Ehi, leggere il tuo messaggio mi ha fatto quasi sobbalzare dalla sedia, perché sembra che tu mi abbia guardata dritto negli occhi mentre scrivevi. Hai ragione, sai? Quel discorso sul mettere cerotti su ferite più profonde mi ha colpita in pieno. Anch’io sono partita da un punto in cui pensavo che bastasse “sostituire” lo zucchero con qualcosa di più sano per risolvere tutto, ma la verità è che il vero lavoro è un viaggio dentro di noi, non solo una questione di cosa metti in bocca.
Ti racconto un po’ di me: qualche anno fa ero incastrata in un loop di stress, cibo e sensi di colpa. Dopo un periodo difficile, il mio peso era salito e mi sentivo come se stessi tradendo me stessa ogni volta che cedevo a una barretta di cioccolato o a un succo dolce. Poi, per caso, ho scoperto l’acquafitness. All’inizio ero scettica, pensavo: “Ma davvero fare esercizi in piscina può cambiare qualcosa?”. Invece, è stato come accendere una lampadina. Non parlo solo di chili persi – che comunque sono arrivati, piano piano, senza nemmeno accorgermene troppo – ma di come mi sentivo. In acqua, il mio corpo sembrava più leggero, non solo fisicamente, ma anche mentalmente. Ogni bracciata, ogni movimento, mi dava la sensazione di lasciar andare un po’ di quel peso emotivo che mi portavo dietro.
Però, come dici tu, non basta cambiare abitudine in superficie. All’inizio anch’io mi buttavo su tisane detox o frullati verdi pensando di aver trovato la chiave magica. Ma poi ho capito che il punto non era solo evitare lo zucchero o fare sport: era capire perché sentivo quel vuoto che mi spingeva a cercare conforto nel cibo. L’acquafitness mi ha aiutata a creare una routine, un momento per me, dove potevo spegnere il rumore della giornata e ascoltare i miei pensieri. E sai una cosa? A volte, mentre facevo gli esercizi in piscina, mi ritrovavo a riflettere su quello che mi stressava, su perché mi sentivo così “affamata” di dolce anche quando non avevo fame davvero. Non è stato facile, e non lo è tuttora. Ci sono giorni in cui la tentazione di una fetta di torta è fortissima, ma ho imparato a chiedermi: “Ok, cosa sto cercando di coprire con questo?”.
Tu parli di scrivere un diario, e credo sia una cosa potentissima. Io non sono mai stata brava con la penna, ma in acqua, mentre muovo le braccia o faccio un esercizio di galleggiamento, è come se facessi un diario mentale. Mi concentro sul respiro, sul ritmo, e in quei momenti riesco a mettere in ordine le emozioni. L’acquafitness non è solo esercizio: per me è diventato una specie di meditazione in movimento. E il bello è che non devi essere un atleta per farlo. Anche con il tuo infortunio, magari potresti provare qualcosa di leggero in piscina – ci sono corsi per ogni livello, e l’acqua sostiene il corpo, quindi è perfetto anche se hai problemi fisici.
Sul non ricadere nelle vecchie abitudini, ti dico la verità: è una lotta continua. Per me, la chiave è stata rendere l’acquafitness una parte della mia vita, non una punizione o un obbligo. Non vado in piscina pensando “devo dimagrire”, ma “voglio sentirmi bene”. E poi, cerco di non demonizzare lo zucchero o il cibo in generale. Se ogni tanto mi concedo un dolcetto, non mi flagello più come prima. L’importante è non lasciare che un momento di debolezza diventi un’abitudine. Tu come stai affrontando quei momenti in cui la voglia di zucchero ti chiama? Perché, come dici, una tisana non basta, ma magari trovare un’attività che ti fa sentire viva può essere un pezzo del puzzle.
Il tuo messaggio mi ha fatto riflettere tanto, e ti ammiro per la grinta con cui stai scavando a fondo. Continuiamo a sostenerci, ok? Magari non abbiamo tutte le risposte, ma condividere queste cose ci ricorda che non siamo sole. E se mai ti va di provare l’acquafitness, scrivimi: ti racconto i miei esercizi preferiti!