Casa o palestra: cosa mi sta aiutando a ritrovare me stesso dopo il divorzio

GiorgosPrague

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, vi racconto un po’ come sto affrontando questa fase della mia vita. Dopo il divorzio, sentivo il bisogno di riprendere in mano me stesso, di sentirmi di nuovo vivo. All’inizio non sapevo bene da dove partire, ma ho deciso di buttarmi sul movimento per ritrovare un po’ di equilibrio. La domanda “casa o palestra” per me è stata cruciale, e vi dico come la sto vivendo.
Allenarmi a casa è stato il mio punto di partenza. Non avevo voglia di affrontare il mondo là fuori subito, sapete, con quella sensazione di essere un po’ fuori posto. Ho preso un tappetino, qualche peso leggero e seguito video su YouTube. La comodità è imbattibile: niente orari, niente occhi indiscreti, solo io e la mia musica. Mi ha aiutato a creare una routine senza pressioni, e piano piano ho iniziato a sentirmi più forte, non solo fisicamente. Però, devo essere onesto, a volte manca quella spinta in più. La casa è accogliente, ma può diventare una scusa per rimandare: “vabbè, lo faccio dopo”… e quel dopo non arriva sempre.
Poi, circa un mese fa, ho provato la palestra. All’inizio ero intimidito: tutti sembrano sapere cosa fanno, e io mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Ma dopo un po’ ho capito che nessuno ti giudica davvero, ognuno è preso dal suo percorso. La palestra mi dà una struttura che a casa fatico a mantenere. Gli attrezzi, le persone intorno, persino il rumore dei pesi: tutto mi motiva a spingermi oltre. Ho anche iniziato a fare qualche corso di gruppo, e mi piace quell’energia collettiva. Mi sento meno solo, e questo, dopo il divorzio, è un toccasana.
Detto questo, non credo ci sia una scelta “giusta”. Casa mi ha dato la libertà di ricominciare al mio ritmo, la palestra mi sta aiutando a uscire dal guscio e a sfidarmi. Ora alterno: qualche giorno mi alleno in salotto, altri vado in palestra per cambiare aria. Ogni passo, che sia sul tapis roulant o sul pavimento di casa, mi ricorda che sto ricostruendo non solo il mio corpo, ma anche la fiducia in me stesso. Voi come fate a trovare il vostro equilibrio tra le due?
 
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Ragazzi, vi racconto un po’ come sto affrontando questa fase della mia vita. Dopo il divorzio, sentivo il bisogno di riprendere in mano me stesso, di sentirmi di nuovo vivo. All’inizio non sapevo bene da dove partire, ma ho deciso di buttarmi sul movimento per ritrovare un po’ di equilibrio. La domanda “casa o palestra” per me è stata cruciale, e vi dico come la sto vivendo.
Allenarmi a casa è stato il mio punto di partenza. Non avevo voglia di affrontare il mondo là fuori subito, sapete, con quella sensazione di essere un po’ fuori posto. Ho preso un tappetino, qualche peso leggero e seguito video su YouTube. La comodità è imbattibile: niente orari, niente occhi indiscreti, solo io e la mia musica. Mi ha aiutato a creare una routine senza pressioni, e piano piano ho iniziato a sentirmi più forte, non solo fisicamente. Però, devo essere onesto, a volte manca quella spinta in più. La casa è accogliente, ma può diventare una scusa per rimandare: “vabbè, lo faccio dopo”… e quel dopo non arriva sempre.
Poi, circa un mese fa, ho provato la palestra. All’inizio ero intimidito: tutti sembrano sapere cosa fanno, e io mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Ma dopo un po’ ho capito che nessuno ti giudica davvero, ognuno è preso dal suo percorso. La palestra mi dà una struttura che a casa fatico a mantenere. Gli attrezzi, le persone intorno, persino il rumore dei pesi: tutto mi motiva a spingermi oltre. Ho anche iniziato a fare qualche corso di gruppo, e mi piace quell’energia collettiva. Mi sento meno solo, e questo, dopo il divorzio, è un toccasana.
Detto questo, non credo ci sia una scelta “giusta”. Casa mi ha dato la libertà di ricominciare al mio ritmo, la palestra mi sta aiutando a uscire dal guscio e a sfidarmi. Ora alterno: qualche giorno mi alleno in salotto, altri vado in palestra per cambiare aria. Ogni passo, che sia sul tapis roulant o sul pavimento di casa, mi ricorda che sto ricostruendo non solo il mio corpo, ma anche la fiducia in me stesso. Voi come fate a trovare il vostro equilibrio tra le due?
Ciao a tutti,

la tua storia mi ha davvero colpito, soprattutto perché anch’io sto cercando di ritrovare un po’ di me stesso attraverso il movimento, anche se per motivi diversi. Dopo il divorzio, capisco bene quel bisogno di rimettere in ordine la propria vita, e il tuo mix tra casa e palestra mi sembra un approccio super intelligente. Io sono uno che sta perdendo peso per migliorare le mie prestazioni sportive, nello specifico per prepararmi a una maratona, e il movimento è diventato il mio modo per sentirmi vivo e focalizzato. Ti racconto come sto gestendo questa cosa tra casa e palestra, magari può essere utile.

