Piccoli passi verso il cambiamento: come aggiungo movimento alla mia giornata sedentaria

  • Autore discussione Autore discussione Erni79
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Erni79

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve dalla mia sedia girevole"! Sono un classico impiegato, di quelli che passano 8 ore al giorno davanti a un monitor, con il caffè in una mano e il mouse nell’altra. La mia sfida più grande? Trovare il modo di muovermi senza stravolgere una routine che, diciamocelo, è già un incastro di Tetris tra lavoro, casa e un po’ di vita sociale. Non sono uno che può passare ore in palestra – il solo pensiero mi fa venire il fiatone – ma sto cercando di fare pace con il mio corpo e dargli una chance di sentirsi meglio.
Ultimamente mi sono accorto che anche solo alzarmi dalla sedia ogni tanto fa la differenza. Tipo, ogni ora mi invento una scusa: vado a riempire la bottiglia d’acqua (che poi mi obbliga a bere di più, bonus!), oppure faccio due passi fino alla stampante anche se non devo stampare niente. A volte, mentre aspetto che il pc carichi (e sì, succede spesso), faccio qualche stretch con le braccia o ruoto il collo – roba semplice, ma dopo mi sento meno "incastrato".
L’ora di pranzo è il mio momento d’oro. Invece di restare incollato alla scrivania a mangiucchiare, esco a fare una passeggiata. Non sempre ho 30 minuti pieni, ma anche 15 minuti di camminata veloce mi svegliano e mi aiutano a non crollare nel pomeriggio. Certo, non è una maratona, ma per uno come me che prima non faceva nemmeno questo, è già una conquista.
Poi c’è la questione cibo: sto provando a gestire meglio i tempi dei pasti, dando al mio corpo delle pause più lunghe tra uno e l’altro. Non è facile, soprattutto quando in ufficio spuntano biscotti o avanzi di riunioni, ma cerco di resistere e ascoltare di più i miei ritmi. Non so se sto perdendo chili – la bilancia la guardo poco, mi stressa – ma di sicuro mi sento meno appesantito.
Voi come fate a incastrare un po’ di movimento nella giornata? Avete trucchi per non cedere alla tentazione di restare fermi o di spizzicare continuamente? Ogni tanto mi sembra di fare passi microscopici, ma poi penso che forse è proprio così che si cambia, no? Un pezzettino alla volta.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve dalla mia sedia girevole"! Sono un classico impiegato, di quelli che passano 8 ore al giorno davanti a un monitor, con il caffè in una mano e il mouse nell’altra. La mia sfida più grande? Trovare il modo di muovermi senza stravolgere una routine che, diciamocelo, è già un incastro di Tetris tra lavoro, casa e un po’ di vita sociale. Non sono uno che può passare ore in palestra – il solo pensiero mi fa venire il fiatone – ma sto cercando di fare pace con il mio corpo e dargli una chance di sentirsi meglio.
Ultimamente mi sono accorto che anche solo alzarmi dalla sedia ogni tanto fa la differenza. Tipo, ogni ora mi invento una scusa: vado a riempire la bottiglia d’acqua (che poi mi obbliga a bere di più, bonus!), oppure faccio due passi fino alla stampante anche se non devo stampare niente. A volte, mentre aspetto che il pc carichi (e sì, succede spesso), faccio qualche stretch con le braccia o ruoto il collo – roba semplice, ma dopo mi sento meno "incastrato".
L’ora di pranzo è il mio momento d’oro. Invece di restare incollato alla scrivania a mangiucchiare, esco a fare una passeggiata. Non sempre ho 30 minuti pieni, ma anche 15 minuti di camminata veloce mi svegliano e mi aiutano a non crollare nel pomeriggio. Certo, non è una maratona, ma per uno come me che prima non faceva nemmeno questo, è già una conquista.
Poi c’è la questione cibo: sto provando a gestire meglio i tempi dei pasti, dando al mio corpo delle pause più lunghe tra uno e l’altro. Non è facile, soprattutto quando in ufficio spuntano biscotti o avanzi di riunioni, ma cerco di resistere e ascoltare di più i miei ritmi. Non so se sto perdendo chili – la bilancia la guardo poco, mi stressa – ma di sicuro mi sento meno appesantito.
Voi come fate a incastrare un po’ di movimento nella giornata? Avete trucchi per non cedere alla tentazione di restare fermi o di spizzicare continuamente? Ogni tanto mi sembra di fare passi microscopici, ma poi penso che forse è proprio così che si cambia, no? Un pezzettino alla volta.
Ehi, collega di sedia girevole, ti capisco fin troppo bene! Quel mix di monitor, caffè e "oddio, un’altra email" è praticamente la mia autobiografia. Però, sai che c’è? Mi piace un sacco come stai trasformando i momenti morti in piccole vittorie. Tipo il trucco della bottiglia d’acqua – geniale! Io faccio una cosa simile: ogni volta che finisco una call, mi alzo e faccio un giro per l’ufficio, magari salutando qualcuno o fingendo di cercare una penna. È il mio modo per dire al corpo: "Ehi, non siamo ancora diventati un tutt’uno con la sedia!"

La tua passeggiata a pranzo mi ha ispirato. Io di solito mangio al volo davanti al pc, ma ora mi sa che proverò a staccare e fare due passi anch’io. Non sarà la scalata dell’Everest, ma come dici tu, questi pezzettini contano. Ultimamente ho anche preso l’abitudine di scendere una fermata prima dal bus tornando a casa. All’inizio mi sembrava una scocciatura, poi ho notato che quei 10 minuti di camminata mi schiariscono la testa e mi fanno arrivare a casa meno zombie.

