Settimana anti-pigrizia: come mi sono finalmente messo in moto (e magari ci riesco pure!)

Slimbo

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di lotta contro la bilancia"! Eccomi qua, il classico tipo che si ripromette di iniziare "da lunedì" e poi finisce a fissare il frigo come se fosse un’opera d’arte. Però, sapete una cosa? Questa settimana ho deciso di dichiarare guerra alla pigrizia, e non sto andando malaccio, se mi permetto di dirlo!
Allora, il mio problema è sempre lo stesso: "Come faccio a buttarmi e iniziare davvero?". Mi guardo allo specchio e penso "sì, dai, sarebbe bello perdere qualche chilo", ma poi il divano mi chiama con quella vocina suadente e io cedo come un bambino davanti a un gelato. Però questa volta ho provato a fregarla, la mia pigrizia. Ho preso un integratore di quelli energetici che promettono di darti la carica – non so se è placebo o no, ma giuro che mi sento un po’ meno mollusco del solito.
Il trucco, per me, è stato spezzettare tutto in pezzettini piccoli, tipo briciole di pane. Non mi sono detto "da domani palestra due ore al giorno e insalata a vita", perché sappiamo tutti come sarebbe finita: con me che ordino una pizza per festeggiare il nulla. Invece, ho fatto così: lunedì ho messo le scarpe da ginnastica e sono uscito a camminare per 20 minuti. Solo 20 minuti, niente di epico! Eppure, quando sono tornato, mi sono sentito un eroe. Martedì ho aggiunto una tisana drenante che avevo comprato secoli fa e mai aperta – non sarà la pozione magica, ma almeno mi sono ricordato di bere più acqua. Mercoledì, udite udite, ho fatto 10 squat mentre guardavo una serie. Roba da matti, lo so, ma per me è una vittoria.
Oggi è giovedì e sto scrivendo qui, perché condividere mi dà quella spinta in più. Non ho un piano rigido, ma sto provando a fare qualcosa ogni giorno, anche minima, per non mollare. Tipo, domani magari provo a mangiare una mela invece di saccheggiare la dispensa alle 11 di sera. Piccoli passi, ma almeno mi muovo!
Voi come fate a darvi la scossa? Avete qualche integratore che vi salva dall’abbiocco pomeridiano o un trucchetto per non rimandare sempre a domani? Io sono tutto orecchie, perché la strada è lunga e la mia pigrizia è una nemica tosta, ma stavolta voglio proprio farcela!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di lotta contro la bilancia"! Eccomi qua, il classico tipo che si ripromette di iniziare "da lunedì" e poi finisce a fissare il frigo come se fosse un’opera d’arte. Però, sapete una cosa? Questa settimana ho deciso di dichiarare guerra alla pigrizia, e non sto andando malaccio, se mi permetto di dirlo!
Allora, il mio problema è sempre lo stesso: "Come faccio a buttarmi e iniziare davvero?". Mi guardo allo specchio e penso "sì, dai, sarebbe bello perdere qualche chilo", ma poi il divano mi chiama con quella vocina suadente e io cedo come un bambino davanti a un gelato. Però questa volta ho provato a fregarla, la mia pigrizia. Ho preso un integratore di quelli energetici che promettono di darti la carica – non so se è placebo o no, ma giuro che mi sento un po’ meno mollusco del solito.
Il trucco, per me, è stato spezzettare tutto in pezzettini piccoli, tipo briciole di pane. Non mi sono detto "da domani palestra due ore al giorno e insalata a vita", perché sappiamo tutti come sarebbe finita: con me che ordino una pizza per festeggiare il nulla. Invece, ho fatto così: lunedì ho messo le scarpe da ginnastica e sono uscito a camminare per 20 minuti. Solo 20 minuti, niente di epico! Eppure, quando sono tornato, mi sono sentito un eroe. Martedì ho aggiunto una tisana drenante che avevo comprato secoli fa e mai aperta – non sarà la pozione magica, ma almeno mi sono ricordato di bere più acqua. Mercoledì, udite udite, ho fatto 10 squat mentre guardavo una serie. Roba da matti, lo so, ma per me è una vittoria.
Oggi è giovedì e sto scrivendo qui, perché condividere mi dà quella spinta in più. Non ho un piano rigido, ma sto provando a fare qualcosa ogni giorno, anche minima, per non mollare. Tipo, domani magari provo a mangiare una mela invece di saccheggiare la dispensa alle 11 di sera. Piccoli passi, ma almeno mi muovo!
Voi come fate a darvi la scossa? Avete qualche integratore che vi salva dall’abbiocco pomeridiano o un trucchetto per non rimandare sempre a domani? Io sono tutto orecchie, perché la strada è lunga e la mia pigrizia è una nemica tosta, ma stavolta voglio proprio farcela!
Ehi, guerriero della bilancia, ti leggo e sembra di vedere me stesso in uno specchio un po’ troppo sincero! La tua battaglia contro il richiamo del divano e del frigo mi colpisce dritto al cuore, e quel tuo modo di spezzettare gli obiettivi in briciole di pane? Geniale. Ti racconto come sto provando a tenere a bada la mia pigrizia, con un’arma che per me è diventata sacra: il mio “pasto di sfogo” settimanale, quello che chiamo il mio momento di libertà calcolata.

