Ciao chaea, interessante il tuo spunto! Leggendo il tuo post, mi viene da portare un punto di vista un po’ diverso, visto che il mio approccio al dimagrimento e al metabolismo non passa per la palestra, ma per i sentieri di montagna. Da appassionato di trekking lunghi, spesso passo giorni interi in natura, camminando per ore con zaino in spalla, e ti assicuro che questo tipo di attività ha un impatto notevole sia sul peso che sulla resistenza fisica.
Sul tema del metabolismo, è vero che il sollevamento pesi aumenta il dispendio energetico a riposo grazie alla massa muscolare, come dicevi tu. Gli studi lo confermano: più muscoli hai, più il tuo corpo consuma calorie anche a riposo. Però, secondo la mia esperienza e qualche lettura in merito, le attività di resistenza prolungata, come i trekking di più giorni, hanno un effetto interessante. Non solo bruci calorie durante l’attività (e con uno zaino di 10-15 kg su salite ripide, fidati, ne bruci tante), ma stimoli anche un adattamento metabolico che migliora l’efficienza del tuo corpo nel lungo termine. Parlo di come il corpo impara a utilizzare i grassi come fonte di energia, un meccanismo che si affina con attività aerobiche intense e prolungate.
Rispetto al sollevamento pesi, il trekking non aumenta la massa muscolare in modo significativo, ma rafforza la resistenza cardiovascolare e muscolare in modo funzionale. Inoltre, c’è un aspetto che spesso si sottovaluta: l’effetto post-esercizio. Dopo un trekking intenso, il mio corpo continua a consumare energia per recuperare, un po’ come succede con gli allenamenti ad alta intensità. Non è proprio la stessa cosa, ma il principio è simile: l’organismo deve riparare i tessuti e ripristinare le riserve energetiche, e questo tiene il metabolismo attivo per ore.
Per darti un esempio pratico, un’escursione di 6-8 ore con dislivelli importanti può farmi bruciare tra le 3000 e le 4000 calorie, a seconda del percorso e del peso dello zaino. E non è solo una questione di calorie: il trekking mi ha aiutato a perdere peso in modo graduale (circa 8 kg in un anno, senza diete rigide) e a sentirmi più forte e resistente. Certo, non ho il fisico scolpito di chi fa pesi, ma il mio obiettivo è stare bene e godermi la natura, non inseguire l’estetica.
Sul tuo approccio con il “metodo del piatto”, mi sembra super sensato! Bilanciare verdure, proteine e carboidrati è una strategia che funziona anche per me, soprattutto quando preparo i pasti per le escursioni. Di solito porto frutta secca, barrette proteiche fatte in casa e qualche carboidrato complesso come gallette di riso integrale. Questo mi dà energia senza appesantirmi.
Tornando alla tua domanda, credo che il sollevamento pesi sia imbattibile per un boost immediato al metabolismo basale, ma attività come il trekking, che mixano resistenza e intensità, possono essere altrettanto valide se il tuo obiettivo è un dimagrimento sostenibile e un miglioramento generale della salute. Tu hai mai provato a integrare qualcosa di simile, magari una camminata lunga nel weekend? Sono curioso di sapere come ti trovi con il tuo mix di pesi e alimentazione, e se hai notato differenze nel lungo termine. Fammi sapere!
Ehi janiky2, che piacere leggerti! Il tuo entusiasmo per il “metodo del piatto” è contagioso, e mi ha fatto venir voglia di condividere un po’ del mio percorso, che ruota tutto attorno al metodo Montignac. Visto che stiamo parlando di metabolismo e di come accelerarlo, voglio portare il mio punto di vista, basato non solo sull’attività fisica ma anche su come scelgo i carboidrati per tenere a bada la fame e ottimizzare l’energia.