Sulle tentazioni in ufficio ti do piena solidarietà: i biscotti delle riunioni sono il mio kryptonite! Io ho iniziato a portarmi una manciata di mandorle o un frutto, così quando arriva il vassoio maledetto ho già qualcosa da sgranocchiare. Non sempre funziona, ma almeno mi salva dal senso di colpa di divorare mezzo pacchetto di Digestive. E se proprio cedo, pace, un biscotto non mi farà deragliare del tutto!

Per il movimento, un trucco che sto provando è sfruttare le pause in modo “attivo”. Tipo, mentre aspetto che il caffè esca dalla macchinetta, faccio qualche squat o alzo i talloni – roba veloce, che non mi fa sudare come un matto ma mi tiene sveglio. Una volta ho pure provato a fare due saltelli davanti alla scrivania, ma i colleghi mi hanno guardato come se fossi impazzito, quindi magari questo lo tengo per casa!

Insomma, i tuoi passi microscopici mi sembrano un gran bel modo di iniziare. Hai ragione, è proprio così che si cambia: un giro alla stampante oggi, una passeggiata domani, e magari tra un mese ci ritroviamo a fare le scale senza imprecare. Tu continua a inventarti scuse per muoverti, che secondo me sei sulla strada giusta. E se ogni tanto ti scappa un biscotto, beh, pure quello è un pezzettino di felicità, no? Facci sapere come va, che qui siamo tutti nella stessa lotta contro la sedia!
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve dalla mia sedia girevole"! Sono un classico impiegato, di quelli che passano 8 ore al giorno davanti a un monitor, con il caffè in una mano e il mouse nell’altra. La mia sfida più grande? Trovare il modo di muovermi senza stravolgere una routine che, diciamocelo, è già un incastro di Tetris tra lavoro, casa e un po’ di vita sociale. Non sono uno che può passare ore in palestra – il solo pensiero mi fa venire il fiatone – ma sto cercando di fare pace con il mio corpo e dargli una chance di sentirsi meglio.
Ultimamente mi sono accorto che anche solo alzarmi dalla sedia ogni tanto fa la differenza. Tipo, ogni ora mi invento una scusa: vado a riempire la bottiglia d’acqua (che poi mi obbliga a bere di più, bonus!), oppure faccio due passi fino alla stampante anche se non devo stampare niente. A volte, mentre aspetto che il pc carichi (e sì, succede spesso), faccio qualche stretch con le braccia o ruoto il collo – roba semplice, ma dopo mi sento meno "incastrato".
L’ora di pranzo è il mio momento d’oro. Invece di restare incollato alla scrivania a mangiucchiare, esco a fare una passeggiata. Non sempre ho 30 minuti pieni, ma anche 15 minuti di camminata veloce mi svegliano e mi aiutano a non crollare nel pomeriggio. Certo, non è una maratona, ma per uno come me che prima non faceva nemmeno questo, è già una conquista.
Poi c’è la questione cibo: sto provando a gestire meglio i tempi dei pasti, dando al mio corpo delle pause più lunghe tra uno e l’altro. Non è facile, soprattutto quando in ufficio spuntano biscotti o avanzi di riunioni, ma cerco di resistere e ascoltare di più i miei ritmi. Non so se sto perdendo chili – la bilancia la guardo poco, mi stressa – ma di sicuro mi sento meno appesantito.
Voi come fate a incastrare un po’ di movimento nella giornata? Avete trucchi per non cedere alla tentazione di restare fermi o di spizzicare continuamente? Ogni tanto mi sembra di fare passi microscopici, ma poi penso che forse è proprio così che si cambia, no? Un pezzettino alla volta.
Ehi, salve dalla mia pista immaginaria! Ti capisco benissimo, sai? Anch’io passo un sacco di tempo seduto, ma per me la svolta è stata scoprire il running, specialmente quello a lunga distanza. Non sto dicendo che devi correre una maratona domani – ci mancherebbe! – ma magari qualche spunto dalla mia passione per il бег può esserti utile.

Intanto, complimenti per i tuoi "piccoli passi"! Alzarsi ogni ora, fare due passi fino alla stampante o una passeggiata veloce a pranzo sono già un ottimo inizio. Io, per esempio, ho iniziato così: spezzavo la giornata con mini-movimenti, poi ho provato a correre per 10 minuti intorno all’isolato. All’inizio mi sembrava di morire, ma col tempo è diventato un bisogno. Ora, quando non corro, mi sento proprio "incastrato", come dici tu!

Il mio trucco per incastrare il movimento? Pianifico le uscite come se fossero appuntamenti. Tipo, tre volte a settimana mi ritaglio 40 minuti per una corsetta – non serve una palestra, solo un paio di scarpe decenti e via. Se hai una giornata sedentaria, prova a partire con 15-20 minuti di camminata veloce e poi, magari, accelera un po’. È un modo per svegliarti e bruciare qualcosa senza stravolgere tutto. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di tornare a casa con il fiatone ma felice?

Per le tentazioni in ufficio – biscotti, avanzi, il classico tranello – io mi porto dietro una borraccia e qualche snack sano, tipo mandorle o una mela. Così, quando arriva il momento "spizzico", ho qualcosa che non manda all’aria i miei sforzi. Il running mi ha insegnato ad ascoltare il corpo: se corro, so che ho bisogno di energia vera, non di zuccheri che mi piombano subito dopo.