All’inizio, come te, ho scelto casa. Per me era una questione di praticità: sto spesso fuori per lavoro, e avere una routine che non dipende da orari o abbonamenti mi ha salvato. Ho un angolo del salotto dedicato, con un tappetino, una corda per saltare e qualche kettlebell. Seguo allenamenti online, soprattutto sessioni di forza e mobilità che mi aiutano a correre meglio. La cosa bella di casa è che posso allenarmi anche alle 6 di mattina o a tarda sera, senza dovermi organizzare troppo. Faccio anche stretching e yoga per prevenire infortuni, e questo mi dà una calma mentale che non mi aspettavo. Però, hai ragione, a volte la casa può essere un’arma a doppio taglio. Basta una giornata storta, e il divano sembra chiamarti più forte del tappetino.

La palestra, invece, l’ho scoperta più tardi, quando ho sentito il bisogno di alzare l’asticella. Per la maratona, devo lavorare molto sulla resistenza e sulla forza, e in palestra trovo attrezzi che a casa non potrei mai avere, come il tapis roulant per simulare salite o i macchinari per il potenziamento delle gambe. Inoltre, c’è un preparatore atletico che ogni tanto mi dà consigli sulla tecnica, e questo mi ha aiutato a migliorare la mia corsa. La palestra mi dà una disciplina che a casa a volte perdo: quando sono lì, non ho scuse, devo allenarmi e basta. Però, ammetto, non è il mio ambiente naturale. A volte mi sento un po’ sopraffatto da tutta quella gente super concentrata, e non sempre ho voglia di fare lo sforzo sociale di interagire.

Per quanto riguarda l’equilibrio, io punto molto sulla pianificazione. Ho un calendario settimanale: tre giorni di allenamento a casa (più leggeri, tipo mobilità o corpo libero), due in palestra (sessioni intense di forza o corsa) e un giorno di riposo attivo, magari una camminata lunga. Il mio piano alimentare segue lo stesso ritmo: carboidrati complessi e proteine nei giorni di palestra, pasti più leggeri ma nutrienti quando mi alleno a casa. Sto cercando di perdere qualche chilo per essere più veloce, ma senza esagerare, perché l’energia per correre è fondamentale. Mangio cose semplici: avena e frutta al mattino, pollo o pesce con verdure a pranzo, e magari una cena con legumi o uova. Non sono un fan delle diete rigide, ma cerco di ascoltare il mio corpo.

Alternare casa e palestra, come fai tu, mi sembra la chiave per non annoiarsi e per adattarsi a come ci si sente giorno per giorno. Casa è il mio spazio sicuro, dove posso lavorare su me stesso senza pressioni. La palestra, invece, è dove mi sfido e vedo i progressi concreti, tipo riuscire a fare una serie in più o correre un minuto in meno al chilometro. Ogni allenamento, ovunque sia, mi ricorda che sto costruendo non solo un corpo più forte, ma anche una testa più leggera per affrontare la maratona e tutto il resto. Tu come gestisci i giorni in cui magari non hai voglia di allenarti? E hai qualche trucco per mantenere la costanza?
 
Ciao a tutti,

la tua storia mi ha davvero colpito, soprattutto perché anch’io sto cercando di ritrovare un po’ di me stesso attraverso il movimento, anche se per motivi diversi. Dopo il divorzio, capisco bene quel bisogno di rimettere in ordine la propria vita, e il tuo mix tra casa e palestra mi sembra un approccio super intelligente. Io sono uno che sta perdendo peso per migliorare le mie prestazioni sportive, nello specifico per prepararmi a una maratona, e il movimento è diventato il mio modo per sentirmi vivo e focalizzato. Ti racconto come sto gestendo questa cosa tra casa e palestra, magari può essere utile.

All’inizio, come te, ho scelto casa. Per me era una questione di praticità: sto spesso fuori per lavoro, e avere una routine che non dipende da orari o abbonamenti mi ha salvato. Ho un angolo del salotto dedicato, con un tappetino, una corda per saltare e qualche kettlebell. Seguo allenamenti online, soprattutto sessioni di forza e mobilità che mi aiutano a correre meglio. La cosa bella di casa è che posso allenarmi anche alle 6 di mattina o a tarda sera, senza dovermi organizzare troppo. Faccio anche stretching e yoga per prevenire infortuni, e questo mi dà una calma mentale che non mi aspettavo. Però, hai ragione, a volte la casa può essere un’arma a doppio taglio. Basta una giornata storta, e il divano sembra chiamarti più forte del tappetino.