Sai, all’inizio pensavo che per dimagrire dovessi solo stringere i denti, contare calorie come se fossi un matematico e rinunciare a tutto ciò che rende la vita un po’ più saporita. Ma poi ho scoperto questa strategia del “carico” settimanale, un pasto dove non mi nego nulla, ma con un senso. Non è una scusa per abbuffarmi senza controllo, eh, più un modo per dire al mio corpo e alla mia testa: “Tranquilli, non siamo in prigione”. E ti giuro, funziona. Tipo, sapendo che il sabato sera posso godermi una lasagna fatta in casa o una pizza con gli amici, durante la settimana riesco a essere più costante. Non ho quella vocina che mi sussurra “mangia quel biscotto, tanto ormai è tutto perso”.

Sul metabolismo, ti dico, all’inizio ero scettico. Pensavo: “Ma davvero un pasto più ricco può aiutarmi a non rallentare tutto?”. Poi ho letto qualcosa in giro e ho provato. Non sono un esperto, ma sembra che questo “shock” settimanale tenga il motore del corpo un po’ più sveglio, come se gli dicessi: “Ehi, non stiamo morendo di fame, continua a bruciare!”. Non peso ogni grammo, ma da quando lo faccio mi sento meno fermo, meno bloccato. Magari è anche la testa che si convince, ma il risultato è che non mollo.

La parte migliore, però, è l’effetto sul morale. Io sono uno che vive per il cibo, lo ammetto. Rinunciare del tutto a quello che mi piace mi faceva sentire come se stessi tradendo me stesso. Invece, questo pasto speciale è come una ricompensa che mi guadagno. Durante la settimana, quando sono lì che taglio verdure o scelgo il pollo invece delle patatine, penso al mio momento di gloria e mi dico: “Dai, ce la fai”. È come un faro in fondo al tunnel, che mi tiene motivato anche nei giorni in cui la pigrizia mi abbraccia stretta.

Non fraintendermi, non è una bacchetta magica. La tua idea di fare piccoli passi è perfetta, perché senza quelli nemmeno il mio trucco funzionerebbe. Io, per esempio, cerco di preparare piatti leggeri ma gustosi in settimana, tipo un’insalata di ceci con limone e prezzemolo che sembra banale ma mi fa sentire soddisfatto senza appesantirmi. E poi, come te, condivido qui per non sentirmi solo. La tua mela invece della razzia notturna? È una vittoria che merita un applauso.

Un consiglio, visto che chiedi trucchetti? Prova a pianificare un pasto che ti emozioni, una volta a settimana. Non deve essere un disastro calorico, ma qualcosa che aspetti con gioia. Magari un piatto che ami, cucinato con cura. Per me, sapere che quel momento arriva mi aiuta a non cedere al primo snack che mi fa l’occhiolino. E tu, dimmi, c’è un piatto che ti fa battere il cuore? Qualcosa che potrebbe diventare il tuo premio per la settimana? Buttati, che questa guerra contro la pigrizia la vinciamo insieme!
 
Ehi Slimbo, mi hai fatto quasi sorridere con la tua lotta epica contro il divano, ma ti dico la verità: leggere di integratori e tisane drenanti mi fa storcere un po’ il naso. Non fraintendermi, i tuoi piccoli passi sono una gran cosa, davvero, ma io con la mia situazione medica mi sento sempre un po’ incastrato, come se ogni trucco che funziona per gli altri per me fosse un rischio calcolato.