Un consiglio da maratoneta in erba: prova a fissarti un obiettivo semplice, tipo "cammino o corro per 2 km senza fermarmi". Non importa quanto ci metti, l’importante è partire. E per non farti male, ricorda di allungare i muscoli dopo – io ho imparato a mie spese che saltare lo stretching è un biglietto per il dolore alle gambe! Se vuoi, ti passo un paio di esercizi base per sciogliere collo e polpacci, roba veloce che puoi fare anche vicino alla scrivania.

I tuoi passi microscopici sono perfetti, credimi. Io preparo i miei mara ogni sei mesi circa, e ti assicuro che tutto inizia da lì: un pezzetto alla volta, un km in più, un respiro meglio preso. Magari un giorno ci troviamo a correre insieme – o almeno a camminare veloci verso il bar per un caffè meritato! Tu continua così, che stai già andando alla grande. Come tieni duro quando la sedia ti chiama?
 
Ehi, salve dalla mia pista immaginaria! Ti capisco benissimo, sai? Anch’io passo un sacco di tempo seduto, ma per me la svolta è stata scoprire il running, specialmente quello a lunga distanza. Non sto dicendo che devi correre una maratona domani – ci mancherebbe! – ma magari qualche spunto dalla mia passione per il бег può esserti utile.

Intanto, complimenti per i tuoi "piccoli passi"! Alzarsi ogni ora, fare due passi fino alla stampante o una passeggiata veloce a pranzo sono già un ottimo inizio. Io, per esempio, ho iniziato così: spezzavo la giornata con mini-movimenti, poi ho provato a correre per 10 minuti intorno all’isolato. All’inizio mi sembrava di morire, ma col tempo è diventato un bisogno. Ora, quando non corro, mi sento proprio "incastrato", come dici tu!

Il mio trucco per incastrare il movimento? Pianifico le uscite come se fossero appuntamenti. Tipo, tre volte a settimana mi ritaglio 40 minuti per una corsetta – non serve una palestra, solo un paio di scarpe decenti e via. Se hai una giornata sedentaria, prova a partire con 15-20 minuti di camminata veloce e poi, magari, accelera un po’. È un modo per svegliarti e bruciare qualcosa senza stravolgere tutto. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di tornare a casa con il fiatone ma felice?

Per le tentazioni in ufficio – biscotti, avanzi, il classico tranello – io mi porto dietro una borraccia e qualche snack sano, tipo mandorle o una mela. Così, quando arriva il momento "spizzico", ho qualcosa che non manda all’aria i miei sforzi. Il running mi ha insegnato ad ascoltare il corpo: se corro, so che ho bisogno di energia vera, non di zuccheri che mi piombano subito dopo.

Un consiglio da maratoneta in erba: prova a fissarti un obiettivo semplice, tipo "cammino o corro per 2 km senza fermarmi". Non importa quanto ci metti, l’importante è partire. E per non farti male, ricorda di allungare i muscoli dopo – io ho imparato a mie spese che saltare lo stretching è un biglietto per il dolore alle gambe! Se vuoi, ti passo un paio di esercizi base per sciogliere collo e polpacci, roba veloce che puoi fare anche vicino alla scrivania.

I tuoi passi microscopici sono perfetti, credimi. Io preparo i miei mara ogni sei mesi circa, e ti assicuro che tutto inizia da lì: un pezzetto alla volta, un km in più, un respiro meglio preso. Magari un giorno ci troviamo a correre insieme – o almeno a camminare veloci verso il bar per un caffè meritato! Tu continua così, che stai già andando alla grande. Come tieni duro quando la sedia ti chiama?
Ciao Erni, o forse meglio dire "benvenuto nel club dei seduti a vita"! Guarda, ti leggo e sembra quasi che mi stai descrivendo, ma io ho una fissa diversa: il mio orto sul balcone è il mio personale guru del movimento e del controllo. Non so te, ma per me la sedia girevole è una trappola mortale, e se non mi alzo ogni tanto mi sento un sacco di patate. Però, lasciatelo dire, i tuoi trucchetti da ufficio sono da pivelli: riempire la bottiglia, girare intorno alla stampante... dai, è roba da principianti! Io invece mi muovo perché devo, non perché mi invento scuse.

Coltivo pomodori, zucchine, insalata, tutto sul balcone, e ti assicuro che non è solo questione di star seduto meno: è proprio un altro mondo. Ogni giorno devo annaffiarli, girarli verso il sole, togliere le erbacce, e questo mi obbliga a staccarmi dalla scrivania, che sia lavoro o divano. Non è una passeggiata romantica come la tua a pranzo, ma sposto vasi, mi piego, mi allungo – altro che stretching da due minuti mentre il pc carica! E poi, vuoi mettere la soddisfazione di mangiare qualcosa che hai cresciuto tu? Altro che biscotti dell’ufficio o avanzi di riunioni: io mi porto un pomodoro o una manciata di rucola, e addio tentazioni schifose. È roba mia, so cosa ci metto dentro, e non mi appesantisce come quei dolcetti che ti guardano dal tavolo comune.

Muoversi per te è alzarti ogni ora? Bene, ma prova a fare sul serio. Io non ho tempo per palestre o corsette da maratoneta come quel fanatico qui sopra, però il mio balcone mi tiene in riga. Se non sto attento, le piante crepano, e non c’è sedia che tenga: devo alzarmi e basta. Non serve chissà che, pure tu potresti provarci. Un vaso di basilico in cucina, due passi per controllarlo, e già ti muovi più di adesso. E il cibo? Coltivandolo, so esattamente quante calorie mi sparo in corpo, mica come te che vai a occhio e ti stressi con la bilancia. La mia bilancia è il girovita, e ti dico che funziona.

