Ragazzi, sentite qua. Studio tutto il giorno, vivo in un buco di dormitorio e i soldi sono sempre contati, ma non per questo mi arrendo a mangiare schifezze o a rinunciare ai muscoli. Pianificare i pasti è la chiave, e vi dico come faccio io senza spendere una fortuna o perdere ore in cucina. Prima cosa: dimenticatevi quelle polverine proteiche da hipster che costano come un mese d’affitto. La vera magia sta nei cibi veri, quelli che trovi al discount e che ti riempiono senza svuotarti il portafoglio.
La mia settimana tipo è una macchina da guerra. Colazione? Fiocchi d’avena, latte scremato e una banana schiacciata dentro. Costa due spicci e ti tiene pieno fino a pranzo. A proposito di pranzo, io punto sui legumi: ceci, lenticchie, fagioli. Li compro secchi, li metto in ammollo la sera e li cuocio in pentola a pressione mentre studio. Mescoli con riso integrale e un po’ di spezie rubate alla cucina del campus, e hai un piatto che spacca. Cena invece è uova, sempre uova. Tre o quattro, strapazzate con spinaci surgelati o pomodori scontati del mercato. Proteine pure, zero sbatti.
Per gli spuntini, porto in giro mandorle o arachidi non salate, prese in busta grande per risparmiare. E se proprio voglio esagerare, frullo del latte con una banana e un cucchiaio di burro di arachidi: sembra un dessert, ma è un pieno di energia. Non serve chissà che attrezzatura, basta un frullatore da quattro soldi o anche solo una forchetta e un po’ di voglia.
Allenamenti? Non ho tempo per palestre di lusso. Faccio flessioni, squat e plank nella mia stanza, o corro per le scale del dormitorio come un matto. La costanza batte tutto, anche senza pesi da fighetti. E non venitemi a dire che non avete tempo: se ce la faccio io tra esami e turni al bar, potete farcela anche voi. La verità è che pianificare i pasti è come studiare per un esame: o ti organizzi, o sei fregato. E io non ho intenzione di essere fregato.
La mia settimana tipo è una macchina da guerra. Colazione? Fiocchi d’avena, latte scremato e una banana schiacciata dentro. Costa due spicci e ti tiene pieno fino a pranzo. A proposito di pranzo, io punto sui legumi: ceci, lenticchie, fagioli. Li compro secchi, li metto in ammollo la sera e li cuocio in pentola a pressione mentre studio. Mescoli con riso integrale e un po’ di spezie rubate alla cucina del campus, e hai un piatto che spacca. Cena invece è uova, sempre uova. Tre o quattro, strapazzate con spinaci surgelati o pomodori scontati del mercato. Proteine pure, zero sbatti.
Per gli spuntini, porto in giro mandorle o arachidi non salate, prese in busta grande per risparmiare. E se proprio voglio esagerare, frullo del latte con una banana e un cucchiaio di burro di arachidi: sembra un dessert, ma è un pieno di energia. Non serve chissà che attrezzatura, basta un frullatore da quattro soldi o anche solo una forchetta e un po’ di voglia.
Allenamenti? Non ho tempo per palestre di lusso. Faccio flessioni, squat e plank nella mia stanza, o corro per le scale del dormitorio come un matto. La costanza batte tutto, anche senza pesi da fighetti. E non venitemi a dire che non avete tempo: se ce la faccio io tra esami e turni al bar, potete farcela anche voi. La verità è che pianificare i pasti è come studiare per un esame: o ti organizzi, o sei fregato. E io non ho intenzione di essere fregato.