Vivo con il diabete di tipo 2 e un ginocchio che sembra protestare ogni volta che faccio più di due passi, quindi il mio “mettermi in moto” è più una danza lenta con i limiti del mio corpo. I medici mi hanno detto chiaro e tondo: niente integratori energetici, perché potrebbero sballarmi la glicemia, e niente movimenti troppo intensi, perché il ginocchio potrebbe arrabbiarsi ancora di più. Eppure, come te, odio la pigrizia che mi tiene incollato alla sedia, e sto cercando di fare qualcosa, anche se a volte mi sembra di combattere con le mani legate.

Il mio trucco, se così si può chiamare, è stato trasformare la noia in un alleato. Non posso fare squat mentre guardo una serie come te, ma ho preso l’abitudine di alzarmi ogni ora per fare qualche passo in casa, anche solo fino alla cucina e ritorno. Sembra niente, ma per me è già una vittoria contro la voglia di restare fermo. Sul cibo, poi, sono costretto a essere un falco: niente pasti liberi come quello che racconti tu, perché anche solo un piatto di pasta in più mi manda la glicemia alle stelle. Però ho trovato un compromesso: mi preparo una ciotola di verdure grigliate con un filo d’olio e spezie che mi fanno quasi dimenticare che non sto mangiando una pizza. È il mio modo di sentirmi meno punito.

Quello che mi frustra davvero è che ogni passo avanti sembra minuscolo rispetto a quello che vorrei fare. Tu parli di camminare 20 minuti e sentirti un eroe, e ti invidio, sul serio, perché per me anche solo 10 minuti sono una conquista che pago con un po’ di dolore. Ma sai cosa? Leggere di come spezzetti le cose mi ha, forse, mi dà una piccola spinta. Magari proverò a fare come te, a darmi obiettivi piccoli, tipo bere più acqua o fare un giro in più per casa. Non è epico, ma è meglio che arrendermi.

Tu che dici, hai mai provato qualcosa di super soft per muoverti senza strafare? Tipo stretching o roba che non ti fa sentire come se stessi scalando l’Everest? Io sono a corto di idee, e la mia pigrizia, beh, è una vecchia amica che non molla mai. Dimmi, come fai a non scoraggiarti quando i risultati tardano ad arrivare? Perché io, a volte, guardo la bilancia e vorrei solo lanciare tutto dalla finestra.
 
Ehi, guerriero della danza lenta, mi hai strappato un sorriso con la tua lotta contro la pigrizia e quel ginocchio che sembra avere un’opinione su tutto! La tua storia mi ha fatto pensare a quando anch’io mi sentivo incastrato, come se il mio corpo e la mia testa remassero in direzioni opposte. Col diabete di tipo 2 e il ginocchio che fa i capricci, capisco bene quel senso di “vorrei ma non posso” che descrivi. Eppure, sai una cosa? Quei tuoi passi fino alla cucina, quelle verdure grigliate che sanno quasi di pizza… sono piccole mosse da maestro. Altro che niente, sono medaglie!

Visto che mi tiri in ballo per idee soft, ti racconto come l’intervallo di fame (16/8, il mio fido scudiero) e un po’ di movimento leggero mi hanno aiutato senza farmi sentire un maratoneta mancato. Partiamo dal movimento, perché capisco che col tuo ginocchio non si scherza. Io, all’inizio, ero il re della sedentarietà: il divano era praticamente il mio trono. Poi ho scoperto lo stretching da poltrona. Non sto scherzando! Tipo allungare le braccia come se volessi toccare il soffitto o ruotare piano le spalle mentre guardo una serie. Roba che non fa arrabbiare le articolazioni ma ti fa sentire meno un blocco di cemento. Per te, magari, potrebbe essere alzarti e fare qualche passo in più, come già fai, ma aggiungendo un micro-allungamento: tipo spingere le mani contro lo stipite della porta per aprire un po’ il petto. È una sciocchezza, ma il corpo ringrazia e la pigrizia prende una sberla.

Sul “non strafare”, un trucco che mi ha salvato è stato spezzettare tutto, proprio come fai tu con i tuoi giri in casa. Io non miro all’Everest, miro al prossimo angolo della stanza. Tipo: invece di dire “faccio 30 minuti di movimento”, mi dico “faccio 5 minuti ogni ora”. Sommati, diventano un bel po’ senza sentirti distrutto. E col tuo diabete, che ti tiene d’occhio come un allenatore severo, questo approccio soft potrebbe essere un alleato. Magari prova a cronometrare un minuto di “marcia sul posto” vicino al tavolo della cucina. Sembra ridicolo, ma è un modo per dire alla pigrizia: “Ehi, non sei tu che comandi oggi”.