I tuoi 15 minuti di camminata veloce a pranzo non sono male, ma se vuoi un consiglio da uno che la sedia la odia: usa quello che hai intorno. Non hai un balcone? Pazienza, prendi una pianta in casa e falla diventare la tua scusa per alzarti. Oppure esci e cammina davvero, non solo fino al bar. Io, quando porto fuori la composta per le piante o sposto i vasi per pulire, faccio più movimento di quanto credi, e non mi serve un cronometro. Tu parli di passi microscopici, e sì, hai ragione, ma se non ti dai una mossa vera rischi di restare fermo lì. La sedia ti frega, sempre.

E per le tentazioni? Smetti di guardarle. Io non cedo perché ho le mie verdure, e quando le metto in tavola so che non sto buttando via fatica. Tu invece sembri ancora troppo fragile con quei biscotti in agguato. Prova a prepararti qualcosa di tuo, che ne so, una carota da sgranocchiare, e vedi come cambia. Il movimento non è solo gambe, è testa: se ti dai un motivo per alzarti, la giornata sedentaria te la scordi. Io non corro, non faccio maratone, ma col mio orto mi tengo vivo. Tu che scusa trovi per non crollare? La stampante non basta più, svegliati!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve dalla mia sedia girevole"! Sono un classico impiegato, di quelli che passano 8 ore al giorno davanti a un monitor, con il caffè in una mano e il mouse nell’altra. La mia sfida più grande? Trovare il modo di muovermi senza stravolgere una routine che, diciamocelo, è già un incastro di Tetris tra lavoro, casa e un po’ di vita sociale. Non sono uno che può passare ore in palestra – il solo pensiero mi fa venire il fiatone – ma sto cercando di fare pace con il mio corpo e dargli una chance di sentirsi meglio.
Ultimamente mi sono accorto che anche solo alzarmi dalla sedia ogni tanto fa la differenza. Tipo, ogni ora mi invento una scusa: vado a riempire la bottiglia d’acqua (che poi mi obbliga a bere di più, bonus!), oppure faccio due passi fino alla stampante anche se non devo stampare niente. A volte, mentre aspetto che il pc carichi (e sì, succede spesso), faccio qualche stretch con le braccia o ruoto il collo – roba semplice, ma dopo mi sento meno "incastrato".
L’ora di pranzo è il mio momento d’oro. Invece di restare incollato alla scrivania a mangiucchiare, esco a fare una passeggiata. Non sempre ho 30 minuti pieni, ma anche 15 minuti di camminata veloce mi svegliano e mi aiutano a non crollare nel pomeriggio. Certo, non è una maratona, ma per uno come me che prima non faceva nemmeno questo, è già una conquista.
Poi c’è la questione cibo: sto provando a gestire meglio i tempi dei pasti, dando al mio corpo delle pause più lunghe tra uno e l’altro. Non è facile, soprattutto quando in ufficio spuntano biscotti o avanzi di riunioni, ma cerco di resistere e ascoltare di più i miei ritmi. Non so se sto perdendo chili – la bilancia la guardo poco, mi stressa – ma di sicuro mi sento meno appesantito.
Voi come fate a incastrare un po’ di movimento nella giornata? Avete trucchi per non cedere alla tentazione di restare fermi o di spizzicare continuamente? Ogni tanto mi sembra di fare passi microscopici, ma poi penso che forse è proprio così che si cambia, no? Un pezzettino alla volta.
Ehi, salve dal fronte della scrivania, o forse meglio dire "dalla trincea della sedia"! Ti capisco fin troppo bene, anch’io sono uno di quelli che passano la giornata a fissare uno schermo, con il corpo che urla vendetta per tutte quelle ore fermo. Però sai una cosa? Quei tuoi piccoli trucchi per alzarti ogni tanto sono già un bel passo avanti. Riempire la bottiglia, fare due passi fino alla stampante... è roba che faccio anch’io, e ti dirò, funziona. Non sarà una rivoluzione, ma è un modo per dire al corpo "ehi, non ti ho dimenticato". Io a volte mi alzo e faccio qualche squat vicino alla sedia, tanto per risvegliare le gambe – cose da due minuti, ma dopo mi sento meno un blocco di cemento.

L’idea della passeggiata a pranzo è geniale. Anch’io cerco di sfruttare quei momenti, magari portando con me un pranzo paleo che mi sono preparato a casa – tipo pollo grigliato con verdure crude o una manciata di noci. Niente di complicato, ma così evito di cedere ai panini dell’ufficio o, peggio, a quei biscotti che spuntano come funghi dopo ogni riunione. Muoversi e mangiare qualcosa di sano in quel momento mi dà una carica che dura fino a sera, senza quel crollo da zucchero che mi ammazzava prima.

Per il movimento nella giornata, ti consiglio una cosa che sto provando ultimamente: parcheggio la macchina un po’ più lontano dall’ufficio o scendo una fermata prima se prendo i mezzi. Non è chissà che, ma quei 10-15 minuti di camminata in più si accumulano. E poi, quando sono a casa, cerco di fare le faccende in stile paleo – niente elettrodomestici sofisticati, solo mani e movimento. Spazzare, lavare i piatti, portare su la spesa... sembra poco, ma tiene il corpo attivo senza bisogno di palestra. La palestra, diciamocelo, non fa per tutti, e io sono il primo a dire che non serve sudare ore per sentirsi meglio.

Sul cibo, ti capisco quando dici che resistere agli spuntini è una lotta. In ufficio è un campo minato, ma da quando ho abbracciato il paleo ho trovato un trucco: tengo sempre con me qualcosa di semplice e permesso, tipo una mela o qualche mandorla. Così, quando arriva la tentazione, ho un’alternativa che non mi fa deragliare. Mangiare meno spesso, dando pause al corpo, è un’altra cosa che sto sperimentando – tipo saltare la merenda e puntare su pasti più sostanziosi. All’inizio è strano, ma poi ti accorgi che il corpo si abitua e non chiede più zuccheri ogni due ore.

