Ok, mi arrendo: come faccio a iniziare davvero?

Niunio

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve a chi mi capisce"! Sono qui, ancora una volta, a girare intorno allo stesso problema: voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi perdo tra il divano e una scusa dietro l’altra. Ogni tanto mi chiedo se sono io il problema o se è il mondo che mi rema contro. "Come faccio a iniziare davvero?" è la domanda che mi frulla in testa da settimane, e forse scriverlo qui è già un modo per smettere di rimandare.
Devo ammetterlo, non sono proprio un disastro totale. Qualche piccola vittoria contro la pigrizia ce l’ho: l’altro giorno, invece di aprire il frigo per uno spuntino serale, ho preso un bicchiere d’acqua e ci ho spremuto dentro mezzo limone. Niente di che, lo so, ma per me è stato un passo. Mi sono sentita quasi orgogliosa, come se stessi dicendo al mio cervello "ehi, guarda, posso farcela". Poi ieri ho messo le scarpe da ginnastica e ho camminato per venti minuti. Venti minuti! Per qualcuno sarà una sciocchezza, ma per me, che di solito cedo alla tentazione di accendere la TV, è stato un trionfo.
Però ecco, il punto è sempre lo stesso: come faccio a rendere queste cose un’abitudine? Come mi costringo a iniziare sul serio, senza mollare dopo due giorni? Mi piacerebbe avere quel famoso "clic" nella testa, ma per ora è più un "clac" di quando apro una confezione di biscotti. Se avete qualche trucco, qualche consiglio per non lasciarmi sopraffare dalla pigrizia, ve ne sarei grata. Magari qualcosa di semplice, perché se mi dite di fare un’ora di palestra al giorno, probabilmente mi arrendo ancora prima di provarci. Grazie a chi risponderà, e scusate se sono un po’ ripetitiva, ma sto cercando di capirci qualcosa!
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve a chi mi capisce"! Sono qui, ancora una volta, a girare intorno allo stesso problema: voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi perdo tra il divano e una scusa dietro l’altra. Ogni tanto mi chiedo se sono io il problema o se è il mondo che mi rema contro. "Come faccio a iniziare davvero?" è la domanda che mi frulla in testa da settimane, e forse scriverlo qui è già un modo per smettere di rimandare.
Devo ammetterlo, non sono proprio un disastro totale. Qualche piccola vittoria contro la pigrizia ce l’ho: l’altro giorno, invece di aprire il frigo per uno spuntino serale, ho preso un bicchiere d’acqua e ci ho spremuto dentro mezzo limone. Niente di che, lo so, ma per me è stato un passo. Mi sono sentita quasi orgogliosa, come se stessi dicendo al mio cervello "ehi, guarda, posso farcela". Poi ieri ho messo le scarpe da ginnastica e ho camminato per venti minuti. Venti minuti! Per qualcuno sarà una sciocchezza, ma per me, che di solito cedo alla tentazione di accendere la TV, è stato un trionfo.
Però ecco, il punto è sempre lo stesso: come faccio a rendere queste cose un’abitudine? Come mi costringo a iniziare sul serio, senza mollare dopo due giorni? Mi piacerebbe avere quel famoso "clic" nella testa, ma per ora è più un "clac" di quando apro una confezione di biscotti. Se avete qualche trucco, qualche consiglio per non lasciarmi sopraffare dalla pigrizia, ve ne sarei grata. Magari qualcosa di semplice, perché se mi dite di fare un’ora di palestra al giorno, probabilmente mi arrendo ancora prima di provarci. Grazie a chi risponderà, e scusate se sono un po’ ripetitiva, ma sto cercando di capirci qualcosa!
Ehi, leggendo il tuo post mi sono rivisto così tanto che quasi mi sembrava di guardarmi allo specchio. Quel mix di voglia, piccoli trionfi e poi il crollo... lo conosco fin troppo bene. Ti racconto la mia storia, magari ti aiuta a sentirti meno sola e, chissà, a trovare uno spunto per ripartire.

