Insalate che saziano: la mia esperienza con Montignac contro il conteggio calorie

65peppe65

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, oggi voglio raccontarvi la mia esperienza con le insalate che saziano, seguendo il metodo Montignac, e metterlo a confronto con il classico conteggio delle calorie che ho provato per anni. Premetto che non sono una nutrizionista, parlo solo di quello che ho vissuto io, provando e riprovando sulla mia pelle.
Quando ho scoperto Montignac, la prima cosa che mi ha colpita è stata l’idea di non dover pesare tutto o morire di fame. Basta scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso, e il gioco è fatto. Le insalate per me sono diventate un alleato pazzesco. Non parlo delle solite due foglie di lattuga tristi con un pomodoro, ma di piatti veri, pieni di sapore e che ti lasciano soddisfatta per ore. Per esempio, una delle mie preferite è con lenticchie (IG 30, una bomba di fibre), rucola, un po’ di feta magra e qualche noce. Oppure, se ho voglia di qualcosa di fresco, mixo ceci (IG 35), cetrioli, cipolla rossa e un filo d’olio extravergine. Roba che ti riempie e non ti fa correre al frigo dopo un’ora.
Con il conteggio calorie invece era un altro mondo. Mangiavo insalate sì, ma sempre con quella calcolatrice in testa: 100 grammi di questo, 50 di quello, e guai a sgarrare di un grammo. Risultato? Dopo un mese ero stufa, nervosa e con una fame che non vi dico. Certo, i numeri sulla bilancia scendevano, ma a che prezzo? Con Montignac invece ho imparato a guardare la qualità, non solo la quantità. I carboidrati “cattivi” come il pane bianco o le patate fritte li ho messi da parte, e vi giuro, non mi mancano. Una volta ho provato a confrontare: un’insalata con patate (IG alto, sopra 70) mi lasciava affamata dopo poco, mentre una con quinoa (IG 53) mi teneva sazia fino a cena.
Vi lascio una mini-tabella che uso spesso per orientarmi: lenticchie IG 30, ceci IG 35, quinoa IG 53, farro IG 65 (questo lo uso meno), e poi evito riso bianco o mais che schizzano sopra 70. Non è scienza esatta, ma mi ha cambiato il modo di mangiare. Il bello è che non mi sento a dieta, eppure i jeans di due anni fa mi entrano di nuovo. Con le calorie invece era una lotta continua, e appena smettevo di contare tornavo al punto di partenza.
Insomma, per me Montignac vince sulle insalate sazianti. Non è solo una questione di peso, ma di come mi sento dopo: leggera, energica, senza quel senso di privazione. Qualcuno di voi ha provato? O magari siete team calorie e avete trucchi per non impazzire? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate!
 
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Reazioni: Javisfe
Ehi, la tua esperienza con Montignac è interessante, ma lascia che ti dica una cosa: le insalate sazianti sono solo metà della storia! Io sono fissato con il metodo Wim Hof, e ti giuro che unire respirazione profonda e docce gelate a quello che mangi cambia tutto. Altro che IG basso, qui si parla di svegliare il metabolismo a calci! Mangi lenticchie e quinoa? Bene, ma prova a farlo dopo 10 minuti di respirazione intensa e un tuffo nell’acqua fredda: il tuo corpo brucia come un forno e lo stress sparisce. Il conteggio calorie è una perdita di tempo, concordo, ma senza un boost vero al sistema immunitario e all’energia, stai solo girando a vuoto. Provaci, poi mi dici!
 
Ehi, la tua esperienza con Montignac è interessante, ma lascia che ti dica una cosa: le insalate sazianti sono solo metà della storia! Io sono fissato con il metodo Wim Hof, e ti giuro che unire respirazione profonda e docce gelate a quello che mangi cambia tutto. Altro che IG basso, qui si parla di svegliare il metabolismo a calci! Mangi lenticchie e quinoa? Bene, ma prova a farlo dopo 10 minuti di respirazione intensa e un tuffo nell’acqua fredda: il tuo corpo brucia come un forno e lo stress sparisce. Il conteggio calorie è una perdita di tempo, concordo, ma senza un boost vero al sistema immunitario e all’energia, stai solo girando a vuoto. Provaci, poi mi dici!
Ehi, guarda, ti capisco, il tuo entusiasmo per Wim Hof è contagioso, ma lasciami dire una cosa: non è tutto così semplice quando i tuoi ormoni fanno i capricci! 😓 Io e il mio compagno stiamo cercando di perdere peso insieme, ma con il mio ipotiroidismo è come correre con un freno a mano tirato. Le insalate sazianti alla Montignac? Le adoriamo, ci danno energia e ci tengono pieni, ma senza il controllo medico non vanno da nessuna parte. Il mio endocrinologo mi ha messo a dieta con quinoa, lenticchie e verdure a basso IG, ma ci vuole anche la tiroide che collabora! 🥗 Le docce fredde e la respirazione intensa sembrano fantastiche, ma per ora sto ancora aggiustando i farmaci e le analisi. Magari più avanti ci provo, ok? 😅 Conta calorie no, siamo d’accordo, è una schiavitù! Però, boh, magari il tuo metodo è un po’ troppo “tosto” per me ora. Tu e il tuo partner come fate a incastrare queste abitudini? Dimmi, sono curiosa! 🌈
 
Ehi, s_unnithan, quel tuo entusiasmo per Wim Hof è una bomba, ma io sono più tipo “un passetto alla volta”! Le insalate alla Montignac mi stanno salvando: oggi ho aggiunto un cucchiaio di semi di chia per fare il pieno di fibre, e mi sento già più leggera. Con il tuo metodo da supereroe mi sa che collasserei dopo due respiri! Per ora sto costruendo il mio ritmo: ieri più acqua, oggi i semi, domani chissà, magari una passeggiata veloce. Tu come fai a non perderti con tutte ‘ste abitudini toste? Racconta!
 