Sul cibo, il 16/8 mi ha cambiato la vita, ma so che col diabete devi stare attento come un funambolo. L’intervallo di fame non è solo “non mangio per 16 ore”, ma imparare a fare pace coi pasti che ti fanno bene. Io, per esempio, nelle 8 ore in cui mangio, punto su roba che mi sazia senza annoiarmi: verdure come le tue, ma anche legumi o un po’ di pesce con spezie che fanno viaggiare il palato. Il trucco è rendere ogni piatto un piccolo evento, così non ti senti a dieta ma a una festa. Per te, magari, potrebbe essere giocare con condimenti (senza esagerare, chiaro) o provare una nuova verdura ogni settimana. Non serve strafare, basta non lasciarsi intrappolare dalla noia.

Il tuo punto sul sentirti frustrato quando i risultati tardano… oh, ci sono passato eccome. La bilancia è una traditrice, sembra che ti guardi con aria di sfida. Io ho smesso di pesarmi tutti i giorni, perché mi mandava in tilt. Ora mi peso una volta a settimana, ma soprattutto mi concentro su altro: come mi sento, se i jeans sono un po’ più comodi, se ho più fiato. Per te, che paghi ogni passo con un po’ di fatica, prova a celebrare le vittorie non numeriche. Tipo: “Oggi ho fatto un giro in più” o “Ho bevuto tutta la mia acqua”. Scrivilo, se ti va, su un quaderno. Sembra una cavolata, ma vedere nero su bianco i tuoi progressi ti ricorda che non stai fermo.

Errori da evitare? All’inizio volevo fare troppo e troppo in fretta. Tipo saltare pasti pensando che “più digiuno, meglio è” o provare a camminare come un atleta dopo anni di divano. Risultato: fame da lupo e dolori ovunque. Col 16/8, la chiave è partire piano: magari inizia con 12 ore di digiuno e 12 di cibo, poi allunghi. E col movimento, mai sottovalutare il potere di un minuto ben speso. Non serve scalare montagne, serve solo non arrendersi.

Forza, compagno di battaglia! La tua pigrizia è tosta, ma tu lo sei di più. Prova una di queste cosette soft e fammi sapere come va. E se la bilancia ti fa arrabbiare, dille che non è lei a decidere il tuo valore. Tu continua a danzare, anche a passo lento.
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di lotta contro la bilancia"! Eccomi qua, il classico tipo che si ripromette di iniziare "da lunedì" e poi finisce a fissare il frigo come se fosse un’opera d’arte. Però, sapete una cosa? Questa settimana ho deciso di dichiarare guerra alla pigrizia, e non sto andando malaccio, se mi permetto di dirlo!
Allora, il mio problema è sempre lo stesso: "Come faccio a buttarmi e iniziare davvero?". Mi guardo allo specchio e penso "sì, dai, sarebbe bello perdere qualche chilo", ma poi il divano mi chiama con quella vocina suadente e io cedo come un bambino davanti a un gelato. Però questa volta ho provato a fregarla, la mia pigrizia. Ho preso un integratore di quelli energetici che promettono di darti la carica – non so se è placebo o no, ma giuro che mi sento un po’ meno mollusco del solito.
Il trucco, per me, è stato spezzettare tutto in pezzettini piccoli, tipo briciole di pane. Non mi sono detto "da domani palestra due ore al giorno e insalata a vita", perché sappiamo tutti come sarebbe finita: con me che ordino una pizza per festeggiare il nulla. Invece, ho fatto così: lunedì ho messo le scarpe da ginnastica e sono uscito a camminare per 20 minuti. Solo 20 minuti, niente di epico! Eppure, quando sono tornato, mi sono sentito un eroe. Martedì ho aggiunto una tisana drenante che avevo comprato secoli fa e mai aperta – non sarà la pozione magica, ma almeno mi sono ricordato di bere più acqua. Mercoledì, udite udite, ho fatto 10 squat mentre guardavo una serie. Roba da matti, lo so, ma per me è una vittoria.
Oggi è giovedì e sto scrivendo qui, perché condividere mi dà quella spinta in più. Non ho un piano rigido, ma sto provando a fare qualcosa ogni giorno, anche minima, per non mollare. Tipo, domani magari provo a mangiare una mela invece di saccheggiare la dispensa alle 11 di sera. Piccoli passi, ma almeno mi muovo!
Voi come fate a darvi la scossa? Avete qualche integratore che vi salva dall’abbiocco pomeridiano o un trucchetto per non rimandare sempre a domani? Io sono tutto orecchie, perché la strada è lunga e la mia pigrizia è una nemica tosta, ma stavolta voglio proprio farcela!
Ehi, guerrieri della bilancia, eccomi qui, un altro soldato semplice nella battaglia contro i chili di troppo. Leggendo il tuo post, mi sono rivisto tantissimo: quel momento in cui fissi il frigo come se dovesse rivelarti il senso della vita, o quando il divano ti sussurra di lasciar perdere tutto e rilassarti. Però, sai, la tua storia mi ha fatto venir voglia di condividere la mia, perché anche io sto provando a combattere la pigrizia, un passettino alla volta, senza grandi proclami.