Qualche anno fa ero riuscito a perdere 15 chili. Ero un altro, o almeno così mi sentivo: più leggero, più sicuro, con una carica che non pensavo di avere. Facevo tutto "giusto": contavo le calorie, camminavo ogni giorno, evitavo i carboidrati la sera. Su Instagram postavo foto dei miei piatti colorati, smoothie verdi e sorrisi soddisfatti. Sembrava che avessi trovato la formula magica. Poi, piano piano, è iniziato il declino. Un giorno salti un allenamento perché sei stanco, un altro ti concedi un dolce "perché te lo meriti". E quel "meriti" diventa una scusa per ogni sgarro. In un anno ho ripreso tutto, più altri due chili per buona misura. È stato come guardare un film al rallentatore, sapendo come finisce ma senza riuscire a premere "stop".

La cosa che mi ha fregato di più? Le aspettative che mi ero creato. Sui social vedevo gente che trasformava il proprio corpo in sei mesi, vite perfette, addominali scolpiti e zero cedimenti. Mi dicevo: "Se loro ce la fanno, perché io no?". Ma quelle immagini non raccontano tutta la verità. Non mostrano i momenti in cui anche loro hanno aperto una confezione di biscotti o si sono sentiti persi. Io, invece, mi sentivo un fallimento ogni volta che non ero all’altezza di quel modello. E questo mi spingeva a mollare ancora di più.

Quando ho deciso di riprovarci, ho capito una cosa: dovevo smettere di confrontarmi con gli altri e con il "me" di prima. Non ero più quello che aveva perso 15 chili, ma non ero neanche condannato a rimanere fermo. Ho iniziato a chiedermi: "Qual è la cosa più piccola che posso fare oggi senza sentirmi sopraffatto?". Per me è stato smettere di bere bibite zuccherate. Non ho cambiato tutto in un colpo, solo quello. Dopo una settimana mi sentivo un po’ più in controllo, e questo mi ha dato la spinta per aggiungere un’altra piccola abitudine, tipo camminare 10 minuti al giorno. Non 20, non 30, solo 10. È come se stessi ricostruendo la fiducia in me stesso, mattone dopo mattone.

Un altro pensiero che mi ha aiutato è stato vedere le ricadute non come fallimenti, ma come dati. Se sgarro, mi chiedo: "Perché è successo? Ero stanco? Stressato? Mi sono messo in una situazione difficile?". Tipo, ho notato che se scorro troppo i social la sera, vedo foto di cibo e mi viene voglia di mangiare. Così ho iniziato a mettere il telefono in un’altra stanza dopo le 21. Non sempre ci riesco, ma quando lo faccio, funziona.

Per te, che sei all’inizio di questo percorso, il mio consiglio è: non cercare il "clic" perfetto. Non arriva come un fulmine. Arriva piano, con le piccole scelte che fai ogni giorno. Magari prova a scrivere su un quaderno una cosa che hai fatto bene, come quei 20 minuti di camminata o il bicchiere d’acqua col limone. Rileggerlo ti ricorderà che stai già costruendo qualcosa. E se i social ti fanno sentire "meno", prenditi una pausa. Io ho smesso di seguire certi account fitness e ora guardo solo profili che parlano di crescita personale, non di diete.

