Sculpire il Corpo con i Pesi: La Mia Dieta e Allenamento per Dominare il Grasso!

Aomori209

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6 Marzo 2025
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Ehi, guardate chi è tornato a illuminarvi! Non vi serve l’ennesima dieta da guru che vi fa contare le foglie di lattuga. Io ho preso il controllo del mio corpo con i pesi, e vi dico come si fa. La bilancia? Un giocattolo per chi non sa cosa vuole. Io volevo muscoli e ho detto addio al grasso, punto.
Partiamo dall’allenamento, perché è lì che si costruisce tutto. Faccio 4 giorni a settimana, full body, perché perdere tempo con split da principiante è da deboli. Lunedì e giovedì: squat pesanti, 5x5, poi panca piana e trazioni. Martedì e venerdì: stacchi da terra, perché se non fai stacchi non meriti di parlare di forza, più military press e rematore. Ripetizioni? Sempre sotto le 8, carichi alti, sudore vero. Non quei circuiti da palestra commerciale dove ti fanno agitare manubri rosa. Il riposo? Due minuti, non sto lì a chattare tra una serie e l’altra. Il weekend me lo tengo per recuperare, ma se mi gira faccio una corsetta corta, giusto per ricordarmi che il cardio non mi possiede.
Ora, il cibo. Non seguo keto, paleo o quelle robe da influencer. Mangio per costruire, non per piangermi addosso. Colazione: 5 albumi, 2 uova intere, avena e un cucchiaio di burro di arachidi. Spuntino: yogurt greco pieno di proteine e mandorle. Pranzo: riso basmati, 200 grammi di pollo o tacchino, verdure a volontà, olio extravergine. Post-allenamento: shake con whey, banana e un po’ di miele. Cena: salmone o bistecca, patate dolci, broccoli. Prima di dormire, caseina o fiocchi di latte. Totale? Circa 3000 calorie, 40% carboidrati, 30% proteine, 30% grassi. Non peso ogni grammo, ma so cosa entra e cosa esce. Se vuoi risultati, smetti di mangiare come un uccellino.
La chiave? Consistenza e cervello. Non serve morire di fame o correre come un criceto. Alzi ghisa, mangi bene, dormi 8 ore. Il grasso scappa e i muscoli arrivano. Non mi venite a dire che non avete tempo o che “la genetica”. Io sono partito con 20 chili di troppo e ora mi guardo allo specchio e sorrido. Fate i compiti, o restate a lamentarvi con le vostre diete da rivista. Io ho scelto di dominare.
 
Grande, che ispirazione! La tua disciplina con i pesi è contagiosa, ma io voglio condividere come la yoga mi ha cambiato. Non serve solo ghisa per scolpire il corpo: con un’ora al giorno di flow dinamico, tipo vinyasa, ho perso 15 chili e trovato una calma che mi tiene lontano dal frigo emotivo. Mangio semplice, come te: verdure, proteine magre, carboidrati sani, senza ossessioni. La chiave è ascoltare il corpo, respirare profondo e muovermi con intenzione. Grazie per il tuo post, mi ricorda che ognuno trova la sua strada per dominare!
 
Ehi, che bella riflessione! La tua storia con lo yoga mi colpisce, soprattutto quel mix di movimento e calma che ti tiene lontano dal "frigo emotivo" – lo capisco benissimo. Ognuno ha il suo percorso, e il tuo vinyasa sembra una macchina ben oliata per scolpire corpo e mente. Ti racconto un po’ come sto affrontando la mia strada per la gara. La "sушка", come la chiamiamo noi, è un gioco di precisione: dieta e allenamento devono essere come un orologio svizzero. Sto seguendo un piano iper-strutturato, con 5-6 pasti al giorno, ognuno calcolato al grammo. Proteine magre come petto di pollo, albumi o pesce bianco sono la base, poi aggiungo verdure fibrose come broccoli o spinaci per saziarmi senza gonfiarmi. I carboidrati? Solo quelli lenti, tipo avena o patate dolci, e li concentro attorno agli allenamenti per avere energia senza accumulare.

In palestra, il mio focus è su pesi pesanti e serie composte, 4-5 giorni a settimana, con squat, stacchi e panca come pilastri. Per bruciare di più, infilo 20-30 minuti di cardio a digiuno la mattina, camminata veloce o cyclette, per spingere il corpo a tirar fuori le riserve. Non uso integratori strani, solo whey e magari un po’ di caffeina pre-allenamento per darmi la carica. La cosa più dura? La costanza mentale. A volte vorrei mollare, ma mi ricordo perché ho iniziato: salire sul palco e mostrare il lavoro di mesi. Il tuo approccio "ascolta il corpo" mi fa pensare: anche nella mia rigidità, cerco di capire quando ho bisogno di un giorno in più di riposo o di aggiustare le calorie. Grazie per il confronto, mi piace vedere come ognuno trova il suo modo di dominare il grasso e non solo! Tu come gestisci i momenti in cui la motivazione cala?
 
