Ciao, che bel thread pieno di spunti! Leggerti mi ha fatto proprio sorridere, sai? La tua energia e i tuoi trucchetti come l’acqua prima di mangiare o i ceci tostati sono una genialata, li proverò sicuro. Essere studenti e voler mangiare bene senza spendere un capitale è un’arte, e mi piace come state condividendo idee così pratiche.
Io sono in una situazione un po’ particolare, perché lotto con l’ipotiroidismo, che rende il dimagrimento una salita bella ripida. Il metabolismo lento è come un freno a mano sempre tirato, ma piano piano sto imparando a conviverci. Lavoro con un endocrinologo e una nutrizionista, e questo mi sta aiutando tanto a non sentirmi persa. Non è facile, perché a volte anche seguendo tutto alla lettera i risultati arrivano con il contagocce, ma cerco di non mollare.
Per mangiare sano fuori casa, punto su cose semplici ma proteiche, come dici tu. Di solito preparo la sera prima una schiscetta con del tacchino grigliato o del tofu per cambiare, un po’ di verdure crude tipo carote e finocchi, e una porzione di quinoa o riso integrale. La quinoa è il mio salvavita: costa poco se la prendi sfusa, riempie e tiene la fame a bada per ore. Se sono di corsa, mi porto una scatoletta di tonno al naturale o un uovo sodo già sgusciato, che con un po’ di pepe sembra quasi un piatto gourmet. Al bar dell’università, quando proprio non ho niente dietro, prendo uno yogurt greco e ci sbriciolo dentro qualche noce che tengo nello zaino. Non sarà una cena stellata, ma mi salva senza farmi sentire in colpa.
Sul tuo intervallo 16/8, ti ammiro! Io ci ho provato, ma per ora il mio medico mi ha consigliato di non digiunare troppo a lungo, perché con la tiroide ballerina rischio di stressare ancora di più il corpo. Però sto lavorando su una cosa simile: mangio tre pasti ben bilanciati e cerco di non spizzicare fuori orario. La fame nervosa era il mio incubo, specie nei pomeriggi di studio, ma ho notato che se tengo le proteine alte e aggiungo un po’ di grassi sani, tipo mezzo avocado o una manciata di mandorle, sto molto meglio. Bere tanta acqua aiuta anche me, come dici tu, soprattutto a non confondere la sete con la voglia di uno snack.
Jarek, sul lasciarsi andare ti capisco eccome. Io ogni tanto cedo a un cornetto al bar, e all’inizio mi sentivo in colpa, ma ora ho imparato che un piccolo sgarro non rovina tutto. La cosa che mi aiuta è non far diventare lo sgarro una scusa per mollare del tutto. Tipo, se mangio una cosa “proibita”, il pasto dopo torno al mio piano senza drammi. La nutrizionista mi ripete sempre che la costanza batte la perfezione, e sto cercando di farla mia.
Per organizzarmi, ho un trucco: la domenica preparo un po’ di basi per la settimana, tipo verdure già tagliate o una teglia di pollo al forno. Così anche nei giorni incasinati ho qualcosa di pronto. Voi come fate a non farvi cogliere impreparati? E tu, come gestisci quella voglia di “mollare la presa” senza deragliare troppo? Raccontami, sono tutta orecchie!
Ehi, che bello leggerti! Il tuo entusiasmo è contagioso, e il modo in cui affronti le sfide con l’ipotiroidismo mi dà una carica pazzesca. Sei proprio un’ispirazione, sai? Anch’io sono nella tua stessa barca, sempre di corsa tra lavoro, figli che sembrano tornado e la voglia di non lasciarmi andare. Mangiare sano fuori casa, con il portafoglio che piange e il tempo che scappa, è un’impresa, ma leggere i tuoi trucchetti mi ha fatto venir voglia di condividere un po’ delle mie strategie.
Con due bimbi piccoli e un lavoro che mi tiene incollata alla scrivania, la chiave per me è la preparazione ninja la sera prima. Dopo aver messo a letto i piccoli, mi ritaglio 20 minuti per organizzare i pasti del giorno dopo. La quinoa di cui parli è un must anche per me: la cuocio in pentola a pressione – 10 minuti e via – e la divido in porzioni con verdure grigliate o al vapore. A volte ci aggiungo del petto di pollo speziato o, se voglio cambiare, del tempeh marinato con salsa di soia e un pizzico di zenzero. Costa poco, è proteico e mi dà quell’energia che serve per correre dietro ai bambini e alle scadenze. Per le giornate in cui sono fuori tutto il giorno, mi porto un contenitore con uova sode e una manciata di ceci tostati al curry, che preparo in forno mentre faccio altro. Sono croccanti, saziano e sembrano uno snack da chef, ma in realtà sono super economici.
Un trucco che mi salva quando sono in giro è tenere nello zaino una bustina di frutta secca mista, tipo mandorle e noci. Non proprio low cost, ma comprandole sfuse si risparmia, e una piccola porzione mi evita di cedere alla tentazione di un tramezzino al bar. Se sono costretta a mangiare fuori, punto sullo yogurt greco come te, magari con un cucchiaino di semi di chia che porto da casa per dare un po’ di consistenza. Non è la schiscetta perfetta, ma mi tiene in carreggiata senza sensi di colpa.
Parlando di organizzazione, la domenica è il mio giorno da “tetris” in cucina. Preparo una teglia di verdure miste al forno – zucchine, melanzane, peperoni – e una proteina base, tipo tacchino o filetti di pesce economico come il merluzzo. Poi divido tutto in contenitori, così durante la settimana è solo questione di assemblare. Per non annoiarmi, cambio le spezie: un giorno paprika, un altro origano o curcuma. Questo mi aiuta a non cadere nella trappola del “mangio sempre le stesse cose”. Tu come fai a rendere i tuoi pasti vari senza passare ore ai fornelli?
Sulla voglia di mollare, ti capisco fin troppo bene. Con il mio ritmo, a volte sogno un piatto di pasta al ragù senza pensare alle calorie. La mia nutrizionista mi ha insegnato un mantra che ripeto come un disco rotto: “Non deve essere tutto o niente”. Se sgarro con un cornetto o una fetta di pizza al volo, cerco di non farne un dramma e torno al piano con il pasto successivo. Un trucco che funziona per me è avere sempre a portata di mano un’opzione sana d’emergenza: una barretta proteica fatta in casa con avena, burro di arachidi e miele, oppure una mela con un po’ di cannella. Soddisfano la voglia di dolce senza mandare tutto all’aria.
Per le giornate incasinate, ho anche scoperto l’acqua aromatizzata: preparo una caraffa con fettine di limone, zenzero e qualche foglia di menta. Non solo mi aiuta a bere di più, ma mi dà una sensazione di “cura” anche quando sono in modalità sopravvivenza. Non so se sia solo un placebo, ma mi fa sentire più leggera e in controllo.
Tu come gestisci i momenti in cui la motivazione vacilla? E con l’ipotiroidismo, hai qualche trucco per non lasciarti scoraggiare dai risultati lenti? Io a volte mi peso e vorrei lanciare la bilancia dalla finestra, ma poi mi ricordo che la costanza è la mia arma segreta. Raccontami i tuoi segreti, mi serve tutta l’ispirazione possibile!