I tuoi passi microscopici non sono affatto da buttare, credimi. Io ho iniziato così, con una camminata qua, un’insalata là, e ora mi sento un’altra persona rispetto a quando vivevo di pasta e divano. Non guardo troppo la bilancia neanch’io – quello che conta è come ti senti dentro, no? Continua così, e magari prova a buttare un occhio a qualche ricetta paleo facile per rendere il tutto più gustoso. Tipo, ieri ho fatto delle zucchine al forno con spezie e un po’ di carne macinata – roba veloce, ma ti riempie senza appesantire. Fammi sapere come va, e se trovi altri modi per non fossilizzarti sulla sedia!
 
Ehi, dalla mia postazione di battaglia contro la sedentarietà, un applauso ai tuoi piccoli grandi passi! Quei momenti in cui ti alzi per la bottiglia o fai due passi sono oro colato, sai? Io ho trovato una quadra con un trucco semplice: mentre aspetto che il caffè sia pronto, faccio un po’ di stretching o qualche passo sul posto. È poco, ma mi tiene sveglio e mi fa sentire meno “bloccato”.

A pranzo, anch’io punto su qualcosa di leggero e nutriente, tipo una zuppa di verdure bella densa che preparo la sera prima – scalda il cuore e tiene a bada la fame senza appesantire. Per muovermi di più, ho preso l’abitudine di fare le scale invece dell’ascensore, anche se a volte impreco tra un piano e l’altro! Sono d’accordo con te: i passi microscopici contano eccome. Continua così, che stai già cambiando rotta!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve dalla mia sedia girevole"! Sono un classico impiegato, di quelli che passano 8 ore al giorno davanti a un monitor, con il caffè in una mano e il mouse nell’altra. La mia sfida più grande? Trovare il modo di muovermi senza stravolgere una routine che, diciamocelo, è già un incastro di Tetris tra lavoro, casa e un po’ di vita sociale. Non sono uno che può passare ore in palestra – il solo pensiero mi fa venire il fiatone – ma sto cercando di fare pace con il mio corpo e dargli una chance di sentirsi meglio.
Ultimamente mi sono accorto che anche solo alzarmi dalla sedia ogni tanto fa la differenza. Tipo, ogni ora mi invento una scusa: vado a riempire la bottiglia d’acqua (che poi mi obbliga a bere di più, bonus!), oppure faccio due passi fino alla stampante anche se non devo stampare niente. A volte, mentre aspetto che il pc carichi (e sì, succede spesso), faccio qualche stretch con le braccia o ruoto il collo – roba semplice, ma dopo mi sento meno "incastrato".
L’ora di pranzo è il mio momento d’oro. Invece di restare incollato alla scrivania a mangiucchiare, esco a fare una passeggiata. Non sempre ho 30 minuti pieni, ma anche 15 minuti di camminata veloce mi svegliano e mi aiutano a non crollare nel pomeriggio. Certo, non è una maratona, ma per uno come me che prima non faceva nemmeno questo, è già una conquista.
Poi c’è la questione cibo: sto provando a gestire meglio i tempi dei pasti, dando al mio corpo delle pause più lunghe tra uno e l’altro. Non è facile, soprattutto quando in ufficio spuntano biscotti o avanzi di riunioni, ma cerco di resistere e ascoltare di più i miei ritmi. Non so se sto perdendo chili – la bilancia la guardo poco, mi stressa – ma di sicuro mi sento meno appesantito.
Voi come fate a incastrare un po’ di movimento nella giornata? Avete trucchi per non cedere alla tentazione di restare fermi o di spizzicare continuamente? Ogni tanto mi sembra di fare passi microscopici, ma poi penso che forse è proprio così che si cambia, no? Un pezzettino alla volta.
Ehi, dalla sedia girevole alla conquista dei piccoli passi, benvenuto nel club! La tua storia mi ha fatto sorridere, perché mi rivedo tantissimo in quel "faccio due passi fino alla stampante anche se non serve". È proprio da queste cose che si inizia, e fidati, stai già costruendo una base solida.

Io sono uno di quelli che ha trovato nella yoga un modo per muovere il corpo senza sentirsi in una corsa contro il tempo. Non fraintendermi, non sono il tipo che si sveglia all’alba per fare un’ora di saluti al sole in un parco. Lavoro anch’io in ufficio, con le stesse giornate incastrate tra mail e riunioni. Però ho scoperto che la yoga è come un coltellino svizzero: si adatta a tutto, anche ai momenti rubati.

Per esempio, quando sento che il collo si irrigidisce o la schiena protesta dopo troppe ore seduto, faccio una sequenza semplice di allungamenti direttamente sulla sedia. Tipo ruotare lentamente la colonna vertebrale, portare un orecchio verso la spalla per stirare il collo, o allungare le braccia verso l’alto come se volessi toccare il soffitto. Sono movimenti che richiedono un minuto, ma sciolgono quella sensazione di essere "bloccato". Se hai una pausa di cinque minuti, prova la posizione del gatto-mucca seduto: inarchi e arrotondi la schiena seguendo il respiro. È una manna per la schiena e ti ricarica senza bisogno di sudare.

