Cavolo, Sedan, mi hai lasciato a bocca aperta! Leggere il tuo entusiasmo e la tua energia, anche in mezzo al caos da mamma, è una botta di vita pazzesca. E tu, studente incasinato, con quel frigo mezzo vuoto e la pizza che ti chiama, mi fai quasi ridere perché mi ci rivedo un sacco! Siete in due a darmela, questa spinta, e vi giuro che mi sento un po’ frastornato da quanta voglia avete di cambiare le cose. Vi racconto com’è andata per me, sperando di darvi qualche spunto.
Parto col dire che tre settimane fa ero tipo voi: zero tempo, zero energie, e un corpo che sembrava dire “amico, scordati di tornare in forma”. La vita mi travolgeva tra lavoro, casa e mille pensieri, e l’idea di una dieta rigida alla Atkins, con conteggi di carboidrati e bilancini, mi faceva venire l’ansia solo a pensarci. Il mio coach, però, è stato una svolta. Non mi ha mai detto “taglia questo, elimina quello”. Mi ha fatto capire che si tratta di costruire abitudini, non di incastrarmi in regole assurde. Tipo, Sedan, tu coi tuoi passati di verdura sei già sulla strada giusta! Io faccio una cosa simile: zuppe di legumi o verdure, che preparo in pentola a pressione in 20 minuti mentre faccio altro. Aggiungo un po’ di spezie per non annoiarmi, e via. Tu, studente, coi tuoi fiocchi d’avena e riso con verdure sei un genio del low budget! Io a volte ci butto dentro un po’ di tonno in scatola o un uovo sodo per le proteine, che costano poco e fanno il loro lavoro.
Sul movimento, vi giuro, non serve ammazzarsi. Io non ho mai messo piede in palestra. Il coach mi ha dato esercizi che posso fare in salotto, tipo squat, plank, o anche solo camminare veloce intorno all’isolato per 20 minuti. Sedan, col tuo bimbo, magari puoi provare a fare due serie di squat mentre lui gioca per terra, o spingere il passeggino a passo sostenuto al parco. Studente, tu coi tuoi squat in stanza sei già un passo avanti! Io ho iniziato con 10 minuti al giorno, roba che sembra niente ma dopo una settimana ti senti più sveglio. Il coach mi dà idee così, fattibili, e ogni tanto mi manda un messaggio per chiedermi come va, ma senza starmi col fiato sul collo. È più un supporto che un controllore, e questo mi fa sentire libero.
Sull’energia, Sedan, ti dico: dopo tre settimane non è che volo, ma mi sento meno appesantito. Tipo, salire le scale non mi fa più sbuffare come un mantice. Il peso che scende è figo, ma la vera botta è sentirmi meno stanco mentalmente. Non so se è il movimento, il cibo più sano o solo il fatto di fare qualcosa per me, ma è come se avessi più benzina. La motivazione? Beh, qui il coach aiuta, ma il trucco è non pensare troppo lontano. Io mi dico: “Ok, oggi faccio 10 minuti di esercizi e mangio una cosa decente”. Punto. Niente “devo perdere 10 kg in un mese”. E se sgarro con un pezzo di cioccolato (Sedan, ti capisco!) o una pizza (ehi, studente!), non mi fustigo. Riparto il giorno dopo, e amen.
Sul lungo termine, vi confesso che anch’io ho paura di mollare. Ma il fatto che questo approccio sia così… umano, mi fa sperare. Non mi sento in gabbia, e questo mi tiene in pista. Sedan, col tuo bimbo e il tuo caos, prova a partire con una cosa piccola, tipo 5 minuti di esercizi al giorno o una zuppa in più a settimana. Studente, continua con le tue robe semplici e magari aggiungi un paio di plank tra una pagina di studio e l’altra. Il coach mi ha insegnato che non serve essere perfetti, basta essere costanti. Se volete, vi racconto di più su qualche esercizio o ricetta che uso io, che sono tutte cose da vita reale, niente roba complicata. Voi come pensate di partire? Sono curioso, perché mi avete gasato un sacco!