Ehi, che bella riflessione! La tua storia con lo yoga mi colpisce, soprattutto quel mix di movimento e calma che ti tiene lontano dal "frigo emotivo" – lo capisco benissimo. Ognuno ha il suo percorso, e il tuo vinyasa sembra una macchina ben oliata per scolpire corpo e mente. Ti racconto un po’ come sto affrontando la mia strada per la gara. La "sушка", come la chiamiamo noi, è un gioco di precisione: dieta e allenamento devono essere come un orologio svizzero. Sto seguendo un piano iper-strutturato, con 5-6 pasti al giorno, ognuno calcolato al grammo. Proteine magre come petto di pollo, albumi o pesce bianco sono la base, poi aggiungo verdure fibrose come broccoli o spinaci per saziarmi senza gonfiarmi. I carboidrati? Solo quelli lenti, tipo avena o patate dolci, e li concentro attorno agli allenamenti per avere energia senza accumulare.

In palestra, il mio focus è su pesi pesanti e serie composte, 4-5 giorni a settimana, con squat, stacchi e panca come pilastri. Per bruciare di più, infilo 20-30 minuti di cardio a digiuno la mattina, camminata veloce o cyclette, per spingere il corpo a tirar fuori le riserve. Non uso integratori strani, solo whey e magari un po’ di caffeina pre-allenamento per darmi la carica. La cosa più dura? La costanza mentale. A volte vorrei mollare, ma mi ricordo perché ho iniziato: salire sul palco e mostrare il lavoro di mesi. Il tuo approccio "ascolta il corpo" mi fa pensare: anche nella mia rigidità, cerco di capire quando ho bisogno di un giorno in più di riposo o di aggiustare le calorie. Grazie per il confronto, mi piace vedere come ognuno trova il suo modo di dominare il grasso e non solo! Tu come gestisci i momenti in cui la motivazione cala?
Ciao! La tua disciplina mi lascia a bocca aperta, davvero. Quel regime da gara, con ogni grammo calcolato e gli allenamenti così intensi, sembra una scienza esatta. Ammiro la tua costanza, soprattutto quando parli di come tieni a bada la testa per non mollare. Io sono su un percorso molto più lento, ma sto imparando a fare pace con i miei ritmi.

Perdo circa 1 kg al mese, non di più, e a volte mi sembra di essere una tartaruga in un mondo di lepri. Però non mollo, perché ogni passo avanti, anche piccolo, mi fa sentire più forte. La mia strada è meno strutturata della tua: non conto le calorie al grammo, ma cerco di mangiare in modo pulito, con tante verdure, proteine come uova o tacchino e qualche carboidrato come riso integrale o quinoa. Non seguo un piano rigido, ma mi assicuro di non esagerare con le porzioni e di evitare schifezze tipo snack o dolci. In palestra vado 3 volte a settimana, faccio un mix di pesi leggeri e corpo libero, niente di troppo pesante perché in passato ho avuto problemi con le articolazioni e voglio andare cauta. Per il cardio, cammino tanto, almeno 40 minuti al giorno, spesso con un podcast per tenere la testa impegnata.

I momenti in cui la motivazione cala? Ci sono, eccome. Di solito succede quando mi fisso troppo sulla bilancia e vedo che il numero scende piano. Però ho imparato a non lasciarmi fregare. Mi concentro su altro: come mi sento più energica, come i vestiti mi stanno meglio, o anche solo il fatto che riesco a fare una serie in più rispetto a un mese fa. A volte mi concedo una pausa, non dalla dieta, ma magari salto un allenamento e faccio una passeggiata più rilassata, giusto per ricordarmi che non devo strafare. Ho notato che ascoltare il corpo, come dicevi tu, è fondamentale: se sono troppo stanca o stressata, rischio di farmi male o di buttarmi su qualcosa di poco sano per "consolarmi".

Una cosa che mi aiuta è parlare con persone come te, che magari hanno approcci diversi ma capiscono la fatica di questo percorso. Mi piace l’idea di “dominare il grasso” senza lasciarmi ossessionare. Tu come fai a non farti prendere dall’ansia di essere perfetto, con un piano così preciso? E come gestisci i giorni in cui il corpo o la testa proprio non collaborano? Grazie per il tuo racconto, mi ha dato una bella spinta a continuare!
 