La palestra, invece, l’ho scoperta più tardi, quando ho sentito il bisogno di alzare l’asticella. Per la maratona, devo lavorare molto sulla resistenza e sulla forza, e in palestra trovo attrezzi che a casa non potrei mai avere, come il tapis roulant per simulare salite o i macchinari per il potenziamento delle gambe. Inoltre, c’è un preparatore atletico che ogni tanto mi dà consigli sulla tecnica, e questo mi ha aiutato a migliorare la mia corsa. La palestra mi dà una disciplina che a casa a volte perdo: quando sono lì, non ho scuse, devo allenarmi e basta. Però, ammetto, non è il mio ambiente naturale. A volte mi sento un po’ sopraffatto da tutta quella gente super concentrata, e non sempre ho voglia di fare lo sforzo sociale di interagire.

Per quanto riguarda l’equilibrio, io punto molto sulla pianificazione. Ho un calendario settimanale: tre giorni di allenamento a casa (più leggeri, tipo mobilità o corpo libero), due in palestra (sessioni intense di forza o corsa) e un giorno di riposo attivo, magari una camminata lunga. Il mio piano alimentare segue lo stesso ritmo: carboidrati complessi e proteine nei giorni di palestra, pasti più leggeri ma nutrienti quando mi alleno a casa. Sto cercando di perdere qualche chilo per essere più veloce, ma senza esagerare, perché l’energia per correre è fondamentale. Mangio cose semplici: avena e frutta al mattino, pollo o pesce con verdure a pranzo, e magari una cena con legumi o uova. Non sono un fan delle diete rigide, ma cerco di ascoltare il mio corpo.

Alternare casa e palestra, come fai tu, mi sembra la chiave per non annoiarsi e per adattarsi a come ci si sente giorno per giorno. Casa è il mio spazio sicuro, dove posso lavorare su me stesso senza pressioni. La palestra, invece, è dove mi sfido e vedo i progressi concreti, tipo riuscire a fare una serie in più o correre un minuto in meno al chilometro. Ogni allenamento, ovunque sia, mi ricorda che sto costruendo non solo un corpo più forte, ma anche una testa più leggera per affrontare la maratona e tutto il resto. Tu come gestisci i giorni in cui magari non hai voglia di allenarti? E hai qualche trucco per mantenere la costanza?
Ehi Giorgos,

la tua storia mi ha davvero toccato, sai? Quel bisogno di rimettersi in pista dopo un momento tosto come un divorzio lo capisco bene, anche se il mio percorso è un po’ diverso. Leggendo il tuo post, mi sono rivisto in quel mix di casa e palestra, quel cercare un equilibrio per sentirsi di nuovo “interi”. Io sono un grande fan delle sessioni con i pesi, e grazie al sollevamento ho perso un bel po’ di peso, ma soprattutto ho trovato un modo per stabilizzarmi, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Ti racconto come sto vivendo questa cosa, magari ti dà qualche spunto.

All’inizio, come te, ho puntato tutto sulla casa. Non ero proprio a mio agio all’idea di andare in palestra, con tutti quei macchinari e persone che sembrano nate con un bilanciere in mano. A casa ho creato un angolino con un paio di manubri, una sbarra per trazioni e un tappetino. Ho iniziato con allenamenti di forza a corpo libero e pesi leggeri, seguendo programmi che trovavo online. La cosa bella di casa è che non hai scuse logistiche: ti metti le cuffie, accendi la tua playlist e via. Per me è stato fondamentale per costruire una routine senza pressioni, soprattutto quando volevo solo concentrarmi su me stesso. Facevo sessioni di 40-50 minuti, con esercizi come squat, push-up e stacchi, e mi aiutavano a scaricare lo stress oltre che a bruciare calorie. Però, come dici tu, a volte la casa può diventare troppo “comoda”. Basta un attimo di stanchezza, e ti ritrovi a pensare “ma sì, magari domani”.

La palestra l’ho scoperta dopo, quando ho sentito che volevo spingermi oltre. Perdere peso era solo una parte del mio obiettivo: volevo anche costruire muscoli e sentirmi più forte, dentro e fuori. In palestra ho trovato un mondo diverso: i bilancieri pesanti, le panche, le macchine per le gambe. All’inizio mi sentivo un po’ perso, ma poi ho iniziato a chiedere consigli a un allenatore e a seguire un programma strutturato. Ora faccio 3-4 sessioni a settimana di forza, con esercizi composti come squat, panca e deadlift, e qualche lavoro di isolamento per braccia e spalle. La palestra mi dà una carica che a casa non sempre trovo: il rumore dei pesi, la gente che si allena, tutto mi spinge a dare il massimo. E poi, vedere i progressi – tipo aggiungere 5 kg al bilanciere o fare una ripetizione in più – è una botta di fiducia incredibile.