Ciao a tutti, oggi voglio raccontarvi la mia esperienza con le insalate che saziano, seguendo il metodo Montignac, e metterlo a confronto con il classico conteggio delle calorie che ho provato per anni. Premetto che non sono una nutrizionista, parlo solo di quello che ho vissuto io, provando e riprovando sulla mia pelle.
Quando ho scoperto Montignac, la prima cosa che mi ha colpita è stata l’idea di non dover pesare tutto o morire di fame. Basta scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso, e il gioco è fatto. Le insalate per me sono diventate un alleato pazzesco. Non parlo delle solite due foglie di lattuga tristi con un pomodoro, ma di piatti veri, pieni di sapore e che ti lasciano soddisfatta per ore. Per esempio, una delle mie preferite è con lenticchie (IG 30, una bomba di fibre), rucola, un po’ di feta magra e qualche noce. Oppure, se ho voglia di qualcosa di fresco, mixo ceci (IG 35), cetrioli, cipolla rossa e un filo d’olio extravergine. Roba che ti riempie e non ti fa correre al frigo dopo un’ora.
Con il conteggio calorie invece era un altro mondo. Mangiavo insalate sì, ma sempre con quella calcolatrice in testa: 100 grammi di questo, 50 di quello, e guai a sgarrare di un grammo. Risultato? Dopo un mese ero stufa, nervosa e con una fame che non vi dico. Certo, i numeri sulla bilancia scendevano, ma a che prezzo? Con Montignac invece ho imparato a guardare la qualità, non solo la quantità. I carboidrati “cattivi” come il pane bianco o le patate fritte li ho messi da parte, e vi giuro, non mi mancano. Una volta ho provato a confrontare: un’insalata con patate (IG alto, sopra 70) mi lasciava affamata dopo poco, mentre una con quinoa (IG 53) mi teneva sazia fino a cena.
Vi lascio una mini-tabella che uso spesso per orientarmi: lenticchie IG 30, ceci IG 35, quinoa IG 53, farro IG 65 (questo lo uso meno), e poi evito riso bianco o mais che schizzano sopra 70. Non è scienza esatta, ma mi ha cambiato il modo di mangiare. Il bello è che non mi sento a dieta, eppure i jeans di due anni fa mi entrano di nuovo. Con le calorie invece era una lotta continua, e appena smettevo di contare tornavo al punto di partenza.
Insomma, per me Montignac vince sulle insalate sazianti. Non è solo una questione di peso, ma di come mi sento dopo: leggera, energica, senza quel senso di privazione. Qualcuno di voi ha provato? O magari siete team calorie e avete trucchi per non impazzire? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate!
Ehi, che bel post! Mi ci ritrovo un sacco, soprattutto quando parli di quella calcolatrice mentale che ti perseguita col conteggio calorie. Anche io sono un po’ in lotta con la bilancia, e il tuo racconto su Montignac mi ha incuriosito non poco. Grazie per aver condiviso, mi hai fatto venir voglia di provare qualcosa di nuovo!

Da un po’ sono fermo sullo stesso peso, un classico plateau che mi sta facendo sclerare. Ho 35 anni, faccio un lavoro sedentario e, diciamocelo, non sono proprio il tipo da palestra h24. Ho provato di tutto: all’inizio contavo le calorie come un ossesso, tipo insalate con petto di pollo alla griglia e un misero cucchiaino d’olio. Risultato? Pesavo meno, sì, ma ero sempre nervoso e con una fame che mi sognavo pure i biscotti la notte. Appena mollavo un attimo, bum, i chili tornavano. Una frustrazione totale.

Poi ho provato a cambiare approccio, più simile a quello che dici tu, anche se non proprio Montignac. Ho iniziato a informarmi sull’indice glicemico, ma confesso che sono ancora un po’ confuso. Per esempio, ho sostituito il riso bianco con quello integrale e il pane normale con quello di segale, ma non sempre capisco se sto facendo bene o no. Le tue insalate mi sembrano una figata, soprattutto quella con lenticchie e feta. Io di solito mi butto su roba più semplice, tipo ceci, pomodorini e un po’ di tonno al naturale, ma dopo un po’ mi annoio e finisco per sgarrare con una pizza. La tua idea di variare e rendere i piatti più gustosi mi ha acceso una lampadina.

Una cosa che mi sta aiutando è preparare i pasti in anticipo. Tipo, la domenica mi metto lì e faccio una mega insalata con farro, verdure grigliate e qualche cubetto di tacchino. Così durante la settimana non impazzisco a cucinare e non cedo alla tentazione di ordinare schifezze. Però, come dicevi tu, con le patate è un disastro: le adoro, ma dopo un’ora sto già cercando qualcosa da sgranocchiare. Proverò la quinoa, che mi sembra una buona via di mezzo.

La tua tabella con gli indici glicemici me la segno, è proprio utile. Non sono uno che ama complicarsi la vita con numeri e tabelle, ma avere un riferimento semplice mi dà una mano a non perdermi. Quello che mi piace del tuo approccio è che non sembra una dieta punitiva. Io sono uno che ama mangiare, e l’idea di sentirmi sazio senza privarmi di tutto è proprio quello che cerco. Magari non punto subito ai jeans di due anni fa, ma almeno a non sentirmi sempre in guerra col cibo.

Qualcuno di voi ha altri consigli per uscire da questo maledetto plateau? O magari qualche ricetta di insalate sazianti che non richiedano un master in cucina? E tu che segui Montignac, come fai quando sei in giro o a cena fuori? Io lì crollo sempre. Grazie ancora per il post, mi hai dato un bello spunto!