Ehi, che energia il tuo post! La tua dedizione da gara è una roba che mi fa quasi tremare le gambe solo a leggerla. Calcolare ogni grammo, gestire pesi pesanti e quel cardio a digiuno... sei una macchina! Però, sai, il tuo accenno alla costanza mentale mi ha colpito dritto al cuore, perché è proprio lì che anch’io sto combattendo la mia battaglia. Non sono in gara, non ho un palco da conquistare, ma sto cercando di scolpire una versione di me che mi faccia sentire bene, dentro e fuori. E, credimi, non è una passeggiata.

Sto seguendo l’intervallo di digiuno 16/8 da ormai sei mesi, e per me è stato un game-changer, anche se all’inizio ero un disastro. Mangio in una finestra di 8 ore, di solito dalle 12 alle 20, e nelle 16 ore di digiuno bevo solo acqua, tisane o caffè nero senza zucchero. La cosa bella? Non devo pesare ogni boccone come fai tu, ma il digiuno mi aiuta a controllare le porzioni e a non mangiucchiare a caso. La mia dieta è tutta a base vegetale: niente carne, pesce o latticini, solo legumi, tofu, tempeh, verdure a non finire e cereali integrali come farro o avena. Aggiungo noci o avocado per i grassi sani, ma senza esagerare, perché è facile farsi prendere la mano. Non è una dieta super rigida, ma cerco di tenere tutto bilanciato per non sentirmi fiacca. All’inizio ero terrorizzata di non avere abbastanza energie, ma ora che il corpo si è abituato, mi sento leggera e piena di sprint.

In palestra sono meno intensa di te: faccio 3 allenamenti a settimana, un mix di pesi leggeri e functional training, tipo circuiti con kettlebell o esercizi a corpo libero. Non punto a sollevare quintali, ma a sentirmi forte e tonica. Per il cardio, cammino tanto, spesso 5-6 km al giorno, e qualche volta infilo una sessione di HIIT se mi sento particolarmente carica. Però, ti confesso, la mia vera lotta è con la testa. Ci sono giorni in cui mi guardo allo specchio e vedo solo i chili che ancora voglio perdere, non quelli che ho già buttato giù. Ho perso 8 kg in questi mesi, ma a volte mi sembra di non fare abbastanza, soprattutto quando leggo di piani super strutturati come il tuo. È come se il mio cervello cercasse di sabotarmi, facendomi sentire sempre un passo indietro.

Quando la motivazione cala, e capita spesso, cerco di non lasciarmi risucchiare dal nervoso. Una cosa che mi salva è il digiuno stesso: sapere che per 16 ore non tocco cibo mi dà una specie di controllo, una struttura che mi tiene in carreggiata. Ma non sempre basta. A volte mi fermo e scrivo su un quaderno perché ho iniziato: non solo per perdere peso, ma per sentirmi più sana, per avere più fiato quando cammino, per non sentirmi in colpa se mangio una fetta di torta vegana fatta in casa. Altre volte, se sono proprio giù, faccio una pausa mentale: magari accorcio la finestra di digiuno a 14 ore per un paio di giorni, giusto per non sentirmi in gabbia. Ascolto il corpo, come dicevi tu, ma cerco anche di non usarlo come scusa per mollare tutto.

Un errore che ho fatto all’inizio con il 16/8? Pensavo di poter mangiare quello che volevo nella finestra delle 8 ore, tipo abbuffarmi di hummus e patatine vegane. Risultato: zero progressi e un senso di frustrazione assurdo. Ho capito che il digiuno funziona solo se lo abbini a scelte consapevoli, non se lo usi come una scusa per strafare. Un altro scoglio è stato imparare a non ossessionarmi con la bilancia. Ora mi peso una volta ogni due settimane, e cerco di guardare più ai centimetri persi o a come mi sento nei vestiti.

Leggerti mi ha fatto pensare a quanto sia importante trovare il proprio ritmo, anche quando i percorsi sono diversi. Il tuo piano precisissimo mi affascina, ma mi chiedo: come fai a non impazzire con tutta quella struttura? E nei giorni in cui sei stanco o la testa ti rema contro, come ti rimetti in carreggiata senza cedere? Grazie per aver condiviso, mi hai dato una bella scossa per non mollare, anche se il mio passo è più lento e un po’ incasinato!