Un altro trucco che mi ha aiutato è stato inserire micro-sessioni di yoga in momenti fissi della giornata. Per esempio, al mattino, prima di accendere il pc, faccio dieci minuti di allungamenti leggeri sul tappetino. Non serve essere un atleta: anche solo stare nella posizione del bambino per un paio di respiri profondi mi aiuta a partire con più calma. La sera, invece, prima di cena, faccio una sequenza rilassante di cinque minuti per lasciar andare la tensione della giornata. Questo non solo mi tiene in movimento, ma mi aiuta anche a non buttarmi sul cibo per stress.

Sul fronte cibo, capisco benissimo la lotta con i biscotti d’ufficio. Io ho iniziato a portare con me una bottiglietta di tisana o acqua aromatizzata con limone e menta. Sorseggiarla mi tiene occupato e mi distrae dalle tentazioni. Inoltre, come te, sto cercando di ascoltare di più il mio corpo e i suoi ritmi. La yoga mi ha insegnato a fare caso a quando mangio per fame vera e quando invece è solo noia o abitudine. Non sempre ci riesco, ma sto imparando.

Un consiglio che mi sento di darti è di provare a fare caso al respiro durante la giornata. Non parlo di meditazioni lunghe, ma di pause di trenta secondi in cui chiudi gli occhi e fai cinque respiri profondi. È un modo per resettare la mente e non cedere all’impulso di spizzicare o di restare fermo. A volte, dopo questi respiri, mi viene voglia di alzarmi e fare due passi, anche solo per sgranchirmi.

I tuoi passi microscopici sono tutt’altro che piccoli. Ogni volta che scegli di muoverti o di ascoltare il tuo corpo, stai costruendo un’abitudine. La yoga mi ha insegnato che non serve fare tutto in grande: è la costanza delle piccole cose che ti cambia, dentro e fuori. Se ti va, prova a inserire un allungamento o due nella tua routine e fammi sapere come va. Forza, che sei sulla strada giusta!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve dalla mia sedia girevole"! Sono un classico impiegato, di quelli che passano 8 ore al giorno davanti a un monitor, con il caffè in una mano e il mouse nell’altra. La mia sfida più grande? Trovare il modo di muovermi senza stravolgere una routine che, diciamocelo, è già un incastro di Tetris tra lavoro, casa e un po’ di vita sociale. Non sono uno che può passare ore in palestra – il solo pensiero mi fa venire il fiatone – ma sto cercando di fare pace con il mio corpo e dargli una chance di sentirsi meglio.
Ultimamente mi sono accorto che anche solo alzarmi dalla sedia ogni tanto fa la differenza. Tipo, ogni ora mi invento una scusa: vado a riempire la bottiglia d’acqua (che poi mi obbliga a bere di più, bonus!), oppure faccio due passi fino alla stampante anche se non devo stampare niente. A volte, mentre aspetto che il pc carichi (e sì, succede spesso), faccio qualche stretch con le braccia o ruoto il collo – roba semplice, ma dopo mi sento meno "incastrato".
L’ora di pranzo è il mio momento d’oro. Invece di restare incollato alla scrivania a mangiucchiare, esco a fare una passeggiata. Non sempre ho 30 minuti pieni, ma anche 15 minuti di camminata veloce mi svegliano e mi aiutano a non crollare nel pomeriggio. Certo, non è una maratona, ma per uno come me che prima non faceva nemmeno questo, è già una conquista.
Poi c’è la questione cibo: sto provando a gestire meglio i tempi dei pasti, dando al mio corpo delle pause più lunghe tra uno e l’altro. Non è facile, soprattutto quando in ufficio spuntano biscotti o avanzi di riunioni, ma cerco di resistere e ascoltare di più i miei ritmi. Non so se sto perdendo chili – la bilancia la guardo poco, mi stressa – ma di sicuro mi sento meno appesantito.
Voi come fate a incastrare un po’ di movimento nella giornata? Avete trucchi per non cedere alla tentazione di restare fermi o di spizzicare continuamente? Ogni tanto mi sembra di fare passi microscopici, ma poi penso che forse è proprio così che si cambia, no? Un pezzettino alla volta.
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve dalla mia sedia girevole"! Sono un classico impiegato, di quelli che passano 8 ore al giorno davanti a un monitor, con il caffè in una mano e il mouse nell’altra. La mia sfida più grande? Trovare il modo di muovermi senza stravolgere una routine che, diciamocelo, è già un incastro di Tetris tra lavoro, casa e un po’ di vita sociale. Non sono uno che può passare ore in palestra – il solo pensiero mi fa venire il fiatone – ma sto cercando di fare pace con il mio corpo e dargli una chance di sentirsi meglio.
Ultimamente mi sono accorto che anche solo alzarmi dalla sedia ogni tanto fa la differenza. Tipo, ogni ora mi invento una scusa: vado a riempire la bottiglia d’acqua (che poi mi obbliga a bere di più, bonus!), oppure faccio due passi fino alla stampante anche se non devo stampare niente. A volte, mentre aspetto che il pc carichi (e sì, succede spesso), faccio qualche stretch con le braccia o ruoto il collo – roba semplice, ma dopo mi sento meno "incastrato".
L’ora di pranzo è il mio momento d’oro. Invece di restare incollato alla scrivania a mangiucchiare, esco a fare una passeggiata. Non sempre ho 30 minuti pieni, ma anche 15 minuti di camminata veloce mi svegliano e mi aiutano a non crollare nel pomeriggio. Certo, non è una maratona, ma per uno come me che prima non faceva nemmeno questo, è già una conquista.
Poi c’è la questione cibo: sto provando a gestire meglio i tempi dei pasti, dando al mio corpo delle pause più lunghe tra uno e l’altro. Non è facile, soprattutto quando in ufficio spuntano biscotti o avanzi di riunioni, ma cerco di resistere e ascoltare di più i miei ritmi. Non so se sto perdendo chili – la bilancia la guardo poco, mi stressa – ma di sicuro mi sento meno appesantito.
Voi come fate a incastrare un po’ di movimento nella giornata? Avete trucchi per non cedere alla tentazione di restare fermi o di spizzicare continuamente? Ogni tanto mi sembra di fare passi microscopici, ma poi penso che forse è proprio così che si cambia, no? Un pezzettino alla volta.
Ehi, dalla sedia girevole alla passeggiata col mio cane! Ti capisco benissimo, anch’io passo tante ore seduto e la routine sembra un puzzle. Il mio trucco? Il mio labrador, Bruno. Ogni giorno, pioggia o sole, mi guarda con quegli occhi che dicono “andiamo!” e non c’è scusa che tenga. Usciamo per 20-30 minuti, a volte anche solo intorno al quartiere, e quelle camminate mi stanno salvando. Non solo mi muovo, ma mi ricarico: ascoltare il rumore delle foglie o vedere Bruno che rincorre una farfalla mi fa dimenticare lo stress.

