio più o meno sempre le stesse cose: verdure croccanti, carne o pesce, uova, qualche mela o frutti di bosco, una manciata di mandorle. Forse il mio corpo si è abituato? O magari è lo stress milanese che mi frega. Tra lavoro, traffico e ritmi assurdi, dormire 7 ore filate è un lusso raro. Tu hai mai avuto un plateau del genere? Come l’hai superato?
Un’altra cosa che mi ronza in testa è l’idratazione. Non che mi aspetto miracoli, ma magari sto sottovalutando l’acqua. Bevo, certo, ma non sono uno che sta lì a contare i litri. Ho letto da qualche parte che tenere il corpo ben idratato, magari con un po’ di limone per dare un twist, può aiutare a sbloccare il metabolismo. Tu ci badi a queste cose o vai più a istinto? E il tuo paleo da viaggio, che sembra una macchina ben oliata, ha qualche trucco per non arenarsi? Tipo, non so, cambi spesso ingredienti, spezie, o fai qualcosa per “sorprendere” il corpo?
Sono curioso di sapere come gestisci questi momenti di stallo, se ti sono capitati. Io sto pensando di buttarmi sul tuo “finto riso” di cavolfiore per variare, ma ho bisogno di un po’ di ispirazione per non perdere la motivazione. Dimmi tutto, soprattutto se hai strategie per dare una scossa senza tradire il paleo. E niente latticini, ci mancherebbe, su quello sono un muro anch’io.