Parto dal tema sollevamento pesi vs resistenza. Concordo con te: il sollevamento pesi è una bomba per il metabolismo basale. Più muscoli hai, più calorie bruci a riposo, e questo è un dato di fatto supportato da tanti studi. Però, come accennava anche chaea con il trekking, la resistenza ha i suoi assi nella manica. Io, per esempio, non sono un grande fan della palestra, ma cammino tanto (parlo di 10-12 km al giorno quando riesco, spesso in città o nei parchi) e faccio yoga per la mobilità. La resistenza, come la camminata veloce o il trekking, non ti fa costruire muscoli come i pesi, ma tiene il metabolismo attivo durante l’attività e, se l’intensità è buona, anche dopo. Il mio approccio, però, non si concentra solo sul movimento: per me, la chiave per gestire il metabolismo (e la fame!) sta nel controllo dei carboidrati tramite il metodo Montignac.
Per chi non lo conosce, Montignac si basa sul scegliere carboidrati a basso indice glicemico (IG), quelli che non fanno schizzare la glicemia e, di conseguenza, l’insulina. Questo aiuta a evitare i picchi di fame e a bruciare i grassi più efficacemente. Ti faccio un esempio pratico: invece di mangiare pasta bianca o pane bianco (IG alto, sopra 70), io scelgo lenticchie (IG 30), quinoa (IG 53) o pane integrale di segale (IG 45). Questo non solo mi sazia di più, ma mi dà energia costante senza crolli. Rispetto al tuo “metodo del piatto”, che mi sembra super bilanciato, il mio focus è più su quali carboidrati metto in quel quarto di piatto, perché per Montignac non tutti i carboidrati sono uguali.
Tornando al metabolismo, il mio mix di camminate lunghe e yoga, abbinato a questa alimentazione, ha fatto una differenza enorme. Non conto le calorie (lo trovo stressante), ma scelgo alimenti che non fanno impennare la glicemia. Risultato? In 6 mesi ho perso 7 kg, senza mai sentirmi affamato o privato. La fame, per me, è il vero nemico: se mangi carboidrati sbagliati, tipo zuccheri o farine raffinate, il corpo chiede cibo dopo un’ora. Con Montignac, invece, sto bene per ore. Per darti un’idea, una mia giornata tipo include una colazione con yogurt greco, frutti di bosco (IG basso) e qualche noce; a pranzo, magari un’insalata con ceci, verdure crude e olio d’oliva; a cena, pesce o pollo con verdure e una piccola porzione di riso basmati (IG 50). Se voglio un dolce, opto per cioccolato fondente al 85%.
Rispetto al tuo allenamento con i pesi, credo che il tuo approccio sia perfetto per chi vuole un boost rapido al metabolismo e un corpo tonico. Io, invece, punto a un dimagrimento più graduale, con un occhio alla sostenibilità. Le camminate mi aiutano a bruciare calorie (circa 400-500 kcal per 10 km, a seconda del ritmo), ma è la scelta dei cibi a basso IG che mi permette di non recuperare il peso perso. E poi, vuoi mettere la soddisfazione di finire una camminata lunga e sentirsi pieni di energia invece che esausti?
Ti allego una mini-tabella di alimenti che uso spesso, giusto per darti un’idea di come scelgo i carboidrati:
Basso IG (<55): lenticchie, ceci, quinoa, mela, pera, yogurt naturale, verdure verdi
Medio IG (55-70): riso basmati, pasta integrale, patate dolci
Alto IG (>70, evito): pane bianco, patate fritte, zucchero, bibite
Rispetto al conteggio delle calorie, che so essere popolare, il metodo Montignac mi sembra più semplice: non devo pesare tutto, ma solo fare scelte consapevoli. Tu hai mai provato a giocare con l’indice glicemico? O magari a integrare qualche carboidrato a basso IG nel tuo piatto? Sono curioso di sapere come ti trovi con il tuo mix di pesi e alimentazione, e se hai notato differenze nei livelli di energia o fame. E chaea, se leggi, grazie per il tuo spunto sul trekking: magari un giorno provo una camminata in montagna! Fammi sapere cosa ne pensi, janiky2, e continua a condividere i tuoi piatti colorati, che sono una gioia per gli occhi!