Poi, quando gioco con lui in giardino – tipo lanciargli la pallina o fargli fare qualche corsetta – mi ritrovo a correre e ridere senza nemmeno accorgermene. Non è palestra, ma sudo lo stesso! E sai una cosa? Da quando faccio così, mi sento più leggero, non solo nel corpo ma anche di testa. I biscotti in ufficio tentano anche me, ma cerco di pensare a come sto bene dopo una passeggiata con Bruno. Piccoli passi, no? Ma con un cane al tuo fianco, sembrano più grandi. Tu hai animali che ti danno una spinta?
 
Ehi Erni, dalla sedia girevole al ritmo che ti cambia la vita! 💃 Guarda, ti dico una cosa: anch’io ero incastrato in una routine sedentaria, sempre a combattere con quella voglia di restare fermo. Ma poi ho scoperto i tanzi, e ti giuro, è stata una svolta! Non parlo di palestra o di sudare per forza, ma di muovermi con gioia, come se il mio corpo dicesse “finalmente!”.

Ho iniziato con la salsa in un corso serale, niente di serio, solo un gruppo di gente che vuole divertirsi. All’inizio mi sentivo un palo, ma dopo un po’ quei passi mi hanno preso: giravolte, musica che ti entra dentro, risate quando sbagli. Poi ho provato un po’ di hip-hop su YouTube, roba che fai in salotto senza bisogno di chissà cosa. E sai una cosa? Non solo mi muovo, ma mi sento vivo, leggero, e il peso non torna più come prima. 😎 Quel maledetto effetto yo-yo? Lo tengo lontano perché ora il movimento non è un dovere, è un piacere.

Il mio trucco per non cedere alla tentazione di restare fermo? Metto una canzone che mi gasa e faccio due passi di danza mentre aspetto il caffè o durante la pausa pranzo. Anche solo 5 minuti, ma mi riaccendono. E i biscotti in ufficio? Li guardo e penso: “Non valete la sensazione di ballare senza fiatone”. 😉 Tu che musica ascolti? Prova a mettere un ritmo e muoverti, anche solo un po’. Piccoli passi, sì, ma se li fai a tempo di musica, non torni più indietro. Occhio, però: se resti fermo, la salsa ti viene a prendere! 😜
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve dalla mia sedia girevole"! Sono un classico impiegato, di quelli che passano 8 ore al giorno davanti a un monitor, con il caffè in una mano e il mouse nell’altra. La mia sfida più grande? Trovare il modo di muovermi senza stravolgere una routine che, diciamocelo, è già un incastro di Tetris tra lavoro, casa e un po’ di vita sociale. Non sono uno che può passare ore in palestra – il solo pensiero mi fa venire il fiatone – ma sto cercando di fare pace con il mio corpo e dargli una chance di sentirsi meglio.
Ultimamente mi sono accorto che anche solo alzarmi dalla sedia ogni tanto fa la differenza. Tipo, ogni ora mi invento una scusa: vado a riempire la bottiglia d’acqua (che poi mi obbliga a bere di più, bonus!), oppure faccio due passi fino alla stampante anche se non devo stampare niente. A volte, mentre aspetto che il pc carichi (e sì, succede spesso), faccio qualche stretch con le braccia o ruoto il collo – roba semplice, ma dopo mi sento meno "incastrato".
L’ora di pranzo è il mio momento d’oro. Invece di restare incollato alla scrivania a mangiucchiare, esco a fare una passeggiata. Non sempre ho 30 minuti pieni, ma anche 15 minuti di camminata veloce mi svegliano e mi aiutano a non crollare nel pomeriggio. Certo, non è una maratona, ma per uno come me che prima non faceva nemmeno questo, è già una conquista.
Poi c’è la questione cibo: sto provando a gestire meglio i tempi dei pasti, dando al mio corpo delle pause più lunghe tra uno e l’altro. Non è facile, soprattutto quando in ufficio spuntano biscotti o avanzi di riunioni, ma cerco di resistere e ascoltare di più i miei ritmi. Non so se sto perdendo chili – la bilancia la guardo poco, mi stressa – ma di sicuro mi sento meno appesantito.
Voi come fate a incastrare un po’ di movimento nella giornata? Avete trucchi per non cedere alla tentazione di restare fermi o di spizzicare continuamente? Ogni tanto mi sembra di fare passi microscopici, ma poi penso che forse è proprio così che si cambia, no? Un pezzettino alla volta.
Ehi, dalla sedia girevole alla conquista di un po’ di movimento, sei già sulla strada giusta! Leggendo il tuo post mi sono rivisto in tanti momenti: anche io passo ore davanti a fornelli o scrivania, e il rischio di diventare un tutt’uno con la sedia è sempre dietro l’angolo. Però, sai, quei piccoli passi di cui parli sono proprio il cuore del cambiamento. Non serve una maratona, basta un pizzico di costanza e qualche idea furba.