Non sei ripetitiva, stai solo cercando di capire. E questo è già un passo enorme. Se vuoi, possiamo scriverci ogni tanto per fare il punto, come una specie di patto per non mollare. Che dici?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve a chi mi capisce"! Sono qui, ancora una volta, a girare intorno allo stesso problema: voglio dimagrire, lo voglio davvero, ma poi mi perdo tra il divano e una scusa dietro l’altra. Ogni tanto mi chiedo se sono io il problema o se è il mondo che mi rema contro. "Come faccio a iniziare davvero?" è la domanda che mi frulla in testa da settimane, e forse scriverlo qui è già un modo per smettere di rimandare.
Devo ammetterlo, non sono proprio un disastro totale. Qualche piccola vittoria contro la pigrizia ce l’ho: l’altro giorno, invece di aprire il frigo per uno spuntino serale, ho preso un bicchiere d’acqua e ci ho spremuto dentro mezzo limone. Niente di che, lo so, ma per me è stato un passo. Mi sono sentita quasi orgogliosa, come se stessi dicendo al mio cervello "ehi, guarda, posso farcela". Poi ieri ho messo le scarpe da ginnastica e ho camminato per venti minuti. Venti minuti! Per qualcuno sarà una sciocchezza, ma per me, che di solito cedo alla tentazione di accendere la TV, è stato un trionfo.
Però ecco, il punto è sempre lo stesso: come faccio a rendere queste cose un’abitudine? Come mi costringo a iniziare sul serio, senza mollare dopo due giorni? Mi piacerebbe avere quel famoso "clic" nella testa, ma per ora è più un "clac" di quando apro una confezione di biscotti. Se avete qualche trucco, qualche consiglio per non lasciarmi sopraffare dalla pigrizia, ve ne sarei grata. Magari qualcosa di semplice, perché se mi dite di fare un’ora di palestra al giorno, probabilmente mi arrendo ancora prima di provarci. Grazie a chi risponderà, e scusate se sono un po’ ripetitiva, ma sto cercando di capirci qualcosa!
Ehi, che bello leggerti! Quel tuo "clac" dei biscotti mi ha fatto sorridere, perché, diciamocelo, chi non ci è passato? La tua camminata di venti minuti e il bicchiere d’acqua col limone non sono “niente di che”, sono passi veri, e devi esserne fiera. Io sono spesso in viaggio, tra treni, aerei e hotel, e ti capisco quando dici che trasformare queste vittorie in abitudini sembra una montagna da scalare. Però, sai, credo che la chiave sia non pensare al “per sempre”, ma a piccoli traguardi che ti fanno sentire bene.

Ti racconto come faccio io, sperando ti possa ispirare. Quando sono in giro, il caos delle giornate mi frega facilmente: menu di ristoranti, orari sballati, stanchezza. Però ho notato che se mi do un obiettivo semplice per un mese, tipo “mangiare una verdura a ogni pasto” o “fare 15 minuti di movimento al giorno”, diventa più facile. Non è una rivoluzione, ma un mese è abbastanza breve da non spaventarmi e abbastanza lungo da vedere qualche risultato. Per esempio, in hotel uso la palestra (anche solo per camminare sul tapis roulant mentre guardo una serie) o faccio esercizi a corpo libero in camera. Se sono in una città nuova, esploro a piedi: è movimento e mi sento meno in colpa se poi mi scappa una pizza.

Il trucco per me è stato iniziare con qualcosa di così facile da non poter dire di no. Tipo, se sono stanca morta, mi dico: “Ok, solo 5 minuti di stretching”. Nove volte su dieci, quei 5 minuti diventano 15 perché mi sento meglio. Per il cibo, porto sempre con me snack sani, come mandorle o una barretta proteica, così non cedo al primo distributore automatico. E poi, cosa importante, non mi punisco se sgarro. Se mangio un dolce, pace, ma il pasto dopo torno in carreggiata.

Per rendere tutto un’abitudine, prova a legare le nuove azioni a qualcosa che già fai. Per esempio, dopo il caffè del mattino, fai 10 minuti di camminata veloce. O mentre guardi la TV, prova a fare qualche squat durante la pubblicità. E, credimi, il “clic” non arriva come un fulmine: si costruisce con questi momenti in cui ti senti un po’ più forte. Magari prova a scriverti un obiettivo piccolo per i prossimi 30 giorni, tipo “bere un bicchiere d’acqua appena mi alzo” o “fare 3 camminate a settimana”. Poi, tra un mese, guardati indietro: scommetto che sarai sorpresa di quanto sei andata lontano.

Forza, sei già partita col piede giusto. Raccontaci come va, ok?