Per me, alternare casa e palestra è stato il modo migliore per mantenere la costanza senza annoiarmi. A casa faccio allenamenti più leggeri, magari con circuiti ad alta intensità per tenere il metabolismo attivo, tipo 20 minuti di HIIT con kettlebell e burpees. In palestra, invece, mi concentro sulle sessioni pesanti, quelle che mi fanno sentire che sto davvero costruendo qualcosa. La chiave per me è stata pianificare: ho un quaderno dove segno gli allenamenti della settimana, così non improvviso. Ad esempio, lunedì e giovedì palestra per la forza, mercoledì e sabato casa con HIIT o mobilità, domenica un po’ di stretching o una camminata lunga. Questo mi aiuta a non perdere il ritmo, anche nei giorni in cui la motivazione è bassa.

Sul piano alimentare, cerco di mangiare in modo semplice ma mirato per stabilizzare il peso e supportare i muscoli. Colazione con fiocchi d’avena, yogurt greco e frutta, pranzo con riso integrale, petto di pollo o pesce e un sacco di verdure, cena più leggera con uova, legumi o una zuppa. Tengo d’occhio le proteine, perché per il lavoro di forza sono fondamentali, ma non sono ossessionato dalle calorie. Se ho voglia di un dolce, me lo concedo, ma cerco di non esagerare. Mangiare così mi dà l’energia per allenarmi senza sentirmi appesantito, e mi ha aiutato a mantenere il peso senza sbalzi.

Quello che mi piace del tuo approccio è che ascolti te stesso, alternando casa e palestra in base a come ti senti. Anche per me ogni allenamento, che sia in salotto o tra i pesi della palestra, è un passo per sentirmi più in controllo. Nei giorni in cui non ho voglia, cerco di ricordarmi perché ho iniziato: non è solo per il fisico, ma per quella sensazione di forza mentale che mi porto dietro tutto il giorno. Un trucco che uso è prepararmi la borsa della palestra o il tappetino la sera prima: sembra una sciocchezza, ma elimina quella barriera iniziale. Tu come fai a tirarti su nei momenti in cui la motivazione scarseggia? E hai trovato qualche esercizio o routine che ti dà quella spinta in più per andare avanti?
 
Ragazzi, vi racconto un po’ come sto affrontando questa fase della mia vita. Dopo il divorzio, sentivo il bisogno di riprendere in mano me stesso, di sentirmi di nuovo vivo. All’inizio non sapevo bene da dove partire, ma ho deciso di buttarmi sul movimento per ritrovare un po’ di equilibrio. La domanda “casa o palestra” per me è stata cruciale, e vi dico come la sto vivendo.
Allenarmi a casa è stato il mio punto di partenza. Non avevo voglia di affrontare il mondo là fuori subito, sapete, con quella sensazione di essere un po’ fuori posto. Ho preso un tappetino, qualche peso leggero e seguito video su YouTube. La comodità è imbattibile: niente orari, niente occhi indiscreti, solo io e la mia musica. Mi ha aiutato a creare una routine senza pressioni, e piano piano ho iniziato a sentirmi più forte, non solo fisicamente. Però, devo essere onesto, a volte manca quella spinta in più. La casa è accogliente, ma può diventare una scusa per rimandare: “vabbè, lo faccio dopo”… e quel dopo non arriva sempre.
Poi, circa un mese fa, ho provato la palestra. All’inizio ero intimidito: tutti sembrano sapere cosa fanno, e io mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Ma dopo un po’ ho capito che nessuno ti giudica davvero, ognuno è preso dal suo percorso. La palestra mi dà una struttura che a casa fatico a mantenere. Gli attrezzi, le persone intorno, persino il rumore dei pesi: tutto mi motiva a spingermi oltre. Ho anche iniziato a fare qualche corso di gruppo, e mi piace quell’energia collettiva. Mi sento meno solo, e questo, dopo il divorzio, è un toccasana.
Detto questo, non credo ci sia una scelta “giusta”. Casa mi ha dato la libertà di ricominciare al mio ritmo, la palestra mi sta aiutando a uscire dal guscio e a sfidarmi. Ora alterno: qualche giorno mi alleno in salotto, altri vado in palestra per cambiare aria. Ogni passo, che sia sul tapis roulant o sul pavimento di casa, mi ricorda che sto ricostruendo non solo il mio corpo, ma anche la fiducia in me stesso. Voi come fate a trovare il vostro equilibrio tra le due?