Per il movimento, ti capisco: la palestra non è per tutti, e nemmeno per me. Io ho trovato il mio ritmo trasformando la cucina in una specie di “palestra casalinga”. Tipo, mentre aspetto che l’acqua bolla o il forno scaldi, faccio qualche squat o alzo le gambe come se stessi marciando sul posto. Non è CrossFit, ma tiene il corpo sveglio. Se sono in ufficio, invece, rubo il tuo trucco dell’acqua: mi porto una bottiglietta piccola apposta, così mi alzo spesso per riempirla. E poi, quando preparo la cena, metto su una playlist allegra e ballicchio un po’ mentre taglio le verdure. Muoversi diventa quasi un gioco, e il tempo vola.

Sul cibo, il tuo discorso sui ritmi mi ha fatto riflettere. Io sono un fanatico di sapori, e il rischio di spizzicare in cucina è sempre in agguato. Per non cedere, sto puntando su piatti che saziano senza appesantire, giocando con ingredienti che tengono a bada la fame. Ad esempio, ho scoperto che aggiungere una manciata di ceci o del petto di pollo grigliato alle mie insalate mi fa sentire pieno più a lungo, senza bisogno di sgranocchiare schifezze dopo. Oppure preparo delle polpettine di tacchino e zucchine, speziate al punto giusto: sono facili, le faccio in anticipo e me le porto in ufficio. Così, quando spuntano i biscotti delle riunioni, ho già il mio piano B pronto.

Un trucco che mi sta aiutando è anche pianificare i pasti come se fosse una ricetta da seguire. Non proprio un menu rigido, ma una sorta di scaletta: colazione con yogurt greco e frutta, pranzo con verdure e qualcosa di proteico, cena leggera. Questo mi aiuta a non mangiare a caso e a non cedere alle voglie dell’ultimo minuto. E se proprio ho voglia di uno sfizio, mi concedo un quadratino di cioccolato fondente: soddisfa senza sabotarmi.

Il tuo approccio “un pezzettino alla volta” è la chiave, davvero. Non serve stravolgere tutto, ma continuare a cercare quel piccolo spazio per muoversi e mangiare meglio. Magari prova a unire movimento e cibo in modo creativo: io a volte porto il pranzo in un parco vicino all’ufficio, così cammino per arrivarci e mangio qualcosa di sano che mi sono preparato. Tu cos’altro stai sperimentando? Dai, condividi, che le idee buone girano e ci aiutano tutti a non mollare!
 
Ehi Erni, che bella ventata di energia il tuo post! Dalla sedia girevole ai passi veloci all’ora di pranzo, stai proprio costruendo qualcosa di solido, un pezzetto alla volta. Mi rivedo tantissimo in quel tuo “incastro di Tetris” tra lavoro e vita: anche io, anni fa, ero incatenato alla scrivania, con il corpo che sembrava urlare “muoviti!” ma la testa che diceva “non c’è tempo”.

Quei trucchetti che hai trovato – il giro alla stampante, lo stretch mentre il pc carica – sono oro colato. Io ho iniziato più o meno così, con piccole mosse che quasi non sembrano contare. Tipo, parcheggiavo la macchina un po’ più lontano dall’ufficio per costringermi a camminare cinque minuti in più. Oppure, quando ero al telefono, invece di stare fermo, facevo avanti e indietro per la stanza. Roba da niente, ma dopo un po’ ti accorgi che il corpo risponde, si sente più leggero, meno arrugginito.

Per infilare movimento nella giornata, un gioco che ha funzionato per me è stato “sfruttare le pause”. Ad esempio, se guardo una serie la sera, ogni pubblicità (o ogni 15 minuti se è streaming) mi alzo e faccio qualcosa: dieci piegamenti sulle ginocchia, un po’ di stretching, o semplicemente cammino in casa. In ufficio, invece, ho preso l’abitudine di fare le scale invece dell’ascensore, anche solo per un piano o due. All’inizio sbuffavo, ora è quasi un vizio.

Sul cibo, capisco alla grande la lotta con i biscotti delle riunioni. Io sono un tipo che ama il gusto, e dire di no a uno spuntino è una battaglia. Per non cedere, ho iniziato a portarmi dietro delle alternative che mi soddisfano. Tipo, una manciata di mandorle o una barretta proteica fatta in casa con avena e burro di arachidi. Saziano, sono buone e mi tengono lontano dalle schifezze. E poi, come te, sto cercando di ascoltare di più il mio corpo: mangio quando ho fame davvero, non solo perché è “l’ora dello spuntino”. Se in ufficio c’è un avanzo invitante, mi dico: “Ok, lo assaggio domani se ne ho ancora voglia”. Nove volte su dieci, passa la voglia.

Il tuo modo di fare, con questi passi piccoli ma concreti, è proprio quello che mi ha aiutato a cambiare. Non serve essere perfetti, basta non fermarsi. Magari prova a sperimentare con qualche “mini-rituale” di movimento: tipo, ogni mattina fai cinque minuti di camminata veloce intorno a casa prima di salire in macchina. Oppure, se ti va, condividi com’è andata con la tua pausa pranzo-passeggiata: hai trovato qualche percorso che ti piace? Racconta, che scambiare idee dà sempre una spinta in più!