Sono uno di quelli che non ha mai amato le rivoluzioni drastiche. Le diete super rigide? Mi fanno paura, durano due giorni e poi mi ritrovo a sognare lasagne. La palestra? Ci ho provato, ma dopo una settimana di entusiasmo mi sembrava di scalare l’Everest ogni volta che dovevo andarci. Così, un po’ per disperazione e un po’ per stanchezza, ho deciso di fare le cose in modo diverso: piccoli gesti, ogni giorno, come se stessi costruendo una casa mattoncino dopo mattoncino. Non so se porterà a chissà quali risultati, ma per ora mi sta tenendo a galla.

Tutto è iniziato un mese fa, quando ho deciso che dovevo smettere di rimandare. Il primo giorno mi sono detto: “Ok, bevi più acqua”. Sembra una sciocchezza, ma per uno come me, che dimentica persino di bere un bicchiere d’acqua durante la giornata, è stata una conquista. Ho preso una bottiglia carina, di quelle colorate, e l’ho tenuta sulla scrivania. Ogni sorso mi sembrava un piccolo trofeo. Il giorno dopo ho aggiunto una passeggiata serale, niente di eroico, solo 15 minuti intorno al quartiere, con le cuffie e un po’ di musica malinconica che mi faceva sentire come il protagonista di un film. Eppure, quelle passeggiate sono diventate il mio momento, un modo per staccare e sentirmi un po’ meno incastrato nella routine.

Poi ho iniziato a pensare al mio corpo, soprattutto a quelle parti che, diciamo, non sono proprio da copertina. Tipo le gambe e il fondoschiena, che vorrei fossero un po’ più tonici. Non sono il tipo che sogna di sfoggiare muscoli scolpiti, ma vorrei sentirmi più leggero, più… me stesso. Così, una mattina mi sono buttato e ho fatto cinque squat mentre mi lavavo i denti. Cinque, non di più, perché non volevo spaventarmi. Il giorno dopo ne ho fatti sei. Ora sono a dieci, e a volte aggiungo qualche esercizio semplice che trovo su internet, tipo alzare le gambe mentre sono seduto sul divano. Non è un allenamento da atleta, ma mi fa sentire che sto facendo qualcosa per me.

Oggi, per esempio, ho provato a mangiare più verdura a pranzo. Non perché sia un fanatico delle insalate, ma perché ho letto che fa bene e, onestamente, voglio sentirmi meno appesantito. Non è stato un sacrificio enorme, ma mi ha fatto pensare: “Ok, forse non è così complicato”. Domani magari proverò a fare una colazione più sana, tipo uno yogurt con della frutta, invece di buttarmi sui biscotti. È come un gioco: ogni giorno aggiungo un pezzettino, senza guardarmi troppo indietro o preoccuparmi di dove arriverò.

Non fraintendetemi, non è tutto rose e fiori. Ci sono giorni in cui la pigrizia vince, in cui mi dico “ma chi me lo fa fare?” e mi perdo in un barattolo di gelato. Però sto imparando a non sentirmi in colpa. Se sgarro, pazienza, domani è un altro giorno per provare qualcosa di nuovo. Condividere qui mi aiuta, perché mettere nero su bianco quello che faccio mi fa sentire un po’ più responsabile, un po’ meno solo in questa lotta.

Il tuo trucco di spezzettare tutto in piccoli passi è geniale, e mi ci ritrovo. Quanto agli integratori, non ne uso, ma sto pensando di provare qualche tisana, magari di quelle che aiutano a sentirsi più leggeri. Tu che dici, funzionano davvero? E voi altri, avete qualche abitudine minuscola che vi ha cambiato la giornata? Io sono qui, con la mia bottiglia d’acqua e i miei dieci squat, sperando che questi mattoncini mi portino da qualche parte. La strada è lunga, e a volte mi sembra di arrancare, ma per ora non mollo.